sabato 31 luglio 2021

La luce dietro un buco nero vista per la prima volta dagli astronomi


Sono inaspettati «echi luminosi», bagliori. In altre parole brillamenti di raggi X, che sono stati osservati per la prima volta dagli astronomi dietro a un buco nero. Un importante passo avanti nella comprensione del nostro universo. Inaspettata questa luce, che si trova dietro a un buco nero supermassivo al centro di una galassia distante 800 milioni di anni luce. Gli scienziati, tra cui alcuni ricercatori dell’università di Stanford, l’hanno scorta con i telescopi spaziali Nustar e XMM-Newton mentre stavano studiando una caratteristica conosciuta come «corona». Il materiale che cade in un buco nero supermassiccio alimenta una fonte di luce continua, e mentre lo fa, forma una corona intorno al buco nero. Questa luce - che è luce a raggi X - può essere analizzata per mappare e caratterizzare il corpo celeste. Ma nel mentre, hanno osservato un nuovo fenomeno, inaspettato, che ora stanno analizzando.Questa luce dietro al buco nero acquista ancora più importanza perché conferma la teoria della relatività generale di Albert Einstein. L’attrazione gravitazionale dei buchi neri essenzialmente piega i raggi di luce intorno. E per la prima volta gli astronomi hanno potuto osservare cosa si trova dietro a questi misteriosi corpi celesti. «Cinquant’anni fa - ha dichiarato Roger Blandford, co-autore della ricerca pubblicata su Nature - quando gli astrofisici hanno iniziato a speculare su come il campo magnetico potrebbe comportarsi vicino a un buco nero, non avevano idea che un giorno avremmo avuto le tecniche per osservarlo direttamente». E ora che è possibile, ecco che la teoria del più grande scienziato della storia moderna sembra trovare conferma. Aggiunge Dan Wilkins, astrofisico della Stanford University: «Qualsiasi luce che entra in quel buco nero non ne esce, quindi non dovremmo essere in grado di vedere nulla che sia dietro il buco nero. La ragione per cui possiamo vederlo è che quel buco nero sta deformando lo spazio, piegando la luce e torcendo i campi magnetici intorno a sé». Fonte: qui


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