martedì 19 ottobre 2021

Mons. Viganò al popolo di Trieste

MESSAGGIO Dell’Arcivescovo Mons. Carlo Maria Viganò al popolo di Trieste



CARISSIMI AMICI, sto seguendo con viva apprensione la pacifica protesta che i portuali di Trieste hanno indetto da alcuni giorni, contro l’illegittima norma che obbliga tutti i lavoratori a munirsi di un lasciapassare sanitario, ottenibile sottoponendosi all’inoculazione del siero genico sperimentale, o sottoponendosi ogni quarantott’ore al tampone.



Avete ormai compreso, cari amici, che il cosiddetto vaccino sia ancora in fase sperimentale; che non si conoscano gli effetti a lungo termine; da settimane si contano sempre più reazioni avverse e decessi, che l’Autorità sanitaria – con la complicità dei media – cerca di nascondere catalogandoli come malori improvvisi. Siamo tutti cavie, oggetto della sperimentazione di massa imposta dalle case farmaceutiche ai loro servi nelle istituzioni. Sapete parimenti che il vaccino non garantisce alcuna immunità, non protegge dal contagiare né dall’essere contagiati. E sapete che pure i tamponi hanno un’attendibilità minima, perché non sono stati pensati per essere utilizzati a scopo diagnostico.



Eppure, un dipendente non può lavorare, non può percepire lo stipendio, né avere i permessi di malattia e di maternità, se non accetta di sottoporsi a questo vile ricatto, con il quale vi si vuole costringere a vaccinarvi o a dimostrare di non essere stati contagiati da un virus che nessun laboratorio – ripeto: nessuno
– ha ancora isolato, ma solo sequenziato. E sfido chiunque a dimostrare il contrario.

La violazione delle libertà naturali, dei diritti civili e costituzionali, del diritto alla libertà di parola e di pacifica manifestazione è divenuta strumento di coercizione e di ricatto da parte di un’Autorità civile che non tutela più la salute e il benessere dei cittadini, ma col pretesto della psicopandemia li vuole rendere schiavi. Schiavi da controllare, da sorvegliare, dei quali tracciare ogni movimento, ogni acquisto, ogni transazione, ogni attività. E non vi stupite: tutto quello che stanno facendo in questi mesi – e che faranno nei prossimi se nessuno li ferma – era stato dichiarato chiaramente. Dall’uso dell’emergenza pandemica per imporre nuove forme di controllo, al ricorso all’emergenza ecologica per impedirci di usare l’auto, di acquistare determinati prodotti, di usare la luce o il gas.


Nei loro progetti, vogliono distruggere il nostro mondo, la nostra cultura, la nostra Religione, il nostro modo di vivere, di lavorare, di rapportarci l’un l’altro. Dobbiamo diventare degli automi senza giudizio critico, dei clienti delle loro multinazionali, degli schiavi sottopagati delle loro aziende, senza diritti, senza tutele, senza previdenza sociale e senza libertà.

Qualcuno di voi – soprattutto tra quanti si sono uniti a questa protesta da poco – penseranno che quanto vi dico siano teoremi da cospirazionisti.

Qualcuno pensa ingenuamente che questa pandemia – i cui morti sono stati causati quasi interamente dal divieto di seguire protocolli efficaci – sia soltanto stata gestita male, da persone incompetenti o sprovvedute. Ma non è così. Chi parla del calo dei contagiati e dell’assenza di green pass nei Paesi del Nordeuropa ignora che, tra qualche mese, in Danimarca sarà obbligatorio l’ID digitale con cui ogni cittadino sarà schedato con la carta di identità, il passaporto, il codice fiscale, la tessera sanitaria, lo stato vaccinale e il conto bancario. E se non vi sono stati lockdown e coprifuoco; se non si sono rese obbligatorie le mascherine, è solo perché quei Paesi sono già perfettamente globalizzati, indottrinati all’ideologia del Great Reset, pronti a farsi inserire il microchip sottocutaneo. In Svezia il microchip è già attivo su base volontaria, e usato per aprire la porta di casa o mettere in moto l’auto. Nei Paesi del Nord gli acquisti online, l’uso dei rider, i pagamenti elettronici sono già realtà da
tempo. Ma qui da noi no: fino al Febbraio dello scorso anno, chi voleva una pizza la ordinava sotto casa, senza bisogno di usare una app.


Giuseppe Angiuli, 1
[Forwarded from Giuseppe Angiuli]
Ecco perché in Italia, in Spagna, in Portogallo e in genere in tutti i Paesi di tradizione cattolica – i Paesi che alcuni considerano arretrati – si è dovuta usare l’emergenza pandemica: essa doveva servire per costringerci a cancellare il nostro modo di vivere – un modo di vivere umano, fatto di rapporti interpersonali, di saluti, di abbracci, di conversazioni e scambi di idee – sostituendolo con il ricorso alla tecnologia, all’internet delle cose, all’applicazione impersonale che registra cosa compriamo, quando, dove, a che prezzo e con quale tipo di pagamento. Vogliono sapere cosa scriviamo sui social, cosa diciamo tra le pareti di casa con Alexa e Google, cosa ci piace leggere su Kindle, quali film guardiamo su Netflix e quale musica ascoltiamo con Spotify. Sanno dove ci spostiamo perché l’auto, il cellulare, l’orologio, l’iPad e addirittura la borsa e i vestiti hanno una connessione alla rete.

Vogliono sapere il vostro battito cardiaco, la vostra pressione sanguigna, il livello degli zuccheri nel sangue, e ovviamente quante e quali vaccinazioni avete fatto o dovete fare. Vogliono controllare anche i vostri cicli riproduttivi, decidendo loro se e quando potete essere fertili. Sanno quanto guadagnate, quanto spendete, come lo spendete, con chi vi incontrate, su quali mezzi viaggiate.

In Italia questo sta avvenendo più lentamente che altrove. Grazie a Dio, ci sono persone come voi e come tanti altri cittadini che hanno capito che la vaccinazione è un pretesto per mettervi definitivamente il guinzaglio, costringervi a fare ciò che non volete solo perché altrimenti non potete lavorare, viaggiare, mangiare.
A loro non interessa violare la legge. Non interessa infrangere impunemente la Costituzione, e men che meno la legge di Dio.
Non temono nessuno, se non i loro padroni. La classe politica – tutta la classe politica attuale, dalla maggioranza all’opposizione – è completamente asservita ad un potere tirannico che comanda i governi, la finanza, la sanità, i media, le grandi aziende, le forze dell’ordine, la magistratura. E la Gerarchia ecclesiastica non fa eccezione, asservita anch’essa al Nuovo Ordine Mondiale.

Questa vostra protesta, cari amici, è molto più importante di quello che può apparire. Perché voi state manifestando non solo contro un vile ricatto, con il quale dovete scegliere tra lo stipendio o l’uso di un lasciapassare; ma contro un’intera ideologia, contro un potere tirannico senza volto che cerca di imporsi definitivamente, che gode dell’appoggio incondizionato dei media e della politica. Un potere che nessuno ha mai eletto, e che proprio per questo non considera necessari né il voto democratico, né il ruolo dei rappresentanti del popolo, dal momento che se li è già comprati e li ricatta.

Questa mattina siete stati allontanati dagli accessi del porto con gli idranti, i gas lacrimogeni e i manganelli. Mezzi con cui si disperdono criminali violenti, non famiglie pacifiche e onesti lavoratori che vedono in pericolo il proprio stipendio e la propria libertà. Siete stati caricati da poliziotti e carabinieri che per primi stanno sperimentando l’assurdità del green pass, visto che alcuni di loro ne sono sprovvisti. Spero che la vostra risposta pacifica e composta li induca a pensare a ciò che stanno facendo, al tradimento della Costituzione sulla quale hanno giurato, ai tiranni a cui obbediscono. Vi esorto a non cedere alla violenza, ma parimenti a non lasciarvi intimidire da governanti nominati dalle banche e dalle case farmaceutiche, perché il loro potere dura finché c’è chi si lascia impaurire, chi obbedisce, chi piega il capo e sopporta in silenzio. Se ciascuno di voi, con fermezza e in modo pacifico, saprà
resistere a questa intollerabile sopraffazione, questa grottesca farsa crollerà inesorabilmente, e con essa i figuranti e le comparse che la assecondano. La resistenza ad un’autorità che abusa del proprio potere contro il fine per cui è stata costituita è non solo legittima, ma doverosa; come fu doverosa la lotta contro il totalitarismo e contro ogni forma di dittatura.

Giuseppe Angiuli, 1
[Forwarded from Giuseppe Angiuli]
E ricordatevi che siete tutti Cristiani, che i vostri padri e le vostre madri vi hanno trasmesso una Fede e dei valori che hanno permesso alla nostra amata Patria di essere faro di civiltà, di cultura, di arte, di impresa. Chi ha combattuto dando la vita per l’Italia, per difenderne la sovranità e l’indipendenza, vi guarda dal cielo e si aspetta pari fierezza, pari coraggio, pari onore. Ricordatevi
del vostro Vescovo Mons. Antonio Santin, che tenne testa ai fascisti, ai nazisti e ai comunisti. Difendiamo la nostra identità, la nostra Religione, i nostri valori, i nostri figli, i nostri cari, il nostro lavoro, il nostro focolare.

E vi scongiuro: non cedete alle provocazioni di chi non cerca che il pretesto per trasformare questa Nazione in un regime asservito alla Massoneria, al Gruppo Bilderberg, al Club di Roma, alla Trilaterale, al World Economic Forum, all’OMS e a tutti questi cospiratori senza nome e senza volto.

La vostra arma, un’arma terribile e potentissima, deve essere il Santo Rosario. Invocate la Vergine Santissima, pregatela insieme ai vostri cari, ai vostri figli e ai vostri fratelli; impugnate la Corona benedetta! Chiediamo insieme Maria Madre e Regina di Monte Grisa e alla Madonna della Salute venerata a Santa Maria Maggiore, di soccorrere la nostra Italia, di proteggerla, di liberarla.

Pregate con fede, e sarà Lei a sbaragliare e sconfiggere inesorabilmente il nostro avversario.
Vi benedico tutti, assicurandovi della mia preghiera e chiedendovi, scongiurandovi di riporre tutte le vostre speranze nella Vergine Santissima, nostra Signora, nostra Madre, Aiuto dei Cristiani.

Viva Maria! Viva Cristo Re!

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
18 Ottobre 2021
San Luca Evangelista

  1. 10.21 17:44 ↩
  2. 10.21 17:44 ↩
  3. 10.21 17:44 ↩

Fonte: qui

L'arcivescovo Viganò scrive una lettera sbalorditiva sul programma vaccinale

L'arcivescovo Carlo Maria Viganò ha scritto una splendida lettera ai vescovi americani in cui fa diverse affermazioni sorprendenti sui vaccini COVID-19 e sul ruolo della Chiesa nella promozione dei vaccini.

Viganò  afferma  che i vaccini normalmente passano attraverso anni di test rigorosi e che la mancanza di un tale processo nel caso dei colpi COVID-19 rappresenta le autorità sanitarie pubbliche che conducono "sperimentazioni sull'intera popolazione mondiale".

L'Arcivescovo ha fatto riferimento a trattamenti farmacologici che si sono dimostrati efficaci nel combattere il COVID senza i rischi dei vaccini, osservando che tali farmaci sono stati screditati dagli organismi sanitari globali e dai media.

"Va ribadito che esistono trattamenti efficaci che curano i pazienti e consentono loro di sviluppare difese immunitarie naturali permanenti, cosa che i vaccini non fanno", ha scritto.

"Inoltre, questi trattamenti non causano gravi effetti collaterali, dal momento che i farmaci utilizzati sono autorizzati da decenni".

“Le norme internazionali specificano che un farmaco sperimentale non può essere autorizzato alla distribuzione se non in assenza di un efficace trattamento alternativo: per questo le agenzie farmaceutiche negli USA e in Europa hanno impedito l'uso di idrossiclorochina, ivermectina, plasma iperimmune e altre terapie con comprovata efficacia", ha aggiunto.

Viganò prosegue affermando che i vaccini che si dimostrano inefficaci nell'impedire alle persone di contrarre e trasmettere il virus significa che non possono nemmeno essere chiamati vaccini.

“Si definisce infatti “vaccino” un preparato medicinale volto a indurre la produzione di anticorpi protettivi da parte dell'organismo, conferendo resistenza specifica contro una specifica malattia infettiva (virale, batterica, protozoaria). Questa definizione è stata recentemente modificata dall'OMS, perché altrimenti non avrebbe potuto includere i farmaci anti-Covid, che non inducono la produzione di anticorpi protettivi e non conferiscono una resistenza specifica contro la malattia infettiva SarsCoV-2”.

L'Arcivescovo ha continuato affermando che era un "dovere" morale rifiutare l'inoculazione dato ciò che ora sappiamo sul programma di vaccinazione.

“Nel mondo il numero di morti e gravi patologie a seguito della vaccinazione sta aumentando esponenzialmente: in soli nove mesi questi vaccini hanno causato più morti di tutti i vaccini degli ultimi trent'anni. Non solo: in molte nazioni – come Israele ad esempio – il numero dei decessi dopo la vaccinazione è ormai maggiore del numero dei decessi per Covid”.

Viganò è andato a affermare che sarebbe "immorale e inaccettabile" per i cattolici prendere il vaccino date le rivelazioni dei dirigenti della Pfizer che le vaccinazioni contengono materiale proveniente da feti abortiti.

L'Arcivescovo ha espresso la sua furia nei confronti di altri membri del clero e dello stesso Papa Francesco per aver facilitato un "crimine contro l'umanità" e "un'azione satanica contro Dio".

Viganò non si è tirato indietro nel delineare l'agenda più ampia del gioco.

“ Mi rendo conto che può essere estremamente impopolare prendere posizione contro i cosiddetti vaccini, ma come Pastori del gregge del Signore abbiamo il dovere di denunciare l'orribile delitto che si sta compiendo, il cui obiettivo è creare miliardi di malati cronici e per sterminare milioni e milioni di persone, sulla base dell'ideologia infernale del “Grande Reset” formulata dal Presidente del World Economic Forum Klaus Schwab e sostenuta da istituzioni e organizzazioni di tutto il mondo”.

Viganò in precedenza aveva  scritto  all'allora presidente Donald Trump affermando che la pandemia di COVID-19 fa parte di un complotto per imporre una "dittatura sanitaria" e che Trump è "l'ultimo presidio" nel fermare questa agenda.

L'anno scorso, abbiamo anche  evidenziato  come il cardinale Raymond Burke ha avvertito che la pandemia di COVID-19 viene sfruttata dai sostenitori di "The Great Reset" per "portare avanti il ​​loro programma malvagio".

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