mercoledì 13 ottobre 2021

GREEN ECONOMY: per ora è una grande FARSA!

 


Il mio post sull’impatto dell’energia sull’inquinamento globale e il ruolo della Cina ha smosso un po’ di  ormoni. Diverse le prese di posizione che ho avuto modo di leggere, diversi i pareri sulle più svariate piattaforme social. E tra le tante elucubrazioni, ricevo e pubblico il pensiero di un vecchio amico del blog, conosciuto da chi segue questo canale da più anni come Paolo41, il quale ci racconta una grande verità in questo GUEST POST.

Che in una frase potremmo riassumere in questo modo: ma quanto c’è di GREEN nella GREEN ECONOMY oggi?

La risposta è netta. Forse solo il nome e poco di più. Buona lettura.

Danilo DT

E’ TUTTO UNA BARZELLETTA

Sono sempre più convinto che le decisioni che sono state prese sulla pesante elettrificazione dell’AUTO europea siano una grossa ca…ta !!! Per non essere frainteso, tempo fa, quando l’auto elettrica era ancora agli albori,  pubblicai su questo blog un post su quella che poteva essere l’evoluzione dell’accordo PSA/FIAT e scrivevo che la trazione elettrica sarebbe stata la naturale evoluzione, dando comunque la mia preferenza all’ibrido.  (CLICCATE QUI per riprendere quell’articolo).

Ma non ho mai detto che gli attuali motori, sia diesel che benzina, sarebbero morti. L’evoluzione tecnica di tali sistemi di trazione è in continua evoluzione sia dal lato del contenimento delle emissioni sia per l’emergere di nuove soluzioni come il motore a idrogeno (HICEV).  ( Magari la prossima volta scrivo due righe sulle alternative dell’uso dell’idrogeno nell’automotive. Ma anticipo subito anche la produzione di idrogeno costa molto).

Le decisioni politiche, come quelle di andare su una trazione completamente elettrificata, hanno una forte componente propagandistica (e la lobby di qualche influente costruttore d’auto), ma i governi dovrebbero invece avere più vision, analizzare e ponderare le possibili evoluzioni e i conseguenti pro e contro sulla vita dei cittadini.

Con la decisione presa si attacca l’auto (faceva comodo politicamente) ma i grossi problemi sono ben altri;  non dobbiamo in realtà dimenticarci che la voce “mobilità” è responsabile per circa il 14% delle emissioni, mentre circa il 60% è ancora legato al riscaldamento e alla produzione di elettricità per abitazioni,  uffici , servizi e attività produttive, senza dimenticare che anche il mondo agricolo è responsabile per un buon 24%. Quest’ultimo comprende anche la deforestazione. Leggi: Chi emette la CO2? – LtEconomy.

Con l’elettrificazione dei mezzi di trasporto cambiano le tecnologie di produzione e avremo effetti negativi sull’occupazione delle fabbriche auto e dell’indotto e non sottovalutiamo che i costi di manutenzione dei veicoli aumenteranno (es: sostituzione batterie..).

Nel frattempo non esiterei a investire più decisamente sul rinnovo del parco auto (con rottamazione del vecchio) per avere una significativa riduzione dell’attuale livello di emissioni. Il potenziale acquirente “sbanda”, è indeciso, non riesce a decidere se sia il momento giusto o meno per acquistare una nuova auto, preferisce un “usato” o una “rent”….. gran casino!!!

Troppo veloce la decisione di passare in pochi anni all’elettrico !!!

Ma in compenso c’è Greta Thunberg che accusa i politici di fare bla.bla.bla ! In pratica fa più bla.bla.bla  lei che i politici. Ha teoricamente ragione, ma anche lei fa solo propaganda verbale ma la propaganda non paga ….. Le suggerirei di andare la prossima volta a circondare e magari a ”presidiare” con la sua truppa la centrale “ a carbone” di Katowice in Polonia, una delle più grandi in Europa !!!!

Per inciso ho avuto l’opportunità, nella mia lunga vita di lavoro, di fare consulenza ad una importante fabbrica proprio a Katowice: anche nelle belle giornate l’aria è plumbea e respiri (nonostante la protezione della mascherina di allora) l’aria infetta del luogo …. Peggio che a Taranto* !!!

Parentesi: è ovvio che non persi l’occasione di visitare Auschwitz, è a meno di un’ora di macchina da Katowice. Ci sono andato una sola volta e sono stato male per tre giorni.

Tornando a Greta, se tanto tanto avesse l’intenzione di attuare il mio suggerimento e quindi bloccare la produzione di energia, i polacchi non tanto gentilmente  le darebbero la fuga. Il problema sta a monte: la produzione di energia in Polonia è ancora fatta con centrali a carbone per il 75% del totale; non dimentichiamoci che la Polonia è la più importante regione d’Europa in campo minerario (carbone, rame, etc fino all’ambra). Stanno investendo a piccoli passi in fonti alternative (eolico in particolare) ma nei loro disegni (o sogni ..) c’è il nucleare.

Non vogliono fare l’errore della Germania!! E’ noto che quest’ultima è uscita dal nucleare con le conseguenze che al primo intoppo ( attuale aumento dei prezzi del petrolio e del gas e riduzione dei rifornimenti) ha scombussolato tutto l’approvvigionamento energetico dei paesi europei ed è costretta a pompare ancora più carbone nelle sue centrali se vuole mantenere continuità nel suo sistema produttivo ed economico.

D’altra parte se il planning delle principali economie è quello di aver una buona ripresa economica e contenere l’inflazione, per un buon numero di anni saremo costretti a convivere con questa situazione dal punto di vista delle fonti di energia. Le fonti alternative richiedono tempo e denaro e ….. non rendono quando non c’è vento o non c’è sole e il “nuovo nucleare” deve ancora essere “omologato”…. E non credo che i produttori di petrolio apriranno i rubinetti più di quel tanto o ridurranno sostanzialmente i prezzi  !!!!

E, d’altra parte, le lobbies (quelle interessate ai quattrini e non alle emissioni di CO2) che ci stanno a fare ???

*P.S. La recente storia dell’ILVA la conosciamo tutti. Ma se volete leggere un avvincente articolo su Taranto

Dalla costruzione dell’Italsider al disastro dell’Ilva: storia di Taranto | minima&moralia (minimaetmoralia.it)

STAY TUNED!

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