giovedì 28 febbraio 2019

REVOCATA LA LIBERTA’ SU CAUZIONE, IL CARDINALE PELL VA IN CARCERE PER PEDOFILIA: IL NUMERO 3 DEL VATICANO È STATO RICONOSCIUTO COLPEVOLE DI VIOLENZA SESSUALE NEI CONFRONTI DI 2 CORISTI DI 13 ANNI NEGLI ANNI '90.


RISCHIA FINO A 50 ANNI DI GALERA


pellPELL

È stata revocata oggi la libertà su cauzione al cardinale George Pell, dichiarato colpevole da una giuria di abusi sessuali su due coristi di 13 anni quando era arcivescovo di Melbourne verso la fine degli anni '90. Lo ha stabilito la County Court di Melbourne, a conclusione di un udienza pre-sentenza di condanna dove i legali delle due parti hanno presentato le argomentazioni conclusive. Da stanotte Pell sarà detenuto nella Assessment Prison di Melbourne, in attesa della sentenza prevista per il 13 marzo.

Lunedì il cardinale George Pell, tesoriere e numero tre del Vaticano, è stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale nei confronti di due tredicenni. È stato condannato per crimini sessuali contro minori in Australia, diventando il più alto funzionario della Chiesa cattolica condannato in un caso di pedofilia. Rischia 50 anni di carcere. "Per garantire il corso della giustizia il Santo Padre ha confermato le le misure cautelari già disposte nei confronti del Cardinale. Ossia il divieto in via cautelativa dell'esercizio pubblico del ministero e, come di norma, il contatto in qualsiasi modo e forma con minori di età".
GEORGE PELLGEORGE PELL

Lo ha reso noto il portavoce Alessandro Gisotti, sottolineando che "la Santa Sede si unisce a quanto dichiarato dal Presidente della Conferenza Episcopale Australiana nel prendere atto della sentenza di condanna in primo grado nei confronti del Cardinale George Pell". Si tratta, ha affermato il direttore ad interim della ala Stampa della Santa Sede, "di una notizia dolorosa che, siamo ben consapevoli, ha scioccato moltissime persone, non solo in Australia. Come già affermato in altre occasioni, ribadiamo il massimo rispetto per le autorità giudiziarie australiane".

GEORGE PELL PAPA FRANCESCO BERGOGLIOGEORGE PELL PAPA FRANCESCO BERGOGLIO
"In nome di questo rispetto - ha concluso Gisotti - attendiamo ora l'esito del processo d'appello, ricordando che il cardinale Pell ha ribadito la sua innocenza e ha il diritto di difendersi fino all'ultimo grado. In attesa del giudizio definitivo, ci uniamo ai vescovi australiani nel pregare per tutte le vittime di abuso, ribadendo il nostro impegno a fare tutto il possibile affinchè la Chiesa sia una casa sicura per tutti, specialmente per i bambini e i più vulnerabili".

Fonte: qui

IL CARDINALE AUSTRALIANO, CHIAMATO DA BERGOGLIO A RIFORMARE LE FINANZE VATICANE, ERA MAL SOPPORTATO A ROMA 
TRA SPESE PAZZE E NUMEROSI BRINDISI A BORGO PIO, IL 77ENNE ERA DIVENTATO UN “UOMO DAI TROPPI POTERI”, COME QUALCHE TONACA LO AVEVA DEFINITO RIVOLGENDOSI AL PONTEFICE…
Fabio Marchese Ragona per “il Giornale”

GEORGE PELLGEORGE PELL
Quando nel giugno 2017 erano arrivate a Roma le prime avvisaglie di un' inchiesta per pedofilia a carico del cardinale australiano George Pell, il gigante d' oltreoceano si era presentato dal Papa con una lettera di dimissioni.

Francesco, guardandolo negli occhi gli aveva risposto che non le avrebbe accettate fin quando non fosse arrivata una sentenza definitiva a suo carico. Per questo motivo, Bergoglio aveva deciso di mandarlo in congedo nel suo Paese per difendersi dalle accuse di abusi su due minorenni avvenuti quando era vescovo ausiliare a Melbourne.
GEORGE PELL PAPA FRANCESCO BERGOGLIOGEORGE PELL PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

«Eminenza, mi faccia sapere, ci vediamo presto», lo aveva congedato Francesco.
Da allora George Pell non ha più messo piede in Vaticano: la sua casa in piazza della Città Leonina, finita al centro delle cronache per i sottolavelli da migliaia di euro e la tappezzeria di lusso, è ormai deserta da tempo, come la casa in Via dei Coronari del suo fedelissimo Danny Casey, economo di fiducia a cui pagava un appartamento da 2.900 euro al mese e uno stipendio da 15.000 euro mensili.

GEORGE PELL E DANEY CASEYGEORGE PELL E DANEY CASEY
Il porporato, che era arrivato a Roma per riformare le finanze vaticane, però ha mantenuto la promessa: ogni tanto si è rifatto vivo, con delle email o con dei fax, come quando, lo scorso settembre, ha mandato una lettera in Vaticano per comunicare la sua ferma intenzione di partecipare al Sinodo sui Giovani in programma nell' ottobre successivo. La risposta, informale, giuntagli dalla sacre stanze, però, non era stata di suo gradimento: «È meglio che resti in Australia».
IL CARDINALE GEORGE PELLIL CARDINALE GEORGE PELL








Nonostante ciò, il «ranger», soprannome affibbiatogli proprio da Francesco, non è mai stato rimosso ufficialmente dal ruolo di Prefetto della Segreteria per l' Economia, il «superministero» delle finanze della Santa Sede. 

Fino a ieri sera, quando con un tweet, il direttore ad interim della Sala Stampa Vaticana Alessandro Gisotti ha comunicato la sua rimozione.

Francesco dopotutto non è rimasto a guardare: da tempo ha iniziato a prendere qualche provvedimento nei suoi confronti. Nei mesi scorsi, ad esempio, lo ha ringraziato per il lavoro svolto nel C9, il consiglio dei cardinali che aiuta il Papa per la riforma della Curia, e non lo ha confermato nell'incarico. E poi, durante la permanenza in Australia gli ha proibito, in via cautelativa, «l'esercizio pubblico del ministero», vietandogli di fatto di celebrare messa in pubblico e il contatto «in qualsiasi modo e forma con minori di età».

George PellGEORGE PELL
Tra spese pazze e numerosi brindisi a Borgo Pio, l' astro nascente delle finanze d' Oltretevere oggi 77enne, e quindi già da due anni in età pensionabile, aveva creato non pochi malumori nei sacri palazzi: era diventato un «uomo dai troppi poteri», come qualche tonaca lo aveva definito rivolgendosi al Pontefice. Basta con i Calvi e i Sindona, basta scandali, ammoniva invece nel 2014 Pell, l' uomo che avrebbe voluto fare il rottamatore delle finanze vaticane e alla fine, per altri e ben più gravi motivi, è finito quasi del tutto rottamato.

Fonte: qui

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