sabato 7 maggio 2022

La Corte Suprema USA (e il confronto con l’Italia)

Come saprete, i  giudici costituzionali    americani sarebbero  orientati a cancellare la sentenza (Roe versus  Wade) che mezzo secolo fa aprì alla legalizzazione del’aborto in tutti gli   stati  USA.


La formula che usata, e con divisa da 6 giudici su 9, secondo quello che è stato fatto trapelare da uno spifferatore non identificato, è abbagliante per genialità e  rigore giuridico:

La Costituzione non fa alcun riferimento all’aborto, e nessun diritto del genere è implicitamente tutelato da alcuna disposizione costituzionale... Lungi dal portare a una soluzione nazionale della questione dell’aborto, (i casi) Roe e Casey hanno infiammato il dibattito e approfondito le divisioni. È tempo di dare ascolto alla Costituzione e restituire la questione dell’aborto ai rappresentanti eletti del popolo”.

La Costituzione degli Stati Uniti, stilata nel 1788, non poteva  prevedere un diritto all’aborto, ovviamente.  Se ne deve concludere che al Costituzione  vada cambiata per accogliere le istanze  richieste dal nuovo spirito dei tempi   edonistici della post – liberazione sessuale?   In Italia   la risposta sarebbe sì, ovviamente, non c’è nemmeno da discutere, la nostra è  al Costituzione più bella del mondo proprio perché è plasmabile come un impasto  d’argilla o d’altra materia plastica e più  puteolente che non nomino.

In Usa, no. La Corte dice che la Costituzione è rigorosamente intoccabile; i diritti  che essa non prevede, non le vanno aggiunti; il che non significa che tali diritti nuovi non siano consentiti; solo che vanno  eventualmente votati dai parlamenti.

Questa asserzione della Corte suprema mostra anche che la sua sentenza  del 1973,   non solo legalizzò l’aborto; lo liberalizzò obbligatoriamente  – se la contraddizione in termini è consentita  – privando di libertà e di scelta gli eletti dal popolo;  fu una sentenza davvero e radicalmente eversiva, ché non si limitò a liberalizzare  l’aborto,   ma lo  costituzionalizzò con arbitrio perché  senza fondamento  nel testo della carta fondamentale.

Se la questione  sembra  a molti di voi di lana  caprina, ecco spiegato perché in Italia un dpcm di  un ministro Speranza, o di Draghi possono togliere diritti fondamentali e costituzionalmente  garantiti – anzi garantiti dai Comandamenti come quelli del  lavoro e dello stipendio ai medici, infermieri, insegnanti che non si vaccinano;  è questione di gerarchia delle fonti  del diritto, un  concetto ormai perso in Italia; sicché un atto di prepotenza di un ministro, viene obbedito e fatto obbedire  come fosse una legge, tipo “l’obbligo” di portare mascherine  e peggio, l”obbligo vaccinale”, o “l’obbligo” di Green Pass – “obblighi”  sanciti da un Comitato Tecnico Scientifico non meglio identificato,a cui il ministro Speranza estende la sua – diciamo – “autorità”.

Come le altre mode americane, che finiscono per essere imitate da  noi, anche  sentenza eversiva della Corte Suprema USA fu naturalmente la potente motivazione che portò anche in Europa a liberalizzare l’aborto dovunque e senza limiti.

C’è da chiedersi se una sentenza come quella ventilata dalla Corte (ammesso che davvero passi)  possa cambiare  le attitudini  anche qui nel senso  renderle più ostili all’aborto libero.  E’  lka speranza che esprime il sito La  Luce di Maria:

Una sentenza potrebbe cambiare la storia sull’aborto in tutto il mondo

Io  temo di non condividerla.

E’ significativo notare che nel caso in discussione, la Corte si deve pronunciare  su un ricorso progressista contro la legge del Mississippi che attualmente vieta l’interruzione di gravidanza dopo 15 settimane di gestazione; i ricorrenti protestano che è troppo limitante dei diritti della donna, il Mississippi. Ma il governatore della Florida, Ron De Santis, ha proprio varato a metà  aprile una legge per limiutare l’aborto alle prime 15 settimane.   Il punto è che già molti stati americani hanno – dal Kentucky all’Oklahoma –   la volontà di limitare la licenza d’aborto; sono quelli della Bible Belt, repubblicani,  e dove la gente ha votato  Trump.   Se la sentenza del 1973 viene cancellata dalla Corte, assisteremo in una metà di stati americani a restringimenti del “diritto” abortista, con il voto dei Congressi locali e della popolazione.    Dunque in USA esiste una opinione pubblica numerosa e agguerrita, consapevolmente all’opposizione   , che qui  in Europa non esiste.

Quanto numerosa?  Recentemente ho letto che sono oltre 74 milioni  gli americani che non si sono fatti  vaccinare. 74 milioni e  passa sono quelli che  – secondo gli stessi dati truffaldini del golpe che ha dato a Biden la vittoria – hanno votato  Trump. Milioni e milioni di gente cosciente della posta in gioco, e di come pseudo-pandemia vaccinista e il “diritto all’aborto fino al nono  mese”   fanno parte della stessa impostura che ha tolto a Trump la Casa Bianca contro il responso elettorale. Se c’e  un filo di speranza,  viene dagli Stati Uniti.

   

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