martedì 17 marzo 2020

AD OGGI SIANO LE TERAPIE INTENSIVE ITALIANE AD AVERE MAGGIOR BISOGNO NON È UN GRAN MISTERO (ATTUALMENTE CI SONO 5.090 POSTI CHE DOVREBBERO SALIRE A 6200 UNITÀ)


TAGLIA, TAGLIA, TAGLIA ... RICETTA PD, PDL, ORA PURE M5S E CI TROVIAMO IN BRAGHE DI TELA!

QUANTO CI FAREBBERO COMODO ALCUNI DEGLI OLTRE 25 MILA POSTI LETTO(CONTRO I NOSTRI MISERI 5000) IN TERAPIA INTENSIVA DISPONIBILI IN GERMANIA…
Valentina Arcovio per “il Messaggero”

Se in questa grave emergenza coronavirus la grande assente è l'Europa, perché non ripartire progettando la realizzazione di una rete europea delle terapie intensive? Oggi l'Italia ne ha più bisogno che mai e domani potrebbero averne bisogno i nostri vicini.

terapia intensivaTERAPIA INTENSIVA
«Da questa grave crisi potrebbe nascere qualcosa di bello e utile per l'Europa», conferma Giuseppe Remuzzi direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, che sposa con entusiasmo questa ipotesi. Sarebbe un ottimo modo per cancellare errori e rancori del recente passato e per ritornare a far essere l'Europa una grande potenza unita. «In questo modo ognuno potrebbe fare la sua parte», spiega Remuzzi.

INSOMMA LE SOLITE MINCHIATE, SENZA COSTRUTTO ED IMPOSSIBILI DA REALIZZARE, EUROPEISTE!!!

«Si potrebbe iniziare con il dare aiuti concreti alle terapie intensive dei paesi più bisognosi in un dato momento, come lo è oggi l'Italia, fino anche a stabilire dei criteri e degli standard di qualità che ogni paese dovrebbe adottare», aggiunge.

ospedale REPARTO DI TERAPIA INTENSIVA coronavirusOSPEDALE REPARTO DI TERAPIA INTENSIVA CORONAVIRUS
Che ad oggi sono le nostre terapie intensive ad avere maggior bisogno non è un gran mistero. Si stima che, entro la fine del mese, il numero dei posti letto in terapia intensiva in Italia dovrebbe salire dagli attuali 5.090 posti a 6200 unità, con un incremento di circa il 20% del totale. Uno studio condotto da Remuzzi e pubblicato di recente sulla rivista The Lancet ha calcolato che entro metà aprile, quando si prevede il periodo peggiore dell'infezione, potrebbero essere necessari fino 4mila posti letto di terapia intensiva.

I NUMERI
Secondo la circolare emanata dal ministero della Salute lo scorso 4 marzo, il numero dei posti letto nei reparti di terapia intensiva nei diversi ospedali deve aumentare del 50%, ovvero di altri 2500 unità circa. Di questi, almeno 1107 nuovi posti dovrebbero essere disponibili già a partire dalla fine del mese con diverse regioni che hanno già completato una prima fase di potenziamento.

RESPIRATORE PER LA TERAPIA INTENSIVARESPIRATORE PER LA TERAPIA INTENSIVA
Come per esempio la Lombardia, che è passata da circa 900 a 1067 nell'arco di poche settimane, o come l'Emilia Romagna che ha allestito già altri 211 posti di terapia intensiva portando il totale dei letti disponibili a circa 650. Ma ammettiamolo: quanto ci farebbero comodo alcuni degli oltre 25mila posti letto in terapia intensiva disponibili in Germania?

Del resto l'Italia è ben al di sotto della media europea per numero di unità in terapia intensiva. Secondo l'Eurostat, nel nostro paese si contano 3,2 posti letto per mille abitanti, dato che ci colloca solo al sesto posto nell'Unione Europea, dove la media dei posti letto in terapia intensiva è di 5 unità per mille abitanti. Al primo posto c'è la Germania con 8 posti letto su mille abitanti, seguita dalla Bulgaria con 7,5 posti letto per mille abitanti e l'Austria con le sue 7,4 unita per mille abitanti.

terapia intensiva 2TERAPIA INTENSIVA 
«Dalla Germania - dice Remuzzi - potremmo aspettarci qualche posto letto, dal Regno Unito ad esempio potremmo aspettarci il contributo dei loro medici esperti, eccetera. L'Italia, dal canto suo, potrebbe mettere a disposizione la sua grande esperienza nei livelli di assistenza ai malati ricoverati in terapia intensiva».

E ancora: si potrebbero condividere attrezzature e strumenti, in base alle necessità. E' esattamente quello che ci si aspetterebbe da una grande Rete europea. «Le basi potrebbero già esserci», dice Remuzzi. «Basta pensare a come sono strutturate le nostre lauree in Medicina: un medico tedesco o spagnolo potrebbe esercitare qui in Italia, e viceversa», aggiunge. «Serve solo volontà e lungimiranza, qualcosa che l'emergenza coronavirus potrebbe insegnare a tutti», conclude. INSOMMA ALTRE MINCHIATE EUROPEISTE, MENTRE LA REALTA' IN LOMBARDIA ORA RICHIEDE RISPOSTE IMMEDIATE!!!

Fonte: qui

SIAMO AL LIMITE!
L’ASSESSORE LOMBARDO AL WELFARE, GIULIO GALLERA: “IERI ERAVAMO QUASI A ZERO POSTI LETTO DI TERAPIA INTENSIVA. QUANDO ALLE DIECI È ARRIVATA LA NOTIZIA DEI RESPIRATORI DONATI DALLA CROCE ROSSA DI MILANO MI SONO QUASI MESSO A PIANGERE PER LA TENSIONE DELLA GIORNATA E PER LA BELLISSIMA NOTIZIA. 
IL RECUPERO DEI RESPIRATORI PER L’OSPEDALE NELLA FIERA DI MILANO DEVE AVVENIRE DEI PROSSIMI 3-4 GIORNI…”

GalleraGALLERA
Il "recupero" dei respiratori per l'ospedale nella Fiera di Milano, "deve avvenire nei prossimi tre-quattro giorni, almeno l'ordine, non si può aspettare settimane". A dirlo è stato ad Agorà l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera. "Noi - ha detto Gallera - lavoriamo sulle ore. Ieri eravamo quasi a zero posti letto di terapia intensiva. Quando alle dieci è arrivata la notizia dei respiratori donati dalla Croce Rossa di Milano mi sono quasi messo a piangere per la tensione della giornata e per la bellissima notizia".

Croce Rossa Italiana risponde all'appello della Regione Lombardia con la donazione di 40 respiratori e diverse attrezzature per la terapia ospedaliera, in consegna oggi alla Fiera di Rho presso il Cargo 2.

 Oltre duemilacento vittime finora in Italia per il Covid-19 (per la precisione 2.158), ma il trend di contagi è stabile, se non in calo. Le ultime cifre sui malati nel Paese accendono una prima fievole speranza: la curva dei nuovi infetti, ora al +11,9%, non cresce più al ritmo che si temeva.
RESPIRATORE PER LA TERAPIA INTENSIVARESPIRATORE PER LA TERAPIA INTENSIVA

Sono complessivamente 23.073 le persone positive, con un incremento rispetto al giorno precedente di 2.470, quando l'aumento invece era stato di 2.853. Un dato che però non comprende i numeri di Puglia e provincia autonoma di Trento. Anche in Lombardia, la regione più colpita, la spinta percentuale non è in aumento. E sui dati generali, il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, sottolinea: "ci sono 414 nuovi guariti, più di ieri".

Ma aumentano i malati in terapia intensiva: 179 in più, per un totale di 1.851 in tutta Italia e un aumento in Lombardia (complessivamente 823). A guardare i dati con "fiduciosa attenzione" è anche il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli: "Una decrescita degli aumenti... E' un bell'ossimoro. E' un segnale di quanto potrebbero darci tutte le misure finora intraprese. Va consolidato nel giro dei prossimi 1-2 giorni.

terapia intensivaTERAPIA INTENSIVA
Uno spiraglio arriva anche sul fronte dell'approvvigionamento di mascherine, a più alta protezione, utilizzate in particolar modo nelle terapie intensive, dopo l'allarme sul rischio di esaurimento scorte in Lombardia lanciato dell'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri. "A breve si avvierà la produzione nazionale di mascherine, che è prevista anche nel decreto 'Cura Italia'.

Ricevo richieste di tantissime aziende che si propongono di produrle", spiega Borrelli. L'iter per la fabbricazione, secondo quanto prevede il nuovo provvedimento varato in queste ore, è stato velocizzato ed ora per la realizzazione di mascherine di tipo 'chirurgico' sarà necessaria la sola autorizzazione dell'Istituto Superiore di Sanità, in deroga alle norme vigenti.

reparto di terapia intensiva all'ospedale di wuhanREPARTO DI TERAPIA INTENSIVA ALL'OSPEDALE DI WUHAN
Inoltre sarà possibile produrre - spiega il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia - "mascherine non sanitarie, ma filtranti, pensate per tutti i cittadini e lavoratori, per l'uso quotidiano", che possono essere "acquistate direttamente dalle Regioni o dal commissario Arcuri. Ciò calmiererà i costi e consentirà a tutti di avere un dispositivo che non togliamo agli operatori sanitari". A dare il proprio contributo saranno anche le lavorazioni sartoriali presenti in alcuni istituti penitenziari dove vengono impiegati i detenuti, che potrebbero essere immediatamente riconvertite per iniziare a produrre le mascherine di tipo chirurgico.

Fonte: qui

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