venerdì 28 gennaio 2022

La Svezia non raccomanderà di vaccinare i bambini sotto i 12 anni a causa della mancanza di "chiari benefici"

La scorsa settimana, il capo scienziato dell'Organizzazione mondiale della sanità ha ammesso che non ci sono prove che i bambini sani abbiano bisogno di dosi di richiamo del vaccino Covid-19.

Ora, il governo svedese ha rifiutato di raccomandare il vaccino per i bambini di età inferiore ai 12 anni dopo aver concluso che ci sarebbero pochi benefici medici.

In un comunicato stampa di giovedì , l'Agenzia svedese per la salute pubblica ha affermato che il beneficio medico del vaccino per le persone di età compresa tra 5 e 11 anni è "attualmente piccolo" e che mentre i benefici sono "costantemente" in fase di valutazione, avranno deciso di non farlo. una raccomandazione generale per i bambini di età inferiore ai 12 anni per la primavera del 2022, secondo Reuters .

Con le conoscenze che abbiamo oggi, con un basso rischio di malattie gravi per i bambini, non vediamo alcun chiaro vantaggio nel vaccinarli ", ha affermato Britta Bjorkholm, funzionaria dell'Agenzia sanitaria, durante una conferenza stampa.

Il direttore generale dell'agenzia, Karin Tegmark, ha affermato che le linee guida saranno nuovamente aggiornate prima del mandato autunnale.

"Al momento non si prevede che una vaccinazione generale dall'età di 5 anni abbia alcun effetto importante sulla diffusione dell'infezione, né nel gruppo di bambini di età compresa tra 5 e 11 anni né tra gli altri gruppi della popolazione", si legge nel comunicato stampa.

Il governo svedese raccomanda attualmente la vaccinazione per i bambini di età superiore ai 12 anni, nonché per i bambini ad alto rischio di età compresa tra 5 e 11 anni.

La mossa arriva circa tre settimane dopo che i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) hanno approvato i richiami per adolescenti di età compresa tra 12 e 17 anni , mentre Israele ora offre booster a bambini di 12 anni. Fonte: qui

LE SEGNALAZIONI DI PERSONE CHE SI CONTAGIANO CON LA VARIANTE DELTA E DOPO POCHE SETTIMANE DI NUOVO CON OMICRON IN ITALIA STANNO DIVENTANDO SEMPRE PIÙ FREQUENTI 


STUDI SUDAFRICANI CI DICONO CHE OMICRON PRODUCE UNA FORTE PROTEZIONE ANTICORPALE NEI CONFRONTI DI DELTA, PER CUI RITENGO IMPROBABILE UNA REINFEZIONE CON DELTA PER CHI HA AVUTO OMICRON. AD OGGI APPARE NON PROBABILE ANCHE...

Mauro Evangelisti per "il Messaggero"

 

Le segnalazioni sono sempre più frequenti: una persona si contagia con Delta, si chiude in casa con la febbre e la tosse, guarisce e ha il tampone negativo. Dopo tre settimane si contagia di nuovo, ma questa volta con la Omicron.

 

 Racconta il professore Vittorio Sambri, direttore dell'Unità Operativa Microbiologia del Laboratorio Unico dell'Ausl Romagna: «Sono almeno una ventina i casi che abbiamo rilevato con questo percorso, nell'ultimo mese. Probabilmente sono di più, nel nostro territorio, ma abbiamo potuto valutare solo i pazienti per i quali, nella prima infezione, era stato eseguito il sequenziamento del virus. 

 

Avevamo visto anche reinfezioni con Delta, ma erano rare e soprattutto di solito trascorrevano almeno tre mesi dalla prima. Ora ne vediamo dopo tre settimane, prima con Delta, poi con Omicron. Fino ad oggi non è mai avvenuto il contrario, ma è anche vero che Delta sta scomparendo, Omicron è ormai al 95 per cento. Una reinfezione Omicron su Omicron appare assai improbabile, però è presto per arrivare a conclusioni». 

Sintomi Covid e OmicronSINTOMI COVID E OMICRON

 


Anche in altre regioni viene segnalato lo stesso fenomeno. «Per fortuna, tenendo conto che spesso parliamo di soggetti vaccinati, i sintomi nella reinfezione sono molto blandi». 

 

RICERCA 

Il professor Roberto Cauda, direttore di Malattie infettive al Policlinico Gemelli di Roma e docente dell'Università Cattolica, spiega: «Fin da subito, in Sudafrica, si sono accorti che in quella popolazione, con una bassa percentuale di vaccinazione ma con una intensa precedente circolazione del virus ovviamente con altre varianti, la Omicron causava numerose reinfezioni. 

 

Delta vs OmicronDELTA VS OMICRON

Con Omicron c'è una importante elusione del sistema immunitario dei soggetti già contagiati con altre varianti. E questo spiega come mai in Italia stiamo vedendo, anche con tempi ravvicinati, persone contagiate con Delta, che si reinfettano con Omicron. Sempre studi sudafricani, però, ci dicono che Omicron produce una forte protezione anticorpale nei confronti di Delta, per cui ritengo improbabile una reinfezione con Delta per chi ha avuto Omicron. Anche perché Omicron ormai sta sostituendo Delta. Infine, ad oggi appare non probabile anche la reinfezione Omicron su Omicron». 

 

OMICRON COVIDOMICRON COVID

In sintesi: uno dei problemi di questa fase della pandemia è che la Omicron ha aumentato i casi di reinfezione, anche perché chi ha superato il contagio forse è portato a essere maggiormente imprudente. Ma lo avevamo già visto in Sudafrica, si sta ripetendo anche in Italia: Omicron aggira facilmente l'immunità naturale sviluppata con la precedente infezione di una differente variante. 

 

Sintomi OmicronSINTOMI OMICRON



Spiega l'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità: «Dal 24 agosto 2021 al 19 gennaio 2022 sono stati segnalati 108.886 casi di reinfezioni, pari a 2,7 per cento del totale dei casi notificati. Nell'ultima settimana la percentuale di reinfezioni (3,2) sul totale dei casi segnalati risulta stabile rispetto alla settimana precedente. La probabilità di contrarre una reinfezione risulta più elevata nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con almeno una dose e negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione». 

 

REGNO UNITO 

VARIANTE OMICRON 19VARIANTE OMICRON

Se come sintomi - salvo eccezioni - la reinfezione, soprattutto su un soggetto vaccinato, comporta poche preoccupazioni, sul fronte della circolazione del virus il discorso cambia e si complica. Nel Regno Unito alcuni studi vanno nella stessa direzione del fenomeno rilevato anche in Italia: due terzi delle persone che in Inghilterra si sono infettate con la variante Omicron avevano già avuto il Covid.

Studio sudafricano Omicron vs Delta 6STUDIO SUDAFRICANO OMICRON VS DELTA 

 

 

Lo studio ha coinvolto 3.600 volontari e le conclusioni sono state pubblicate dall'Imperial College di Londra: il 64,6 per cento dei positivi alla Omicron, hanno riferito di essersi già contagiati in passato. Ciò che però sorprende nei casi rilevati ad esempio in Emilia-Romagna è che tra guarigione da Delta e reinfezione con Omicron siano trascorse solo tre-quattro settimane. 

 

Studio sudafricano Omicron vs Delta 5STUDIO SUDAFRICANO OMICRON VS DELTA 5

«Tenga comunque conto - conclude il professor Cauda - che siamo in una fase di circolazione del virus molto intensa. Per fortuna i vaccini stanno funzionando molto bene nella protezione dalla malattia severa e questo sta cambiando la storia della pandemia. Per i vaccinati, ovviamente».


Fonte: qui

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