giovedì 12 novembre 2020

"HANNO CONFUSO GLI ITALIANI E LA CONFUSIONE E’ LA MIGLIORE ALLEATA DEL VIRUS”. ECCO TUTTE LE COLPE DEI VIROLOGI “CATTIVI MAESTRI”

 

IL PARADOSSO TOCCA IL SUO APICE NELLA SCELTA DEL GOVERNO DI NON INSERIRE NEMMENO UN VIROLOGO NELLA FOLTA SCHIERA DI TECNICI CHE SIEDONO ACCANTO AL PREMIER CONTE A GESTIRE L'EMERGENZA SANITARIA. ANZICHÉ VEDERLI IN GIRO PER LE TIVÙ, FORSE SAREBBE STATO MEGLIO ARRUOLARLI NELLA TASK FORCE DEL GOVERNO(TANTO VISTO LE "PERLE" CHE HANNO INANELLATO ...)…


Andrea Indini per ilgiornale.it

 

I VIROLOGII PRESUNTI ESPERTI

Si sono accapigliati sin dall'inizio. L'uno contro l'altro. E pure contro se stessi. Dieci mesi di dichiarazioni, smentite, retromarcia, zuffe. E loro, quegli uomini di scienza che si sono trovati faccia a faccia con il virus, sono diventati "prime donne" corteggiate dai media, seguiti da decine di migliaia di follower sui social e onnipresenti su radio, televisioni e quotidiani fino via via a polarizzarsi in uno scontro che troppo sbrigativamente è stato descritto tra "catastrofisti", che spingono per misure liberticide, e "negazionisti" che invece chiedono una narrazione diversa della pandemia e misure più adeguate a quanto sta realmente accadendo.

 

Lo scontro costante tra scienziati

"La scienza ha bisogno di un confronto sereno e di ricercatori che hanno la modestia di poter cambiare opinione - spiegava tempo fa al Giornale.it Maria Rita Gismondo, direttrice responsabile di Microbiologia Clinica Virologia e Diagnostica dell'ospedale Luigi Sacco di Milano - chi ha usato la scena con insulti si è, di fatto, autoescluso dal dialogo scientifico". Il punto è che da quando in Italia è esplosa l'epidemia non abbiamo mai assistito a un "confronto sereno". Si è subito saliti sul ring. C'è un'intervista da cui partire e l'ha rilasciata Andrea Crisanti il 24 febbraio.

ANDREA CRISANTIANDREA CRISANTI

 

Come ripercorso ne Il libro nero del coronavirus che all'argomento dedica un capitolo sui "cattivi maestri", è da poco atterrato a Melbourne per partecipare a un congresso, ma di lì a poco tornerà al laboratorio dell’ospedale di Padova, centro di riferimento regionale per i test di individuazione del coronavirus.

 

"Questo coronavirus è altamente infettivo – spiega – una sola persona ne contagia almeno altre quattro, forse pure cinque. Per altri virus è inferiore: uno, al massimo due". Rilette oggi queste dichiarazioni non fanno né caldo né freddo. Suonano come ovvietà. Ma in quei giorni, quando cioè il virus ha appena iniziato a colpire il Nord Italia mettendo in ginocchio il Lodigiano e la provincia di Padova, in ambienti accademici il mood è minimizzare il più possibile.

ANDREA CRISANTI - BIANCA BERLINGUER - MATTEO BASSETTIANDREA CRISANTI - BIANCA BERLINGUER - MATTEO BASSETTI

 

Una popolazione senza consapevolezza

"Nel corso di questi mesi abbiamo assistito ad una fortissima presenza mediatica da parte di virologi, esperti, responsabili di grandi strutture ospedaliere, che spesso hanno espresso opinioni contrastanti", spiega al Giornale.it Tiberio Brunetti, fondatore e amministratore di Spin Factor. "Questo - continua - non ha aiutato, soprattutto nella fase precedente la prima fase, a generare nella popolazione una consapevolezza esatta di quanto stava per accadere".

 

crisantiCRISANTI

Il paradosso tocca il suo apice nella scelta del governo di non inserire nemmeno un virologo nella folta schiera di tecnici che gli siedono accanto al premier Giuseppe Conte a gestire l'emergenza sanitaria. Anziché vederli in giro per le tivù, forse sarebbe stato meglio arruolarli nella task force del governo. E forse sarebbe stato anche meglio definire "virologo" chi virologo non è. "Voi giornalisti avete definito virologi tutti gli esperti intervistati, anche professionisti che nulla hanno a che vedere con la virologia", spiega Giorgio Palù, professore emerito dell'Università di Padova. "Questa non è stata una corretta informazione per la popolazione che incolpa proprio questi virologi di idee contraddittorie e di battibecchi sui media che confondono e disorientano".

 

 

La confusione alleato del virus

burioniBURIONI

Purtroppo il risultato di questi continui scontri tra uomini di scienza ha contribuito a sollevare un una polverone mediatico ingenerando tra gli italiani una forte confusione. E "la confusione - ci spiega Brunetti - è il principale alleato del virus". Per capire meglio l'impatto dei "virologi" sull'opinione pubblica, Spin Factor ha scandagliato i social network analizzando post e commenti.

 

Sono state messe sotto la lente di ingrandimento oltre 400mila occorrenze dalle quali sono state estrapolate le opinioni in forma di sentiment positivo, neutro e negativo ed è stata stilata una sorta di classifica dei volti che impattano maggiormente sui social.

ROBERTO BURIONIROBERTO BURIONI

 

Sul podio troviamo Andrea Crisanti col 38,1% di sentiment positivo, Pier Luigi Lopalco (36,5%) e Silvio Brusaferro (33,2%). In coda Fabrizio Pregliasco (27,8%), Roberto Burioni (27,3%) e Matteo Bassetti (24,8%).

 

Ma attenzione a leggere queste percentuali. Perché, come spiega Brunetti, "non si tratta ovviamente di una classifica sull'affidabilità dei vari esperti, ma su quale percezione generano sugli utenti della rete". Chi crea maggiore ingaggio e quindi polarizza di più, è anche "chi genera più preoccupazione". Non a caso accanto a Covid, nella wordcloud delle 50 parole più riccorrenti, troviamo termini come paura, tamponi, casi, morti, emergenza, ospedali, decessi e così via.

 

matteo bassetti a coffee break 2MATTEO BASSETTI A COFFEE BREAK 

Un campanello d'allarme per Conte

"A maggio in poi, dopo una prima fase in cui le persone erano polarizzate sull'emergenza sanitaria, le persone si sono concentrate sull'emergenza economica", spiega Brunetti illustrando l'analisi condotta da Spin Factor. Con l'avvento della seconda ondata, gli italiani hanno ripreso a preoccuparsi per l'emergenza sanitaria. A breve, però, torneranno a guardare con preoccupazione alla crisi economica che sta divorando il sistema Italia. 

fabrizio pregliascoFABRIZIO PREGLIASCO

 

"E quello sarà il vero campanello d'allarme per la tenuta del Paese". Quanto rilevato sui virologi, si rflette anche sulla popolarità di Conte. Durante la fase 1, quando usava dichiarazioni molto più nette, il presidente del Consiglio aveva sfondato la soglia del 40%. Ora che la situazione è molto più complessa, con l'Italia colorata di rosso, arancione e giallo, il sentiment positivo nei suoi confronti è crollato. Un altro campanello d'allarme che dovrebbe mettere in guardia Palazzo Chigi.

Fonte: qui


"OSPEDALI AFFOLLATI DA GENTE NEL PANICO? E ALLORA PERCHÉ I CIMITERI SONO PIENI? BASTA BUGIE" 

BURIONI RIESCE A ESSERE SMENTITO DAL SAN RAFFAELE, IL GRUPPO PER CUI LAVORA: "NON CONOSCE LA REALTÀ, LE SUE CONSIDERAZIONI SUI PRONTO SOCCORSO SONO DEL TUTTO INFONDATE” 

IL VIROLOGO AVEVA POLEMIZZATO CON BASSETTI, IL QUALE SOSTIENE CHE GLI OSPEDALI SONO AFFOLLATI PER COLPA DEL PANICO SCATENATO DAGLI ALLARMISTI 

LE POSIZIONI DI ZANGRILLO E PALU'


Da huffingtonpost.it

 

ROBERTO BURIONIROBERTO BURIONI

“In merito al tweet postato questo pomeriggio dal professor Roberto Burioni, nel quale si fa riferimento ai pronto soccorso, il Gruppo San Donato e l’università Vita-Salute San Raffaele” di Milano “si discostano dal pensiero del professore, in quanto le sue considerazioni sono del tutto infondate dal momento che non è a conoscenza della realtà clinica che si vive nei pronto soccorso e nei reparti Covid”.

 

A precisarlo con una nota datata 10 novembre sono l’azienda e l’ateneo nell’ambito del quale Burioni insegna in riferimento a un post social, in cui il virologo diceva “basta bugie”, facendo riferimento ad “alcuni” esperti che “dicono che i pronto soccorso sono affollati da persone in preda al panico”.

burioniBURIONI

 

“Alcuni dicono che i pronto soccorso sono affollati da persone in preda al panico, e può essere vero. Ma quelle centinaia di persone che finiscono ogni giorno al cimitero a causa di Covid-19, sono spinte dal panico? Basta bugie. Basta bugie. Basta Bugie”, erano state le parole diffuse da Burioni sui social.

 

Nella replica dell’azienda e dell’ateneo si legge ancora: “Pur riconoscendo l’autonomia di espressione, il Gruppo San Donato e l’università Vita-Salute San Raffaele lo invitano a considerazioni più rispettose della verità e del lavoro altrui”.

 

BURIONI

Valentina Dardari per ilgiornale.it

 

matteo bassetti a coffee breakMATTEO BASSETTI A COFFEE BREAK

“Alcuni dicono che i pronto soccorso sono affollati da persone in preda al panico, e può essere vero.

UN GIOVANE ROBERTO BURIONIUN GIOVANE ROBERTO BURIONI

 

Ma quelle centinaia di persone che finiscono ogni giorno al cimitero a causa di Covid-19, sono spinte dal panico? Basta bugie. Basta bugie. Basta Bugie". Lo scrive su Facebook Roberto Burioni, virologo del San Raffaele.

 

Un chiaro riferimento alle parole pronunciate dal professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie infettive dell'Ospedale San Martino di Genova, che ieri aveva spiegato come gli ospedali siano al collasso per colpa del panico.

 

I VIROLOGII PRESUNTI ESPERTI

Nella sua intervista rilasciata a Libero, il virologo aveva dato la responsabilità a una comunicazione sbagliata. “Terrorizzare le persone può aiutare a farle stare in casa, ma a livello ospedaliero gestire una popolazione nel panico genera solo caos” prendendo a testimonianza le strutture ospedaliere prese d’assalto da persone asintomatiche o poco sintomatiche. L’infettivologo non aveva quindi dato la colpa alle persone, ma piuttosto alle istituzioni che hanno creato allarmismo.

 

ROBERTO BURIONIROBERTO BURIONI

Sulla stessa idea anche un altro conosciuto esperto, Alberto Zangrillo, responsabile dell'Unità operativa di Terapia intensiva generale e Cardiovascolare dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano e prorettore dell'università Vita-Salute San Raffaele, che qualche giorno fa era intervenuto durante la trasmissione "Iceberg" sottolineando che il terrore è cattivo consigliere e che porta la popolazione a riversarsi negli ospedali.

 

Una cosa del tutto inutile, dato che, sempre secondo il professore, la malattia è certa quando presenta i sintomi che ormai tutti conosciamo, anche solo per sentito dire. In quel momento è importante agire e correre ai ripari, ma lo si può fare benissimo restando nella propria abitazione. Due idee che vanno quindi parallele, quella di Bassetti e Zangrillo, e che inesorabilmente si vanno a scontrare con altre, come per esempio quella di Burioni. In neanche due ore dalla pubblicazione del post su Facebook, il virologo ha ricevuto oltre 1.200 commenti.

Matteo BassettiMATTEO BASSETTI

 

Bassetti non ha mai nascosto che il Covid-19 sia un problema, ha però dichiarato che il coronavirus sia stato ingigantito. A suo parere, sono quindi il "panico e la paura di finire intubato che fa esplodere il Sistema sanitario e non i malati". Tra l’altro, questa emergenza provoca anche un altro problema non trascurabile: i soggetti che necessitano realmente di cure rischiano di non essere assistiti adeguatamente. Anche il professor Giorgio Palù, professore emerito dell'Università di Padova, ed ex presidente della Società italiana ed europea di Virologia, a Libero ha detto chiaramente che “la gente finisce in ospedale anche per il terrorismo che viene diffuso da certi media e pseudo esperti”.

Fonte: qui


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