domenica 18 ottobre 2020

SE NON MORIREMO DI COVID, MORIREMO DI FAME

 

L’ALLARME DELLA CARITAS: NEL PERIODO MAGGIO-SETTEMBRE 2020, I "NUOVI POVERI" PER EFFETTO DELL'EMERGENZA SANITARIA PASSANO DAL 31% AL 45%.

QUASI UNA PERSONA SU DUE CHE SI RIVOLGE ALLA CARITAS LO FA PER LA PRIMA VOLTA 

AUMENTA IN PARTICOLARE IL PESO DELLE FAMIGLIE CON MINORI, DELLE DONNE, DEI GIOVANI, DEI NUCLEI DI ITALIANI CHE RISULTANO IN MAGGIORANZA E…

Da "Ansa"

Coronavirus, l'Italia dei nuovi poveriCORONAVIRUS, L'ITALIA DEI NUOVI POVERI

Nel periodo maggio-settembre 2020, confrontato con gli stessi mesi del 2019, l'incidenza dei "nuovi poveri" per effetto dell'emergenza Covid passa dal 31% al 45%: "quasi una persona su due che si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta". Lo afferma la stessa Caritas nel Rapporto Povertà.

 

Aumenta in particolare il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, dei nuclei di italiani che risultano in maggioranza (52% rispetto al 47,9 % dello scorso anno) e delle persone in età lavorativa.

 

Coronavirus, l'Italia dei nuovi poveriCORONAVIRUS, L'ITALIA DEI NUOVI POVERI

Nei tre mesi più difficili dell'emergenza Covid, da aprile a giugno di quest'anno, la Caritas ha assistito 450mila persone; una su tre era la prima volta che si rivolgeva all'ente di beneficienza.

Tra le file degli assistiti sono arrivati anche i piccoli commercianti e i lavoratori autonomi: oltre 2mila di loro sono stati aiutati da Caritas.

Fonte: qui

SE NON VERRÀ PROROGATO IL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI A GENNAIO SALTANO UN MILIONE DI POSTI DI LAVORO! 

L’ALLARME DEI SINDACATI: “IL GOVERNO DEVE CONFERMARLO FINO ALLA FINE DELLO STATO D’EMERGENZA” 

PATUANELLI DICE NO: “IL DIVIETO DI LICENZIARE NON PUÒ ESSERE PROROGATO. NON CREDO CHE RIMANDARE SIGNIFICHI RISOLVERE IL PROBLEMA DEI DISOCCUPATI”. 

INVECE LASCIARE TUTTI A SPASSO NELLA PEGGIORE RECESSIONE DAL DOPOGUERRA È UNA SOLUZIONE?


Luca Monticelli per “la Stampa”

 

disoccupazione coronavirus disoccupatiDISOCCUPAZIONE CORONAVIRUS DISOCCUPATI

«Si profila uno scenario «drammatico e inaccettabile, il governo deve confermare il blocco dei licenziamenti fino alla fine dello stato di emergenza». I sindacati vanno all'attacco uniti e chiedono all'esecutivo di aprire subito un tavolo, perché stimano un milione di posti di lavoro a rischio, quando dal primo gennaio sarà di nuovo possibile prevedere esuberi.

 

STEFANO PATUANELLISTEFANO PATUANELLI

Senza un'intesa sono pronti alla mobilitazione. Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, però fa muro e ribadisce: «Il divieto di licenziare non può essere prorogato ancora. Non credo che rimandare significhi risolvere il problema dei disoccupati». Sulla possibilità di legare il blocco alla pandemia, Patuanelli è netto: «Non c'è una data di scadenza dell'emergenza, il virus non è uno yogurt. Stiamo individuando gli strumenti per non far licenziare le aziende, ma non per obbligarle a non licenziare».

 

nunzia catalfoNUNZIA CATALFO

Dello stesso avviso la ministra del Lavoro, anche lei 5 stelle, Nunzia Catalfo: «Con la legge di bilancio aiuteremo le imprese a mantenere quanto più possibile i livelli occupazionali». Nel menu della manovra, attesa sabato a Palazzo Chigi, entrerà il rinnovo della cassa integrazione Covid per altre 18 settimane (partirà a gennaio e sarà retroattiva per chi resta scoperto dal 17 novembre) con una dote da 5 miliardi per coprire i settori più colpiti, come ristorazione e turismo.

LICENZIAMENTOLICENZIAMENTO

 

I tecnici stanno ragionando sul meccanismo della misura, ed è probabile che la cig abbia costo zero per le imprese che registrano un calo del fatturato del 20%, mentre le altre dovranno contribuire al sussidio. Comunque, chi attiverà la cassa o userà l'esonero contributivo in alternativa, non potrà licenziare, come conferma il viceministro dell'Economia, Antonio Misiani.

 

FRANCESCA RE DAVIDFRANCESCA RE DAVID

Le organizzazioni sindacali, preoccupate dalle dichiarazioni di Patuanelli, chiedono ascolto. Per la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, «allungare gli ammortizzatori e mantenere il blocco sono decisioni che devono essere prese subito, fino a tutto lo stato di emergenza. I lavoratori che hanno sorretto il Paese in questi mesi meritano certezze e risposte. Non si può pensare che la libertà di licenziamento sia decisiva per la ripartenza dell'economia».

MAURIZIO LANDINI GIUSEPPE CONTEMAURIZIO LANDINI GIUSEPPE CONTE

 

Luigi Sbarra, leader aggiunto della Cisl, dice che «la rete di protezione deve andare di pari passo con la ripresa». In un anno, ricorda, sono già saltati 425 mila contratti precari: «Un numero impressionante, concentrato in particolare sulle fasce più deboli. Bisogna impegnarsi a recuperare ogni posto e non accendere altri focolai di disperazione, rischiando, in questo modo, l'avvitamento economico».

 

LICENZIAMENTI CORONAVIRUSLICENZIAMENTI CORONAVIRUS

La segreteria della Uil, tramite Ivana Veronese, si appella al governo perché «salute e lavoro sono le priorità. Su entrambi i fronti occorre intervenire mettendo in campo tutte le risorse, compreso il Mes». Anche i rappresentanti dei metalmeccanici, reduci dallo stallo con Confindustria sul contratto, sono in agitazione.

 

Rocco Palombella della Uilm parla di decisione «grave, sbagliata, un disastro sociale che mette a rischio oltre un milione di persone» e lancia una provocazione: «Le aziende ci garantiscano che per tre anni non licenziano nessuno e noi rinunciamo agli aumenti salariali. Facciamo un patto, usiamo gli strumenti che ci sono, ma salviamo i lavoratori. Bonomi vuole fare i contratti innovativi? Vediamo cosa risponde».

 

stefano patuanelli foto di bacco (2)STEFANO PATUANELLI FOTO DI BACCO 

Mentre Palombella minaccia la mobilitazione, il segretario della Fim Cisl, Roberto Benaglia, si rivolge direttamente al governo: «Non decida da solo e convochi le parti, noi ci faremo sentire ma è indispensabile trovare una soluzione, sarebbe irresponsabile non farlo. La ricetta numero uno sono i contratti di solidarietà, incentivando le aziende a usare la riduzione degli orari e a fare formazione».

coronavirus poverta' 1CORONAVIRUS POVERTA' 

 

Proposta condivisa da Francesca Re David della Fiom che accusa Patuanelli: «È incredibile pensare che lo sviluppo economico possa contenere i licenziamenti, ci batteremo contro questo provvedimento distruttivo, così si disegna un Paese che si impoverisce in cui aumentano le disuguaglianze».

coronavirus poverta' 9CORONAVIRUS POVERTA' 

 

Sul fronte politico è il portavoce di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, a smarcarsi dalla maggioranza e a sposare le tesi di Cgil, Cisl e Uil: «Si è comprensibilmente allungato lo stato di emergenza per il Covid e mi pare naturale ragionare nello stesso modo per prorogare il blocco dei licenziamenti. Evitiamo di sommare ai problemi sanitari anche una mattanza sociale».

Fonte: qui

BOOM DELLO STROZZINAGGIO, MA LA VERA IMPENNATA ARRIVERA’ NEI PROSSIMI MESI 

AI VECCHI CRAVATTARI SI STANNO SOSTITUENDO BANDE DEL CRIMINE ORGANIZZATO  

L’OSSERVATORIO PER LA LEGALITA’ DEL LAZIO: “SE LA SITUAZIONE SANITARIA DOVESSE PRECIPITARE LE MAFIE AVREBBERO GIOCO FIN TROPPO FACILE PER CONQUISTARSI IL TESSUTO ECONOMICO DELLA CITTÀ: SAREBBE UNO TSUNAMI”

ALESSIA MARANI per il Messaggero

 

ROMA USURAROMA USURA

L'emergenza sanitaria diventa anche economica e l'esposizione finanziaria di famiglie e imprese accresce gli affari degli usurai di quartiere e del crimine organizzato specializzato, che non vuole più la restituzione degli interessi ma mira alla cessione dell'attività stessa.

 

Il Viminale, nei primi tre mesi dell'anno, ha registrato un aumento del 9 per cento dei reati di usura rispetto allo stesso periodo del 2019, ma la vera impennata, secondo gli esperti, arriverà nei prossimi mesi. Intanto sono raddoppiati, a livello nazionale, i sequestri effettuati dalla Guardia di Finanza derivati da operazioni d'usura. Il generale Giuseppe Zafarana lo ha ricordato, ieri, davanti alla commissione finanze in Senato, ribadendo l'allarme già lanciato.

USURAUSURA

 

Secondo Confcommercio sono circa 40mila le imprese a rischio usura in Italia e sei milioni le famiglie che hanno accumulato debiti a cui fanno sempre più fatica a fare fronte. Solo a Roma i commercianti a rischio usura sono quattromila, la maggior parte nel Centro, svuotato di uffici e di turisti. Qui dall'inizio dell'anno, le denunce per usura sono state 11.

 

Proprio ieri mattina la Squadra Mobile della Questura ha arrestato 6 persone, tra queste anche un ottantenne e un autista di scuolabus, che avevano trasformato due Caf, al Portuense e a Fiumicino, in basi operative.

 

matteo piantedosiMATTEO PIANTEDOSI

Undici è un numero di per sé esiguo ma pur «in aumento rispetto al 2019, e in un contesto in cui tutti gli altri reati, visti i mesi di lockdown, sono diminuiti», aveva spiegato pochi giorni fa il neo-prefetto della Capitale, Matteo Piantedosi, disponendo il rafforzamento e la riunione immediata della task-force del Gruppo ispettivo interforze su riciclaggio e usura.

 

«Ai vecchi cravattari - rileva Gianpiero Cioffredi, a capo dell'Osservatorio per la sicurezza e la legalità nel Lazio - si stanno via via sostituendo bande del crimine organizzato pronte a offrire liquidità.

 

Con l'emergenza Covid stanno accorciando anche i tempi: non aspettano più che gli imprenditori in difficoltà si rivolgano a loro, ma si propongono essi stessi come acquirenti, a prezzi stracciati, però, umilianti per chi ha investito risparmi e sacrifici di una vita, con cifre che equivalgono a malapena a un terzo del reale valore dell'attività». E chissà mai se poi alle somme pattuite in quelle procure a vendere (o prestiti simulati) daranno effettivamente onore.

USURAUSURA

 

UNO TSUNAMI «Se la situazione dovesse precipitare - incalza Cioffredi - le mafie avrebbero gioco fin troppo facile per conquistarsi il tessuto economico della città: sarebbe uno tsunami». Bar, ristoranti, negozi, palestre, centri estetici: la lista dei beni a perdere è lunga. Attività fagocitate, vite stravolte.

 

È di luglio la notizia choc riportata dal presidente della Camera di Commercio di Caserta: figli lasciati in pegno a lavorare in nero per gli usurai e pagare, così, i debiti contratti dalla famiglia. I numeri parlano anche di 5.992 operazioni finanziarie sospette effettuate solo a Roma e segnalate in questi mesi alla Banca d'Italia, a fronte di 4.217 in tutto il 2019.

 

cioffrediCIOFFREDI

Eppure altri numeri, quelli delle denunce, di chi si espone, di chi riconosce l'usuraio, sebbene in crescita, restano molto bassi. Le denunce, poi, che approdano in Procura sono pochissime. «Ma l'unico modo - dice l'avvocato Luigi Ciatti, dell'Ambulatorio antiusura onlus del Lazio - per spezzare la catena e riavere indietro la propria vita è denunciare l'usuraio.

Al nostro ambulatorio i contatti sono aumentati del 30% tra marzo e aprile, all'inizio dell'emergenza Coronavirus e da luglio del 50%. Quest' anno sono già 11 le persone che hanno denunciato e hanno ottenuto il sussidio immediato fino a 20mila euro erogato dalla Regione, prima non erano più di 4 o 5. Chi denuncia non viene abbandonato, anzi».

USURA STROZZINOUSURA STROZZINO

Per Lucia Brandi, della Fai Agisa Onlus antiusura che opera nel VII Municipio di Roma, quello dei Casamonica per intenderci, «molte richieste di aiuto sono camuffate dal sovraindebitamento economico. Difficilmente la vittima ammette l'usura e chi denuncia lo fa perché è all'anticamera della canna del gas».

Maurizio Fiasco, storico studioso del fenomeno e consulente della Consulta nazionale antiusura Giovanni Paolo II, avverte: «L'area delle famiglie in condizione tecnica di fallimento è passata da 2 milioni dello scorso anno a 6 milioni in questi ultimi mesi di Covid. L'usura è un fenomeno che si conosce benissimo. Non bisogna aspettare che le vittime varchino le soglie di commissariati o caserme, ma arrivare a loro con una rete sociale interforze».

Fonte: qui

“STATE RIDUCENDO ALLA FAME UN’INTERA COMUNITÀ” 

ALTA TENSIONE AL GHETTO, GLI AMBULANTI-"URTISTI" EBREI, STORICI VENDITORI DI SOUVENIR RELIGIOSI, SI SCAGLIANO CONTRO LA RAGGI. RIMOSSA LA CORONA DEPOSTA PER IL RASTRELLAMENTO: “È UN OMAGGIO CHE NON CI DÀ NESSUNA SODDISFAZIONE” 

LA SINDACA CONTESTATA FUORI LA SINAGOGA, DOVE SI È RECATA IN OCCASIONE DEL 77ESIMO ANNIVERSARIO DEL RASTRELLAMENTO DEL GHETTO DA PARTE DEI NAZISTI…

Da fanpage.it

ambulanti ebrei contestano la raggiAMBULANTI EBREI CONTESTANO LA RAGGI

Protesta degli ambulanti e degli urtisti ebrei contro Virginia Raggi. Decine di persone si sono radunate fuori la sinagoga, dove è in corso la commemorazione del 77esimo anniversario del rastrellamento del Ghetto da parte dei nazisti.

"Siamo qui per protestare contro la sindaca per la sua intransigenza ed accanimento nei confronti della nostra categoria – si legge in una nota – Siamo ambulanti e urtisti, gli storici venditori di souvenir nati sotto la Roma pontificia.

ambulanti ebrei contestano la raggiAMBULANTI EBREI CONTESTANO LA RAGGI

Abbiamo scelto di protestare oggi in un giorno per noi simbolico, il 16 ottobre del 1943, quando i nazisti deportarono i nostri cari verso i campi di sterminio: donne, bambini e anziani furono mandati a morire con la collaborazione della milizia fascista. A coloro che ritornarono, soprattutto a coloro i quali venne tolta la licenza per effetto delle infami leggi razziali, lo stato concesse di riprendere il lavoro di ambulante. Un atto dovuto e mai sufficiente a ripagare i torti subiti".

ambulanti ebrei contestano la raggiAMBULANTI EBREI CONTESTANO LA RAGGI

Sul posto, gli agenti di Polizia di Stato, che hanno impedito ai manifestanti di avvicinarsi alla sindaca. Insieme a lei, era presente anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Cartelli, bandiere dell'Italia e urla hanno accompagnato la visita di Raggi alla sinagoga: "Smettetela di calpestare la dignità dei nostri figli", "State riducendo alla fame un'intera comunità", alcuni degli slogan scritti sui cartelli.

 

Alla base della protesta, la decisione della prima cittadina di rivedere le postazioni per i venditori. Raggi e Zingaretti hanno poi deposto insieme una corona di fiori per l'anniversario. Poco dopo, due ambulanti della comunità ebraica, l'hanno tolta. "Non ci rappresenta, è un omaggio che non ci dà nessuna soddisfazione". Fonte: qui

raggi al ghetto contestata da ambulanti ebreiRAGGI AL GHETTO CONTESTATA DA AMBULANTI EBREI

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