DOPO UN INTERROGATORIO DI QUASI 8 ORE ESCE DALLA CASERMA DELLA GUARDIA DI FINANZA DI LAMPEDUSA CON L’ACCUSA DI FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA , OVVERO DI AVER DISOBBEDITO ALL ALT IMPARTITO DAL PATTUGLIATORE DELLA GDF PRIMA DI ENTRARE NELLE ACQUE TERRITORIALI ITALIANE
È entrato come persona informata sui fatti ed è uscito da indagato. Dopo un interrogatorio di quasi 8 ore Luca Casarini esce dalla caserma della Guardia di finanza di Lampedusa con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
In qualità di capo missione della Ong Mediterranea Casarini ha condiviso operativamente le decisioni prese dal comandante della Mare Jonio, Pietro Marrone, quindi è anch’egli sotto indagine per le medesime accuse. È accusato in concorso di aver violato anche l’articolo 1099 del codice della navigazione, ovvero di aver disobbedito all alt impartito dal pattugliatore della gdf prima di entrare nelle acque territoriali italiane.
La prossima settimana, nella nuova veste di indagato, quindi con la presenza del suo avvocato, Casarini sarà nuovamente interrogato ad Agrigento dai titolari del fascicolo Salvatore Vella e Cecilia Baravelli.
Fonte: qui
CON PREMEDITAZIONE DOLOSA (Ci fosse un giudice)
E’ degradante anche solo sprecare dieci minuti a smentire che la Mare Jonio “ha salvato vite umane”. Una operazione di aperta provocazione – dichiaratamente premeditata – ottimamente finanziata da vecchie e nuove facce e grinte dell’antagonismo coll’orecchino e stagionati mestatori politici falliti.
Operazione coordinata con l’aereo di Sea Watch e mediaticamente da Amnesty, ossia con Soros. Sostenuta da interventi coordinati di “intellettuali” del giro giusto, da Mentana a Saviano,
che praticamente ammette che la provocazione è stata fatta coincidere con la discussione in Senato per la consegna di Salvini al giudice.
Con video di Repubblica in diretta continua dalla nave salvatrice.
Una operazione dolosa, con trasponder spenti fino al punto d’incontro coi “naufraghi”, che si sapeva esattamente dove cercare. Solidi indizi di collusione e accordo previo coi criminali scafisti che dovrebbero interessare i giudici – come l’ipotesi che, ci siano stati altri morti dovuti al fgatto che gli scafisti hanno costretto altri mettersi sui gommoni, ma non hanno raggiunto in tempo la nave dei centri sociali e sono affogati.
Basta seguire seguire i twitter benemeriti di Francesca Totolo, per sospettare reati gravi commessi al preciso scopo di mettere in crisi e difficoltà l’odiato Salvini, con l’utilizzo spregiudicato di vite umane messe in pericolo, a spese di tutti gli italiani.
Solidi indizi che dovrebbero e potrebbero diventare prove a carico. Se fossero indagati. Ma è chiaro che questi sono sicuri che a loro, non accadrà mai – ed è questo il problema. Questi sanno di avere le spalle coperte.
Il sindaco di Napoli, ha annunciato altri “salvataggi”, altre provocazioni e strumentalizzazioni; e chi vuoi che lo trascini in giudizio? E’ un (ex?) magistrato.
Migranti, de Magistris: “Abbiamo 450 imbarcazioni pronte per il recupero”
“Salvini non vuole far entrare la nave in territorio italiano? A Napoli abbiamo la disponibilità di 450 imbarcazioni per andare a recuperare queste persone che stanno morendo. Li andremo a soccorrere in acque internazionali perché il diritto del mare dice di salvare e prestare soccorso alle persone che stanno per morire”.
Nessun commento:
Posta un commento