domenica 29 marzo 2020

Altre prove che la Cina sta mentendo; Numero di urne più che doppie morti per coronavirus

La Cina è stata catturata ancora una volta a mentire sulle cifre del coronavirus  - con le ultime prove provenienti da ground-zero a Wuhan, dove secondo i dati ufficiali del PCC solo 50.006 persone sono state infettate con COVID-192.535 morti del virus.
Caixin, sbocco investigativo cinese, ha rivelato che quando i mortuari si sono riaperti questa settimana, le foto hanno rivelato un numero molto maggiore di urne rispetto ai decessi . In uno, un camion carico di 2.500 urne può essere visto arrivare all'obitorio di HankouSecondo il rapporto, l'autista ha dichiarato di aver consegnato lo stesso importo il giorno precedente .
In un'altra foto, all'interno dell'obitorio sono visibili sette pile da 500 urne, per un totale di 3.500 morti.
Ciò equivale a più del doppio del numero di decessi segnalati nella regione, per i quali i familiari in lutto hanno atteso in fila per ben cinque ore per raccogliere, secondo Shanghaiist .
Secondo quanto riferito, le urne vengono distribuite al ritmo mortuario di 500 al giorno fino alla festività del Giorno della Tomba che cade il 4 aprile di quest'anno.
Wuhan ha altri sette mortuari. Se si attengono tutti allo stesso programma, si sommano a più di 40.000 urne distribuite in città nei prossimi 10 giorni.
Quando i giornalisti di Bloomberg hanno fatto appello alle pompe funebri per verificare il numero di urne in attesa di essere raccolte, i mortuari hanno dichiarato di non disporre di tali dati o di non essere autorizzati a divulgarli. Shanghaiista
Date le bugie costanti e dimostrabili, qualcuno crede che la Cina abbia effettivamente contenuto COVID-19?
E, naturalmente, come ha sottolineato implicitamente l'ex segretario stampa della Casa Bianca Sean Spicer, non aspettatevi che i media mainstream mettano in discussione qualcosa ... Fonte: qui
Inoltre sanno tutti la verità ... (ma devono resistere)

A WUHAN IL NUMERO DEI MORTI E’ STATO ALMENO DIECI VOLTE PIU’ ALTO DELLA STIMA UFFICIALE (2535)
LA DENUNCIA DI UN GIORNALE CINESE: “NEL PAESE PILE DI URNE CINERARIE”. E UNA RADIO CALCOLA CHE I CADUTI SIANO IN REALTÀ 42MILA…
Guido Santevecchi per corriere.it

wuhanWUHAN
Il 4 aprile è Qingming in Cina. La ricorrenza dei defunti, il Giorno della Pulizia delle Tombe. E anche Wuhan si prepara a celebrarlo, come ogni anno, ma questa volta con un carico di sofferenza e morte reso ancora più pesante dall’epidemia assassina. Ci sono 2.535 defunti in più da onorare in questo Qingming.


Il virus dei sospetti
Tanti sono i cittadini che hanno perso la battaglia con il Covid-19 nell’epicentro del contagio in Cina, secondo la statistica ufficiale. Ma anche intorno a questo numero tragico serpeggia l’altro virus: quello dei sospetti, dei dubbi, che partono dall’origine della nuova malattia (il mercato della carne selvatica di Wuhan), includono la sottovalutazione e le reticenze iniziali da parte delle autorità locali e centrali, arrivano alle dichiarazioni di questi giorni che danno per sconfitto il coronavirus nello Hubei e nel resto del Paese.

Circolano sul web cinese foto di casse con le urne per le ceneri dei corpi cremati in questi due mesi. In Cina i defunti si cremano e molte province incoraggiano la gente a seppellire le urne sotto alberi, o a versare le ceneri in mare, altrimenti i cimiteri dovrebbero essere grandi come megalopoli e la terra è troppo preziosa.

persone davanti a un ospedale di wuhan per la rilevazione della febbrePERSONE DAVANTI A UN OSPEDALE DI WUHAN PER LA RILEVAZIONE DELLA FEBBRE
Con la quarantena stretta imposta dal 23 gennaio, i parenti dei morti non hanno potuto né partecipare alla cerimonia di addio nei crematori, né andare a ritirare le urne. Fatale che si siano accumulate. Ma la rivista Caixin, nota per il suo giornalismo investigativo, ha pubblicato foto di file troppo lunghe davanti alle grandi agenzie di pompe funebri di Wuhan e di cumuli di casse che sembrerebbero in notevole eccesso rispetto all’esigenza di raccogliere le polveri dei 2.535 morti dichiarati dalle autorità.


42mila vittime
È atroce fare conti quando si vedono persone addolorate, accasciate su sedie di plastica ben distanziate le une dalle altre, in attesa che inservienti sigillati in tute bianche, con mascherine e guanti, consegnino le urne. Ma è stato fatto: Caixin ha scritto che 5.000 urne sono state fornite questa settimana in un solo giorno all’agenzia mortuaria Hankou, una delle otto di Wuhan. In totale, le otto agenzie avrebbero cominciato a consegnare dal 23 marzo 3.500 urne al giorno ai parenti, con l’obiettivo di concludere il lavoro il 3 aprile e consentire ai superstiti di celebrare degnamente Qingming. Dodici giorni, per 3.500, farebbe 42.000 vittime, calcola Radio Free Asia. Circola la voce che durante la crisi siano stati fatti affluire nella città assediata dal virus addetti alla cremazione da altre parti del Paese, per tenere gli impianti in funzione 24 ore su 24.
ospedale wuhanOSPEDALE WUHAN

I dubbi
Dunque, le autorità hanno comunicato un numero di decessi inferiore al reale? Non lo sappiamo. Qualcuno dice che Caixin sarà punita per aver messo in dubbio la cifra ufficiale; altri sostengono che le autorità hanno consentito la pubblicazione delle foto per preparare la gente alla diffusione dei numeri effettivi. In guerra ci sono i morti riconosciuti, con i loro nomi incisi sui memoriali collettivi.

poliziotto wuhanPOLIZIOTTO WUHAN
Ma ci sono anche i dispersi, quelli che non sono mai tornati a casa e che le statistiche si ostinano a non inserire nel bollettino dei caduti, per settimane e mesi. In guerra, sottostimare il numero delle proprie perdite serve ai governi per non deprimere il fronte interno e illudere i soldati che le cose non sono andate così male. Il fronte interno, la popolazione, e i soldati, medici e infermieri sono finiti tutti in prima linea in questa situazione.

ospedalel wuhanOSPEDALEL WUHAN
Non solo in Cina ma in tutto il mondo: anche noi siamo scossi dalle immagini dei camion militari che portano via le bare da Bergamo. Quella contro il Covid-19 è una guerra. L’ha dichiarata Xi Jinping a fine gennaio, definendo il coronavirus «un demone», anche per far passare tra le masse cinesi il messaggio che solo la natura malefica, incorporea e invisibile del male aveva potuto mettere in difficoltà il sistema sanitario governato dal Partito-Stato.

La statistica
Un altro salto nella statistica, fredda e livellata come il tavolo di marmo di un obitorio: a Wuhan nel quarto trimestre del 2019, prima quindi dell’epidemia, sono stati cremati 56.007 corpi. Quante urne non erano ancora state consegnate ai parenti prima del 23 gennaio, quando la città è stata bloccata per la quarantena? E ancora, quanti sono i morti «da» coronavirus e quanti quelli «con» Covid-19 sommato ad altre patologie?

Fonte: qui

Nessun commento:

Posta un commento