sabato 17 ottobre 2020

LOCKDOWN COL BUCO (NEI CONTI PUBBLICI)

 

LA SERRATA A BAR E NEGOZI, MA ANCHE IL BLOCCO DEI TRASPORTI E DEGLI UFFICI, STA PER ABBATTERSI SULLE FINANZE DELLO STATO 

RISPETTO AL 2019, QUEST'ANNO LE CASSE DEL TESORO RICEVERANNO LA BELLEZZA DI 56 MILIARDI DI EURO IN MENO 

MANCHERANNO 10 MILIARDI DI IVA OLTRE A 41 MILIARDI DI IMPOSTE PAGATE DA AZIENDE E LAVORATORI 

L'EX SENATORE LAURO ATTACCA A TESTA BASSA IL GOVERNO: "GESTIONE DELL'EMERGENZA APPROSSIMATIVA, SONO DEGLI IMPROVVISATORI E ADESSO IL CONTO ARRIVERA' SUI CITTADINI"

(AGI) - Effetto lockdown sull'economia e buco nei conti pubblici italiani di oltre 56 miliardi di euro: quest'anno nelle casse dello Stato dovrebbero arrivare 785 miliardi, con un crollo del 6,7%, rispetto agli 849 miliardi del 2019. Con il Paese fermo, a causa dell'emergenza Covid-19, a farne le spese sono soprattutto i consumi: non a caso, il gettito legato all'Iva (la tassa sugli acquisti) dovrebbe scendere di oltre 10 miliardi, mentre le imposte dirette (tra cui quelle sui redditi da lavoro e societari) dovrebbero scendere di 41,7 miliardi, da 516 miliardi a 474 miliardi con una riduzione dell'8%. Sono questi i dati principali di una analisi del Centro studi di Unimpresa sull'impatto del lockdown sulle finanze dello Stato, secondo la quale la pressione fiscale, nonostante i minori versamenti tributari, salira' dal 42,4% del 2019 al 42,5% quest'anno.

 

raffaele lauroRAFFAELE LAURO

"L'emergenza sanitaria, che ha cagionato una drammatica crisi economica, di cui non si conoscono ancora a fondo i confini - sottolinea il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro - e' stata gestita nel peggiore dei modi dal governo. Tutti gli interventi normativi e le decisioni assunte, sia dal premier che dai singoli ministri, sono stati improntati all'approssimazione e all'improvvisazione. Di questa incapacita' gestionale ne faranno le spese tutti i cittadini e le imprese, sia direttamente che indirettamente, a causa degli effetti negativi sulle finanze dello Stato".

 

Secondo l'analisi del Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato i dati contenuti nell'ultima Nota di aggiornamento della Documento di economia e finanza, dal 2019 al 2020, a causa del lockdown e del conseguente blocco delle attivita' economiche, le casse dello Stato subiranno un contraccolpo non indifferente. Il minor gettito stimato e' pari, appunto, a 56,2 miliardi di euro, con il totale delle entrate in calo da 841,9 miliardi a 785,7 miliardi (-6,7%). Nel dettaglio, le entrate tributarie dovrebbero calare, alla fine di quest'anno, rispetto al 2019, da 516,6 miliardi a 474,9 miliardi, con una diminuzione di 41,7 miliardi (-8,1%); le imposte dirette (tra cui Irpef, Ires e Irap) dovrebbero scendere di 12,03 miliardi (-4,7%) da 257,2 miliardi a 245,2 miliardi; le imposte indirette (la principale e' l'Iva) caleranno di 29,5 miliardi (-11,5%) da 258,1 a 228,5 miliardi; diminuzione di 117 milioni (-9,5%) per le imposte in conto capitale, da 1,2 miliardi a 1,1 miliardi.

 

unimpresaUNIMPRESA

Calo complessivo di 17,01 miliardi (-7%), da 241,9 miliardi a 224,9 miliardi, per i contributi sociali; quelli effettivi dovrebbero scendere di 17,1 miliardi (-7,2%), mentre quelli figurativi dovrebbero aumentare di 130 milioni (+3,1%), da 4,2 miliardi a 4,3 miliardi. E' poi previsto un calo di 1,4 miliardi (-1,8%) per le altre entrate correnti, da 80,6 miliardi a 79,1 miliardi, mentre le entrate non tributarie dovrebbero crescere di 3,9 miliardi (+143,9%), da 2,7 a 6,6 miliardi. La riduzione delle tasse versate nelle casse dello Stato dai contribuenti - sia imprese che famiglie - sara' accompagnata da una discesa del prodotto interno lordo, ma non si tratta di diminuzione proporzionali, ragion per cui la pressione fiscale salira' dal 42,4% del 2019 al 42,5% del 2020.

Fonte: qui

LOCKDOWN A NATALE O MOLTO PRIMA? 

IL “GRANDE BALZO” DEL COVID-19 DIVIDE IL PARERE DEGLI SCIENZIATI E DELLE FORZE POLITICHE. 

MENTRE PER ALCUNI È IL CASO DI CHIUDERE TUTTO PRIMA CHE AVVENGA IL PUTIFERIO; PER ALTRI È INSENSATO GETTARE TANTO ALLARMISMO CHE NON FA CHE PEGGIORARE LA SITUAZIONE. “UN NATALE CON I NEGOZI CHIUSI DOPO UNA CERTA ORA? 

NEMMENO PER SOGNO”, RIPETE IL VICE MINISTRO DELLA SALUTE PIERPAOLO SILERI. 

“IO SONO DELL’AVVISO CHE BISOGNEREBBE TENERLI APERTI GIORNO E NOTTE”. CON UN GOVERNO COSÌ, COME SI FA?

Bruno Tucci per www.blitzquotidiano.it

 

  

Ora il pericolo di chiudere tutto c’è e nessuno può nasconderlo. A rileggere il bollettino di ieri si rimane esterrefatti.

Lockdown a Natale? I morti sono raddoppiati, i casi in Lombardia superano quota 2000, in Campania siamo oltre i 1200. E allora, arrivano i primi provvedimenti drastici. Ragazzi e giovani delle scuole e dell’università campane rimarranno a casa fino al 30 ottobre-

fila all'ikea di corsico per la riapertura dopo il lockdownFILA ALL'IKEA DI CORSICO PER LA RIAPERTURA DOPO IL LOCKDOWN

 

A Milano si studia oggi un piano per scongiurare una crisi irreversibile e il lockdown. Insomma, la paura di trascorrere un Natale da soli o senza parenti e amici c’è tutta. Qualcuno ritiene che bisognerebbe imitare Macron, ordinando il coprifuoco. Nessuno in strada dopo le 22. Perché? La situazione è grave e le misure prese ieri l’altro dal governo sembrano già vecchie.

 

Ipotizza il commissario belga della UE Didier Reynders: “ E’ giunta l’ora che l’Europa studi una strategia comune”. Parole sante, ma come metterle in pratica se anche i paesi del vecchio continente non si trovano d’accordo nemmeno sulla elargizione di miliardi?

 

Bisogna darli a fondo perduto, sostengono alcuni. No, solo un prestito, altrimenti non si sa dove andranno a finire quei soldi. In parole semplici, mentre il virus impazza dalla Francia alla Spagna, dal Portogallo alla Gran Bretagna (pure se gli inglesi non fanno più parte di questa unione) non si riesce a trovare un bandolo comune per uscire da questa intricata matassa. Insomma, trovarsi oggi come se il virus non fosse scoppiato ieri fa riflettere quei pochi che hanno la testa sulle spalle.

 

Il “grande balzo” del Covid-19 (così lo definisce assai bene un quotidiano di stamane) divide il parere degli scienziati e delle forze politiche. Mentre per alcuni è il caso di chiudere tutto prima che avvenga il putiferio; per altri è insensato gettare tanto allarmismo che non fa che peggiorare la situazione. “Un Natale con i negozi chiusi dopo una certa ora? Nemmeno per sogno”, ripete il vice ministro della salute Pierpaolo Sileri. “Io sono dell’avviso che bisognerebbe tenerli aperti giorno e notte”.

pierpaolo sileriPIERPAOLO SILERI

 

Capite bene che se queste sono le posizioni sarà difficile trovare in Europa un accordo, visto che nemmeno all’interno dei Paesi che compongono la Ue si pensa tutti allo stesso modo.

La realtà è che mentre si discute, il virus aumenta e i problemi che ad esso si connettono pure. A Napoli, tanto per fare un esempio, gli ospedali sono già saturi e mancano medici e infermieri, a Roma la situazione del trasporto pubblico è al limite, a Milano il governatore e il sindaco, insieme con il prefetto, fanno capire che presto ci saranno altre restrizioni. Per dirla in breve, si aspettano i risultati delle due prossime settimane. Se non andrà meglio e non si saranno raggiunti i risultati voluti, si chiuderà tutto. Insomma, dovremo aspettarci un nuovo lockdown.

 

PIERPAOLO SILERI GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZAPIERPAOLO SILERI GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA

Così, dopo il calcio anche altre discipline sportive vengono aggredite dal male. Non si salvano nemmeno i grandi nomi dello sport. Innanzitutto, Cristiano Ronaldo; poi anche Valentino Rossi e Federica Pellegrini. Il primo commenta: “sono triste ed arrabbiato”. La campionessa di nuoto non parla, piange a dirotto. E gli italiani? Si aspettano che le forze politiche tutte insieme affrontino il problema magari non rifiutando quei miliardi che Bruxelles è pronta ad elargirci.

Fonte: qui

OPINIONI CONTROCORRENTE 

BECCHI E ZIBORDI: ''COPRIFUOCO, PSICOSI, CHIUSURE. 

MA MIGLIAIA DI CASI POSITIVI NON VUOL DIRE ALTRETTANTE MORTI. 

E MOLTE MORTI RIPORTATE COME COVID NON SONO TALI PERCHÉ SONO PERSONE DECEDUTE PER ALTRE CAUSE CHE RISULTANO ANCHE POSITIVE ALLA COVID-19. 

COME PER IL PADRE 96ENNE DI UNO DEGLI AUTORI DI QUESTO ARTICOLO CHE… 

POSSIAMO DISTRUGGERE LE NOSTRE ECONOMIE PER UN VIRUS CHE CAUSA L'1% DEI DECESSI?''


Testo di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi

Sembra che si stia tornando verso un nuovo “coprifuoco” e nuove chiusure perché i “casi” positivi o contagiati sono saliti dall’estate  e allora i nostri prof Ricciardi, Galli, Crisanti e altri esperti del governo appaiono sui media ad avvertire che siamo ormai vicini ad un nuovo lockdown.

Tutto questo perché ci sono di nuovo molti morti? No, ma ci dicono che i morti presto arriveranno perché i “positivi” ai tamponi in aumento sono migliaia e ora risultano tanti quanti erano in marzo. E dato che in marzo è morta tanta gente (in alcune zone d’Italia) con tutti questi positivi si morirà di nuovo come a marzo e forse anche di più.

PAOLO BECCHIPAOLO BECCHI

Gli esperti del governo ci stanno quindi dicendo che presto avremo il “coprifuoco” dopo le dieci di sera e ristoranti e locali pubblici chiusi. Ci sentiamo fortunati, non arriverà la polizia in casa a controllare se al pranzo di Natale ci saranno meno di sei persone. Intanto i matrimoni tornano ad essere solo con gli sposi e senza invitati. Al funerale di Totti a Roma sembra che gli invitati non abbiano potuto entrare in chiesa. E ovviamente gli uffici pubblici, i medici di base, i tribunali e il resto del settore pubblico restano accessibili solo per appuntamento e a distanza cioè poco e male. Tutto questo perché ci sono migliaia di “positivi” e quindi a breve migliaia di morti.

Peccato che a marzo si facevano da 15 a 20 mila test al giorno e oggi se ne fanno oltre 150mila al giorno, circa dieci volte tanto, per cui se in marzo si fossero fatti così tanti tamponi i casi sarebbero stati molti di più e quindi il confronto che si fa ora non ha alcun senso.

Bisogna chiedersi, ma questo virus è così letale, così devastante che occorre un test per sapere se lo hai preso? Se non fai infatti questo test il 90 % della gente non si accorgerebbe neppure di averlo preso. Oppure lo risolverebbe in qualche giorno come fosse una influenza, come è successo a Trump, Berlusconi o Boris Johnson.

La cosa più importante da notare è che i casi “positivi” cioè il numero di persone che risultano positivi a questi test non hanno più relazione con i decessi e non hanno quindi molta importanza. Questa non è una nostra tesi bislacca, ma l’opinione di tanti scienziati che si stanno occupando a tempo pieno della Covid-19 , come il già citato (da noi perché sui media italiani finora non ha avuto spazio) Premio Nobel Michael Levitt, biologo molecolare e biofisico a Stanford, che ha formato un team che studia non-stop tutti i dati del virus  nel mondo.

il tweet di michael levittIL TWEET DI MICHAEL LEVITT

Levitt è uno dei tantissimi scienziati impegnati da mesi contro la psicosi da Covid-19 e contro le politiche di lockdown. La sua conclusione principale è di ignorare il numero di “casi” positivi perché solo i malati ospedalizzati e i decessi contano.

La seconda è che molte morti riportate come Covid non sono tali perché sono persone decedute per altre cause che risultano anche positive alla Covid-19. E infine che nel caso della Covid-19 la “MSM” cioè “mainstream media e grandi media” sono stati quasi sempre in errore.

Un modo semplice perché tutti se ne rendano conto è confrontare i famosi “casi” positivi con i morti in Italia da inizio anno, una cosa che non ci sembra faccia nessuno. Ecco qui i due grafici ripresi dal New York Times https://www.nytimes.com/interactive/2020/world/europe/italy-coronavirus-cases.html

 

i numeri covid becchi e zibordiI NUMERI COVID BECCHI E ZIBORDI

Come si può vedere da tre mesi circa i contagi aumentano, i morti però sono continuati a calare. Quello che comunque veramente conta è la mortalità totale. Se ad esempio ci fossero anche 50 o 60 decessi “con” o “da” Covid al giorno, ma il totale dei decessi fosse lo stesso degli altri anni, si potrebbe pensare che si tratti di persone che muoiono per altri motivi che si ritrovano però anche ad essere positivi ad un test. Volendo portare una esperienza personale, il padre di uno degli autori di questo articolo è deceduto questa settimana alla bella età di 96 anni e nessuno si è preoccupato delle cause precise perché si stava spegnendo già da mesi progressivamente.

i numeri covid becchi e zibordiI NUMERI COVID BECCHI E ZIBORDI

Lo si è ricoverato in ospedale per cercare di prolungarne un poco il tempo su questa terra, ed è entrato come “fin di vita” cioè qualcuno che non ci si aspetta poi torni a casa e a cui si da qualche giorno di vita. La prima cosa che gli è stata fatta è il test della Covid-19. Per cui curiosità si è chiesto, nel caso fosse risultato positivo, se la sua morte sarebbe stata classificata tra quelle del Bollettino giornaliero del virus. E ci hanno confermato che è quello che accade. Nel caso di un amico il cui padre è morto anche lui ultra novantenne per altre cause, il test della Covid-19 è stato fatto dopo morto e poi il suo nome è finito sul giornale come primo decesso per il Covid a Ferrara in marzo. Dato che l’età media dei decessi da Covid è di 80 anni e sono quasi tutti persone già malate la statistica di tali decessi come notava Michael Levitt non è affidabile.

L’unico dato certo è il totale dei decessi in un Paese. Se come in marzo è maggiore significativamente della media degli altri anni allora c’è una emergenza sanitaria. Se invece, come accade da fine maggio, la mortalità è tornata nella media, allora i problemi importanti, sanitari e poi sociale ed economici sono altri.

Se si guarda  alla mortalità totale in Italia si può constatare che essa è tornata nella media da cinque mesi (dati dell’Osservatorio Europeo della Mortalità)

 

i numeri covid becchi e zibordi 2I NUMERI COVID BECCHI E ZIBORDI 

Si dirà allora da parte degli esperti del governo che il merito è dell’aver chiuso per due o tre mesi l’Italia e avere imposto distanziamento e mascherina. Purtroppo per loro c’è l’esempio eclatante della Svezia che non ha chiuso neanche le scuole e dove nessuno anche adesso porta la mascherina. La Svezia ha evitato le chiusure e i blocchi degli altri e ha ora solo uno o due morti al giorno “Covid” e uno due ricoveri in terapia intensiva al giorno.

casi covid in italiaCASI COVID IN ITALIA

Purtroppo per i nostri esperti del governo e per il governo Conte, abbiamo davanti agli occhi l’esempio di un Paese che è sempre stato considerato modello per le politiche sociali e di benessere, che ha dimostrato che la politica del lockdown era suicida.

i numeri covid becchi e zibordiI NUMERI COVID BECCHI E ZIBORDI

Bisogna guardare quindi ai dati della mortalità e non del numero di “test” fatti a gente che non è malata e sta bene. Bisogna guardare  a chi  muore veramente a causa del virus.  Bisogna chiedersi,  se è una pandemia che continua a minacciare il mondo intero, perché in Asia è scomparsa da mesi e perché in Africa non si è diffusa? Perché qualcosa che causa un numero di decessi (se si guarda a quelli realmente causati dal virus) inferiore all’1% dei morti complessivi deve continuare a rovinare l’economia e la vita di tutti?

Fonte: qui

IL DOTTOR MASSIMO FINZI: ''A COMPLICARE IL QUADRO DELLE NOTIZIE SULLA PANDEMIA IRROMPE IL GENE N. COS'È? SOLITAMENTE IL TAMPONE NASOFARINGEO PER COVID IDENTIFICA TRE GENI: E, RDRP E N. 

QUANDO LA POSITIVITÀ SI MANIFESTA SOLO SUL GENE N INIZIANO I DUBBI E LE INCERTEZZE: QUEL GENE NON È SPECIFICO DLE COVID-19 MA APPARTIENE ANCHE AD ALTRI CORONAVIRUS RESPONSABILI DELLE COMUNI AFFEZIONI STAGIONALI. SE UNO È POSITIVO AL SOLO GENE N, DEVE…''


Il dottor Massimo Finzi su Facebook:

A complicare il quadro delle notizie sulla pandemia Covid 19 irrompe il gene N.

Cosa è, cosa significa, cosa fare?

Massimo FinziMASSIMO FINZI

Solitamente il tampone nasofaringeo per covid identifica tre geni: gene E, gene RdRP e gene N.

Quando la positività si manifesta solo sul gene N iniziano i dubbi e le incertezze perché il significato da dare alla positività del gene N è argomento di acceso dibattito nella comunità scientifica che non ha espresso parere unanime.

 Il gene N non è specifico del covid-19 ma appartiene anche ad altri coronavirus responsabili delle comuni affezioni rinofaringee stagionali. Pertanto la positività al solo gene N non conferma la presenza del covid-19 ma neppure la esclude. Ovviamente se il soggetto positivo al gene N è stato in stretto contatto con un positivo accertato, le probabilità che si tratti di covid-19 aumentano.

tamponi drive in 1TAMPONI DRIVE IN 

In via precauzionale dobbiamo trattarlo al pari di un positivo ripetendo il tampone al 10 giorno aggiungendo magari un sierologico. Non vanno messi in quarantena i suoi contatti per i quali la norma in vigore non prevede l’esecuzione del tampone anche se sarebbe opportuno, in via precauzionale, sottoporli almeno al test rapido.

Fonte: qui


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