venerdì 27 marzo 2020

NIENTE EUROBOND, HA VINTO L’EUROPA DEI FALCHI: VOGLIONO FARCI FARE LA FINE DELLA GRECIA: TROIKA, TASSE, TAGLI, RECESSIONE. E CONTE, INSIEME CON LO SPAGNOLO SANCHEZ, HA RIFIUTATO LA BOZZA DI CONCLUSIONE DEL CONSIGLIO EUROPEO: ''VOGLIO DIRLO CHIARO: NON DISTURBATEVI, VE LO POTETE TENERE, L’ITALIA NON NE HA BISOGNO. FACCIAMO DA SOLI”

CONTE DÀ UN ULTIMATUM DI 10 GIORNI ALL'EUROPA PER "TROVARE UNA SOLUZIONE ADEGUATA ALLA GRAVE EMERGENZA CHE TUTTI I PAESI STANNO VIVENDO" 

IL COLLASSO SISTEMICO E' ARRIVATO!


informativa di giuseppe conte sull'emergenza coronavirusINFORMATIVA DI GIUSEPPE CONTE SULL'EMERGENZA CORONAVIRUS
A quanto si apprende, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che oggi ha partecipato al Consiglio Ue in videoconferenza, ha chiesto all'Europa di "battere un colpo e trovare una soluzione adeguata alla grave emergenza che tutti i Paesi stanno vivendo".  Il premier italiano ha rifiutato la bozza di conclusioni del vertice.

Secondo Radiocor il premier Conte e il capo del governo spagnolo Sanchez ritengono insufficiente e deludente la bozza di conclusioni preparata per il Consiglio europeo perché le proposte contenute non all'altezza della risposta necessaria a livello Ue. Italia e Spagna hanno chiesto che il Consiglio incarichi i 5 presidenti delle istituzioni Ue di formulare nuove proposte nel giro di dieci giorni. Si tratta dei presidenti di Commissione, Consiglio, Parlamento, Bce ed Eurogruppo.

CONTE MERKELCONTE MERKEL
Conte ha chiarito che nessuno pensa a una condivisione del debito pubblico: ciascun Paese risponde per il proprio e continuerà a risponderne. Né ci sono motivi per diffidare dell’Italia, che ha le carte in regola con l finanza pubblica: “Il 2019 lo abbiamo chiuso con un rapporto deficit/Pil di 1.6 anziché 2.2 come programmato”.

Ciò che manca, secondo il governo italiano, sono “strumenti finanziari innovativi e realmente adeguati a reagire a una guerra che dobbiamo combattere insieme per vincerla quanto più rapidamente possibile. Che diremo ai nostri cittadini se l’Europa non si dimostra capace di una reazione unitaria, forte e coesa di fronte a uno shock imprevedibile e simmetrico di questa portata epocale?”.

pedro sanchez 2PEDRO SANCHEZ 
Se è chiaro che l’Europa pensa a un uso degli strumenti che furono usati durante la crisi dei debiti sovrani, otto anni fa, Conte risponde che “Sono stati costruiti per intervenire in caso di shock asimmetrici con riguardo a tensioni finanziarie riguardanti singoli Paesi”. Quei meccanismi, quelli che portarono la trojka in Grecia, non servono. Ancora Conte: “Voglio dirlo chiaro: non disturbatevi, ve lo potete tenere, perché l’Italia non ne ha bisogno”.


 P.CHIGI,ITALIA RIFIUTA BOZZA CONCLUSIONI CONSIGLIO UE
 (ANSA) - Nel corso della conference call con i leader europei il premier Giuseppe Conte, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, ha reso noto di "non accettare draft preparato nonostante gli sherpa italiani avessero ottenuto quasi tutto, compresa l'eliminazione di qualsiasi riferimento al Mes".

 CONTE A UE, SE AIUTI COME IN PASSATO FACCIAMO DA SOLI
conte ursulaCONTE URSULA
 (ANSA)  - "Come si può pensare che siano adeguati a questo shock simmetrico strumenti elaborati in passato, costruiti per intervenire in caso di shock asimmetrici e tensioni finanziarie riguardanti singoli Paesi?". E' questo, a quanto si apprende da Palazzo Chigi, il messaggio che il premier Giuseppe Conte ha inoltrato ai leader Ue nel corso del Consiglio europeo. "Se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati elaborati in passato allora voglio dirlo chiaro: non disturbatevi, ve lo potete tenere, perché l'Italia non ne ha bisogno", ha aggiunto.

CONTE A LEADER UE,NESSUNO VUOLE MUTUALIZZAZIONE DEBITO
 (ANSA) - Nel corso della conference call con i leader europei, Giuseppe Conte ha chiarito che nessuno pensa a "una mutualizzazione del debito pubblico. Ciascun Paese risponde per il proprio debito pubblico e continuerà a risponderne". L'Italia - ha spiegato Conte - "ha le carte in regola con la finanza pubblica: il 2019 l'abbiamo chiuso con un rapporto deficit/Pil di 1.6 anziché 2.2 come programmato".

CONTE, CONSEGUENZE CRISI DA AFFRONTARE DOMANI NON FRA MESI
REGLING fondo salva statiREGLING FONDO SALVA STATI
 (ANSA) - "Le conseguenze del dopo covid-19 vanno affrontate non nei prossimi mesi ma domani mattina". E' questo, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, un passaggio dell'intervento del premier Giuseppe Conte alla conference call con i leader europei.

CONTE A UE, 10 GIORNI PER BATTERE COLPO 
 (ANSA) - Dieci giorni all'Europa "per battere un colpo e trovare una soluzione adeguata alla grave emergenza che tutti i Paesi stanno vivendo", è il messaggio che, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, il premier ha inoltrato ai leader europei. Facendo una proposta: istituire una sorta di gruppo di lavoro formato da "cinque" capi di stato o di governo europei per la formulazione di una proposta di risposta comune. Proposta che, si sottolinea, è stata formulata dal premier in accordo con il suo omologo spagnolo Pedro Sanchez.

P. CHIGI, APPREZZAMENTO PER APERTURE FRANCIA-GRECIA-IRLANDA
macron conteMACRON CONTE
 (ANSA) - Un apprezzamento per le aperture - definite "importanti" - di Francia, Irlanda, Grecia, Portogallo e Lussemburgo al messaggio inviato dall'Italia al tavolo del Consiglio Ue è stato sottolineato - a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi - dal premier Giuseppe Conte durante la video conferenza del Consiglio Ue.

Fonte: qui






Ci sono volute sei ore di discussioni accese per arrivare ad una soluzione di compromesso

Il documento, approvato da tutti i 27, non menziona il Mes e prevede che la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, presentino entro due settimane proposte di lungo periodo. 

Il premier italiano era andato all'attacco di alcuni leader europei del Nord: "Se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati se li può tenere: l'Italia non ne ha bisogno: abbiamo le carte in regola con la finanza pubblica". Sulla stessa posizione italiana la Francia e il leader spagnolo Sanchez

ROMA - Dopo un attacco durissimo alle lentezze dell'Europa, ai tatticismi, in un momento nel quale servono risposte veloci al coronavirus e alle sue conseguenze, soprattutto dal punto di vista economico, al Consiglio Europeo si sarebbe raggiunto un accordo. Si è infatti concluso dopo circa sei ore il vertice dei leader Ue in teleconferenza sulle misure per affrontare l'emergenza Coronavirus. A Bruxelles, dopo che Italia e Spagna avevano bocciato la bozza iniziale, i 27 hanno raggiunto un accordo. Il documento, che non cita il Mes, prevede che la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, dovranno presentare proposte di lungo periodo da concordare con le altre istituzioni. Il tutto entro due settimane (e non 10 giorni, come chiedevano Italia e Spagna).

Il Consiglio "prende atto dei progressi compiuti dall'Eurogruppo" e "in questa fase" invita i ministri delle Finanze della zona euro "a presentare proposte entro due settimane", si legge nelle conclusioni. Il documento non menziona il Mes o altri strumenti. Inoltre, è scritto nel documento, "queste proposte dovrebbero tener conto della natura senza precedenti dello shock covid-19 che colpisce tutti i Paesi. La nostra risposta sarà intensificata, se necessario, con ulteriori azioni in modo inclusivo, alla luce degli sviluppi, al fine di fornire una risposta globale".
"Oggi è stata l'occasione per uno scambio politico, estremamente intenso e denso e di qualità per progettarsi nelle prossime settimane e mesi e abbiamo chiesto all'Eurogruppo di continuare un lavoro intenso sul piano delle proposte da fare per far fronte alla emergenza e sulla stabilità della Ue" ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Anche Angela Merkel, contraria agli interventi proposti dai Paesi del Sud Europa, è intervenuta a fine collegamento in video conferenza per confermare la deadline di "due settimane" entro le quali "portare a termine il confronto". "Non abbiamo parlato nello specifico delle condizionalità o meno del Mes" ha detto la Merkel. Rispetto a chi ha immaginato o immagina i coronabond, ha aggiunto, "ho spiegato che dal punto di vista tedesco noi preferiamo il Mes, come strumento, che è stato fatto per le crisi". "Ma non siamo andati nello specifico e adesso la questione passa ai ministri delle Finanze", ha concluso.

E' un Conte furioso quello che ha attaccato senza mezzi termini le posizioni attendiste di alcuni colleghi europei del Nord - con la Germania in prima fila nel voler negare aperture - collegati in video conferenza durante il Consiglio Europeo. Una riunione che fino alla soluzione di compromesso raggiunta in tarda serata, non aveva sortito alcun effetto positivo e  rischiava di incrinare ulteriormente i rapporti all'interno del Continente: "Come si può pensare che siano adeguati a questo shock simmetrico strumenti elaborati in passato, costruiti per intervenire in caso di shock asimmetrici e tensioni finanziarie riguardanti singoli Paesi?". Ma Conte rincarava la dose: "Se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati elaborati in passato allora voglio dirlo chiaro: non disturbatevi, ve lo potete tenere, perché l'Italia non ne ha bisogno", ha aggiunto.

Nel corso della conference call con i leader europei, Giuseppe Conte aveva chiarito che nessuno pensa a "una mutualizzazione del debito pubblico. Ciascun Paese risponde per il proprio debito pubblico e continuerà a risponderne". L'Italia - aveva spiegato Conte - "ha le carte in regola con la finanza pubblica: il 2019 l'abbiamo chiuso con un rapporto deficit/Pil di 1,6 anziché 2,2 come programmato. Le conseguenze del dopo covid-19 vanno affrontate non nei prossimi mesi ma domani mattina".

L'Italia, dunque, respinge la bozza in discussione al tavolo del Consiglio europeo sugli strumenti per fronteggiare la crisi economica legata al coronavirus. Ma va detto anche che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte non è solo: c'è la Francia e in particolare al fianco dell'Italia c'è il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez. Tutti hanno chiesto che in 10 giorni la Ue trovi "una soluzione adeguata alla grave emergenza che tutti i Paesi stanno vivendo". Conte ha ringraziato per il lavoro fatto, continua palazzo Chigi, ma non accetta la bozza.

Ma come nasce questo scontro senza precedenti nel momento peggiore per il nostro Paese e l'intera Europa? La discussione si era fermata dopo che Conte e Sanchez avevano respinto le proposte contenute nella bozza di documento preparata dal presidente Ue, Michel. Italia e Spagna avevano ritenuto come "insufficiente" l'approccio Ue per quanto riguarda il ricorso a nuovi strumenti finanziari. Sul tavolo c'era la proposta di un Coronabond, idea respinta dalla Germania e dal fronte dei Paesi nordici. Conte e Sanchez, insieme a Macron e ad altri sei capi di governo premono perché una istituzione ue emetta un titolo del genere che però sarebbe emesso non comunemente dai 19 Paesi dell'Eurozona, bensì da una non meglio precisata istituzione Ue.

L'altra questione 'bollente' riguarda il Mes, Meccanismo europeo di stabilità, in particolare le condizioni in base alle quali concederebbe una linea di credito rafforzata per facilitare i Paesi sui mercati. La critica dell'Italia e di altri Stati (più o meno gli stessi che hanno firmato la lettera sul Coronabond) è che non può valere la stessa "condizionalità" prevista per crisi finanziarie classiche (tipo Grecia) essendo quella del coronavirus del tutto differente per natura. La condizionalità del Mes prevede la definizione di un programma di consolidamento e una supervisione stretta delle politiche economiche e finanziarie nazionali. L'Eurogruppo non è riuscito a trovare il consenso generale, i capi di Stato e di governo cercano di trovare una via di uscita per poi delegare i ministri del Tesoro a definire gli aspetti tecnici. Ma per ora un'intesa non c'è.

In serata arrivano anche i primi commenti alla risposta piccata del presidente del Consiglio ai leader Ue: "Conte ha fatto bene" a respingere la bozza del vertice Ue: "Se si vogliono proporre vecchi strumenti faremo da soli, spenderemo quanto serve" dice il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Fonte: qui

LA SOLIDARITÀ EUROPEA? RESPIRATORI SCOMPARSI E MASCHERINE SEQUESTRATE 
LO DICE PURE IL RAPPRESENTANTE ITALIANO A BRUXELLES MAURIZIO MASSARI: “ABBIAMO CHIESTO DA TEMPO DI ATTIVARE IL MECCANISMO DI PROTEZIONE CIVILE DELL'UNIONE EUROPEA PER LA FORNITURA DI ATTREZZATURE MEDICHE. MA NON UN SOLO PAESE DELL'UE HA RISPOSTO ALL'APPELLO DELLA COMMISSIONE. SOLO LA CINA HA RISPOSTO BILATERALMENTE” (E TE PAREVA!)
Andrea Bassi e Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”

UNIONE EUROPEA CORONAVIRUS 1UNIONE EUROPEA CORONAVIRUS 
La grande famiglia europea ha una naturale tendenza a sgretolarsi davanti all'emergenza. Non appena il Covid- 19 ha manifestato la sua virulenza in Italia, è scattato il si-salvi-chi-può. Ognuno per se. Forniture di mascherine bloccate, ventilatori e respiratori scomparsi dal mercato comune e segregati nei depositi dei singoli Paesi.

Prendiamo la Germania. Quando ha capito quali erano i dispositivi salva-vita per contrastare la pandemia, ha subito bloccato le esportazioni appellandosi ad un comma, a dire il vero presente in quasi tutti gli ordinamenti dei Paesi europei Italia compresa, che vieta di vendere all'estero beni necessari in caso di crisi sanitaria.

LA REAZIONE
MAURIZIO MASSARIMAURIZIO MASSARI





Un comportamento che ha fatto saltare la mosca al naso persino a europeisti convinti come il rappresentante permanente italiano a Bruxelles, l'ambasciatore Maurizio Massari. «L'Italia», ha detto Massari, «ha chiesto da tempo di attivare il Meccanismo di protezione civile dell'Unione europea per la fornitura di attrezzature mediche per la protezione individuale. Ma, sfortunatamente, non un solo paese dell'Ue ha risposto all'appello della Commissione. Solo la Cina ha risposto bilateralmente. Certamente, questo non è un buon segno di solidarietà europea».

mascherine 1MASCHERINE 
Insomma, Berlino non è stata l'unica. Nella prima fase dell'emergenza anche Parigi ha chiuso le frontiere a mascherine e ventilatori. Qualcuno, come gli svedesi, si è fatto persino vanto della propria capacità superiore di fronteggiare la crisi rispetto agli italiani. Come se nella casa comune che brucia solo chi sta nel salotto sarebbe in grado di salvarsi.

materiale sanitario donato dalla cina all'italia sequestrato dalla repubblica cecaMATERIALE SANITARIO DONATO DALLA CINA ALL'ITALIA SEQUESTRATO DALLA REPUBBLICA CECA
Ci ha pensato l'ambasciatore a Stoccolma Mario Cospito a rispondere per le rime ad Anders Tegnell, direttore dell'Agenzia di salute pubblica svedese, ricordandogli la capacità e l'abnegazione con cui il sistema sanitario italiano sta reagendo alla crisi. Ma la verità è che in mancanza di un coordinamento europeo, anche Roma è costretta a pensare solo per se. I carichi di dispositivi sanitari necessari a fronteggiare l'emergenza vengono ogni giorno bloccarti nei porti e negli aeroporti dai doganieri e dalla Guardia di finanza.

mascherina 1MASCHERINA 
Solo qualche giorno fa è stato sequestrato ad Ancona un camion che stava per imbarcarsi su una nave diretta in Grecia. Nel cassone custodiva 1.840 circuiti respiratori (tubo, pallone, valvola e maschera respiratoria) per la ventilazione meccanica dei pazienti con gravi patologie. Il sequestro delle fiamme gialle, inconsueto in tempi di pace, è legittimato dall'ordinanza della Protezione civile che vieta alle imprese di cedere all'estero determinati dispositivi medici.

I PAESI EXTRA UE
MASCHERINE E GEL SOTTRATTI ALL ASLMASCHERINE E GEL SOTTRATTI ALL ASL
Nella latitanza della solidarietà tra i Paesi europei, gli aiuti che arrivano dagli extracomunitari rendono ancora più evidenti le distanze tra i partner del Vecchio continente. La Cina  il 13 marzo ha inviato  31 tonnellate di materiali, tra cui equipaggi per macchinari respiratori, tute, mascherine. Ci sono anche alcune medicine anti virus insieme a sangue e plasma. Dalla Russia il 23 marzo sono arrivati 100 specialisti e attrezzature sanitarie. Le foto della delegazione cubana composta da 37 medici e 15 infermieri hanno fatto il giro del web.
PASTI CALDI E MASCHERINE PER I SENZA TETTO A MILANOPASTI CALDI E MASCHERINE PER I SENZA TETTO A MILANO

Anche gli Usa, in piena crisi sanitaria, non hanno fatto mancare il loro sostegno. Il 22 marzo dalla base di Ramstein, in Germania, è decollato un C-130J Super Hercules dell'86esimo stormo Airlift Wing dell'aviazione statunitense con a bordo un sistema mobile di stabilizzazione dei pazienti.

UNIONE EUROPEA CORONAVIRUSUNIONE EUROPEA CORONAVIRUS













Un interventismo che ha smosso anche la lenta Europa . La Germania ha inviato 830 mila mascherine e un centinaio di ventilatori polmonari. Berlino ha anche accolto tre connazionali nei suoi ospedali e altri ne ospiterà nei prossimi giorni. La Repubblica Ceca ha sbloccato un altro carico di mascherine destinate all'Italia. E oggi potrebbe esserci un passo avanti più consistente.

LA BOZZA
Nella bozza di comunicato dei Capi di governo che si riuniranno oggi, c'è anche la creazione di un Centro europeo di gestione delle crisi. «Dobbiamo trarre lezione dall'attuale crisi» sul coronavirus «e iniziare a riflettere sulla resilienza delle nostre società. È arrivato il momento di mettere in campo un sistema di gestione delle crisi più ambizioso e di più ampio respiro - si legge - incluso ad esempio, un Centro europeo di gestione delle crisi». Una prima risposta. Ancora timida.

Fonte: qui

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