FERMATE DIECI PERSONE, CINQUE SONO ULTRAS DI JUVENTUS E TORINO.
PRESI D’ASSALTO I NEGOZI DEL LUSSO.
TRE FERITI: DUE POLIZIOTTI E UN FOTOREPORTER COLPITO DA UNA BOTTIGLIA SCAGLIATA DAI MANIFESTANTI
IRENE FAMÀ, LODOVICO POLETTO, MASSIMILIANO PEGGIO per lastampa.it
Monta la tensione in piazza Castello, durante una delle due manifestazioni indette questa sera in città a distanza di mezz'ora una dall'altra. In centro, a seguito di un tam tam sui social, ha cominciato a raccogliersi un gruppo di circa cinquecento persone. Una parte di piazza con in mezzo gli ultrà ha lanciato fumogeni e bottiglie contro le forze di polizia schierate davanti alla Regione Piemonte.
Lancio di bombe carta contro la polizia. Scattano le prime cariche. I cinquecento manifestanti si sparpagliano cercando di raggiungere via Po. Cestini rovesciati e dati alle fiamme, monopattini gettati per aria, vetrine infrante in via Roma. La tensione sale mentre i manifestanti si disperdono per le strade del centro, prima di tornare verso il centro della piazza.
Un fotoreporter è rimasto ferito da una bottiglia lanciata dai manifestanti: è stato necessario l'intervento del 118, che lo ha trasportato al pronto soccorso. Altri due feriti sono poliziotti.
Dieci persone sono state fermate, cinque sono ultras della Juventus e del Torino; la loro posizione è ora al vaglio della Questura. Sono stati fermati per resistenza aggravata a pubblico ufficiale, travisamento e danno di oggetto. Al vaglio della Digos, invece, la posizione per l'ipotesi di devastazione. Sono tutti pregiudicati e nessuno di loro ha un’attività commerciale.
Due negozi della centralissima via Roma sono stati devastati da gruppi di manifestanti costituiti da ultras e bande, soprattutto di stranieri, arrivate dalla periferia. In un caso, un gruppo, dopo aver sfondato la vetrata d'ingresso, si è introdotto all'interno e si è dato al saccheggio. La polizia è riuscita però a recuperare per intero la refurtiva: l'ha trovata nei due borsoni che portavano con sé due nordafricani bloccati da una Volante.
27 Ottobre 2020
Fonte: qui
Roma, scontri in centro: bombe carta e cassonetti in fiamme: 16 fermati, fra loro ultrà della Lazio e militanti dell'estrema destra
Scontri in centro a Roma dove alle 19, in piazza del Popolo, si erano date appuntamento le categorie più colpite dalla crisi del Covid e contrarie alle misure dell'ultimo Dpcm. Una frangia di manifestanti incappucciati ha cominciato a lanciare bombe carta, petardi e fumogeni. La polizia ha usato gli idranti e effettuato cariche per disperdere il gruppo di facinorosi. Incendiati i cassonetti. Sedici i fermati, fra i quali ultrà della Lazio e militanti di estrema destra. Alla manifestazione partecipavano anche i leader di Forza Nuova Roberto Fiore e Giuliano Castellino.
Sono 16 le persone fermate per gli scontri di questa sera in piazza del Popolo. Tra loro ultras della Lazio e militanti di estrema destra infiltrati nella manifestazione delle Partite Iva iniziata pacificamente e terminata nel peggiore dei modi con bombe carta e lanci di petardi e sampietrini contro le forze dell'ordine costrette a caricare per far disperdere il presidio. I disordini sono poi proseguiti in piazzale Flaminio e via Giambattista Vico, con cassonetti distrutti e in fiamme, fino a ponte Regina Margherita e via Cola di Rienzo.
Dopo le cariche in piazza del Popolo i manifestanti hanno indietreggiato verso piazzale Flaminio, dando fuoco ad alcuni cassonetti dei rifiuti e distruggendo monopattini e biciclette. Il gruppo, un centinaio di persone con il volto spesso coperto da caschi, si è disperso fuggendo verso il lungotevere. Il Reparto Mobile in servizio di ordine pubblico si è spostato su ponte Regina Margherita che è stato chiuso per scongiurare una nuova guerriglia. I manifestanti hanno lanciato bottiglie e petardi contro le forze dell'ordine che sono avanzate con blindati e idranti facendoli indietreggiare. Un elicottero della polizia a sorvolare la zona. Insulti da alcune finestre di piazza Risorgimento sono stati urlati agli ormai decimati manifestanti che si sono spostati verso via Ottaviano.
Il tam tam sui social aveva richiamato in piazza commercianti, ristoratori e altri cittadini. Alle 17 in piazza Cavour si erano riunite le categorie contro il Dpcm varato da Conte (presente anche il leghista Durigon) e poi era partito il corteo verso piazza del Popolo. Tanti cori e insulti al premier («Conte vaff», «Libertà», «Te ne vai o no, te ne vai sì o no?») ma nessuna particolare tensione finché non ha preso il sopravvento il gruppo violento.
Manifestanti fischiati
Insulti da alcune finestre di piazza Risorgimento sono stati urlati agli ormai decimati manifestanti che si sono spostati verso via Ottaviano. E' sembrata una vera e propria rincorsa, quella di poliziotti e carabinieri, ai manifestanti dispersi tra il quartiere Prati e Borgo Pio.
Lamorgese: frange estremiste infiltrate nelle proteste
«Credo che debba essere sempre garantito il diritto di manifestare perché siamo in uno Stato democratico però in questo momento ci sono delle frange estremiste che si stanno inserendo e stanno strumentalizzando questo periodo di grave pandemia», ha detto il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese al Tg1. Fonte: qui
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