martedì 10 marzo 2020

ALMENO SETTE MEDICI DEL POLICLINICO UMBERTO I DI ROMA SONO RISULTATI POSITIVI AL CORONAVIRUS: HANNO AVUTO CONTATTI CON CENTINAIA DI PERSONE TRA PAZIENTI, STUDENTI E COLLEGHI.


TRA I CONTAGIATI C’È ANCHE IL NOTO ONCOLOGO ENRICO CORTESI 
SECONDO LE ULTIME STIME, A ROMA CI SONO PIÙ DI 40 MEDICI IN AUTO-ISOLAMENTO…
Carlo Picozza per www.repubblica.it

MEDICI E CORONAVIRUSMEDICI E CORONAVIRUS
Nel silenzio generale, almeno sette medici dell'Umberto l sono risultati positivi al coronavirus dopo aver avuto contatti con centinaia di persone, tra pazienti, parenti di questi, studenti e colleghi. Tra i camici bianchi affetti dal Covid 19, dopo il governatore-commissario alla Sanità regionale, Nicola Zingaretti, c'è un'altra figura di spicco nel panorama dell'assistenza sanitaria pubblica, l'oncologo Enrico Cortesi.

ENRICO CORTESIENRICO CORTESI
Con lui, hanno contratto il virus un altro collega di reparto e tre specializzandi, tutti in forza nel dipartimento di Oncologia B, e due  dirigenti medici di un altro dipartimento. Sono in quarantena nelle loro abitazioni, dopo aver fornito alla direzione sanitaria del policlinico universitario la lista dettagliata dei loro contatti delle ultime due settimane.
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"Lunedì 2 marzo", racconta la paziente Clara Colucci di Latina, "accompagnata da mia sorella, sono stata visitata dal professor Cortesi che, come sempre è stato bravo professionalmente e cordiale sul piano umano, ma attento a evitare contatti come la stretta di mano". "Finora, però", spiega Colucci, "non ci è stata segnalata da alcuno la necessità di stare in quarantena né, tantomeno, di sottoporci al test evitando contatti con familiari e conoscenti".

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Già, il silenzio. Anche se Cortesi si era sottoposto al tampone faringeo sin da sabato scorso, 7 marzo. Ieri mattina la direzione sanitaria gli ha comunicato l'esito del test e lui si è messo in quarantena dopo aver fornito la lista dei contatti avuti negli ultimi quindici giorni.

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Umberto l e non solo: "Le ultime stime disponibili", spiega il  presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, "riferiscono di oltre 40 medici in quarantena; undici sono risultati positivi al test". Si tratta di professionisti del Policlinico, del Pertini, del San Filippo Neri, del San Camillo. "Oltre a tre medici di famiglia", aggiunge il vicepresidente, Pier Luigi Bartoletti, "due a Roma e uno a Torvajanica". Anche se, spiegano Bartoletti e Magi, "si tratta di numeri al di sotto dei dati reali" Pure perciò, "il personale sanitario, esposto com'è ai rischi del Covid 19, deve poter contare su protezioni che oggi sappiamo essere carenti". Fonte: qui

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emergenza coronavirus romaEMERGENZA CORONAVIRUS ROMA

Altri 20: Roma e resto del Lazio hanno superato quota cento positivi. Nelle prime linee di pronto soccorso si sentono come quei soldati che aspettano da un momento all'altro l'attacco del nemico, «ci sono colleghi che ormai dormono isolati perché temono di contagiare i familiari», racconta un primario. Al Policlinico Umberto I sono risultati positivi tre medici e quattro specializzandi, per evitare che il contagio divenga incontrollabile è stato sanificato il reparto, ma bisogna sperare che l'intervento sia stato sufficientemente rapido.
emergenza coronavirus turista a piazza di spagna a romaEMERGENZA CORONAVIRUS TURISTA A PIAZZA DI SPAGNA A ROMA

C'è il timore che la Capitale sia investita da un'ondata di contagiati simile a quella di Milano e della Lombardia. Gianni Rezza, del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore della sanità: «Roma rischia come Milano? Ho paura di sì. Milano ha comunque focolai limitati.

IRRESPONSABILE MOVIDA A ROMA NONOSTANTE IL CORONAVIRUSIRRESPONSABILE MOVIDA A ROMA NONOSTANTE IL CORONAVIRUS
A Roma iniziano casi di Covid-19. Bisogna agire prontamente. Il virus sta già cominciando a circolare, anche se le catene di trasmissione sono per ora piccole. Ne dobbiamo prendere atto perché altrimenti si fa il patatrac come a Lodi di nuovo. Solo che stavolta eravamo avvertiti». Alessio D'Amato, assessore regionale alla Salute: «Ripetiamolo una volta per tutte: i cittadini devono restare in casa, uscire il meno possibile, evitare assembramenti».

ALLARMI
Nelle ultime settimane gli allarmi non sono mancati. A Fiumicino una famiglia (madre, padre e figlio) era risultata positiva, ma per fortuna le verifiche successive hanno consentito di evitare la diffusione di Covid-19. Tra Pomezia e Torvaianica un poliziotto che lavora a Spinaceto è finito in ospedale a Tor Vergata e poi al Gemelli, prima che si capisse che la grave polmonite che aveva era causata dal coronavirus.

coronavirus romaCORONAVIRUS ROMA
In totale 11 i contagiati da quel cluster, chiuse scuole e svolte verifiche in 400 persone. Ma per gli esperti della task force della Regione Lazio, che devono indagare su tutti i contatti dei 100 e passa positivi di Roma e della altre province, è un corsa continua, come se in un tubo si creassero sempre nuove perdite d'acqua che vanno fermate prima che diventino allagamenti.

C'è stato il caso della caserma-scuola dei vigili del fuoco a Capannelle, la sconsiderata idea di organizzare una festa in provincia di Latina che ha moltiplicato il contagio. La diga delle verifiche ha tenuto, ma potrebbe non funzionare per sempre, anche alla luce delle migliaia di persone che domenica (ma pure nei giorni precedenti) sono scese dal nord a Roma. «Siamo in guerra», ripete Alessio D'Amato, che il nemico - il coronavirus - se l'è trovato in casa, visto che Nicola Zingaretti è risultato positivo. Il governatore incontrava ogni giorno decine di persone, per fortuna qualche linea di febbre lo ha convinto a sottoporsi al tampone. Ma cosa sarebbe successo se avesse sottovalutato quel segnale?
emergenza coronavirus piazza san pietro a romaEMERGENZA CORONAVIRUS PIAZZA SAN PIETRO A ROMA

Il coronavirus sta attaccando dall'interno gli ospedali: una donna è morta al San Giovanni per gravi patologie precedenti, però è risultata infettata; al Pertini positivo il primario di un reparto. E poi ci sono i 7 medici dell'Umberto I, «4 medici e 3 specializzandi in isolamento domiciliare perché positivi al Covid19». Aggiungono dal Policlinico: «Per garantire la continuità dell'assistenza oncologica a delocalizzare in altra sede parte dell'assistenza». In sintesi: ogni giorno si apre un fronte diverso. Dice un esperto: «Ci possono salvare l'esperienza maturata in Lombardia e le contromisure messe in campo».

Fonte: qui

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