domenica 16 maggio 2021

“Il mio partito è la città”, Vincenzo Zaccheo scende in campo per Latina2021

Zaccheo scende in campo con "Voler bene a Latina", ma lascia la porta aperta al centrodestra e ammette: “Bisogna rompere ogni steccato politico"



Latina – Il suo nome era nell’aria da tempo, ma ora è ufficiale: Vincenzo Zaccheo, già consigliere comunale ed ex sindaco (oltre che ex deputato regionale e parlamentare) è sceso in campo per Latina 2021.

Zaccheo civico ma con la porta aperta… “Il mio partito è la città”

Lo ha annunciato questa mattina, in conferenza stampa al Victoria Palace, insieme a “Voler bene Latina”, un insieme di associazioni (per ora 13 in tutto) composte rispettivamente “Cittadini contro mafie e corruzione”, “Alleanza per Latina”, “Soluzioni verdi”, “Futuro Latina”, “Latina 2032”, “Giovani per borgo Sabotino”, “Oasi verde”, “Latina in comune”, “Etica civica”, “Fare Latina” e “Cambia Latina”.

Un Zaccheo civico, quindi, contrariamente a quelle “voci di corridoio” che lo volevano come volto del centrodestra unito per la prossima tornata elettorale… “Parto con loro, con queste associazioni che hanno invocato la mia candidatura. Ma il mio non è un percorso ad excludendum. C’è bisogno di una nuova stagione politica, anche perché questa città e questa provincia stanno morendo di isolamento, questa è la realtà.”

Un Zaccheo civico, quindi, ma con la porta aperta a tutti coloro (in primis, il centrodestra, ancora oggi senza candidato) che vorranno buttare il cuore oltre l’ostacolo, che vorranno guardare oltre l’orizzonte attraverso il dialogo e il confronto tra le parti. “Io ci sono – ha chiarito Zaccheo -. Il mio partito è la mia città, di cui sono innamorato, che, con la sua nascita ha consacrato l’umanesimo del lavoro, vincendo la sfida dell’uomo contro la natura.”

E ancora: “Bisogna “federare” le migliori intelligenze della nostra città. Per farlo, però, bisogna rompere ogni steccato politico, restando fedeli ai propri ideali di riferimento, certo, ma senza ideologie, rivolgendoci, invece, ad ogni ceto sociale.

Bisogna lavorare senza divisioni di sorta, lasciandoci guidare dall’amore per la nostra città, che ci proietta verso l’Europa. E bisogna farlo acquistando consensi senza “criminalizzare” l’avversario, consapevoli che tutto quello che facciamo è per il bene assoluto di Latina, di cui, i borghi sono la nostra cassaforte.”

Tra recovery fund, centenario e cittadella universitaria, ecco la Latina del futuro

Ma qual è la “ricetta per vincere” di Zaccheo? Cosa lo contraddistingue dai suoi avversari (che, lo ricordiamo, per il momento sono l’attuale Primo cittadino, Damiano Coletta, e Antonio Bottoni)?

La mia stella polare è sempre stata la cultura della legalità, della giustizia sociale e della cultura delle istituzioni.

Ma il punto forte di Zaccheo, prima ancora del programma elettorale, sembra essere un altro, e lo spiega lui stesso, chiarendo: “Voglio dire a tutti che non c’è bisogno di un uomo solo al comando. C’è bisogno di un Sindaco e di una Giunta, certo, ma, per arrivare in Municipio, prima, bisogna trovare persone competenti che amino la propria città. C’è bisogno di un consiglio comunale che sia all’altezza delle sfide che sarà chiamato ad affrontare.

Il fare squadra, il no ai personalismi, agli ideologismi. E ancora: la legalità, la giustizia e la cultura sono le fondamenta da cui partire, secondo Zaccheo, per far uscire Latina da quell’immobilismo dentro cui, secondo i suoi sostenitori, si trova sommersa. Ma com’è la sua Latina del futuro?

“Abbiamo davanti – spiega Zaccheo – due importanti opportunità: una data dal recovery fund e l’altra dal centenario di fondazione, che si terrà nel 2032. Una data, questa, che è meno lontana di quanto si pensi e che non ci deve trovare impreparati.

Per questo, sogno che, entro tale data, il nostro nucleo di fondazione sia diventato una cittadella universitaria degna di questo nome, capace di essere un luogo di formazione e non solo di conoscenza, che sappia attrarre migliaia di studenti, che faccino di Latina la loro meta di arrivo e non di partenza. Che la facciano diventare un vero e proprio salotto, perché il futuro è culturale.”

Latina sotto il segno di Zaccheo. In nome di una rivincita

Ma perché scegliere Zaccheo? Per una rivincita. Che, a sentire i suoi sostenitori, non riguarda solo la storia personale del candidato (lui stesso, in conferenza stampa, cita gli avvenimenti che lo hanno visto protagonista, suo malgrado, nel 2010, di un caso mediatico e che gli costarono la sfiducia al tempo del suo secondo mandato), ma anche la città che, come sottolinea Dino Iavarone, presidente di “Fare Latina” è: “in lockdown da dieci anni, se si esclude l’asfalto elettorale.

Gli eventi del 2016 hanno dimostrato che tutti possono vincere le elezioni, con un po’ di fortuna, ma non tutti possono governare la seconda città più grande del Lazio.

Per governare Latina c’è bisogno di esperienza amministrativa, competenza e autorevolezza. E c’è bisogno di non perdere il treno per il recovery fund. Con Zaccheo possiamo farcela.”

Foto di: Romina Menichelli

Il Faro online

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