La caratteristica barra della Via Lattea, un elemento “architettonico” classico delle galassie a spirale barrate, ha visto la sua rotazione rallentare di circa un quarto dall’inizio della formazione della stessa galassia e ciò sarebbe dovuto alla presenza di materia oscura secondo uno studio condotto da ricercatori dell’University College di Londra.[1]
Si tratta di un rallentamento che era stato previsto già da diversi decenni ma questo è il primo studio che lo “certifica”.
I ricercatori hanno usato i dati del telescopio spaziale Gaia, dati relativi al movimento di un particolare gruppo di stelle, quelle del flusso di Ercole, che sono in risonanza con il movimento della stessa barra galattica. Sostanzialmente ruotano intorno al centro della galassia allo stesso ritmo e alla stessa velocità della barra.
Questo accade perché le stelle sono rimaste “incastrate” a livello gravitazionale proprio dalla forza di gravità della barra, un’area che, ricordiamo, è composta da miliardi di stelle addensate.
Se la velocità di queste stelle rallenta, è d’uopo aspettarsi che anche la velocità della barra faccia lo stesso. I ricercatori hanno scoperto in queste stelle sono particolarmente di che degli elementi più pesanti, cosa che mostra che si sono allontanate e che si stanno allontanando dal centro della galassia. Analizzando il movimento di queste stelle, i ricercatori hanno calcolato che la barra ha rallentato la propria rotazione di circa il 24% da quando la stessa barra si è formata.
Secondo Ralph Schoenrich, ricercatore della UCL Physics & Astronomy, questo rallentamento è causato dalla materia oscura. Si tratta, a tutti gli effetti, di un nuovo metodo per dedurre la presenza della materia oscura, un metodo che non si avvale delle misurazioni della sua energia gravitazionale ma di quelle relative alla sua massa inerziale, caratteristica che, appunto, non fa che rallentare la rotazione della barra galattica.
Inoltre questi risultati rappresentano un problema per tutte quelle teorie alternative relativi alla gravità. Queste teorie, infatti, non prendono in considerazione la presenza di materia oscura nell’alone galattico e quindi si basano su un rallentamento della barra insufficiente. L’alone galattico è una “nube” di materia oscura che si estende ben oltre il bordo visibile di una galassia e che dovrebbe essere presente anche ai bordi della Via Lattea.
Le teorie alternative della gravità, infatti, rifiutano la presenza della materia oscura e cercano più che altro di modificare la relatività generale di Einstein per tentare di spiegare le discrepanze che oggi osserviamo e che sono attribuite, dalla maggior parte degli scienziati, proprio alla presenza della materia oscura. Fonte: qui
Note e approfondimenti
- Tree-ring structure of Galactic bar resonance | Monthly Notices of the Royal Astronomical Society | Oxford Academic (IA) (DOI: 10.1093/mnras/stab1094)
Articoli correlati
- Materia oscura, scienziati analizzano galassie satelliti della Via Lattea ottenendo importanti indizi
- Grande Nube di Magellano sta contorcendo e deformando disco della Via Lattea
- Scontro con Antlia 2 formò increspature del disco esterno della via Lattea
- Scoperta più grande struttura della via Lattea, l’onda di Radcliffe
- Simulazione computerizzata conferma esistenza della materia oscura
- Via Lattea ha “rubato” piccole galassie nane alla Grande Nube di Magellano
- Effetto gravitazionale della materia oscura è 10 volte più forte di quanto dovrebbe essere
- Alone galattico della via Lattea molto più caldo di quanto calcolato in precedenza
Nessun commento:
Posta un commento