martedì 18 maggio 2021

FARE IMPRESA IN ITALIA È UN’IMPRESA

 

IL NOSTRO PAESE È SOTTO LA MEDIA OCSE IN TUTTE LE CLASSIFICHE MONDIALI SULLA COMPETITIVITÀ: COLPA DEI TEMPI DELLA GIUSTIZIA CIVILE, DEI COSTI E DELLA TROPPA BUROCRAZIA 

IL REPORT DELLA BANCA MONDIALE: L’ITALIA È AL 122ESIMO POSTO SULL’ESECUZIONE DEI CONTRATTI E LA POSSIBILITÀ DI FARLI RISPETTARE. 

IL RECOVERY E LE RIFORME SONO L’ULTIMA OCCASIONE PER PROVARE A CAMBIARE LE COSE…

Paolo Baroni per "la Stampa"

 

Se l' Italia galleggia sempre nella parte bassa di tutte le classifiche mondiali sulla competitività è anche colpa dei tempi troppo lunghi della nostra giustizia civile. Una delle ragioni che non solo imbriglia le nostre imprese, ma soprattutto tiene lontano gli investitori internazionali spaventati dai tempi biblici delle cause istruite davanti ai nostri tribunali.

 

E se l' ultima classifica dell' Imd World Competitiveness Center ci piazza al 44° posto su 63 paesi, quella della Banca Mondiale sui paesi dove è più facile fare affari (Doing business 2020) ci colloca al 58° posto facendoci però precipitare al 122° quando prende in considerazione l' esecuzione dei contratti e la possibilità di farli rispettare.


In questo campo, infatti, il nostro paese non solo ha tempi di giudizio infinitamente più lunghi della media Ocse, ma anche costi molto più alti rispetto ai nostri competitor.

 

La pagella sull' Italia

Per stilare questa particolare sottoclassifica la Banca mondiale ha analizzato sia il tempo necessario per far rispettare un contratto attraverso i tribunali, dai tempi per il processo a quelli per ottenere il giudizio, sia il costo per mandare avanti le cause, come pure l' indice della qualità dei processi, dando un voto da 1 a 5 alla struttura del procedimento giudiziario, alla gestione dei casi (0-6), all' automatizzazione delle procedure (0-4) ed alla possibilità di soluzione alternativa delle controversie (0-3).

 

burocrazia 1BUROCRAZIA 

Il risultato finale è un punteggio di 53,1 punti su 100, a fronte di 1.120 giorni di media per ottenere una sentenza (ben 840 legati al processo e 270 all' esecuzione della sentenza) ed un costo pari al 27,6% del valore del contenzioso: da mettere in conto infatti c' è un 19% di spese legali, il 3,9 di spese giudiziarie ed il 4,7% di spese di esecuzione.


Solo il giudizio sulla qualità del nostri tribunali supera la sufficienza (13 punti totali su 18), ma il risultato finale resta ugualmente disastroso. A fronte dei nostri numeri, infatti, in Francia si registra una durata media delle cause di 447 giorni (con un più contenuto 17,4% di incidenza dei costi), in Germania ci si ferma a 499 (ma i costi scendono al 14,4%), Spagna 510 e 17,2%, Svizzera 598 giorni e 24% di costi sul totale. Tutto questo a fronte di una media Ocse che tocca i 598 giorni di durata media delle cause, con i costi che arrivano al 21,5% del totale delle somme in ballo.

 

Stando all' ultimo rapporto realizzato dal Censis per l' Aibe, l' associazione delle banche estere, la strada delle riforme è diventata inevitabile: per migliorare la capacità di attrazione degli investimenti l' Italia dovrebbe intervenire prioritariamente su carico normativo-burocratico (73,2% del panel consultato), carico fiscale (63,4%) e, ovviamente, i tempi della giustizia civile (31,7%).


«Nonostante i progressi dell' ultimo decennio, l' efficienza della giustizia civile in Italia continua ad essere disallineata da quella degli altri Paesi, e in particolare dalle principali economie europee» ha scritto Sara Biglieri, partner di Dentons, una multinazionale di studi legali con uffici in 73 paesi, secondo la quale «una ritardata giustizia si risolve purtroppo in molti casi in una denegata giustizia». Fonte: qui

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