lunedì 4 febbraio 2019

ESCALATION IN VENEZUELA, MADURO DICE NO ALLE ELEZIONI PRESIDENZIALI, TRUMP EVOCA LA GUERRA

“PRONTA L' OPZIONE MILITARE” 

LA REPLICA A MUSO DURO: “LA GENTE SI ARMA. COSA DOVREBBE FARE UN PAESE? ARRENDERSI” 

SCADUTO L' ULTIMATUM, SETTE PAESI UE RICONOSCONO GUAIDÓ PRESIDENTE A INTERIM…

Alfredo Spalla per “il Messaggero”

«Non ci sarà alcuna elezione presidenziale». Maduro dice no alle elezioni presidenziali, nella notte la decisione di respingere l' ultimatum proveniente dall' Europa.
Così oggi ben sette Paesi Ue (Germania, Spagna, Francia, Olanda, Portogallo, Gran Bretagna e Austria) riconosceranno Juan Guaidó presidente a interim. E' uno strappo rispetto alla posizione più cauta della Ue, frenata dal veto dell' Italia.

Tutto questo mentre non è da escludere un intervento militare da parte degli Stati Uniti. Donald Trump scopre le carte, confermando un messaggio che aveva anticipato fra le righe nelle scorse settimane. L' impiego delle forze armate «è un' opzione», ha ammesso il presidente degli Usa in un' intervista a Cbs News, non chiarendo però quali potrebbero essere gli interessi per la sicurezza nazionale tali da giustificare un intervento di Washington.

MADURO VENEZUELAMADURO VENEZUELA
PRECEDENTI 

Dopo le manifestazioni dei giorni scorsi, fra le più pacifiche degli ultimi in Venezuela, si torna dunque a parlare di una soluzione esterna. Nicolas Maduro - che a inizio 2019 si è insediato per un secondo mandato giudicato illegittimo dalle opposizioni - non ha però escluso che il livello di violenza possa tornare a salire. È già accaduto nel 2014 e nel 2017, quando l' esecutivo chavista ha represso le proteste guidate da Leopoldo Lopez, oggi in carcere, e da Henrique Capriles. Oggi, il leader dell' opposizione è Juan Guaidó, che nel giro di dieci giorni ha ottenuto risultati importanti per il ripristino dell' assetto democratico in Venezuela. Secondo Maduro, una parte della popolazione sarebbe pronta a difendersi: «La gente si sta già armando. L' opzione militare è sul tavolo di Trump. Cosa dovrebbe fare un Paese? Arrendersi?».

TG2: un uomo gambizzato in mezzo alla strada in VenezuelaTG2: UN UOMO GAMBIZZATO IN MEZZO ALLA STRADA IN VENEZUELA
Il successore di Hugo Chavez ha detto che «nessuno può rispondere con certezza» quali siano le probabilità di una guerra civile, poiché «dipende dal livello di pazzia dell' impero settentrionale e dei suoi alleati». «Stai facendo errori che ti sporcheranno le mani di sangue», ha detto Maduro rivolgendosi direttamente a Trump. Nonostante i due sembrino pronti allo scontro armato, Secondo Trump, pochi mesi fa c' è stata una richiesta di incontro da parte di Maduro.

Il presidente Usa sostiene di averla rifiutata: «Ai tempi ho optato per il no, perché accadono cose terribili in Venezuela. Era il Paese più ricco in quella parte del Mondo, che è una regione molto importante. E ora guardate la povertà, l' angoscia, il crimine e tutto quello che stanno succedendo. Penso che il processo si stia esaurendo, ci sono proteste molto grandi» in tutto il Paese.
venezuela proteste contro maduro 4VENEZUELA PROTESTE CONTRO MADURO

Mesi fa la vitalità delle forze di opposizione era nettamente minore. Adesso, invece, Guaidó comincia a ricevere il supporto di diplomatici, capi di Stato e alcuni militari.
L' ultimo ad aver abbandonato Maduro è stato Jonathan Velasco, l' ambasciatore del Venezuela in Iraq. «L' Assemblea nazionale è l' unico potere della Repubblica che ha etica, legittimità e legalità», ha detto in un video. È il primo ambasciatore che non riconosce pubblicamente l' autorità di Maduro.

juan guaido'JUAN GUAIDO'






IL FRONTE EUROPEO Nelle ore in cui scadeva l' ultimatum respinto da Maduro, l' Unione Europea annunciava la prima riunione del Gruppo di contatto a cui dovrebbero partecipare almeno 8 Paesi europei fra cui l' Italia. Il meeting si terrà giovedì a Montevideo. Il tentativo sarà quello di lavorare sulla posizione avanzata da Uruguay e Messico, che fin da subito non hanno riconosciuto Guaidó, autoproclamatosi Presidente della Repubblica, invitando però al dialogo fra le parti.

L' iniziativa non comincia sotto i migliori auspici: il Messico, promotore della linea per la non ingerenza esterna, ha già annunciato che non parteciperà. In Canada è prevista per oggi una riunione d' emergenza del Gruppo di Lima, composto dalla maggior parte dei Paesi latinoamericani. In Italia, invece, prosegue la polemica per la posizione ambigua del governo Conte: «Penso che verrà presto il giorno in cui Conte, Moavero, Salvini e Di Maio si vergogneranno per essere stati dalla parte sbagliata della storia», ha detto Matteo Renzi.

Fonte: qui

NEL PAESE TRAVOLTO DALLA CRISI A FARNE LE SPESE SONO I PIÙ PICCOLI: PIÙ DI UN BAMBINO SU SETTE SOFFRE DI MALNUTRIZIONE, DIVERSE MALATTIE SONO IN AUMENTO E LE FAMIGLIE POVERE SONO UNA SU DUE 

PER AVERE SOLDI PER IL CIBO I GENITORI VENDONO I FIGLI AI PEDOFILI E IN TANTI SONO STATI ABBANDONATI IN STRADA…


bambini venezuela 7BAMBINI VENEZUELA
Nel Venezuela travolto dal caos politico, economico e sociale, sono violati anche i diritti dei bambini. Tanto che nell’ultimo Rapporto sull’intervento umanitario di Unicef, il paese latinoamericano è entrato tra i 59 stati dove la situazione dei bambini è considerata in “emergenza”.

E per capire quanto la preoccupazione sia ai massimi livelli, basta dare un’occhiata alle previsioni di spesa: nel 2019 l’Unicef ha chiesto uno stanziamento di oltre 100 milioni di dollari per l’emergenza in America Latina e Caraibi, di cui circa 70 milioni di dollari solo per l’emergenza dei bambini in fuga dal Venezuela.

Denutrizione e malattie. 

Leggendo il report Lo stato di sicurezza alimentare e nutrizione nel mondo della Fao, inoltre, si scopre che nel paese è denutrito ben il 12% degli abitanti. E diverse malattie sono in forte aumento: il morbillo aveva registrato 727 casi nel 2017, mentre nel 2018 questa cifra era salita a 5.525. E in aumento c’è pure la difterite, diffusa per lo più tra i bambini.

Abbandono scolastico. 

A registrare lo stato di povertà diffuso ci ha pensato l’ultimo sondaggio annuale Encovi 2018. Secondo questo documento - che analizza condizioni abitative, servizi di base, accesso alla scuola, occupazione e protezione sociale - le famiglie “povere” sono ormai quasi una su due (il 48% del totale).

E la situazione per i giovani tra i 3 e i 24 è sempre più preoccupante: in questa fascia di età, l’abbandono scolastico ha raggiunto ormai il 30 per cento. I motivi sono soprattutto mancanza di trasporti, assenza di cibo e acqua nelle scuole.

Fuga dal Venezuela. 

Sono 2,4 milioni i venezuelani che sono scappati in altri paesi dell’America Latina, mettendo spesso a dura prova le capacità d’accoglienza degli stati confinanti. Il paese dell’area più sotto pressione è la Colombia.

"Stanno arrivando in centinaia di migliaia dal Venezuela – dichiara Maria Paula Martinez, direttrice di Save the Children in Colombia – e continueranno, poiché la crisi lì non mostra segnali di recessione. Il governo colombiano e il resto del mondo devono riconoscere la situazione per ciò che è: un’emergenza umanitaria prolungata, che probabilmente peggiorerà molto".

Bambini in pericolo. 

I ragazzini che lasciano il Venezuela corrono il rischio di restare vittime di trafficanti di esseri umani o altri criminali. Oltre a pericoli sanitari legati alle condizioni precarie del viaggio.

bambini venezuela 3BAMBINI VENEZUELA 
La condanna di Amnesty. Il direttore per le Americhe di Amnesty International, Erika Guevara-Rosas, ha condannato le ultime violenze: "Il governo del Presidente Maduro dovrebbe garantire il diritto alla vita, invece di togliere la vita ai giovani del paese. Tutti i giovani che vivono in povertà dovrebbero avere pari opportunità per il loro futuro, e non vivere con il timore che la polizia o i militari li vedano come nemici da sradicare".

Fonte: qui


INTERVISTA AL DITTATORE CHE MANDA UN MESSAGGIO DI PACE (“HO SCRITTO AL PAPA PERCHE’ CI AIUTI NELLA STRADA DEL DIALOGO”) PRIMA DI USCIRE DI SCENA 
RIPRESA DA TUTTI I NETWORK INTERNAZIONALI, E’ IL NUOVO RUOLO DI SKY/CNBC/CNN, UN MEDIA GLOBALE CHE SI FA ORGANIZZAZIONE DIPLOMATICA FRA CONTINENTI


intervista esclusiva di skytg24 a nicolas maduro 8INTERVISTA ESCLUSIVA DI SKYTG24 A NICOLAS MADURO
Sky Tg24 ha ottenuto un’intervista in esclusiva con Nicolas Maduro. Il discusso erede di Chavez sta attraversando una difficilissima crisi istituzionale nel suo paese. Il giovane presidente del parlamento Juan Guaidò si è proclamato presidente ed ha già ottenuto l’appoggio di diversi paesi europei, degli Stati Uniti e della maggior parte degli stati sudamericani.

In questa intervista a SkyTg24 Maduro che ancora controlla gran parte dell’esercito, chiede l’aiuto del Papa a cui dice ha inviato una lettera invitandolo a mediare e chiede all’Europa di non seguire Trump, paragonato al capo del Ku Klux Klan. Il Venezuela sotto il governo di Maduro, eletto al secondo mandato presidenziale in elezioni considerate irregolari dalle organizzazioni internazionali, sta attraversando una crisi economica devastante con il 90% dei suoi abitanti sotto la soglia di povertà, quasi 2 milioni di venezuelani sono emigrati a causa della fame o delle violenze negli ultimi 3 anni e la repressione delle manifestazioni di piazza ha causato decine di morti.   
intervista esclusiva di skytg24 a nicolas maduro 4INTERVISTA ESCLUSIVA DI SKYTG24 A NICOLAS MADURO

È una delle prime interviste a media europei. In Europa molti paesi chiedono elezioni presidenziali. In Italia c’è un dibattito anche all’interno del governo tra chi vuole riconoscere Guaidò come Presidente e chi vuole il dialogo. Qual è il suo messaggio all’Europa e all’Italia? C’è una possibilità di trattativa?
intervista esclusiva di skytg24 a nicolas maduro 2INTERVISTA ESCLUSIVA DI SKYTG24 A NICOLAS MADURO





Abbiamo vissuto molti episodi, il Venezuela ha una democrazia pulsante, se ce la misurassero per elezioni, in 20 anni in Venezuela abbiamo votato 25 volte. Di queste 25 elezioni, in 23 abbiamo vinto, la forza bolivariana, la forza democratica. Due elezioni sono state vinte dalla destra. Abbiamo un vero potere, una forza reale. Che direi all’Italia? Che direi io all’Europa? Non vi fate trascinare dalle pazzie di Donald Trump. Non vi fate trascinare dalle politiche estremiste e interventiste, che cercano un colpo di stato in Venezuela ordinato e pianificato. Come già si sa, da Washington, dalla Casa Bianca. L’Europa deve mantenere una posizione di equilibrio, di rispetto e di collaborazione, cioè aiutare la pace in Venezuela. Quando si parla di scegliere tra colpo di stato, intervento e dialogo, io scelgo il dialogo, sempre per il dialogo, dialogo per difendere la democrazia, dialogo per difendere la pace e superare i problemi.
papa francesco alla giornata mondiale della gioventu' di panama 2PAPA FRANCESCO ALLA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU' DI PANAMA

Il Venezuela sta vivendo una profonda divisione. Che messaggio manda a Guaidò e a quei venezuelani che soffrono per la crisi economica, che scappano dal paese, che manifestano con l’opposizione?

Prima di tutto, io non manderei un messaggio a Guaidò direttamente, io manderei un messaggio ai capi dell’opposizione, a quelli che sono nella condizione di avere questo ruolo. Il messaggio che manderei ai capi dell’opposizione è che riflettano, che cambino idea in tempo, il cammino di un colpo di stato che già è fallito non è il cammino per il successo del paese. Fa danno al paese, a livello nazionale e internazionale. Io manderei un messaggio molto diretto ai capi politici e ai partiti politici dell’opposizione: sederci a un tavolo, con un’agenda aperta, a dialogare, parlare, a fare politica con la P maiuscola. Questo sarebbe il mio messaggio.

MADUROMADURO
La strada del dialogo è anche quella consigliata da Papa Francesco anche per evitare spargimenti di sangue. Lei chiede al Santo Padre di aiutarla nel processo di mediazione con l’opposizione?
Io ho inviato una lettera a Papa Francesco, spero che sia in viaggio o che sia arrivata a Roma, al Vaticano. Dicendo che io sono al servizio della causa di Cristo. Io sono Cristiano, Cristiano profondo, di Cristo. Il Papa sa che io sono un praticante della fede. Prego, un Cristiano di preghiera e di azione. E con questo spirito gli ho chiesto aiuto… in un processo di facilitazione e di rafforzamento del dialogo, come direzione. Messico…. I governi di Messico e Uruguay, tutti i governi caraibici del Caricom e il governo della Bolivia hanno richiesto una conferenza per il dialogo e la pace in Venezuela, il 7 febbraio. Io chiedo al Papa che produca il suo miglior sforzo, la sua volontà per aiutarci nella strada del dialogo. Speriamo di ricevere una risposta positiva.

intervista esclusiva di skytg24 a nicolas maduro 1INTERVISTA ESCLUSIVA DI SKYTG24 A NICOLAS MADURO
Donald Trump ha detto che l’opzione militare è una possibilità. Secondo lei, c’è il rischio di una guerra?
intervista esclusiva di skytg24 a nicolas maduro 3INTERVISTA ESCLUSIVA DI SKYTG24 A NICOLAS MADURO












C’ è una minaccia, non posso dire adesso che ci sia un rischio. C’è una minaccia che è cominciata nell’agosto del 2018, la prima volta in cui Trump ha parlato di un intervento militare in Venezuela. Io dico al mondo intero: abbiamo bisogno della solidarietà, della coscienza perché non ci sia una follia di guerra e non trasformino il Venezuela in nuovo Vietnam, perché il popolo venezuelano, le nostre forze armate bolivariane e rivoluzionarie… noi non permetteremo mai che sia toccato un palmo del territorio nazionale.
juan guaido' 1JUAN GUAIDO' 1

Lei considera Turchia, Russia, Iran, Cina delle democrazie alleate?
Ci deve essere un dialogo di civiltà, un dialogo di cultura, un dialogo tra le diversità del mondo e sederci – le differenti culture, I differenti modelli politici, le religioni diverse – per rispettarci, confrontarci, lavorare. In questo concetto di diplomazia dialogante, la diplomazia bolivariana… noi … abbiamo straordinarie relazioni con Russia e il governo del Presidente Putin, con la Cina, la Repubblica popolare cinese e una straordinaria relazione con il presidente Xi Jin Ping, con il governo della Repubblica Turca e il Presidente Erdogan, con il governo della Repubblica Islamica dell’Iran e ilpresidente Rohani e con molti altri governi del mondo. C’è un nuovo mondo, un mondo multipolare, ormai il mondo non ha una egemonia, dominante, come è stato nell’epoca imperiale.

Fonte: qui

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