giovedì 31 marzo 2022

“HUNTER BIDEN HA AVUTO UN RUOLO CRUCIALE NEI FINANZIAMENTI PET IL LAVORO CON GLI AGENTI PATOGENI IN UCRAINA”

 

DA MOSCA ARRIVA L’ENNESIMA ACCUSA AL FIGLIO DEL PRESIDENTE AMERICANO, GIÀ INGUAIATISSIMO PER I SUOI RAPPORTI LOSCHI A KIEV E ANCHE CON I CINESI 

TRUMP NON VEDEVA L’ORA E SI APPELLA A PUTIN: “RIVELI LE NOTIZIE SPORCHE SU HUNTER BIDEN” (È STATO ACCONTENTATO) 

L’IPOCRISIA DEI GIORNALI LIBERAL AMERICANI, CHE PRIMA GRIDAVANO ALLA FAKE NEWS E ORA SI SONO ACCORTI DELLO SCANDALO


UCRAINA: MOSCA, FIGLIO BIDEN IMPLICATO IN AGENTI PATOGENI

 (ANSA) - Il ministero della Difesa russo ha una corrispondenza tra Hunter Biden, il figlio del presidente degli Stati Uniti, con i dipendenti della Defense Threat Reduction Agency americana e gli appaltatori del Pentagono, che conferma il suo ruolo cruciale nel fornire finanziamenti per il lavoro con gli agenti patogeni in Ucraina.

 

Lo ha detto il capo delle forze russe di protezione dalle radiazioni, chimiche e biologiche, Igor Kirillov in conferenza stampa, come riporta la Tass. "L'esistenza di questo materiale è confermata dai media occidentali", ha aggiunto.

 

TRUMP SI APPELLA AL PRESIDENTE RUSSO "RIVELI LE NOTIZIE SPORCHE SU HUNTER BIDEN"

Da “La Stampa”

 

In una nuova intervista Donald Trump chiede aiuto a Vladimir Putin perché rilasci informazioni su Hunter Biden, il figlio del presidente Joe Biden. «Credo che Putin debba pubblicare le informazioni sporche su Joe e Hunter Biden», ha detto l'ex presidente Usa.

 

L'appello, che arriva nel mezzo di una guerra e con la tensione massima tra Stati Uniti e Russia, è stato lanciato attraverso un controverso giornalista di estrema destra, John Solomon, per «Real America' s Voice».

 

laboratori biologici ucrainaLABORATORI BIOLOGICI UCRAINA

Trump ha ripetutamente mosso dubbi sugli affari fatti da Hunter Biden, sostenendo che il figlio del presidente avesse ricevuto anni fa milioni di dollari dalla moglie dell'ex sindaco di Mosca, Yury Luzhkov.

 

«Lei - ha accusato Trump - gli diede 3,5 milioni di dollari, così ora penso che se Putin conosce il motivo, dovrebbe renderlo pubblico. Noi dovremmo conoscere la risposta». Trump non ha però ricordato che fu proprio lui, secondo «Politico», a cercare di fare affari con Luzhkov alla fine degli anni '90.

La Casa Bianca non ha voluto commentare.

 

hunter bidenHUNTER BIDEN

SUL FIGLIO DI BIDEN PIOVONO ALTRE ACCUSE «PRESE 4,8 MILIONI DA UN COLOSSO CINESE»

Stefano Graziosi per “La Verità”

 

Nuova tegola su Hunter Biden. I senatori repubblicani Chuck Grassley e Ron Johnson hanno presentato una ricevuta, che dimostra come il figlio dell'attuale presidente americano abbia riscosso una forte somma in denaro da una controversa azienda cinese. In particolare, secondo i documenti pubblicati, il 4 agosto 2017 il colosso Cefc ha versato 100.000 dollari a Owasco, società di Hunter.

 

«Non c'è nessun intermediario in questa transazione. Si tratta di 100.000 dollari da quello che è effettivamente un braccio del governo comunista cinese a Hunter Biden», ha detto Grassley. Non è la prima volta che si parla degli opachi affari di Hunter nella Repubblica popolare.

 

 

petro poroshenko con joe bidenPETRO POROSHENKO CON JOE BIDEN

A novembre 2020, i senatori repubblicani pubblicarono un rapporto, in cui si mostrava come State Energy HK Limited, compagnia con sede a Shangai, avesse effettuato, tra febbraio e marzo 2017, due bonifici da 3 milioni di dollari alla Robinson Walker LLC: società di uno storico socio di Hunter, Rob Walker.

 

Tra l'altro, il rapporto sottolineò che la stessa State Energy HK Limited era a sua volta affiliata a Cefc, che all'epoca era guidata da Ye Jianming: controverso businessman cinese, legato all'Esercito popolare di liberazione, che «coltivava rapporti con la Russia e con attori connessi al presidente russo Vladimir Putin».

tweet di chuck grassley sulle mail di hunter bidenTWEET DI CHUCK GRASSLEY SULLE MAIL DI HUNTER BIDEN

 

Il rapporto mostrava inoltre come Hunter fosse in «stretto contatto con Ye». In tutto ciò, proprio ieri il Washington Post ha pubblicato una dura inchiesta sugli affari cinesi del figlio del presidente.

 

«I potenziali progetti energetici discussi da Hunter Biden con Cefc non sono mai stati realizzati. Tuttavia, i conti collegati a Hunter Biden hanno ricevuto almeno 3,79 milioni di dollari in pagamenti da Cefc attraverso contratti di consulenza», ha scritto il quotidiano.

 

Inoltre, secondo la testata, «Hunter Biden ha ricevuto un importo addizionale di un milione di dollari, emesso come parte di un accordo per rappresentare Patrick Ho, un funzionario di Cefc che sarebbe stato successivamente accusato negli Usa in relazione a uno schema multimilionario per corrompere i leader di Ciad e Uganda.

 

hunter biden 3HUNTER BIDEN 3

Tale accordo, in un documento appena scoperto, contiene le firme sia di Hunter Biden che di Ho, il quale è stato successivamente condannato a tre anni di carcere». Insomma, i rapporti tra il figlio di Biden e Cefc sono ormai conclamati.

 

È la seconda volta in pochi giorni che la grande stampa americana si accorge (finalmente) dei controversi affari di Hunter.

 

Due settimane fa, il New York Times è infatti stato costretto ad ammettere non solo che il famoso laptop del figlio di Biden esiste, ma anche che i suoi contenuti sono stati autenticati.

 

E pensare che, quando il New York Post pubblicò i primi scoop sul laptop nell'ottobre 2020, gran parte della stampa, insieme a Silicon Valley e pezzi di intelligence statunitense, bollò il tutto semplicisticamente come «disinformazione russa».

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Certo: il Washington Post ha riferito che non ci sono al momento prove in grado di dimostrare che Joe Biden abbia beneficiato direttamente di questi affari. Resta però il fatto che il primo contatto tra Cefc e Hunter sarebbe avvenuto nel dicembre 2015, quando cioè Biden era vicepresidente degli Stati Uniti: lo sarebbe rimasto fino al 20 gennaio 2017. E proprio nel corso del 2017 avvennero i contatti più significativi tra Hunter e Ye. Tra l'altro, già a novembre di quell'anno, Joe Biden disse pubblicamente di non escludere una candidatura presidenziale nel 2020.

 

Domanda: è normale che il figlio di un ex vicepresidente e potenziale candidato alla Casa Bianca abbia intrattenuto simili rapporti con un colosso cinese e con un businessman sospettato di avere agganci con l'Esercito popolare di liberazione? Un colosso che, come sottolineato dall'indagine dei repubblicani, intrecciava legami anche con la Russia?

Hunter e Joe BidenHUNTER E JOE BIDEN

 

Ricordiamo che, secondo un altro report dei senatori repubblicani (pubblicato a settembre 2020), Rosemont Seneca (società di cui Hunter era co-fondatore) avrebbe ricevuto 3,5 milioni di dollari nel 2014 dalla donna d'affari russa Elena Baturina.

 

Donald Trump ha pubblicamente chiesto a Putin di divulgare le informazioni in suo possesso proprio su quest' accusa (che i legali di Hunter avevano respinto). Quello stesso Putin che, a ottobre 2020, disse però di non essere a conoscenza di attività criminali da parte del figlio di Biden.

hunter biden 2HUNTER BIDEN 

 

Hanno torto i repubblicani? E se invece fosse Putin, insieme ai Biden, ad avere qualcosa da nascondere? Ricordiamoci i legami tra Hunter e Cefc e quelli tra Cefc e Mosca.

In tutto questo, gli affari cinesi di Hunter vedevano coinvolti anche altri membri della sua famiglia (a partire dallo zio James).

 

Del resto, un'email rivenuta nel famoso laptop a ottobre 2020 smentì quanto asserito dallo stesso Joe, il quale aveva detto di non essersi mai occupato degli affari del figlio: quell'email, datata aprile 2015, dimostrò invece che Hunter aveva organizzato un incontro tra suo padre e un alto dirigente di Burisma.

 

Del laptop si continuerà quindi a parlare. Non solo perché è da lì che sono state reperite le prove dei legami finanziari tra il figlio di Biden e l'appaltatore del Pentagono, Metabiota.

 

JOHN PAUL MAC ISAAC - HA RIPARATO IL PC DI HUNTER BIDENJOHN PAUL MAC ISAAC - HA RIPARATO IL PC DI HUNTER BIDEN

Ma anche perché il deputato repubblicano, Matt Gaetz, ha ottenuto che il materiale contenuto in quel dispositivo venga inserito nel verbale ufficiale del Congresso degli Stati Uniti.

 

Come lasciato intendere dallo stesso Gaetz, la mossa potrebbe essere finalizzata a richiedere un ordine di comparizione per Hunter davanti alla Camera. Per il figlio di Biden la strada si prospetta in salita.


Fonte: qui




HUNTER BIDEN: SPUNTA L’ACCORDO CINESE DA 4,8 MILIONI DI DOLLARI. 

ALLA CASA BIANCA STA PER CROLLARE TUTTO?

Persino l’ANSA ci è arrivata:

Ucraina: Mosca, figlio Biden implicato in agenti patogeni

 ROMA, 31 MAR – Il ministero della Difesa russo ha una corrispondenza tra Hunter Biden, il figlio del presidente degli Stati Uniti, con i dipendenti della Defense Threat Reduction Agency americana e gli appaltatori del Pentagono, che conferma il suo ruolo cruciale nel fornire finanziamenti per il lavoro con gli agenti patogeni in Ucraina.

Lo ha detto il capo delle forze russe di protezione dalle radiazioni, chimiche e biologiche, Igor Kirillov in conferenza stampa, come riporta la Tass.

“L’esistenza di questo materiale è confermata dai media occidentali”, ha aggiunto. (ANSA).

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Dal laptop di Hunter?

 

La storia del laptop Hunter Biden si è rivelata vera e nessuno è stato ritenuto responsabile

DI TYLER DURDEN
20 MARZO 2022 – 17:11

Inserito da Fringe Finance di QTR

Si scopre che il partito che ha trascorso quattro anni ad accusare il presidente Trump di collusione russa ha eseguito un massiccio insabbiamento per Joe e Hunter Biden diretti alle elezioni del 2020 di cui devono ancora essere ritenuti responsabili.

Questa disonestà dei media mainstream è diventata così comune, è parte del motivo per cui ho insistito sul fatto che i media mainstream stanno perdendo la battaglia della loro vita all’inizio di quest’anno.

La prevedibilità dei media sta diventando così palese che è stato facile capire che il Covid sarebbe stato un non-problema nel 2022 e che avremmo vissuto quello che ho chiamato ” The Great Covid Pivot Of 2022 “.

E ora stiamo tornando indietro su quelle che si sono rivelate più false affermazioni sulla collusione russa. Vai a capire.

Ricordo di aver parlato con mio padre nel periodo delle elezioni sulla storia del laptop Hunter Biden, in cui si scoprì che il laptop del figlio del candidato alla presidenza Joe Biden conteneva la prova che l’ex Biden vendette la sua influenza alla Cina mentre suo padre, l’ultimo Biden, era vice Presidente degli Stati Uniti.

E nel bel mezzo di una copertura mediatica in corso di  quella  storia, ricordo anche di aver parlato con mio padre dell’ex socio in affari di Hunter Biden Tony Bobulinski che si è fatto avanti e ha denunciato i Biden nel tentativo di attirare il pubblico.

Invece, a Bobulinski è stato concesso il tempo di trasmissione solo da Tucker Carlson di Fox News ed è stato altrimenti evitato e ignorato dal resto dei media di sinistra.

Ora capisco a cosa stava andando incontro. Vendere la tua influenza alla Cina mentre ti candidi per la presidenza è un grosso problema. I media coprono completamente quella storia negli Stati Uniti nel bel mezzo delle elezioni? Un affare ancora più grande .

Perché quando fai un passo indietro ed esamini obiettivamente la questione degli affari di Joe Biden in Cina, sembrava che fosse effettivamente coinvolto nei tipi di conflitto di interessi di cui il suo partito ha accusato il presidente Trump per quattro anni. Ancora una volta,  vai a capire.

E poi c’era il portatile. Dopo che il New York Post  ha divulgato quella che avrebbe dovuto essere una storia degna di Pulitzer  secondo cui il figlio di Biden aveva un laptop pieno di prove incriminanti ( oltre alle foto di cazzi scattate mentre fumavano crack con prostitute ), la storia è stata prontamente oscurata dai media mainstream e si è parlato in nessun altro posto che nei notiziari conservatori.

In effetti, i media mainstream non hanno nemmeno dato alla storia un briciolo di possibilità oggettiva. La metà delle organizzazioni dei media liberali ha trattato la storia come disinformazione russa, mentre le altre non l’hanno portata affatto.

Ecco come si presentava la copertura in quel momento:

La storia è stata letteralmente derisa dalla TV e dalla televisione come una sorta di teoria del complotto.

Anche le società di social media stavano censurando i post sulla questione, nonostante fossero riportati come notizie nazionali dal New York Post.

Fonte: NPR

E poi è successa una cosa divertente quando la nazione non ha avuto accesso a quelle che si sarebbero rivelate informazioni altamente credibili: Joe Biden è stato eletto presidente e, diversi mesi dopo, Politico  ha riferito  che alcune parti del laptop, comprese le email al ” centro” della controversia, erano credibili,  ben lontani  dal cancellare il laptop come disinformazione russa.

Fonte: Politica

Nel marzo 2022, anche il New York Times ha ammesso che la storia del laptop era autentica.

Ricollegandosi casualmente alla sua storia di ottobre 2020 che mette in dubbio il laptop, in una nuova storia del 2022 sull’indagine in corso del Dipartimento di Giustizia su Hunter Biden, il  New York Times ha scritto :

Persone che hanno familiarità con l’indagine hanno detto che i pubblici ministeri avevano esaminato le e-mail tra il signor Biden, il signor Archer e altri su Burisma e altre attività commerciali all’estero. Quelle e-mail sono state ottenute dal New York Times da una cache di file che sembra provenire da un  laptop abbandonato dal signor Biden in un’officina di riparazioni di PC nel Delaware . L’e-mail e altre nella cache sono state autenticate da persone che hanno familiarità con loro e con l’indagine.

Per un partito che canta sempre di trasparenza e democrazia – e un partito che ha costantemente lavorato sull’importanza della libertà di stampa durante l’intera amministrazione Trump – i media liberali hanno fatto un lavoro aberrante nel perdere quella che sarebbe stata oggettivamente una storia sconvolgente in vista delle elezioni presidenziali.

Il post sul blog di oggi è gratuito perché credo che il contenuto sia troppo importante per essere tenuto dietro un paywall. Se hai i mezzi, però, mi piacerebbe averti come abbonato: iscriviti  ora

E questo ti dice tutto ciò che devi sapere sull’integrità giornalistica dei grandi media in questo paese in questo momento. Come direbbe giustamente mia madre, “Ogni stazione ha un’agenda: quelle di sinistra e quelle di destra”.

Ma forse questo “ordine del giorno” avrebbe potuto significare semplicemente che MSNBC o CNN coprivano effettivamente la storia del laptop con un tocco un po’ più favorevole per Biden; non dovrebbe significare ignorare completamente la storia prima delle elezioni e fingere che gli eventi in questione semplicemente non siano mai accaduti,  giusto?

La parte peggiore è che questo tipo di comportamento dei media non è solo questa storia. Stiamo vedendo tutti i tipi di narrazioni protetti e fatti ignorati quando si tratta della pandemia. Ad esempio, guarda che lavoro assolutamente pazzesco hanno fatto i media isterici sulla  copertura dell’ivermectina  dopo che Joe Rogan ha avuto il Covid. Le persone sono state bandite dai social media e disprezzate per aver suggerito che il virus potesse provenire da un laboratorio. Ora, è l’ipotesi principale dei media. Qualcuno sarebbe sorpreso di vedere la stessa ipocrisia mediatica sull’ivermectina ora? Non credi? . 

Il punto è che la storia del laptop era oggettivamente una storia materiale, indipendentemente dal partito a cui appartieni. Ad un certo punto, si potrebbe sperare che i meriti  della storia  spingano l’ago abbastanza lontano da questo anche le testate giornalistiche di sinistra  avrebbero dato una copertura superficiale.

Invece, hanno fatto qualcosa di nefasto: l’hanno insabbiato.

E mentre all’epoca qualcuno con buon senso ti avrebbe detto che la storia del laptop era probabilmente vera ( chi falsificherà 200 foto del figlio di un candidato alla presidenza che fuma metanfetamina in mutande? ), ammettendolo ora dopo il fatto, come il figlio del presidente va in  giro vendendo  la sua “arte” per $ 500.000 a clip, è sia offensivo per la nostra intelligence che imbarazzante per le vostre rispettive testate giornalistiche.

Infine, ricorda che ogni volta che la sinistra cerca di insegnarti l’importanza del giornalismo e della responsabilità, forse puoi chiedere loro di iniziare esaminando le organizzazioni che non sono mai state ritenute responsabili per aver ignorato ciò che mio padre ha giustamente definito “una delle più grandi scandali politici di tutti i tempi”.

È un grande momento per i media che hanno trascorso quattro anni consecutivi concentrandosi a puntare il dito contro l’ex presidente Trump per qualsiasi cosa per rendersi conto che altre tre dita puntano contro di loro.

Come molti a sinistra, sono diventati ciò che affermano di odiare.

ByoBlu

Hunter Biden, figlio dell’attuale presidente degli Stati Uniti d’America, ha le mani in pasta un po’ da per tutto. Dalle presunte attività di lobbying illecite di Hunter con Burisma, azienda energetica ucraina, fino agli investimenti multimiliardari che avrebbe agevolato per svolger esperimenti su patogeni pericolosi per l’uomo presso laboratori biologici, sempre situati in terra ucraina. Persino il mainstream sembra essersi reso conto degli affari colossali del “figlio presidenziale”, dopo averli negati per quasi due anni. Secondo quanto riportato dal Washington Post, il 2 agosto 2017 Hunter Biden ha siglato un accordo con l’azienda energetica cinese CEFC China Energy.

L’accordo di Hunter Biden con la società cinese CEFC

Dopo anni di negoziati, la tessitura di una specifica rete di contatti, cene aziendali e diversi viaggi in Cina, Hunter ha firmato l’accordo con l’amministratore delegato della società cinese Gongwen Dong. Nell’arco di qualche giorno, presso la Cathay Bank è stato aperto un conto. Nel giro di una settimana, hanno iniziato a scorrere milioni di dollari. In realtà, ciò era ben noto nel “lontano” 2020, quando nello Stato del Delaware era spuntato un portatile che si è rivelato appartenente proprio a Hunter Biden. Dal disco rigido erano emerse conversazioni e-mail che gettavano luce sugli affari internazionali di Hunter. Tuttavia, visto che le prove erano emerse in piena campagna elettorale delle presidenziali, i media hanno fatto di tutto per coprire la questione.

L’ipocrisia del mainstream

Lo stesso Washington Post, che ora si fa fiero promotore delle inchieste su Hunter Biden, aveva all’epoca bollato la notizia del portatile ritrovato come “fake news” e “disinformazione”. I Democratici hanno sempre parlato di una “manipolazione russa” per quanto riguardava il contenuto del disco rigido. A confermare l’autenticità delle prove, un report del New York Times, apparso ben diciassette mesi dopo la prima apparizione della notizia data dal New York Post. Insomma, una volta che Joe Biden è approdato alla Casa Bianca, lo scandalo non poteva essere più nascosto a lungo. E quindi ora, con una certa ipocrisia, anche il mainstream inizia a sganciare con il contagocce tutte le informazioni scottanti che riguardano la famiglia Biden.

4,8 milioni nel conto di H. Biden

Nei quattordici mesi in seguito alla firma dell’accordo cinese, CEFC e i suoi dirigenti hanno versato 4.8 milioni di dollari a entità controllate da Hunter Biden e da suo zio James. Questo quanto emerso da registri federali, atti giudiziari e transazioni finanziarie rese pubbliche di recente. Il nesso è anche certificato dalle comunicazioni e-mail estratte dal famigerato portatile di Hunter Biden. Papà Joe non risulta aver beneficiato direttamente dalle transazioni con il conglomerato energetico cinese. Ad ogni modo, nuovi documenti emersi dimostrano il metodo in cui la famiglia Biden ha usato a proprio vantaggio i decenni di attività politica del quarantaseiesimo presidente Usa.

Un documento pubblicato dal WaPo dimostra un accordo da un milione di dollari tra Hunter Biden e Patrick Ho, un alto dirigente di CEFC, successivamente condannato a tre anni di carcere negli Stati Uniti per un sistema di frode multimilionaria che vedeva la corruzione di leader politici in Chad e Uganda. Hunter Biden, laureato in giurisprudenza, avrebbe concordato di rappresentare legalmente Ho. Il bonifico da un milione è stato trasferito in un conto collegato al figlio del presidente.

Casa Bianca in silenzio stampa?

La Casa Bianca continua a negare ogni coinvolgimento del presidente degli Stati Uniti negli affari dei suoi familiari. Joe Biden “non ha mai preso in considerazione di essere coinvolto negli affari della sua famiglia, o in qualsiasi attività economica all’estero”. Le prove iniziano tuttavia ad accumularsi, e risulta difficile bollare il tutto come semplice “propaganda russa”. Quanto è opportuna la presenza di Joe Biden nello Studio Ovale? E inoltre, l’Unione europea vuole continuare a sostenere la linea dettata dagli Stati Uniti per quanto concerne la “questione Ucraina”, nonostante gli ultimi riscontri choccanti?

Jen Psaki, “la portavoce di Biden lascia la Casa Bianca: condurrà un programma tv su Msnbc”

Jen Psaki, “la portavoce di Biden lascia la Casa Bianca: condurrà un programma tv su Msnbc”
Psaki, 43 anni, dovrebbe restare in carica almeno sino alla cena annuale dei corrispondenti della Casa Bianca, in programma il prossimo 30 aprile.

 

Hunter Biden sapeva esattamente con chi aveva a che fare. Conosciamo la verità sui suoi loschi affari da due anni. I media hanno coperto questo per far eleggere Joe Biden.

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Senator Ron Johnson
Hunter Biden knew exactly who he was dealing with. We have known the truth about his shady business dealings for two years. The legacy media covered this up to get Joe Biden elected.

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La corruzione della famiglia Biden dietro agli orrori ucraini e alla corsa alla Terza Guerra Mondiale

Tutto comincia ad avere un senso: Hunter, Burisma, Kolomoisky, Zelensky e i “bambini bruciati vivi a Donetsk”
Di Richard Abelson
Pubblicato il 25 marzo 2022 alle 7:15
Gli Stati Uniti vengono trascinati nella terza guerra mondiale per la corruzione della famiglia criminale Biden? Burisma Holdings è di proprietà dell’oligarca Ihor Kolomoisky, che ha sostenuto la campagna del presidente Volodymyr Zelensky e finanziato il battaglione neonazista Azov, scrive il blogger Kanekoa the Great. La profonda corruzione di Hunter Biden e “The Big Guy” (come Hunter chiamava suo padre, Joe Biden) in Ucraina può anche spiegare il misterioso riferimento di Hunter ai “bambini bruciati vivi a Donetsk”.
Burisma Holdings, la più grande società di gas naturale in Ucraina, ha assunto Hunter Biden il 12 maggio 2014 con uno stipendio di 83.000 dollari al mese, nonostante non avesse alcuna esperienza in Ucraina o nel settore energetico. Per coincidenza, nello stesso periodo il vicepresidente Joe Biden è stato assegnato a gestire l’Ucraina alla Casa Bianca di Obama. Questo accadeva solo tre mesi dopo il “colpo da 5 miliardi di dollari” di Victoria Nuland (Salon.com).
Il benefattore di Hunter Biden non era davvero l’amministratore delegato di Burisma Holdings, Mykola Zlochevsky, sostiene Kanekoa, ma era invece l’oligarca Ihor Kolomoisky.  Kolomoisky è il terzo uomo più ricco dell’Ucraina con una fortuna stimata di 2,4 miliardi di dollari, ed è stato nominato governatore di Dnepropetrovsk dal nuovo governo 2014.
“Uno studio del 2012 su Burisma Holdings fatto in Ucraina dall’AntiCorruption Action Center (AntAC), un’indagine senza scopo di lucro co-finanziata dal miliardario americano George Soros e dal Dipartimento di Stato americano, ha scoperto che il vero proprietario di Burisma Holdings non era altro che il miliardario-oligarca ucraino Ihor Kolomoisky”, scrive Kanekoa.
(AnTAC è stata in seguito la fonte della bufala del Russiagate del DNC e di Alexandra Chalupa).
“Lo studio, che è stato finanziato per scavare la corruzione sul presidente ucraino Viktor Yanukovych, ha invece trovato che Ihor Kolomoisky ‘è riuscito a impadronirsi delle più grandi riserve di gas naturale in Ucraina’”, scrive Kanekoa.
“In altre parole, il capo e benefattore di Hunter Biden alla Burisma Holdings è lo stesso miliardario-oligarca ucraino che ha anche rivendicato la posizione di capo e benefattore su Volodymyr Zelensky prima di diventare presidente dell’Ucraina”.
Zelensky è diventato famoso interpretando un presidente nella sitcom televisiva “Servitore del popolo”, che andava in onda sulla rete televisiva di Kolomoisky, 1+1 Media Group. Nel 2019, “Kolomoisky ha persino fornito sicurezza, avvocati e veicoli a Zelensky durante la sua campagna elettorale”, secondo Kanekoa. “La guardia del corpo e l’avvocato di Kolomoisky hanno accompagnato Zelensky sul sentiero della campagna, mentre Zelensky è stato portato in giro in una Range Rover di proprietà di una delle aziende di Kolomoisky”.
I “Pandora Papers” trapelati da Soros NGOs ICIJ e OCCRP nel 2021 “mostrano che Zelensky e i suoi partner nella società di produzione televisiva Kvartal 95 hanno creato una rete di aziende offshore che risale almeno al 2012, l’anno in cui la società ha iniziato a fare contenuti regolari per le stazioni TV di proprietà di Ihor Kolomoisky … Le offshores sono state utilizzate anche dagli associati di Zelensky per acquistare e possedere tre immobili di prima qualità nel centro di Londra”, scrive OCCRP.
Nel 2012, la società di produzione di Zelensky “ha concluso un accordo con il gruppo di media di Kolomoisky, che presumibilmente ha ricevuto 41 milioni di dollari in fondi dalla Privatbank di Kolomoisky”, dice Kanekoa. Kolomoisky è accusato di essersi appropriato di 5,5 miliardi di dollari attraverso una filiale di PrivatBank a Cipro, “un importo pari a circa il 5% del prodotto interno lordo del paese”, scrive OCCRP.
Dopo il colpo di stato di Maidan del 2014, l’Occidente ha iniziato a sostenere il governo ucraino con 15 miliardi di dollari dal Fondo Monetario Internazionale. Questo denaro è svanito quasi completamente in circostanze misteriose, presumibilmente attraverso banche controllate da oligarchi come PrivatBank. Una parte potrebbe anche essere andata alla campagna della Clinton, come riportato da Gateway Pundit.
PrivatBank è stata nazionalizzata nel 2016. Kolomoisky sta lottando per riaverla da allora. Sponsorizzare un presidente può essere un buon modo per riavere la sua banca.
“Dopo la vittoria di Zelensky, Kolomoisky , che aveva trascorso gli ultimi anni vivendo tra Israele e la Svizzera, è tornato in Ucraina per mantenere il suo rapporto con il nuovo presidente, nominando oltre 30 legislatori per il nuovo partito di Zelensky e mantenendo l’influenza con molti di loro in parlamento”, scrive Kanekoa.
Il 2 marzo 2022, l’uomo d’affari ucraino Mikhail Watford è stato trovato impiccato nella sua villa fuori Londra in circostanze misteriose. Watford era coinvolto in una lotta con Kolomoisky su Privatbank dal 2002.
Igor Kolomoisky è stato anche “uno dei principali finanziatori del battaglione neonazista Azov fin dalla sua formazione nel 2014”, scrive Kanekoa, che ha guidato l’attacco del governo di Kiev alle repubbliche a maggioranza russa di Luhansk e Donetsk. Un rapporto di Amnesty International del 2014 ha accusato il battaglione Aidar di Kolomoisky di crimini di guerra nel Donbas, citando specificamente “abusi diffusi, tra cui rapimenti, detenzioni illegali, maltrattamenti, furti, estorsioni e possibili esecuzioni”.  Oltre 14.000 persone sono state uccise nella guerra sul Donbass dal 2014.
Nell’ottobre 2014, Human Rights Watch ha riferito che le forze governative ucraine e le milizie filogovernative erano responsabili dell’uso diffuso di munizioni a grappolo nelle aree popolate della città di Donetsk. “È scioccante vedere un’arma che la maggior parte dei paesi ha vietato usata così estesamente in Ucraina orientale”, ha detto Mark Hiznay, ricercatore senior di armi presso Human Rights Watch. “Le autorità ucraine dovrebbero impegnarsi immediatamente a non usare le munizioni a grappolo e aderire al trattato per la loro messa al bando”.
“Le scuole dei bambini a Donetsk sono state colpite così tante volte da bombardamenti indiscriminati che gli scantinati sono allestiti come rifugi antiatomici improvvisati e le finestre sono ammassate con sacchi di sabbia”, scrive Kanekoa. “Il Donbas è anche diventato uno dei luoghi più contaminati da mine sulla terra, mettendo a rischio più di 220.000 bambini”.
I messaggi di testo trovati sul portatile di Hunter Biden mostrano Hunter Biden che chiede alla sua amante Hallie Biden, la vedova di suo fratello, se credeva che avesse “bambini bruciati vivi a DONETSK” o “bambini uccisi a Donetsk, Ucraina”.”
Queste osservazioni apparentemente bizzarre del figlio del presidente Hunter potrebbero essere un riferimento al suo presunto boss Kolomoisky, che avrebbe anche finanziato il battaglione neonazista Azov, accusato di crimini di guerra e del bombardamento di civili e bambini nel Donbass. 
Ecco perché vogliono trascinarci nella terza guerra mondiale.

Fonte: qui