martedì 8 giugno 2021

Vaccini, perché si parla della proteina spike tossica e cosa c’è di vero

 


I vaccini Pfizer e Moderna usano la tecnologia a mRNA, che induce l'immunità al Covid fornendo a cellule umane esclusivamente le istruzioni per produrre un frammento del virus, ls cosiddetta proteina Spike, che induce la produzione di anticorpi specifici verso il virus SARS-CoV-2

Come sappiamo, i vaccini Pfizer e Moderna usano la tecnologia a mRNA. Il vaccino a Rna induce l’immunità al Covid fornendo a cellule umane esclusivamente le istruzioni per produrre un frammento del virus, ls cosiddetta proteina Spike, che induce la produzione di anticorpi specifici verso il virus SARS-CoV-2.

Con questi vaccini (il Pfizer è stato aperto fino ai 12 anni di età), quindi, non viene somministrato il virus, né vivo né attenuato, e la sola proteina spike non può causare né l’infezione né la malattia. Un’eventuale malattia Covid successiva alla vaccinazione può essere quindi causata solo da una infezione naturale del virus, contratta indipendentemente dal vaccino.

La premessa è d’obbligo per affermare, ancora una volta chiaramente e senza indugi, che i vaccini sono sicuri ed essenziali. Ma ora, c’è qualcuno che evidentemente trae beneficio dal diffondere fake news riguardo proprio alla proteina spike.

Covid malattia vascolare, non solo respiratoria

La proteina spike, peraltro, non si limita a proteggerci dal vaccino. Appena qualche settimana fa gli scienziati hanno fatto anche un ulteriore scoperta riguardo a questa speciale proteina. Un nuovo importante studio condotto dai ricercatori dell’Università della California San Diego, negli Usa, e della Xi’an Jiaotong University, in Cina, mostra che le proteine spike del virus svolgono un ruolo chiave nella malattia stessa.

La ricerca, pubblicata il 30 aprile 2021 su Circulation Research, rivela che la Covid-19 è una malattia vascolare, dimostrando esattamente come il virus SARS-CoV-2 danneggi e attacchi il sistema vascolare a livello cellulare. I risultati aiutano a spiegare l’ampia varietà di complicazioni apparentemente non collegate del Covid, e potrebbero aprire la porta a nuove ricerche su terapie più efficaci.

“Molte persone la considerano una malattia respiratoria, ma in realtà è una malattia vascolare”, spiega il professore Uri Manor, co-autore senior dello studio. “Questo potrebbe spiegare perché alcune persone hanno ictus e perché alcune persone hanno problemi ad altre parti del corpo. La comunanza tra loro è che tutti hanno basi vascolari”.

Sebbene i risultati non siano del tutto una sorpresa, il documento fornisce una chiara conferma e una spiegazione dettagliata del meccanismo attraverso il quale la proteina danneggia per la prima volta le cellule vascolari.

C’è stato un crescente consenso sul fatto che SARS-CoV-2 colpisca il sistema vascolare, ma non è ancora stato capito esattamente come lo faccia. Allo stesso modo, gli scienziati che studiano altri coronavirus sospettano da tempo che la proteina spike abbia contribuito a danneggiare le cellule endoteliali vascolari, ma questa è la prima volta che il processo è stato documentato.

Nel nuovo studio, i ricercatori hanno creato uno “pseudovirus” circondato dalla classica corona di proteine spike SARS-CoV-2, ma non conteneva alcun virus reale. L’esposizione a questo pseudovirus ha provocato nei criceti danni ai polmoni e alle arterie, dimostrando che la sola proteina spike era sufficiente a causare la malattia. I campioni di tessuto hanno mostrato infiammazione nelle cellule endoteliali che rivestono le pareti dell’arteria polmonare.

Precedenti studi hanno mostrato un effetto simile quando le cellule sono state esposte al virus SARS-CoV-2, ma questo è il primo studio a dimostrare che il danno si verifica quando le cellule sono esposte da sole alla proteina spike.

La fake news sulla proteina spike

Ma torniamo alle bufale. In questi giorni sta circolando in rete un tweet ripostato in Italia da Maurizio Blondet, personaggio vicino alle destre e assai controverso perché spesso associato a teorie complottiste.

Il tweet in questione recita così:

“Un grosso errore… pensavamo che la proteina spike fosse un ottimo antigene bersaglio… non una proteina patogena… stiamo inavvertitamente inoculando alle persone una tossina, può causare danni cardiovascolari, infertilità”. Prof. Byram Bridle, Immunologia virale Uof Guelph.

Il tweet è scritto dall’account di un tale presunto dottor Peter Moloney Foundation e riporterebbe una citazione di tal prof. Byram Bridle.

Il riferimento è a una intervista con il giornalista Alex Pierson, in cui il professor Byram Bridle afferma che questa nuova ricerca e lavoro lo ha portato a fare importanti scoperte sul virus e in particolare sulla proteina Spike. Questa proteina è stata oggetto di molto lavoro, in particolare sui vaccini con RNA messaggero.

Nell’ambito della sua intervista, il professor Bridle prende l’iniziativa di spiegare gli elementi della sua scoperta e le conseguenze, in particolare per l’attuale vaccinazione. “Abbiamo commesso un errore” dice.

Secondo la ricostruzione fatta da Butac, il dottor Moloney era un chimico canadese, nato nel 1891 e morto nel 1989. Secondo un autorevole sito canadese dedicato alla scienza è stato il primo a purificare l’insulina, non colui che l’ha scoperta, ma colui che ha mostrato come purificarla dall’acido benzoico. Essendo morto, il profilo Twitter a suo nome è gestito da altri. Fanno riferimento a un sito web, DrPeterMoloney.com, aperto nel 2008, praticamente senza contenuti in cui si chiede però una raccolta fondi per la realizzazione di un documentario sulla vita dello scienziato.

Sempre secondo quanto analizzato da Butac, il dott. Bridle esiste, è un professore associato dell’Università di Guelph, scettico sui vaccini sin da giugno 2020, fervido sostenitore del fatto che siano stati messi in circolazione senza la dovuta sperimentazione. Alcuni canadesi hanno persino dedicato un intero sito alle sue affermazioni pseudoscientifiche, dove vengono smontate tutte le sue allarmistiche affermazioni, incluse quelle riprese da Blondet sul suo sito.

Ma proprio al dr Bridle a maggio 2020 erano stati assegnati 230mila dollari canadesi come fondo iniziale per lo studio di un vaccino anti-Covid, soldi che dovevano servire a testare quattro possibili vaccini che erano già stati prodotti dal laboratorio della sua università. Fondi che ovviamente non vengono rifinanziati se gli altri vaccini in circolazione funzionano. Quindi, non se c’è fatto niente.

Infine, nell’articolo di Maurizio Blondet si fa riferimento a un altro scienziato, tale Roger Hodkinson, medico canadese, da cui lo stesso Ordine dei medici prende le distanze con una comunicazione fatta il 20 novembre 2020. Hodkinson a novembre 2020 sosteneva che la pandemia fosse falsa e che la malattia fosse come una normale influenza.

Insomma, in conclusione si tratta come vediamo da mesi di teorie infondate e complottiste, da cui è bene prendere le distanze e proseguire con la campagna vaccinale, unica strada, in questo momento, per debellare definitivamente il Covid. 

Fonte: qui

Chi è lo scopritore che la Spike è tossica

“Un grosso errore… pensavamo che la proteina spike fosse un ottimo antigene bersaglio… non una proteina patogena… stiamo inavvertitamente inoculando alle persone una tossina, può causare danni cardiovascolari, infertilità”. Quattro giorni fa abbiamo riportato questa frase del Prof. Byram Bridle, Immunologia virale, e la sua intervista alla giornalista Alex Pierson.

E’ il caso di precisare chi è il professore: Bridle, canadese, università di Guelph, è un virologo immunologista impegnato sul campo in due filoni di ricerca: la progettazione e l’ottimizzazione di nuove bioterapie per il trattamento del cancro e lo studio delle risposte dell’ospite a virus e altri stimoli infiammatori..

L’obiettivo del suo team di ricerca è sfruttare il potere naturale del sistema immunitario di un paziente per fargli uccidere le proprie cellule tumorali. Questa rappresenterebbe la definitiva terapia personalizzata e ha il potenziale per trattare i tumori in modo più efficace, sicuro e meno costoso in tutti i sensi (niente chemio).. E’ quindi uno scienziato ricercatore a tutto tondo e non un virologo da talk show.

È quindi abbastanza normale che nell’ambito del suo lavoro abbia guardato al coronavirus. Anche perché stava studiando anche lui un potenziale vaccino mRNA contro il corona, ed in questa ricerca s’è accorto che la Spike è in sé tossica.

Aggiungiamo, per non dimenticarlo, che la proteina Spike è la “chiave” con cui il virus entra nelle cellule per infettarle. I cosiddetti vaccini a mRNA creano la proteina Spike nell’organismo con la speranza che il sistema immunitario si mobiliti contro di essa e renda impossibile al virus di entrare nelle cellule per moltiplicarsi.

Questa è dunque la personalità che ha dichiarato: “Abbiamo commesso un errore. La stessa proteina spike è tossica e pericolosa per l’uomo. Si trasmette anche attraverso il latte materno ai neonati allattati al seno”.

“La proteina spike, da sola, è quasi interamente responsabile del danno al sistema cardiovascolare. Se entra in circolazione, infatti, se inietti la proteina spike purificata nel sangue degli animali da ricerca, subiscono tutti i tipi di danni al sistema cardiovascolare e può attraversare la barriera emato-encefalica e causare danni al cervello.

“Hanno trovato la proteina spike in circolazione, quindi nel sangue di 11 di quei 13 operatori sanitari che avevano ricevuto il vaccino. Ciò significa che sappiamo da molto tempo che la proteina spike è una proteina patogena. È una tossina. Può causare danni al nostro corpo se entra in circolazione. Ora, abbiamo prove evidenti che i vaccini che producono i nostri corpi oi muscoli o le cellule nei nostri muscoli deltoidi, producono questa proteina, non il vaccino stesso, inoltre la proteina entra nella circolazione sanguigna. Quando è in circolazione, la proteina spike può legarsi ai recettori che si trovano sulle nostre piastrine e alle cellule che rivestono i nostri vasi sanguigni. Quando ciò accade, può fare una delle due cose. Può causare l’aggregazione delle piastrine e ciò può portare alla coagulazione. Questo è esattamente il motivo per cui abbiamo riscontrato disturbi della coagulazione associati a questi vaccini. Può anche portare a sanguinamento. E, naturalmente, il cuore è coinvolto, è una parte fondamentale del sistema cardiovascolare. Ecco perché assistiamo a problemi cardiaci. La proteina, può anche attraversare la barriera ematoencefalica e causare danni neurologici. Ecco perché anche nei casi fatali di coaguli di sangue, molte volte si vede nel cervello”.

Il suo studio scientifico sul “grave errore” è pubblico e in attesa di valutazione dai pari (peer review). Eccolo:

alschner-klartext.b-cdn.net/2021/05/Study

Il quotidiano France Soir ha fornito ulteriori approfondimenti.

Il laboratorio Bridle sta cercando di ottenere vaccini contro il cancro potenti ed efficaci, il suo campo si chiama “immunoterapia tumorale”, e consiste nell’indurre il sistema immunitario del paziente ad aggredire il proprio tumore ; comgiunto con la “viroterapia oncolitica”, che cerca di utilizzare virus che, replicandosi, uccidono solo le cellule cancerose. In questo settore di assoluta avanguardia, è ovvio che il team si occupi delle risposte dell’ospite umano ai virus; “un’area di interesse è lo sviluppo di una migliore comprensione dei meccanismi alla base delle tempeste di citochine indotte dal virus. Il team di ricerca del Dr. Bridle ha identificato un ruolo critico della segnalazione del recettore dell’interferone di tipo I nella sottoregolazione di un’ampia rete di citochine. All’intersezione di questi due programmi si situa, si può dire naturalmente, la ricerca per modificare le piattaforme di vaccinazione contro il cancro messe a punto dal team per colpire la sindrome respiratoria acuta grave Coronavirus (SARS-CoC) -2, che è l’agente eziologico della malattia da coronavirus.Quanto alla dichiarazione di conflitti d’interesse, il laboratorio di Bridle non è finanziato da nessuna farmaceutica, ma da enti pubblici o filantropici specificamente attratti dalla ricerca del vaccino anticancro. Il laboratorio Bridle fa parte del Canadian Oncolytic Virus Consortium, Network of Centres of Excellence in Botherapies for the Treatment of Cancer (membro fondatore), Canadian Society of Immunology, Canadian Society of Virology, Terry Fox Research Institute, Institute of Comparative Cancer Investigation, Gruppo dell’osteosarcoma del cane: Biomarcatori / Bioterapia delle neoplasie (DOGBONE), One Health Institute

Fonte: qui

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