sabato 13 aprile 2019

ARRESTI NEL PD, TREMA LA GIUNTA UMBRA!

AI DOMICILIARI IL SEGRETARIO REGIONALE GIAMPIERO BOCCI E L’ASSESSORE ALLA SANITÀ LUCA BARBERINI 
INDAGATA LA PRESIDENTE CATIUSCIA MARINI 
L’ACCUSA? AVER CREATO UN'ASSOCIAZIONE A DELINQUERE PER TRUCCARE E CONDIZIONARE LE ASSUNZIONI NEGLI OSPEDALI 
ALMENO 8 I CONCORSI TAROCCATI 
LE INTERCETTAZIONI: "QUELLI CHE MI HAI DATO TE LI HO DATI TUTTI IL MASSIMO..." 
ZINGARETTI HA SUBITO COMMISSARIATO LA FEDERAZIONE LOCALE…
Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

Un'associazione a delinquere per truccare e condizionare le assunzioni negli ospedali, piegandole alle richieste dei politici locali. L'avevano messa in piedi, secondo l'accusa della Procura di Perugia, il direttore generale della Azienda ospedaliera umbra Emilio Duca, il direttore amministrativo Maurizio Valorosi e altri complici.
CATIUSCIA MARINI E GIANPIERO BOCCICATIUSCIA MARINI E GIANPIERO BOCCI

Ma dietro ci sarebbero state le pressioni della presidente della Regione Catiuscia Marini, dell' assessore alla Salute Luca Barberini e del segretario del Partito democratico umbro (nonché ex deputato e sottosegretario al ministero dell' Interno) Giampiero Bocci. Barberini e Bocci sono ora agli arresti domiciliari come Duca e Valorosi, mentre la presidente Marini è indagata per concorso in abuso d' ufficio, rivelazione di segreto e falso.

LUCA BARBERINILUCA BARBERINI

Un terremoto giudiziario che fa tremare il governo della Regione e la politica del Pd in Umbria. Ieri gli ufficiali della Guardia di finanza hanno perquisito gli uffici della presidente Marini che si è detta «tranquilla e fiduciosa nell' operato della magistratura».

Il neo-segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha già commissariato la federazione locale.
In attesa delle versioni degli inquisiti, le carte dell' accusa raccontano di un «efficiente e solido sistema clientelare», fondato su una «prolungata e abituale attività illecita» per pilotare i concorsi dell' azienda ospedaliera. Almeno 8 sono i concorsi manipolati individuati dagli investigatori delle Fiamme gialle e dai pm guidati dal procuratore Luigi De Ficchy, che grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali hanno seguito quasi in diretta le assegnazioni dei posti ai candidati indicati dai politici Bocci, Barberini e Marini. Grazie ai dirigenti ospedalieri che li informavano prima sul contenuto delle prove d' esame e poi aggiustavano i punteggi a loro favore.

«Gli porto su le domande, sennò come fa?», diceva, prima di andare in consiglio regionale, il direttore Duca. Al quale una componente della commissione d' esame confidava: «Quelli che mi hai dato te (i nomi dei candidati, ndr ) li ho dati tutti il massimo...».
nicola zingarettiNICOLA ZINGARETTI

Dopodiché si giustificava con un primario dispiaciuto per il piazzamento di due infermiere: «Ma non te sto a dire... erano tanti da sistema'». Per l' assunzione di quattro assistenti contabili, Duca e Valorosi si sono trovati a dover assecondare le raccomandazioni dell' assessore Barberini e di Bocci, ma anche della nipote di un dirigente regionale del Pd e della presidente Marini.

Dalle intercettazioni del 9 maggio 2018, infatti, risulta che il direttore abbia promesso di consegnare le tracce della prova scritta al vicepresidente del consiglio regionale Alvaro Mirabassi e a Bocci, dopodiché incontra la presidente della Regione: «Qui ce so le domande, tra quelle lì... sta tranquilla», le dice, e secondo gli inquirenti «consegna un foglio al di lei segretario, Valentino Valentini, al quale viene affidato il compito di portarlo a una donna».

Era la favorita della governatrice, che assieme ai nomi dei segnalati dagli altri politici figurerà nelle prime quattro posizioni. Gli stessi aiuti vengono garantiti anche per le prove pratiche e orali, in particolari alla candidata di Bocci. «Era andato da Bocci per scrivergli un po' d' appunti per 'sta ragazza», dice Duca, mentre Valorosi riferisce: «Messaggio da Bocci: vuole gli orali, le domande orali». Alla presidente della commissione Duca raccomanda di «portare avanti le persone raccomandate da Bocci, Barberini e Marini, e dunque di "gonfiare" in particolare la valutazione di una delle candidate».

LUCA BARBERINILUCA BARBERINI
Per un candidato meritevole ma «non segnalato» si riserva un posto futuro, mentre per la nomina del direttore della Struttura di anestesia vengono abbassati i punteggi di un «esterno» sperando che non si presenti (come avverrà), e alzati quelli del favorito da Bocci: «Ci puoi anche mettere mezzo punto in più per avvicinarlo a questo, che tanto non ci sarà, e dopo lo porti a 39!». Conclusione del giudice: «L' intera procedura verrà svuotata di ogni valenza in quanto gli indagati ne decideranno le sorti in maniera del tutto indipendente da ogni valutazione di merito».

Fonte: qui

ECCO COME VENIVANO TRUCCATI I CONCORSI NELLA SANITA’ IN UMBRIA 
UN SISTEMA DI PRESSIONI DI CURIA, MASSONI, POLITICI 
LO SCONTRO TRA LE DUE ANIME DEL PD LOCALE, IL TRUCCO DELLE COMMISSIONI “PILOTATE”, GLI AIUTINI AI SEGNALATI E ALLE AMANTI 
LA RITORSIONE CONTRO LA PEDIATRA CHE VOLEVA VEDERCI CHIARO: “A QUELLA DOBBIAMO DARE UNA BASTONATA…”
PERUGIA, LO SFOGO NELLE INTERCETTAZIONI: GIUNTA, CURIA E MASSONI NON MI MOLLANO
Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

Nel sistema delle assunzioni pilotate, anche chi alla prova d'esame faceva «scena muta» poteva avere delle chance . Il direttore amministrativo dell' Azienda ospedaliera perugina Maurizio Valorosi s'era messo a disposizione del politico che aveva raccomandato la candidata da respingere, Gianpiero Bocci.
CATIUSCIA MARINICATIUSCIA MARINI

«Gli ho detto "Gianpiero, io se tu dici che è una questione vitale... da quanto vedo c'ha delle difficoltà"», raccontava al direttore generale Emilio Duca. Ma Bocci non insisté: «Non è una questione di vita o di morte... Ho capito, insomma, che sì, interessava, però fino a un certo punto... e allora meglio prendere due buoni».

Ora che sono tutti agli arresti domiciliari (Duca, Valorosi, l'ormai ex segretario regionale del Pd Bocci e l' altrettanto ex assessore regionale alla Sanità Luca Barberini), emergono i retroscena delle trame per truccare i concorsi raccontati dagli stessi protagonisti. Che si arrabattavano per «contemperare l' onestà intellettuale, l' attenzione ai nostri amministratori, ma anche il funzionamento dell' azienda», confidava Duca.

LUCA BARBERINILUCA BARBERINI
Per il giudice che ha ordinato gli arresti è la dimostrazione di un «meccanismo clientelare diffusissimo», alimentato con «prassi illecite ben tollerate da tutto l' ambiente», del quale «gli stessi indagati sembrano essere dei semplici ingranaggi». Al punto che Duca quasi si lamentava di non riuscire a scrollarsi di dosso «le sollecitazioni dei massimi vertici di questa regione a tutti i livelli... ecclesiastici - omissis - ecumenici, politici, tecnici... Tra la massoneria, la giunta e la curia - omissis - non me danno tregua».

Secondo la Procura dietro il «sistema» c' era una vera e propria associazione a delinquere, ma il giudice delle indagini preliminari non la vede allo stesso modo. Perché, sostiene, «dovrebbe ricomprendere i referenti politici, che incidono pesantemente nelle procedure di selezione sia del personale infermieristico che medico». I pubblici ministeri, invece, per ora li hanno lasciati fuori dalla presunta «consorteria criminale».

Ma al di là dei reati contestati, l'indagine che scuote alle fondamenta la Giunta e il Partito democratico dell' Umbria ha scoperchiato un sistema di potere dentro il quale si specchiano due fazioni interne al Pd e al governo regionale, da sempre in lotta tra loro. Nel corso di Perugia se ne parla nei crocchi e ai tavolini dei bar. È come se la magistratura avesse gridato alla città che il re è nudo, e in questo caso la verità conosciuta da tutti ma da tutti taciuta è lo scontro intestino tra l'anima ex democristiana della Margherita (rappresentata da Bocci e Barberini) e quella ex comunista dei ds, di cui è espressione la presidente della Regione Catiuscia Marini.
CATIUSCIA MARINI E GIANPIERO BOCCICATIUSCIA MARINI E GIANPIERO BOCCI

Con Bocci si scontrò alle primarie, lo sconfitto si trasferì alla Camera e al sottogoverno nazionale (sottosegretario all' Interno), ma qui è rimasto saldamente agganciato a un pezzo di governo e di amministrazione del consenso. Quando nel 2016 la presidente nominò Duca alla guida dell'Azienda ospedaliera di Perugia, il suo fedelissimo Barberini si dimise dall' assessorato: lui e Bocci sponsorizzavano Valorosi, rimasto nella carica di direttore amministrativo. Poi la protesta rientrò, e dalle intercettazioni sembrerebbe che la convivenza proseguì grazie alla gestione clientelare delle assunzioni, con la spartizione dei posti da assegnare grazie ai concorsi truccati.

LUCA BARBERINILUCA BARBERINI
Quando s' è trattato di eleggere il segretario regionale, dopo la sconfitta alle elezioni politiche che ha contribuito a scolorire l'Umbria rendendola sempre meno rossa, Bocci s' è candidato alle primarie contro Walter Verini, il deputato scelto da Zingaretti per commissariare il partito dopo gli arresti.

«Io e Bocci non siamo la stessa cosa - dichiarò Verini all' epoca -, io non ho mai avuto un candidato per una Asl, e quando sento dire "i miei" penso ai familiari, non alle truppe nel partito». Nei gazebo vinse Bocci, quattro mesi dopo è lui a guidare il Pd, ma ancora una volta sono arrivati prima i magistrati.

«L' inchiesta farà il suo corso, però è chiaro che un sistema di governo che pure ha prodotto risultati positivi e importanti si mostra logoro, chiuso e autoreferenziale - dice Verini nella sede del partito dopo aver diretto la prima riunione di ciò che resta della segreteria -. Io credo che abbiamo gli anticorpi per risollevarci, ma se non lo facciamo in fretta lasceremo campo libero alla Lega, oltre che alla magistratura».

Catiuscia MariniCATIUSCIA MARINI
Salvini ha già chiesto elezioni anticipate per la Regione, ma la ministra 5 Stelle Giulia Grillo lo ha stoppato: «Nessun sciacallaggio». Il 26 maggio qui si voterà per il Parlamento europeo ma anche per il sindaco. Per provare a riprendersi la città ceduta cinque anni fa al candidato di Forza Italia Andrea Romizi, il Partito democratico ha evitato di dilaniarsi alle primarie scegliendo il giornalista tv Giuliano Giubilei, che ora per provare ad arrivare al ballottaggio dovrà saltare anche l' ostacolo di questa inchiesta giudiziaria.

Che rischia di avere conseguenze pure su altri confronti e conflitti di potere e sottopotere, dove gli sfidanti fanno capo sempre agli stessi schieramenti. Come nella imminente scelta del rettore dell' università; i due candidati con maggiori possibilità si portano addosso le rispettive sponsorizzazioni di Bocci e Marini. Anche se c' entrano nulla con l' indagine, entrambi temono di uscirne azzoppati. Perché a prescindere dai reati, è un sistema di potere a ritrovarsi sotto accusa.
GIANPIERO BOCCIGIANPIERO BOCCI

COSÌ SILURARONO LA PEDIATRA ONESTA «A QUELLA DAREMO UNA BASTONATA»
Luca Benedetti Michele Milletti per “il Messaggero”

Nell' inchiesta su sanità e favori che ha messo in ginocchio il Pd umbro e fatto vacillare la giunta regionale con arresti e indagati, c' erano i favoriti e i nemici. E i nemici sono quelli che si opponevano a quel sistema che per la Procura si basava su un «muro di omertà».
«Una bastonata, di quelle forti, che si fa male», è l'indicazione che il direttore amministrativo dell' azienda ospedaliera perugina, Maurizio Valorosi (ai domiciliari) chiede di dare alla professoressa Susanna Esposito, primario di Clinica Pediatrica. Lo chiede a Diamante Pacchiarini (direttore sanitario, indagato).

La Esposito nel maggio dell'anno scorso ha presentato un esposto in Procura per segnalare criticità e anomalie. L'anomalia era la presenza a reparto di un professore di geriatria medica parcheggiato a Pediatria dal 2015. Due anni dopo la scheda di valutazione firmata dalla Esposito è stata positiva, ma la professoressa ha spiegato in Procura che lo aveva fatto «solo perché pressata (anche con minacce di conseguenti provvedimenti disciplinari in caso contrario) dalla dirigenza amministrativa....».
Catiuscia MariniCATIUSCIA MARINI

In effetti l'Esposito viene bastonata: sospesa per quattro mesi e multata di 350 euro. «Tu controlla i tabulati orari...Diamà, fatti mandare i tabulati orari dell' ultimo anno e mezzo», dice il direttore generale Emilio Duca (da venerdì mattina ai domiciliari) perché la Esposito viene inchiodata alla sospensione e alla multa controllando al millimetro le presenze a reparto. Ma, scrive il gip, facendo anche scadere i termini perentori di 30 giorni per iniziare il provvedimento disciplinare.

IL TRUCCO DELLE COMMISSIONI
Il sistema prevedeva l' aiutino ai segnalati, agli amici e anche alle amanti. Per farlo funzionare c' era un passaggio chiave: la formazione delle commissioni dei concorsi. Per esempio per il concorso di dirigente sanitario biologico un primario segnala un membro «affidabile». Il dg Duca spiega che il terzo membro della commissione va sorteggiato. E l' unica strada per mettere un amico è fare in modo che al sorteggio pubblico non si presenti nessuno.

LUCA BARBERINILUCA BARBERINI
Ecco cosa ascolta da Duca la Finanza: «É stato detto che il giorno ultimo quando scade, presso i locali della Direzione del personale verrà praticato il sorteggio...di norma non viene nessuno...se non c' è nessuno e l'Ufficio personale se la sente dice: abbiamo sorteggiato...guarda caso è passato...». Anche un altro primario spinge per un membro di commissione amico. E Duca spiega: «Vediamo se io riesco, detto tra noi, a trovare una soluzione qua con l' estrattore».

TUTTI CHIEDEVANO PIACERI
Il dg Duca è l'uomo chiave dell' inchiesta. Per la Procura l'uomo del sistema e l'uomo che non può dire no al sistema. C'è da scegliere il primario di Gastroenterologia e lui, al telefono, si sfoga così per una impasse ancora irrisolta: «La gastro va chiusa...vanno rinchiusi in galera tutti (omissis)...non riesco a togliermi le sollecitazioni dei massimi vertici di questa regione a tutti i livelli...ecclesiastici(omissis) ecumenici, politici, tecnici. Se no a st' ora c' avevo messo le mani sulla gastro altro che disposizioni di servizio dell' altra volta; tra la massoneria, la curia e la giunta-omissis-non me danno tregua. E la Calabria Unita...(omissis)».

GIANPIERO BOCCI - LUCA BARBERINIGIANPIERO BOCCI - LUCA BARBERINI
Duca si sfoga, ma dice di aver capito quando Valorosi lo richiama all' ordine per far ricapitare le domande per gli orali di un concorso. Valorosi: «Messaggio da Bocci...vuole gli orali, le domande orali. Duca: «Ho capito». Gianpiero Bocci al momento dell' intercettazione, maggio 2018, sta passando le ultime ore al Viminale come sottosegretario all' Interno del governo Gentiloni. Ai domiciliari finirà da segretario regionale del Pd.

Fonte: qui

NELL’INCHIESTA SULLA SANITÀ IN UMBRIA SPUNTANO ANCHE RAPPORTI SESSUALI IN UFFICIO CON UNA CANDIDATA POI SELEZIONATA PER IL POSTO DA DIRIGENTE A TEMPO DETERMINATO PER IL SERVIZIO PROGRAMMAZIONE ECONOMICA-FINANZIARIA 
LA CONTESTAZIONE A EMILIO DUCA: “I DUE INTERLOCUTORI SI SCAMBIANO EFFUSIONI E HANNO UN RAPPORTO SESSUALE”

EMILIO DUCAEMILIO DUCA
«Il problema è che dico all’assessore. gli dico “guarda noi, io so’ riuscito a fa tutto sabato perché in verità mi sono dovuto anche prostituire perché, capisci anche l’imbarazzo visto dalla Mecocci (Patrizia, docente e direttore della Scuola di specializzazione in Geriatria, indagata) le ho detto “guarda è una persona dell’assessore… questa è quella che non è venuta gliè da da’ na mano».

Le raccomandazioni di “Concorsopoli” viaggiavano sempre sulla direttrice politico-amministrativa. Quando era l’assessore Luca Barberini, quando l’ex sottosegretario Gianpiero Bocci, quando, ancora la presidente della Regione, Catiuscia Marini a segnalare i nominativi e a chiedere le tracce delle prove d’esame. Tutti interessati – ma non solo loro – a piazzare i propri candidati ai primi posti dei concorsi pubblici dell’Umbria. Un “sistema” ormai collaudato, secondo la procura.

GIANPIERO BOCCI - LUCA BARBERINIGIANPIERO BOCCI - LUCA BARBERINI
È l’aprile del 2018 – nel pieno di un’indagine ancora top secret –: Emilio Duca, parlando con Maurizio Valorosi chiarisce di aver avuto i temi dalla dottoressa Mecocci «la quale gestiva personalmente e direttamente il concorso con il consenso del dottor Dottorini (Maurizio, presidente della Commissione di uno dei concorsi, anche lui indagato, ndr)».

Duca e Valorosi discutono addirittura – annota sempre il gip Valerio D’Andria – dell’esito della procedura, programmando quale debba essere l’ordine in modo da soddisfare tutte le esigenze in gioco: quelle della direttrice del Reparto, quelle dei medici interni che ambiscono a stabilizzare il loro rapporto di lavoro e quelle dei “raccomandati” dal politico”.
CATIUSCIA MARINICATIUSCIA MARINI

In particolare l’assessore alla sanità ha condizionato quattro procedure concorsuali, l’allora onorevole, nonché sottosegrerario del Pd, Bocci è intervenuto illecitamente in tre procedure. Un «abile sfruttamento di un efficiente e solido sistema clientelare».

Ma nell’inchiesta che ha provocato un terremoto politico senza precedenti spuntano anche rapporti sessuali in ufficio con una candidata poi selezionata per il posto da Dirigente a tempo determinato per il servizio programmazione Economica-finanziaria.

È il capo di imputazione 28: l’unico in cui la procura contesta a Emilio Duca il reato di corruzione per aver «compiuto atti contrari ai propri doveri d’ufficio in cambio di utilità consistite in diversi rapporti sessuali. A fronte di questi ultimi Duca poneva in essere – è sempre il capo di imputazione – un’attività di intermediazione e di influenza presso i componenti della Commissione esaminatrice».

LUCA BARBERINILUCA BARBERINI
Il riferimento è al caso di uno degli indagati che «incontra la candidata e le dà suggerimenti sia sul curriculum che sulle condotte da assumere dopo la nomina della commissione esaminatrice. Alla fine del secondo colloquio – scrive il gip – inoltre i due interlocutori si scambiano effusioni e hanno un rapporto sessuale». La circostanza si ripete anche in successive occasioni, riporta l’ordinanza: «Anche dopo la procedura i due si incontrano presso l’ufficio (...) consumando in ogni occasione un rapporto sessuale».

Il pm evidenzia come «i convegni amorosi si tengano proprio nel periodo in cui si svolge la procedura e senza che vi siano indici apparenti di una relazione sentimentale tra i due indagati» e ciò - sostiene - «indurrebbe a ritenere presente un vero e proprio accordo corruttivo fondato su uno scambio tra le prestazioni sessuali e la nomina». Fonte: qui

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