mercoledì 25 marzo 2020

A PIACENZA CI SONO PIÙ DI 100 BARE STIPATE ALL'OBITORIO

LA CAPACITÀ MASSIMA DELL'IMPIANTO È DI 12-13 CREMAZIONI AL GIORNO, MA I FERETRI ARRIVANO AL RITMO DI 20-25, CON PUNTE DI 33, COME DOMENICA SCORSA. 
PER SBLOCCARE QUEST'EMERGENZA, I TITOLARI DELL'ATTIVITÀ CHIEDONO AIUTO AL GOVERNO: “CI SERVONO DEROGHE AL LIMITE DI ORE DI UTILIZZO DEGLI IMPIANTI AL GIORNO, COSÌ DA FARE PIÙ CREMAZIONI…
Franco Giubilei per “la Stampa”

PIACENZA - TEMPIO CREMATORIOPIACENZA - TEMPIO CREMATORIO
A Piacenza, la città della regione più funestata dal coronavirus, non sanno più dove mettere le bare: un centinaio di feretri giacciono accatastati nella sala del commiato del forno crematorio del cimitero. Altri 40 sono custoditi nella sede della più grande impresa funebre del capoluogo, dopo che l' ospedale ne ha chiesto l' intervento, in attesa che la situazione cominci a normalizzarsi.

PIACENZA - TEMPIO CREMATORIOPIACENZA - TEMPIO CREMATORIO
Già, perché il Piacentino anche ieri si è riconfermato la zona emiliano-romagnola più bersagliata dal Covid-19, com' è stato fin dall' inizio dell' epidemia, in questo lembo di pianura confinante col Lodigiano e i suoi focolai. Gli ultimi numeri resi noti dalla Regione - che ieri sera ha emesso un' ordinanza che prevede la sospensione delle attività economiche e vieta gli assembramenti di più di due persone - vedono questa provincia davanti a tutte le altre sia per contagi, 120 in più rispetto a domenica, che per morti, 26 in più.
PIACENZA - TEMPIO CREMATORIOPIACENZA - TEMPIO CREMATORIO

In Emilia-Romagna poi i casi positivi hanno raggiunto quota 8.535, più 980 in un giorno, mentre i decessi sono arrivati a 892, più 76. Le guarigioni ora sono 423, più 74.
Ma è Piacenza, dov' è appena stato ultimato un ospedale militare da campo da 40 posti a rinforzo di quello cittadino, che la situazione è particolarmente drammatica, tanto da riverberarsi sulla cremazione e sull' interramento dei defunti.

Michele Marinello del gruppo Altair, la società che gestisce l'impianto crematorio della città, oltre ad altri 14 disseminati perlopiù nel nord Italia, parla di condizioni «al limite del collasso per cui da domani (oggi per chi legge, ndr) quasi non potremo ricevere altri feretri e dovremo rallentare la capacità di ricezione in tutte le nostre strutture».

PIACENZA - TEMPIO CREMATORIOPIACENZA - TEMPIO CREMATORIO
Circa cento bare aspettano di essere cremate solo a Piacenza, depositate anche nella sala del commiato, quella che in tempi normali è destinata alle cerimonie. Stessa situazione a Brescia e Serravalle Scrivia, mentre a Parma ce ne sono 40, a Modena 50 di cui 35 provenienti da Bergamo (i feretri portati dall' esercito, ndr), ad Acqui Terme 30.

«E' un effetto domino partito da Bergamo - aggiunge Marinello - Abbiamo cominciato ad aiutare loro e poi siamo andati in crisi noi. Così però non può andare avanti, altrimenti dovremo chiudere fino allo smaltimento. Rischia di saltare il sistema in tutto il nord Italia».

PIACENZA - TEMPIO CREMATORIOPIACENZA - TEMPIO CREMATORIO
Del resto l'aritmetica è spietata: la capacità massima dell' impianto di Piacenza è di 12-13 cremazioni al giorno, ma i feretri arrivano al ritmo di 20-25, con punte di 33, come domenica scorsa. Per sbloccare quest' emergenza nell' emergenza, i titolari dell' attività chiedono aiuto al governo: «Ci servono deroghe al limite di ore di utilizzo degli impianti al giorno, così da fare più cremazioni e alle regole sui luoghi dove tenere le bare. Già c' è un utilizzo improprio, i feretri sono nella sala del commiato».

Sempre a Piacenza è stata mobilitata l' agenzia di onoranze funebri più grande della città: «La direzione sanitaria dell' ospedale ci ha chiesto di tenere in custodia una quarantina di bare - dice Pascal Villa, della ditta Maccini -. Sono salme inattesa di tumulazione o cremazione». Hanno accettato di prendere i feretri «per non lasciarli in ospedale, dove la camera mortuaria era stracolma di cadaveri».
PIACENZA - TEMPIO CREMATORIOPIACENZA - TEMPIO CREMATORIO

Come in un bollettino di guerra, l' attività dell' agenzia è scandito da numeri impressionanti: «Prima in media facevamo una ventina di funerali alla settimana, ora 12-15 al giorno». In tutto questo, chi lavora nel settore si sente abbandonato: «Il governo si è dimenticato delle imprese private - denuncia Villa -. Le mascherine si stanno esaurendo, riutilizziamo le stesse, disinfettandole ogni volta. E scarseggiano guanti e tute da usare quando c' è da prendere un defunto per Covid-19».

Fonte: qui

LA STRAGE SILENZIOSA 
L’EPIDEMIA DILAGA NELLE CASE DI RIPOSO FALCIANDO DECINE DI ANZIANI E SEMINANDO NUOVI POSITIVI TRA OSPITI E PERSONALE: A RISCHIO CI SONO 300 MILA PERSONE 
A VILLAFRATI, IN PROVINCIA DI PALERMO, UNA RAGAZZA RITORNA DALLA LOMBARDIA, VA A TROVARE IL NONNO E INFETTA TUTTI: 
I POSITIVI SONO GIÀ 69, UN 90ENNE È MORTO E IL PAESE DI POCO PIÙ DI 3MILA PERSONE DIVENTA LA TERZA ZONA ROSSA DELLA SICILIA…
Maria Rosa Tomasello per “la Stampa”

coronavirus anzianiCORONAVIRUS ANZIANI
Le vittime ormai non si contano più. Una strage silenziosa, coperta dal rumore dei numeri enormi dei morti e dei contagi di questa emergenza: ogni giorno l' epidemia dilaga dentro le case di riposo e nelle Residenze sanitarie assistite (Rsa) di tutta Italia, falcidiando decine di anziani e seminando nuovi positivi tra gli ospiti e il personale che li assiste.

A rischio sono 300mila persone, in gran parte non autosufficienti, i più fragili, quelli che più di tutti bisognerebbe proteggere. Il caso più drammatico è quello di Mediglia, comune di poco più di 12mila abitanti alle porte di Milano: 52 persone sono morte nella Rsa di Mombretto, struttura che conta 150 ospiti.
La coppia di anziani coniugi separata dal coronavirusLA COPPIA DI ANZIANI CONIUGI SEPARATA DAL CORONAVIRUS

È il 23 febbraio quando vengono accertati i primi 4 casi: da quel momento, l' infezione è inarrestabile. La struttura si blinda. I familiari lamentano ritardi nel comunicare il contagio in corso, con il rischio che l' infezione sia stata trasmessa a chi, ignaro, nei giorni precedenti alla scoperta era andato a visitare genitori o nonni. Lamentano le difficoltà a comunicare con i propri cari ora che sono irraggiungibili oltre i cancelli. «Tutte le strategie mediche e organizzative sono state condivise con l' Ats di Milano», fa sapere la Residenza Borromea.

anziani 1ANZIANI
Ma la rabbia monta tra i parenti, pronti a presentare denuncia. «Io mi chiedo come sia possibile che, con più di 50 morti, nessuno in Regione Lombardia sia ancora intervenuto», commenta Leonardo Larocca: i genitori di sua moglie sono positivi dopo una visita alla nonna, ospite della Rsa: «Non sapevamo cosa stava accadendo, e ora mio suocero è in condizioni critiche».

anzianaANZIANA
Ma Mediglia non è che la punta dell' iceberg. Nei giorni scorsi a lanciare l' allarme sono state Uecoop, che ha chiesto di dotare gli operatori di tutti gli strumenti di protezione e lo Spi Cgil, che ha definito le case di riposo «bombe a orologeria pronte a esplodere». I morti sono già troppi: la vita di comunità accelera il contagio, i tamponi vengono fatti col contagocce, il personale insufficiente e spesso privo di protezioni adeguate. Nella casa di riposo di Quinzano d' Oglio, in provincia di Brescia, gli anziani morti dall' inizio dell' epidemia sono 18.

adriano trevisanADRIANO TREVISAN
A Gandino, in Val Seriana (Brescia), dal 24 febbraio si contano 15 decessi, mentre una quarantina di ospiti ha la febbre. A Barbariga, nella Bassa bresciana, gli anziani ospiti morti per Covid-19 sono sette, altri otto sono risultati positivi. Merlara, provincia di Padova: dieci morti. Cingoli, provincia di Macerata: 4 vittime. Un elenco terribile, che potrebbe continuare.

anzianiANZIANI
«Mancano mascherine e presidi, e non possiamo fare i tamponi: se il virus sfonda nelle Rsa sarà la Caporetto», è l' allarme di Paolo Pigni, direttore della Fondazione Sacra Famiglia, che guida la residenza per anziani di Cesano Boscone, tra le più grandi della Lombardia. La sede centrale è salva, ma dentro le filiali di Perledo e di Settimo Milanese il contagio è in corso. Non è solo il Nord a registrare infezioni a cascata nelle strutture per anziani: a Bucine, in provincia di Arezzo, contagiati 22 degenti su 83, positivi anche 8 operatori.

villafratiVILLAFRATI
A Bari un uomo è morto e 9 persone sono positive nel centro per anziani Don Guanella. Casi segnalati in Sicilia, a Palermo come a Messina, ma anche nel Lazio dove, a Civitavecchia, nella Rsa Madonna del Rosario, in 46 sono positivi. Così, per tutelare chi è indifeso, c' è chi decide di mettersi in isolamento volontario con gli ospiti.

È la scelta che hanno fatto, in Liguria, i dipendenti di Villa San Fortunato: da ieri, nella sede di Rapallo e in quella di Camogli, infermieri, operatori socio-sanitari, cuoche si sono blindati con gli anziani. Per un paio di settimane tutti dentro, per proteggere i nonni.

villa delle palmeVILLA DELLE PALME

Salgono a 69 le persone positive al coronavirus tra gli assistiti e il personale di una casa di riposo di Villafrati, nel palermitano. Altre 53 persone sono risultate infatti contagiate dopo essere state sottoposte al tampone. Un anziano di 90 anni, che era ospite della struttura, è morto ieri nell'ospedale di Partinico, nove sono ricoverati nello stesso nosocomio trasformato in Covid Hospital.

A dare la notizia è stato il sindaco di Villafrati, Francesco Agnello, in una diretta Facebook, annunciando che il paese sta per essere dichiarata "zona rossa". Trentuno di queste persone sono i pazienti della struttura che sarebbe stata infettata dalla visita di una giovane proveniente dalla Lombardia.

coronavirusCORONAVIRUS
Villafrati diventa così “zona rossa” come Salemi e Agira, come ha deciso, con una propria ordinanza, il presidente della Regione  Nello Musumeci, sentito il primo cittadino. Fino al 15 aprile, nel piccolo centro palermitano ci sarà il divieto di accesso e di allontanamento dal territorio comunale e la sospensione di ogni attività degli uffici pubblici, ad eccezione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. Potranno entrare e uscire dal paese solo gli operatori sanitari e socio-sanitari, il personale impegnato nell'assistenza alle attività inerenti l’emergenza.
villafrati 4VILLAFRATI 4

Il sindaco si è già sentito con i vertici regionali della sanità e con l'assessore Ruggero Razza, che già domenica aveva disposto l'isolamento per tutti gli ospiti e il personale della casa di riposo dopo l'esito dei primi 16 tamponi. Nella struttura sono assistiti 60 anziani e operano 75 dipendenti.

"Noi abbiamo cinque strutture per anziani nel comune, cinque eccellenze - ha aggiunto il sindaco nella sua diretta Facebook -. Dobbiamo scongiurare che ci possa essere il contagio in altre realtà. Invito tutti i cittadini a rispettare le disposizioni. Una volta che sapremo chi sono i positivi le famiglie dovranno osservare una quarantena. Saranno tutti controllati".

villa delle palme 1VILLA DELLE PALME 
Un commissario all'Ircss Oasi Maria Santissima di Troina per contrastare l'eventuale dilagare del Coronavirus. Con un proprio decreto, l'assessore alla Salute, Ruggero Razza, su input del presidente della Regione, Nello Musumeci, ha nominato Giuseppe Murolo quale commissario per l'emergenza sanitaria nella struttura dell'Ennese che ospita persone con fragilità e nella quale si sono verificati alcuni casi di contagio.

villafrati 1VILLAFRATI 
Murolo, responsabile del servizio di "Qualità, governo clinico e Centro regionale per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente", che fa capo al dipartimento per le Attività  sanitarie e osservatorio epidemiologico dell'assessorato alla Salute, opererà in affiancamento alla direzione sanitaria dell'Oasi per rafforzarla sotto il profilo organizzativo in un momento particolarmente delicato per l'intera comunità troinese. Il neo-commissario ha già incontrato i vertici della struttura per definire un piano straordinario di prevenzione e contenimento del contagio.

Fonte: qui

NON SOLO ANZIANI 
A BERGAMO SONO ALMENO 1.800 I PAZIENTI TRENTENNI CON POLMONITE DA COVID-19 
IL DATO VIENE RIFERITO DAI MEDICI DELLA FEDERAZIONE MEDICI DI FAMIGLIA (FIMMG) LOMBARDIA...
(ANSA) Sono almeno 1.800 a Bergamo i pazienti trentenni con polmonite da Covid-19. Il dato viene riferito dai medici della Federazione medici di famiglia (Fimmg) Lombardia. "La polmonite da Coronavirus evidentemente non colpisce solo in età più avanzata", spiega Paola Pedrini, segretaria Fimmg Lombardia, "qui a Bergamo siamo 600 medici di famiglia e ognuno di noi ha in osservazione almeno 3 trentenni malati di polmonite da Covid".


Fonte: qui

CONTAGIO IN CORSIA 
94 MEDICI POSITIVI NEL LAZIO, ALCUNI SONO RICOVERATI ALLO SPALLANZANI 
AL SANT'EUGENIO È STATO CHIUSO IL REPARTO DI OCULISTICA DOPO CHE 7-8 MEDICI E UNA DECINA DI INFERMIERI HANNO CONTRATTO IL VIRUS 
MAGI (ORDINE DEI MEDICI DI ROMA): "FARE IL TAMPONE A TUTTI GLI OPERATORI SANITARI, NON C'E' PIU' TEMPO"



(ANSA) Sono 84 a Roma, 6 a Latina, 2 a Viterbo e 2 a Frosinone, per un totale di 94, i medici contagiati dal nuovo coronavirus nel Lazio. A comunicarlo è Antonio Magi, presidente dell'Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri. I dati però, afferma, sono "sottostimati e per questo è necessario fare i tamponi a tutti gli operatori sanitari. Non c'è più tempo".

(ANSA) Istituire presso ogni Asl un registro di tutti i sanitari a rischio per sottoporli a tampone. E' quanto prevede un documento della Regione Lazio varato ieri con raccomandazioni e direttive alle Asl circa la sorveglianza degli operatori sanitari alla luce "della crescente richiesta di bisogno assistenziale legata all'epidemia di COVID-19 con l'esigenza di proteggere il personale sanitario che si espone a casi confermati di infezione all'interno delle strutture sanitarie".

Per contatti a rischio, si legge nel documento, si intendono "operatori delle Strutture del Servizio sanitario regionale od altra persona che ha fornito assistenza diretta ad un caso di COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso di COVID-19 senza l'impiego dei Dispositivi di Protezione Individuale (Dpi) raccomandati o mediante l'utilizzo di DPI non idonei".

E' precisato inoltre che "al fine di garantire la continuità dell'assistenza sanitaria il personale non risultante ad alto rischio, venuto a contatto con paziente affetto da COVID 19 prosegue la propria attività professionale, previa osservanza delle norme di prevenzione e protezione per l'esposizione a rischio, di adeguate misure di contenimento del contagio ed è sottoposto a sorveglianza sanitaria attiva".


mediciMEDICI
(ANSA) Sono 51 nel Lazio i medici contagiati dal Covid-19, tra ospedalieri, medici di famiglia e del 118. Il dato viene fornito dal sindacato Anaao Assomed Lazio. Alcuni, spiegano, sono ricoverati all'Ospedale Spallanzani, altri sono in isolamento a casa. All'Ospedale Sant'Eugenio di Roma è stato chiuso il reparto di oculistica dopo che 7-8 medici e una decina di infermieri sono risultati positivi. 


Fonte: qui

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