GIRA LA FOTO DI JUAN GUAIDÒ IN TENUTA MASSONE, E LUI STESSO A DOMANDA DIRETTA NON SMENTISCE, MA DICE ''OGNUNO È COMPOSTO DA VARIE PARTI''
SUI SITI COMPLOTTISTI E FILO-MASSONI SI CONFERMA IL SUO ESSERE UN FRATELLO. DI SICURO C'È IL RITORNO DI ELLIOT ABRAMS IN SUDAMERICA, DA 40 ANNI A FARE PASTICCI NEL 'GIARDINO DI CASA' DEGLI STATI UNITI
ECCO L'AUTOPROCLAMATO NUMERO 1 DEL VENEZUELA CHE RIDE COL GREMBIULINO
Su di lui si sta giocando una partita internazionale che ricorda tanto gli anni della Guerra fredda. Da una parte la Russia che difende Maduro, dall'altra gli Usa che spingono Guaidò. In entrambi i casi in gioco c'è il futuro del Venezuela. Intanto Guaidò se la ride e si fa fotografare col grembiulino da massone.
«Sembra ci sia stato un incidente, che la guerriglia ha distorto, per non dire di peggio». Il giovane assistente del Dipartimento di stato per l' America latina liquidò così la questione davanti alla commissione Esteri del senato. El Mozote era un villaggio nel nord-est del Salvador, un grumo di venti case e una piazza, campi e foreste intorno. Dieci giorni prima di Natale visi rifugiarono tutti gli abitanti della zona, spaventati dall' arrivo del Battaglione Atlacatl, il reparto di élite addestrato alla School of the Americas.
PRESUNTI CERTIFICATI DI MASSONERIA DI JUAN GUAIDO
Li torturarono e uccisero tutti, stuprarono le donne, impiccarono i bambini. Mentre l' assistente parlava ai senatori della «professionalità» delle truppe uscite da Fort Bragg, le ossa di un migliaio di persone erano sparse al suolo.
Era il febbraio del 1982, Elliott Abrams aveva 34 anni ed era appena entrato al Dipartimento di stato. La settimana scorsa, il segretario di stato Mike Pompeo lo ha nominato inviato speciale degli Stati uniti per il Venezuela.
Sembrava sepolto nell' archivio della storia, Abrams. La bolgia venezuelana è riuscita nel miracolo di riproporlo al vertice della politica estera Usa. Quando Trump dice che «quella militare resta un' opzione», o quando il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton sventola un block notes su cui si legge «5.000 soldati in Colombia», il loro uomo è Abrams. E se il tuo solo strumento è un martello, ogni problema somiglia a un chiodo.
JUAN GUAIDO'
La traiettoria di Elliott Abrams copre quattro presidenze (Reagan, Bush H., Bush W. e ora Trump) e quasi una quarantina d' anni, alternando la macchina del governo a quella della politica ma suonando sempre la stessa nota, quella del «cortile di casa» in cui tutto è lecito. Newyorkese, nato nel 1948, famiglia di ebrei democratici militanti, famoso liceo progressista, laurea a Harvard e master alla London School of Economics, a metà degli anni '70 Abrams entra nello staff di Henry "Scoop" Jackson, prominente senatore democratico in cerca di nomination- così anti -comunista e militarista che da quello staff uscirono alcuni dei più noti cervelli neocon, come Paul Wolfowitz e Richard Perle.
ELLIOTT ABRAMS
Deluso da Carter, Abrams abbraccia Reagan e nel 1981 viene reclutato dal Dipartimento di Stato. Diventerà assistente segretario per i diritti umani, curiosa qualifica per il più forsennato difensore di ogni regime del continente. Per tutti gli anni 80 si schiera con i governi massacratori in Salvador, appoggia il dittatore e genocida guatemalteco Rios Montt in Guatemala, è al fianco della junta militare in Argentina e in Cile, prima aiuta e poi fa arrestare il generale Manuel Noriega a Panama...
Per tutti ottiene generosi- e spesso illegittimi -finanziamenti pubblici, e quando non li ottiene ripiega su schemi privati: in Nicaragua appoggia la Contra con la vendita di armi all' Iran, l' affare del colonnello Oliver North. Sarà la sua buccia di banana: per aver mentito al Congresso evita la prigione dichiarandosi colpevole, e viene poi perdonato da Bush H. la vigilia di Natale del '92.
ELLIOTT ABRAMS CON RONALD REAGAN
Escluso dall' amministrazione per una decina di anni, Elliott Abrams consolida la posizione di super -falco. Trova l' appoggio dell' Anpac, la potente lobby ebraica conservatrice.È tra i primissimi a entrare nel Pnac (Project for the new american century) fondato nel 1997, accanto a Cheney, Rumsfeld, Wolfowitz, Bolton... L' intero stato maggiore politico di Bush W., gli uomini che decideranno l' invasione dell' Iraq e la guerra infinita al terrorismo così come la conosciamo. È Bush junior a farlo rientrare nel giro, come special assistant del presidente nel National Security Council. È il 2001. Neanche tre mesi dopo, due aerei vanno a schiantarsi contro le Twin Towers a New York.
ELLIOTT ABRAMS DICK CHENEY
E mentre tutti guardano il cratere, c' è il golpe in Venezuela. Nel 2002 un gruppo di soldati sequestra Hugo Chávez, il capo della confindustria Pedro Carmona offre al presidente le dimissioni in cambio della vita. Chávez tiene duro e dopo 48 ore viene liberato, la rivolta sedata. A dare il via libera a Carmona era stato il senior director del Consiglio per la sicurezza nazionale: Elliott Abrams.
Negli anni di Obama torna un privato cittadino, tra think tank e candidati presidenti, fino alle elezioni 2016 quando firma un famoso pezzo sul Weekly Standard: «Il partito ha nominato uno che non può vincere e non dovrebbe essere presidente».
ELLIOTT ABRAMS MIKE POMPEO
IL RESTO È CRONACA: Trump glie la fa pagare rifiutandogli il ritorno al Consiglio di sicurezza proposto da Rex Tillerson. Poi anche Tillerson sarà fatto fuori e Abrams rimesso in gioco, sconcertando molti anche nella destra americana. Nominarlo special envoy per il Venezuela è una scelta tremenda e precisa: nulla ci sarà risparmiato.
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