Borrelli: 2.706 malati e 107 morti, 276 i guariti, aumento del 72,5%
Ansa - E' ufficiale: scuole chiuse da domani fino al 15 marzo. "Per il governo non è stata una decisione semplice, abbiamo aspettato il parere del comitato tecnico scientifico e abbiamo deciso di sospendere le attività didattiche da domani al 15 marzo", ha detto il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina parlando a Palazzo Chigi.
"Noi della trasparenza abbiamo fatto sempre la nostra regola d'azione, verità e trasparenza". Lo dice il premier Giuseppe Conte parlando a Palazzo Chigi spiegano che, sulla chiusura delle scuole questa mattina "era stato chiesto al comitato tecnico-scientifico un ulteriore approfondimento". Per questo "la notizia che è fuoriuscita è stata totalmente improvvida".
IL PUNTO DELLA PROTEZIONE CIVILE - Sono 2.706 i malati per coronavirus in Italia, con un incremento di 443 persone in più rispetto a ieri e 107 i morti, 28 in più. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile. Sono 276 i guariti, 116 in più rispetto a ieri. L'aumento è del 72,5%, il maggiore registrato negli ultimi giorni.
Intanto è arrivato il via libera definitivo dell'Aula del Senato al dl sull'emergenza coronavirus. Il testo è stato approvato a Palazzo Madama con 234 voti a favore, cinque astenuti e nessun contrario.
Gli italiani dovranno cambiare stile di vita almeno per 30 giorni. Niente strette di mano, niente abbracci, basta meeting e congressi, stop alle manifestazioni, anche a quelle sportive. Le partite di calcio, semmai, potranno avvenire solo a porte chiuse. Ma si deciderà nelle prossime ore la soluzione definitiva. Il governo mira anche a potenziare il sistema sanitario, con un aumento del 50% dei posti nelle terapie intensive, quelle più sotto pressione in emergenza coronavirus. Per quel che riguarda lo sforamento del deficit, la richiesta potrebbe arrivare venerdì in Parlamento. Le opposizioni sono uscite deluse dall'incontro. Si aspettavano un confronto sui temi economici e invece il premier e il ministro della salute Roberto Speranza hanno illustrato le nuove contromosse sanitarie, alla luce di un comitato scientifico "molto preoccupato". "Sul tema economico - ha detto il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari - ci sarà un terzo decreto, ci confronteremo su quello. Sul contenimento sanitario ovviamente siamo pronti a collaborare. Le misure economiche messe in campo finora sono emergenziali, ora serve un altro provvedimento".
Delusa anche Forza Italia. "Ci aspettavamo di parlare di misure economiche - ha detto la capogruppo al Senato di FI, Anna Maria Bernini - invece ci hanno detto solo che ci saranno misure di contenimento sanitario. Noi aspettiamo il tavolo su quelle economiche. Il governo deve aprire tavoli, invece stasera non e' stato affrontato il tema economico. Il governo non e' ancora pronto al confronto". I prossimi passi li ha illustrati il capogruppo al Senato del Pd, Andrea Marcucci: "Abbiamo parlato di interventi sanitari. Domani aspettiamo un dpcm che ci dirà quali provvedimenti il governo vuol prendere. Le misure economiche saranno oggetto di una successiva riunione. Le opposizioni hanno avuto un atteggiamento collaborativo".
Smart working Pa, ok computer personali - Le amministrazioni pubbliche, vista anche l'emergenza legata al Coronavirus, sono invitate a incentivare lo smart working e se non ci sono abbastanza computer o comunque c'è "indisponibilità o insufficienza di dotazione" allora il dipendente "che si renda disponibile" può anche utilizzare "propri dispositivi" come pc o tablet. E' quanto si legge nella nuova circolare della ministra della P.a, Fabiana Dadone, con indirizzi di portata generale. Devono essere garantiti, si "adeguati livelli di sicurezza e protezione della rete".
DOPO IL CONTAGIO DEI DUE MAGISTRATI DI MILANO SONO STATE SOSPESE UDIENZE CIVILI E PENALI NON URGENTI
MA NON È FINITA QUI, PERCHÉ IL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE È FREQUENTATO OGNI GIORNO DA PIÙ DI 5 MILA PERSONE E C’È IL TERRORE DEL CONTAGIO
A ROMA PER ORA LINEA SOFT, LE UDIENZE VENGONO CELEBRATE, MA…
Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”
Udienze ridotte all'osso nel Tribunale penale e in quello civile di Milano per contrastare la diffusione del coronavirus. Mentre Roma ha scelto una strada differente, dispenser di Amuchina attaccati con lo scotch al muro nei punti strategici della cittadella giudiziaria di piazzale Clodio. Al Csm, invece, per i giornalisti che affollano palazzo dei Marescialli, in vista dell'elezione del nuovo procuratore capo di Roma, è stato stabilito un ingresso limitato.
Un numero pianificato di cronisti alla sala del Plenum, per consentirne la collocazione in posti a sedere distanziati. Per tutti gli altri sarà allestita (con le stesse modalità) la sala stampa dove potranno assistere alla seduta grazie alla diretta streaming.
Ma è a Milano che si sono prese le misure più drastiche. Soprattutto in virtù del contagio che ha riguardato due magistrati.
Lunedì sera sono risultati positivi e sono stati ricoverati all'ospedale Sacco. Per gli uffici, le aule e le cancellerie delle due sezioni coinvolte sono scattate le procedure di sanificazione. Dopo una riunione fiume si è deciso di continuare a garantire le attività «essenziali», ma sono state sospese le udienze civili e penali non urgenti.
I PROVVEDIMENTI
Non è finita qui perché - come si legge nel provvedimento firmato da tutti i vertici, tra cui il procuratore Greco, il presidente vicario della Corte D'Appello Giuseppe Ondei e l'Avvocato generale Nunzia Gatto - «sono in corso operazioni di monitoraggio per censire la presenza di ulteriori ipotesi di necessario isolamento» per «soggetti che, pur non lavorando presso le sezioni interessate, possano avere avuto contatti stretti con i due contagiati».
Il presidente del Tribunale Roberto Bichi spera che il contagio «rimanga isolato». E proprio perché le risorse di giudici e personale si stanno riducendo, e probabilmente si ridurranno ancora, i capi degli uffici hanno deciso, ognuno a seconda delle proprie peculiari attività, di garantire «la continuità delle essenziali attività giurisdizionali», ma con «limitazioni dei servizi».
Da qui, ad esempio, la decisione di Bichi di sospendere le udienze civili non urgenti e di disporre che i giudici «del settore penale procedano al rinvio» dei processi «a data congrua, comunque successiva al 31 marzo», escluse le convalide di arresti o fermi, i procedimenti a carico di detenuti, le udienze del Riesame e quelle che saranno ritenute «di urgenza». Un modo questo per limitare il fiume di persone che affollano il Palazzo di Giustizia di Milano, frequentato ogni giorno da oltre 5mila persone.
Nel Tribunale di Roma si è, invece, scelta una linea soft. Il numero dei contagiati in Lombardia è infinitamente più alta rispetto a quelli del Lazio. Per questo le udienze vengono regolarmente celebrate. Tuttavia è necessario prendere una serie di precauzioni. Indicazioni che sono rappresentate da numerose locandine affisse all'ingresso delle aule del Tribunale penale che ricordano quali sono i comportamenti da seguire.
ALTRE MISURE
L'unico Tribunale, nella Capitale, che limita l'accesso è quello di Sorveglianza. Ai detenuti che vogliono partecipare all'udienza vengono date due opzioni: con un collegamento audiovisivo, se invece si vuole presenziare l'udienza verrà rinviata.
A Napoli è in atto un braccio di ferro tra ordine degli avvocati e vertici del Tribunale. Con i legali che hanno stabilito l'astensione dopo che un loro collega, rientrato da Milano, è risultato positivo al Covid-19. Lo sciopero riguarderà le udienze civili e penali della Corte di Appello di Napoli e della Circoscrizione del tribunale di Napoli, nonché amministrative davanti al Tar Campania (sezione Napoli) fino all'undici marzo.
Fonte: qui
Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”
Udienze ridotte all'osso nel Tribunale penale e in quello civile di Milano per contrastare la diffusione del coronavirus. Mentre Roma ha scelto una strada differente, dispenser di Amuchina attaccati con lo scotch al muro nei punti strategici della cittadella giudiziaria di piazzale Clodio. Al Csm, invece, per i giornalisti che affollano palazzo dei Marescialli, in vista dell'elezione del nuovo procuratore capo di Roma, è stato stabilito un ingresso limitato.
Un numero pianificato di cronisti alla sala del Plenum, per consentirne la collocazione in posti a sedere distanziati. Per tutti gli altri sarà allestita (con le stesse modalità) la sala stampa dove potranno assistere alla seduta grazie alla diretta streaming.
Ma è a Milano che si sono prese le misure più drastiche. Soprattutto in virtù del contagio che ha riguardato due magistrati.
Lunedì sera sono risultati positivi e sono stati ricoverati all'ospedale Sacco. Per gli uffici, le aule e le cancellerie delle due sezioni coinvolte sono scattate le procedure di sanificazione. Dopo una riunione fiume si è deciso di continuare a garantire le attività «essenziali», ma sono state sospese le udienze civili e penali non urgenti.
I PROVVEDIMENTI
Non è finita qui perché - come si legge nel provvedimento firmato da tutti i vertici, tra cui il procuratore Greco, il presidente vicario della Corte D'Appello Giuseppe Ondei e l'Avvocato generale Nunzia Gatto - «sono in corso operazioni di monitoraggio per censire la presenza di ulteriori ipotesi di necessario isolamento» per «soggetti che, pur non lavorando presso le sezioni interessate, possano avere avuto contatti stretti con i due contagiati».
Il presidente del Tribunale Roberto Bichi spera che il contagio «rimanga isolato». E proprio perché le risorse di giudici e personale si stanno riducendo, e probabilmente si ridurranno ancora, i capi degli uffici hanno deciso, ognuno a seconda delle proprie peculiari attività, di garantire «la continuità delle essenziali attività giurisdizionali», ma con «limitazioni dei servizi».
Da qui, ad esempio, la decisione di Bichi di sospendere le udienze civili non urgenti e di disporre che i giudici «del settore penale procedano al rinvio» dei processi «a data congrua, comunque successiva al 31 marzo», escluse le convalide di arresti o fermi, i procedimenti a carico di detenuti, le udienze del Riesame e quelle che saranno ritenute «di urgenza». Un modo questo per limitare il fiume di persone che affollano il Palazzo di Giustizia di Milano, frequentato ogni giorno da oltre 5mila persone.
Nel Tribunale di Roma si è, invece, scelta una linea soft. Il numero dei contagiati in Lombardia è infinitamente più alta rispetto a quelli del Lazio. Per questo le udienze vengono regolarmente celebrate. Tuttavia è necessario prendere una serie di precauzioni. Indicazioni che sono rappresentate da numerose locandine affisse all'ingresso delle aule del Tribunale penale che ricordano quali sono i comportamenti da seguire.
ALTRE MISURE
L'unico Tribunale, nella Capitale, che limita l'accesso è quello di Sorveglianza. Ai detenuti che vogliono partecipare all'udienza vengono date due opzioni: con un collegamento audiovisivo, se invece si vuole presenziare l'udienza verrà rinviata.
A Napoli è in atto un braccio di ferro tra ordine degli avvocati e vertici del Tribunale. Con i legali che hanno stabilito l'astensione dopo che un loro collega, rientrato da Milano, è risultato positivo al Covid-19. Lo sciopero riguarderà le udienze civili e penali della Corte di Appello di Napoli e della Circoscrizione del tribunale di Napoli, nonché amministrative davanti al Tar Campania (sezione Napoli) fino all'undici marzo.
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