sabato 24 ottobre 2020

COVID-19: CONTE, UN PREMIER SOLO ALLO SBANDO

 

LA SECONDA ONDATA DI COVID RISCHIA DI TRAVOLGERE LA POCHETTE CON LE UNGHIE 

IN PIENA PANDEMIA NON SI APRIRÀ UN PROBLEMA RIMPASTO MA NEL PD GIA' GUARDANO AL FUTURO: "BISOGNERÀ VEDERE IN CHE STATO CONTE SUPERERÀ QUESTA SECONDA EMERGENZA..."

Marco Antonellis per “Italia Oggi”

 

conte casalinoCONTE CASALINO

Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, chiede al Governo nazionale il lockdown totale. E, per quanto riguarda la Campania, annuncia in diretta Fb: «Procederemo verso la chiusura di tutto», cioè delle attività non essenziali. Nella regione Campania oggi sono stati registrati oltre 2mila contagi.

 

FEDEZ CHIARA FERRAGNI E CONTE - BY EDOARDOBARALDIFEDEZ CHIARA FERRAGNI E CONTE - BY EDOARDOBARALDI










«I dati attuali sul contagio rendono inefficace ogni tipo di provvedimento parziale», spiega De Luca nel suo intervento Fb, «È necessario chiudere tutto, fatte salve le categorie che producono e movimentano beni essenziali (industria, agricoltura, edilizia, agro-alimentare, trasporti)». Parole allarmanti le sue: «Siamo ancora in tempo, oggi abbiamo una situazione pesante ma non siamo alla tragedia, però siamo a un passo dalla tragedia.

 

Detto in maniera brutalmente chiara, io non voglio trovarmi di fronte, qui da noi, ai camion militari che portano centinaia di bare di persone decedute». Insomma, per de Luca è stato ormai superato il limite di guardia ma non solo per lui punto anche per la maggior parte di tecnici e scienziati italiani che ne hanno parlato più volte con il premier Giuseppe Conte nei giorni scorsi. «Non basta il buonsenso dei cittadini. E non bastano misure così soft. I numeri dei contagiati salgono con troppa velocità e i reparti di terapia intensiva cominciano a soffrire». Il comitato tecnico scientifico sferza il presidente del Consiglio. Senza troppi giri di parole. Siamo a un bivio. O si cambia decisamente strategia o a Natale pagheremo un prezzo drammaticamente alto».

di maio zingaretti conteDI MAIO ZINGARETTI CONTE

 

Conte però respinge gli affondi con parole nettissime: «Non voglio nemmeno sentire parlare di lockdown. Correggeremo le criticità», replica il premier confidandosi con i collaboratori più ascoltati. Conte (che si mantiene in strettissimo contatto con il Colle e i vertici di Pd e 5Stelle) non chiude ma il comitato tecnico scientifico non molla. Chiede una «svolta immediata» sui trasporti pubblici. Sui bar. Sulla movida. Spiega al premier che non basta quello che è stato fatto finora. «Servono decisioni drastiche e servono da Palazzo Chigi. Dobbiamo abbassare la curva dei contagi» ripetono gli scienziati.

giuseppe conte roberto gualtieriGIUSEPPE CONTE ROBERTO GUALTIERI

 

E tutto fa pensare a un clima sempre più teso. Intanto, aumentano sempre di più i dubbi su Conte anche sul versante politico. «Ha perso il suo tocco magico in questi seconda crisi Covid»; è il «dietro le quinte» della Direzione Pd. In piena pandemia non si aprirà certo un problema rimpasto ma «bisognerà vedere in che stato Conte supererà questa seconda emergenza» spiegano autorevolissime fonti dem. E allora, dopo, sì che per il Premier con la pochette potrebbero iniziare i problemi veri.


Fonte: qui

CHRISTIAN ROCCA A ‘GIUSEPPI’: "UNA NENIA CONTORTA, FARRAGINOSA E INSOPPORTABILE. 

BASTA, C’È UN LIMITE A TUTTO. RISENTIRE 8 MESI DOPO LE STESSE IDENTICHE FREGNACCE CHE CONTE AND COMPANY DICEVANO A MARZO È SCONFORTANTE OLTRE OGNI UMANA SOPPORTAZIONE. 

L’ITALIA AFFRONTA UN DELIRIO INAUDITO, SUBISCE UN FALLIMENTO DI LEADERSHIP SENZA PRECEDENTI 

IL NUMERO DUE DEL PD ORLANDO HA DETTO CHE ERA "IMPOSSIBILE PRONOSTICARE UNA CRESCITA COSÌ ESPONENZIALE" DEI CONTAGI. 

MA COME "IMPOSSIBILE PRONOSTICARE?". E POI ARCURI, LA AZZOLINA...


Christian Rocca per linkiesta.it

 

CONFERENZA STAMPA GIUSEPPE CONTECONFERENZA STAMPA GIUSEPPE CONTE

C’è un limite a tutto. Risentire otto mesi dopo le stesse identiche fregnacce che Conte and company, compresi l’opposizione e i maledetti virologi, dicevano a marzo è sconfortante oltre ogni umana sopportazione.

 

Per non parlare del commissario Domenico Arcuri che promette nuovi mirabolanti forniture di nulla mischiato a niente e della ministra dell’istruzione Lucia Azzolina che ancora non ha capito la differenza tra i test sierologici e i tamponi, e poi del premier che svela nel libro di Bruno Vespa che a Natale ci sarà il vaccino e infine del comitato tecnico-scientifico che ogni volta compare nel suo ruolo epico da deus ex machina ma non per risolvere la tragedia, piuttosto come artificio politico che consente ai Conte boys di scaricare le colpe su qualcun altro.

Per due giorni, in Parlamento si è assistito alla scena surreale di Conte intento a leggere con un’intonazione da cantante confidenziale prima al Senato e poi alla Camera lo stesso testo coinvolgente e appassionante quanto una cartella esattoriale per spiegare al paese un dpcm che tutti sanno essere già superato e da rimpiazzare con un altro decreto urgente del presidente del Consiglio, pare domenica.

«Basta, finiscila» cantava Flavio Giurato in un formidabile disco del pop italiano degli anni Ottanta come contrappunto alle parole gonfie di retorica e vuote di senso che il suo alter ego pronunciava con presuntuosa e ridicola gravità di stampo diciamo contiano. Basta, finiscila. Finitela. State zitti, sparite, fate entrare gli adulti.

giuseppe conte sergio mattarellaGIUSEPPE CONTE SERGIO MATTARELLA

L’Italia affronta un delirio inaudito, subisce un fallimento di leadership senza precedenti, vive una situazione drammatica che solo l’involontario genio comico del ministro Luigi Di Maio poteva trasformare in una grottesca rivendicazione del primato della seconda ondata perché, ha detto senza scoppiare a ridere, gli altri paesi che in un primo momento hanno sottovalutato la pandemia subiscono ancora la forza letale della prima ondata pandemica mentre noi, sapientoni, possiamo vantare di essere già alla seconda, come se esultasse per aver raggiunto la schermata successiva di un videogioco.

ANDREA ORLANDOANDREA ORLANDO

Ci sono i Cinquestelle e Salvini e Meloni con i clic su Rousseau, le magliette di Putin e l’ola per Trump, ma anche i Democratici non sono del tutto impermeabili al ridicolo di questi tempi. Ieri il numero due Andrea Orlando ha detto a Repubblica, come prima risposta a un’intervista che avrebbe dovuto far esplodere il cervello dei fact checker, che era «impossibile pronosticare una crescita così esponenziale». Ma come «impossibile pronosticare», se si parla incessantemente di seconda ondata da marzo? E che vuol dire in italiano (e in aritmetica) «così esponenziale»? Una crescita o è esponenziale o non è esponenziale come una donna è incinta oppure no, non ci si può stupire perché sia così incinta.

DOMENICO ARCURI CON LA MASCHERINA CALATA SOTTO IL NASODOMENICO ARCURI CON LA MASCHERINA CALATA SOTTO IL NASO


Un tempo si diceva che saremmo usciti migliori dalla pandemia, ma al momento c’è da sperare solo di uscirne vivi con una classe dirigente rovinosa e stravagante, anzi così rovinosa e così stravagante, come la nostra.

Come ha suggerito Angela Merkel, in un modo culturalmente incompatibile con la nenia contorta e farraginosa e insopportabile di Giuseppe Conte e dei suoi, siamo anche disposti a limitare le uscite per contenere il virus, lo abbiamo già fatto e lo rifaremo, però gli incapaci, gli aedi e i sorpresi della seconda ondata dovranno andarsene a casa e non farsi vedere più.

Fonte: qui



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