venerdì 27 marzo 2020

“AL SUD C’È IL PERICOLO DI RIVOLTE E RIBELLIONI”




L’INTELLIGENCE AVVERTE CONTE SULLA POSSIBILITÀ, MOLTO CONCRETA, CHE LE SERRATE E LA CRISI SCATENINO DISORDINI SOCIALI, MAGARI PREPARATI DALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA 
QUANTO POTRANNO TIRARE AVANTI I 4 MILIONI CHE LAVORANO IN NERO? SE IL LOCKDOWN VIENE PROROGATO, COSA SUCCEDERÀ?

Valentino Di Giacomo per “il Mattino”

rivolteRIVOLTE
«Potenziale pericolo di rivolte e ribellioni, spontanee o organizzate, soprattutto nel Mezzogiorno d' Italia dove l' economia sommersa e la capillare presenza della criminalità organizzata sono due dei principali fattori di rischio». L' intelligence con un report riservato indirizzato alla Presidenza del Consiglio ha messo in guardia il Governo sulla possibilità che la crisi economica e le serrate di diverse attività commerciali a causa dell' epidemia del Coronavirus possano scatenare disordini sociali.

disordini sociali coronavirusDISORDINI SOCIALI CORONAVIRUS
Per ora, più che un allarme, si tratta di uno scenario ipotetico, tra i tanti stilati periodicamente dagli analisti dagli 007. Alla base le informazioni raccolte ogni giorno dalle forze dell' ordine sul territorio e che confluiscono nei rapporti quotidiani e settimanali che i vertici delle forze di polizia inviano per prassi ai capi-centro dell' intelligence. Un lavoro di raccolta di dati e informazioni portato avanti da uomini che nel gergo delle spie sono definiti «antenne». E all' interno del dossier messo sul tavolo dello staff del premier Giuseppe Conte, c' è finito anche un caso di cronaca avvenuto a Napoli appena una settimana fa quando un uomo dei Quartieri Spagnoli ha scippato la busta della spesa dalle mani di una signora anziana. Piccoli segnali di disagio in tutto il meridione, per ora sporadici, da non sottovalutare.
informativa di giuseppe conte sull'emergenza coronavirusINFORMATIVA DI GIUSEPPE CONTE SULL'EMERGENZA CORONAVIRUS

IL SOMMERSO
Parcheggiatori abusivi, contrabbandieri, spacciatori solo per quanto riguarda l' economia illegale. Ma c' è un' altra enorme fetta formata da lavoratori in nero (cassieri, garzoni, baristi, camerieri) impiegati negli esercizi commerciali ora costretti alla serrata, che a breve non sapranno più come sbarcare il lunario.
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Solo i lavoratori irregolari nell' ultimo anno sono stati censiti in 3,7 milioni dall' ultimo rapporto Istat, con quasi l' 80% del fenomeno concentrato proprio al meridione. L' Italia e ancora di più il Sud regge tanta parte della propria economia grazie ad attività in nero. Lo scorso anno l' Istat ha certificato che almeno 200 miliardi del Pil sono stati prodotti dall' economia sommersa. Cifre che rappresentano appena un quarto dello stanziamento ipotizzato dal Governo di 50 miliardi per il piano di aiuti contro la crisi da Coronavirus.

RIVOLTA AL CARCERE DI SAN VITTORE - DETENUTI SUL TETTORIVOLTA AL CARCERE DI SAN VITTORE - DETENUTI SUL TETTO
La domanda che ora si pongono gli analisti del Comparto intelligence è quanto possano tirare avanti senza guadagnare questi 4 milioni di cittadini? E, soprattutto, cosa succederà se il Covid-19 rendesse indispensabile di prorogare ancora a lungo le misure di distanziamento sociale già in atto? A questa variabile va poi aggiunta la presenza della criminalità organizzata sul territorio. È per questo che le forze dell' ordine nel corso di questi giorni non si stanno solo concentrando nel far rispettare le misure per il contenimento del contagio, ma si lavora anche per monitorare attraverso servizi di sicurezza dedicati il comportamento dei clan nell' affrontare l' emergenza. Il timore, non sottaciuto da parte dei comparti sicurezza, è che la capacità di controllo sul territorio in alcune zone del Sud possa indurre i boss a determinare disordini e facendo leva sul sentimento di insofferenza dei cittadini.
giuseppe provenzano foto di baccoGIUSEPPE PROVENZANO FOTO DI BACCO

I RISCHI 
Non è un caso che il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, abbia già lanciato nei giorni scorsi l' allarme sulla necessità di reperire risorse per aiutare anche i lavoratori in nero. Molto dipenderà dalla durata del periodo in cui si riuscirà ad arginare i contagi da Covid-19, più tempo passerà e maggiori saranno i rischi.
RIVOLTA AL CARCERE DI SAN VITTORE - DETENUTI SUL TETTORIVOLTA AL CARCERE DI SAN VITTORE - DETENUTI SUL TETTO
Per ora la situazione è sotto il livello di guardia visto che non sono stati registrati casi di saccheggi nei supermercati, proteste o altri fenomeni correlati al disagio. In tal caso il primo organismo ad intervenire sarebbe il Cnosp il Comitato nazionale dell' ordine e della sicurezza pubblica organo ausiliario di consulenza del ministro dell' Interno, che non si riunisce dallo scorso gennaio, di cui fanno parte i vertici delle forze di polizia e, generalmente, i Capi di Stato Maggiore dell' Esercito e della Difesa.
Fonte: qui



007 IN ALLARME: UNA BOMBA SOCIALE MINACCIA L’ITALIA 
RIVOLTE AL SUD, A PALERMO PRIME RAZZIE ALIMENTARI 
I CITTADINI CHE PER COLPA DEL LOCKDOWN NON POSSONO LAVORARE PERCHÉ NON HANNO UN' OCCUPAZIONE REGOLARE SI STANNO MOBILITANDO, ANCHE ONLINE, PER RAZZIARE SUPERMARKET E CENTRI COMMERCIALI 
SONO 3 MILIONI E 700 MILA GLI ITALIANI CHE VIVONO GRAZIE AL COSIDDETTO LAVORO SOMMERSO, DI CUI L' 80 PER CENTO AL SUD.

Laura Anello e Grazia Longo per la Stampa

PSICOSI CORONAVIRUS - ASSALTO AI SUPERMERCATI - NESSUNO VUOLE LE FARFALLEPSICOSI CORONAVIRUS - ASSALTO AI SUPERMERCATI - NESSUNO VUOLE LE FARFALLE
Tenuta sociale: appena due parole che racchiudono un problema enorme nel Sud del nostro Paese, Palermo in testa. Al momento il disagio e la protesta sono in una fase embrionale, ma il pericolo che esploda una bomba sociale è alto. I cittadini che per colpa del lockdown non possono lavorare e quindi non guadagnano perché non hanno un' occupazione regolare si stanno mobilitando, anche online, per razziare supermercati e centri commerciali.

Un fenomeno che sta preoccupando non poco le forze dell' ordine e la nostra intelligence. Dal Viminale e dai nostri servizi segreti filtrano notizie sull' esigenza di vigilare su questi focolai di protesta.

Doppio il canale di monitoraggio messo in atto: da una parte il controllo della Rete e dei social media da parte degli esperti informatici per rintracciare gli esagitati più pericolosi, dall' altra il presidio dei centri commerciali reso più facile visto l' impiego già in corso delle forze dell' ordine nelle strade per lo più deserte.

Certo è che dopo l' assalto al supermercato Lidl di viale Regione siciliana a Palermo, ieri, da parte di una quindicina di persone che hanno riempito i carrelli rifiutandosi di pagare alle casse, sono comparsi presidi di polizia, carabinieri e guardia di finanza davanti ai tre principali ipermercati della città.

Su Facebook qualche ora prima si era costituito il gruppo «Noi» ( di cui, secondo le indagini, i quindici farebbero parte) che chiamava a raccolta affamati e senza lavoro per andare a svuotare gli scaffali. E ha scelto i social anche un trentacinquenne di Catania che è stato denunciato dopo avere inviato un messaggio audio su WhatsApp con cui invitava tutti alla disobbedienza per andare a saccheggiare supermercati e rivendite di prodotti alimentari.
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Potrebbero essere le prime avvisaglie se si considera che, secondo i dati Istat sono 3 milioni e 700 mila gli italiani che vivono grazie al cosiddetto lavoro sommerso, di cui l' 80 per cento al Sud. Baristi, garzoni, camerieri, manovali in nero, per non parlare di coloro che si «arrangiano» con lavoretti della bassa manovalanza criminale come parcheggiatori abusivi, venditori di sigarette di contrabbando e via discorrendo. Costoro non sono, ovviamente, garantiti da alcun decreto governativo e da alcun ammortizzatore sciale. E uno studio della Cgil conferma che una persona su tre in Sicilia (come nel resto del Sud) lavora in nero. Ambulanti, tuttofare, ma anche colf e badanti che da un giorno all' altro si sono trovati senza un euro in tasca.

Il nocciolo della questione dunque - al di là della speranza che il contagio da coronavirus rallenti presto e con esso l' isolamento sociale imposto per contenerlo - è tutta squisitamente politica.

Se il malcontento e la contestazione dovessero crescere in modo esponenziale, mettendo a rischio la tenuta sociale di una parte del Paese, non si potrebbe certo assistere a folle che reclamano prodotti alimentari mentre vengono represse a suon di idranti e manganelli. Occorre dunque una risposta politica, un aiuto economico concreto che possa sedare i focolai della ribellione.

PSICOSI CORONAVIRUS - ASSALTO AI SUPERMERCATIPSICOSI CORONAVIRUS - ASSALTO AI SUPERMERCATI
Non è un caso che già qualche giorno fa il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e quello di Siracusa Francesco Italia, entrambi distanti dal provvedimento-manifesto dei Cinquestelle, abbiano chiesto un' estensione del reddito di cittadinanza alle fasce più deboli. E ieri il leader del M5S, Vito Crimi, ha ribadito «l' esigenza di estendere il reddito di cittadinanza a tutti i cittadini che non guadagnano a causa delle restrizioni per arginare il contagio Covid-19».

Adesso, intanto, è una corsa contro il tempo per dare risposte prima che la bomba deflagri. A Palermo il Comune, in collaborazione con la Caritas, l' associazione Banco Alimentare e l' associazione Banco delle opere di carità ha messo in campo un portale e un numero telefonico dove chi è in difficoltà può chiedere aiuto. In tre giorni si sono registrate 1800 famiglie.
Fonte: qui

"LAVORAVAMO IN NERO, SIAMO ALLA FAME", UNA BOMBA SOCIALE A OROLOGERIA IN SICILIA 
SI REGALANO BUONI PER 3MILA EURO A 60 FAMIGLIE DELLO ZEN, IL POPOLO DEGLI AFFAMATI È FATTO DI 30MILA LAVORATORI IN NERO (BADANTI, MANOVALI, COLF E AMBULANTI) 
LA RELAZIONE DEI SERVIZI METTE IN GUARDIA IL GOVERNO SUL MEZZOGIORNO
È ALTO IL RISCHIO DI INSURREZIONI E ASSALTI A SUPERMERCATI E BANCHE. IN ALCUNI CENTRI COMMERCIALI SCHIERATE LE FORZE DELL'ORDINE…
MERIDIONE AFFAMATO: TIRA ARIA DI RIVOLTA
Carlo Tarallo per la Verità

sicilia bomba sociale a orologeriaSICILIA BOMBA SOCIALE A OROLOGERIA
Il coronavirus si combatte con il distanziamento sociale, ma la fame no: ci vuole il pane. Il rischio che sta correndo l' Italia è quello che all' epidemia si affianchi la violenza, la sopraffazione, perché ormai le famiglie più indigenti, quelle che «tirano avanti», sono allo stremo.

Manca tutto, e anche di più: non solo i lavoratori del sommerso (gli economisti stimano un Pil italiano non ufficiale di circa 540 miliardi di euro l' anno, il 35% di quello ufficiale) ma chiunque sia costretto in casa senza poter guadagnare un euro, ha il frigorifero vuoto.

Iniziano, inevitabilmente, episodi di scippi di buste della spesa, assalti ai supermercati, momenti di insofferenza come quello documentato da un video che ha fatto il giro dei social: a Bari una coppia chiede alla banca 50 euro di anticipo sulla pensione, riceve un rifiuto, inizia a dare in escandescenze.

A Palermo un gruppo di 15 persone tenta di assaltare un ipermercato e viene bloccato dalle forze dell' ordine. Sia nel capoluogo siciliano sia in provincia di Napoli volanti di carabinieri e polizia presidiano i supermercati; a Roma due persone vengono bloccate dopo aver scassinato una macelleria. La tensione è alle stelle, e i servizi segreti hanno avvertito il governo del pericolo di vere e proprie insurrezioni. Il Sud è osservato speciale: l' economia meridionale è estremamente più debole di quella del Centro-Nord, in pochi hanno la possibilità di attingere a capitali e riserve di liquidità, la criminalità organizzata, oltretutto, potrebbe soffiare sul fuoco delle rivolte.

Rivolte che, oltre ai problemi di ordine pubblico, costituirebbero anche una vera e propria bomba sanitaria: assembramenti incontrollati costituirebbero un rischio enorme di propagazione del virus in Meridione e di conseguenza un pericolo per l' intera Italia.
sicilia bomba sociale a orologeriaSICILIA BOMBA SOCIALE A OROLOGERIA

Gli 007 stanno monitorando in particolare Internet: l' assalto al supermercato di Palermo, infatti, è stato organizzato su Facebook da un gruppo chiamato «Rivoluzione razionale», che istiga i cittadini a saccheggiare alimentari e farmacie. La rete viene scandagliata 24 ore su 24 per individuare i focolai telematici delle rivolte.

Sulla pagina Facebook «Black Forces Private Security Contractors» è stato pubblicato un video nel quale una donna si rivolge con minacce pesantissime al sindaco di Benevento, Clemente Mastella, minacciando di prendere i bastoni e assaltare i supermercati se il 4 aprile non verrà permesso di aprire i negozi. Un video agghiacciante.

Per scongiurare disordini di piazza, si muovono i governatori meridionali. «Alle misure rigorose prese per combattere il contagio», ha scritto ieri il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, «è indispensabile aggiungere da subito misure di sostegno alle famiglie, di aiuto a singoli cittadini in difficoltà, e a quei settori su cui il prolungarsi della crisi pesa in maniera drammatica.

A tal fine la Regione intende definire una piattaforma, un programma di aiuti da sottoporre da subito, entro martedì, al governo nazionale. In alcuni casi si tratta davvero di garantire il pane alla povera gente». Il governatore ha dato mandato «agli assessorati al Bilancio e allo Sviluppo di individuare ogni iniziativa possibile per la sburocratizzazione radicale di ogni iter amministrativo e per fare arrivare da subito, le risorse ai soggetti beneficiari.
sicilia bomba sociale a orologeriaSICILIA BOMBA SOCIALE A OROLOGERIA

Non sono consentiti tempi lunghi. Ognuno ci aiuti», ha sottolineato De Luca, «a individuare e a tagliare nodi burocratici persistenti».

E ancora: «Invito la gente che si trova nelle famiglie disagiate», ha sottolineato il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, intervenendo a Tgs, «a non perdere la testa e a mantenere la calma. Bisogna avere fiducia nelle istituzioni. Abbiamo stanziato 100 milioni di euro per le famiglie disagiate in attesa di accedere all' assistenza alimentare e per i primi necessari interventi».

L' imperativo è isolare i facinorosi: «Accanto a tanti, tantissimi», ha aggiunto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, «che stanno vivendo questo momento di crisi gravissima certamente con angoscia per il futuro ma anche con dignità, vi sono alcuni gruppi organizzati, gruppi di sciacalli e professionisti del disagio, che promuovono azioni violente e che nei social network trovano una facile vetrina».

Un altro fronte torrido è quello dell' aumento dei prezzi dei generi alimentari segnalato in varie zone d' Italia. Per quanto riguarda gli ortaggi, in particolare finocchi, broccoli, cavolfiori, fagiolini e zucchine, ha fatto sapere la Regione Sicilia, che ha messo in campo un apposito monitoraggio, «i prezzi, in alcuni casi, sono risultati maggiorati anche più del 100%». Mentre l' Europa perde tempo e quel briciolo di credibilità che era rimasta alle istituzioni di Bruxelles, lo scenario che si prospetta in Italia, e in particolare nelle zone economicamente più depresse, è apocalittico. Occorrono interventi urgenti, sostegno a chi ha bisogno. Occorre fare, soprattutto, in fretta. L' Italia è una polveriera pronta a esplodere.
le file ai traghetti verso la sicilia coronavirusLE FILE AI TRAGHETTI VERSO LA SICILIA CORONAVIRUS


SICILIA, BOMBA SOCIALE
Laura Anello per la Stampa

Adesso tacciono le bancarelle dell' Albergheria, a un passo da Ballarò, scomparse come se non fossero mai esistite. Luigi con un euro ti vendeva un vestito o un paio di scarpe spaiate, Giuseppe metteva sul suo tappeto un mazzo di carte da gioco, libri, giocattoli. Tiravano a campare, i "mercatari" dell' Albergheria, con l' obiettivo di rimediare dieci-venti euro al giorno. È rimasta, a svettare sul quartiere, la chiesa barocca di San Francesco Saverio, guidata dal coraggioso don Cosimo Scordato: «La Caritas ha distribuito in corsa cento sacchi di spesa, noi abbiamo ricevuto qualche offerta e siamo riusciti ad aiutare altre dodici famiglie. Proviamo a fare il possibile».

È una corsa contro il tempo per evitare l' esplosione della bomba sociale, una corsa febbrile di cui sembra di sentire il ticchettio, controcanto al silenzio irreale che domina sul centro storico deserto, sul Teatro Massimo muto, sulla via Maqueda che brulicava di turisti.

Una corsa contro il tempo per sostenere quelle famiglie che da un giorno all' altro si sono trovate senza i soldi in tasca per fare la spesa. Per isolare la tentazione dell' assalto ai supermercati che in questi giorni ha serpeggiato tra gruppi Facebook e Whatsapp, con un colpo sventato appena in tempo, un uomo denunciato a Catania, e i presidi delle forze dell' ordine davanti ai tre principali ipermercati della città.

PALERMO - UN GRUPPO DI PERSONE TENTA DI ASSALTARE UN SUPERMERCATOPALERMO - UN GRUPPO DI PERSONE TENTA DI ASSALTARE UN SUPERMERCATO
In uno, al centro Conca d' oro, ieri hanno regalato buoni per tremila euro a 60 famiglie dello Zen «anche per far capire che i supermercati vanno difesi». Come dire, state buoni.

Il popolo degli affamati è fatto di 30mila lavoratori in nero (300mila in tutta la Sicilia, secondo gli ultimi dati): badanti, colf, manovali, posteggiatori abusivi, ambulanti. A questi si aggiunge ora la pattuglia di nuovi poveri, gente precipitata da un giorno all' altro dalla relativa sicurezza dell' esistenza fino allo sgomento della dispensa e del portafogli vuoto.

Carmela, tre figli e un centro estetico gestito con suo marito, ha dovuto chiedere aiuto per la spesa all' associazione San Giovanni Apostolo del Cep, uno dei quartieri popolari nati negli anni del boom edilizio: «Non abbiamo da mangiare». Alla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte l' altra sera, sotto la pioggia, ha bussato un giovane che lavorava in nero in un locale della movida. «Non posso più pagare l' affitto, dormo in macchina, datemi un letto». Giovanni, una moglie e quattro figli, una delle quali ha avuto tre bambini prima di essere abbandonata dal marito, portava avanti la tribù con la sua bottega di falegname. Luigi faceva il sub, vita invidiabile e abbronzatura tutto l' anno. Lavorava da maggio a ottobre, si godeva i soldi guadagnati in inverno e poi ricominciava la stagione. 
ignazio la russa nello musumeci (1)IGNAZIO LA RUSSA NELLO MUSUMECI 

«Mi ha chiamato e mi ha detto: posso fare domanda anch' io per avere qualche sacchetto della spesa?», racconta Pietro Galluccio, il consulente del sindaco che ogni giorno dà il bollettino di chi ha risposto all' iniziativa avviata dal Comune in collaborazione con la collaborazione della Caritas, dell' Associazione Banco alimentare e del Banco delle Opere di carità: 3500 adesioni in quattro giorni, un numero che si aggiunge ai 28 mila assistiti prima dell' emergenza. Nei 176 punti accreditati della città si distribuisce ogni settimana un sacchetto con riso, pasta, zucchero, biscotti, olio.

L' orologio corre, nella città dove gli unici manifesti pubblicitari rimasti sono quelli delle ditte di sanificazione degli uffici e di negozi di alimentari.

Sembrano di un' altra era le locandine degli spettacoli e i cartelli affissi sulle vetrine delle agenzie di viaggi: «Le nostre offerte di Pasqua». Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha stanziato 100 milioni da distribuire ai Comuni per fare fronte alla fame - parola antica, ma così si chiama -; il Comune di Palermo ha grattato il fondo del barile del bilancio per trovare 400 mila euro. Il sindaco Leoluca Orlando invoca l' allargamento della platea del reddito di cittadinanza che finora a Palermo vale 80 mila assegni. Ne servirebbero altri 50 mila. Nella città residenziale, all' angolo tra viale Lazio e via Empedocle Restivo, è rimasto un immigrato, con tanto di mascherina, a fare l' elemosina.
Una signora lo fulmina con gli occhi: «Stai lontano».
Fonte: qui

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