BOGDAN AMMETTE DI AVER INVENTATO UNA BALLA A GIULIA SARTI: “LE HO DETTO CHE AVEVO UN TUMORE AL TELEFONO IL 13 FEBBRAIO 2018”. CHE POI SAREBBE ESATTAMENTE IL GIORNO DOPO L’ESPLOSIONE DEL CASO DELLE MANCATE RESTITUZIONI DELLA DEPUTATA
PERCHÉ SI È DOVUTO INVENTARE UNA CAZZATA COSÌ GROSSA?
PER FORNIRE UN ALIBI PER I MANCATI BONIFICI DELLA GRILLINA, MA…
Marco Lillo e Antonio Massari per “il Fatto Quotidiano”
"Sì è vero. Io ho detto a Giulia Sarti che ero malato terminale di tumore al telefono il 13 febbraio 2018. Sì è vero. L' ho scritto anche nella chat con lei. Sì: non era vero. Però questo non conta ai fini penali". Parola di Bogdan Tibusche. "Il Gip lo spiega bene nell' archiviazione", chiosa il 38enne di Bacau e ha ragione: "Non c' è truffa per il Gip perché la cosa del tumore la dico al telefono a Giulia solo a febbraio mentre i soldi li ho presi dal conto anche molto tempo prima, con il suo consenso".
Effettivamente la balla non è importante anche per i magistrati perché Giulia Sarti già gli aveva affidato le credenziali e il token per l' accesso on line. Comunque per Bogdan la bugia sulla malattia è durata poco: "Un giorno dopo le scrivo in chat che questa cosa l' avevo detta e scritta per darle un alibi alle mancate restituzioni al M5S ".
Questa è la versione di Bogdan, il misterioso ex ragazzo rumeno di Giulia Sarti che oggi nega anche la relazione. Attenzione alle date: la telefonata del 13 febbraio 2018 con la balla della malattia si inserisce il giorno dopo l' esplosione del caso delle mancate restituzioni al Fondo per il microcredito del Mef da parte di Giulia Sarti.
Ancora un giorno e il 14 febbraio la parlamentare annuncerà al suo ex Bogdan la decisione di denunciarlo, cosa che farà poi il 15 febbraio. E lui il 16 si farà interrogare e porterà in Procura il telefonino con le chat di whatsapp e Telegram.
Il contenuto di quella conversazione e della chat successiva tra i due rende evidente tre cose: Bogdan ammetteva di essere stato il compagno di Giulia, almeno con lei. Bogdan le aveva detto di aver bisogno di soldi per questioni importanti già prima. In quella chiamata fa cadere solo il velo sulla ragione: Bogdan 'confessa' con tono solenne di avere avuto bisogno di soldi per la cura di una malattia terminale che gli dava 6-8 mesi di vita.
Ma tutto era stato inutile. Non solo. Leggendo la chat seguente alla telefonata si intuisce che il lavoro di Bogdan - stando a quanto raccontava lui a Giulia Sarti - aveva a che fare con i servizi segreti. Sul punto al Fatto Bogdan dice solo: "Per ora parliamo solo di quello che è agli atti pubblici. Sul resto parleremo poi ma di certo non finisce qui".
Sulla malattia finta invece replica: "In quella telefonata offro a Giulia questo alibi per i mancati bonifici. Non è vero che sono malato. Non lo dico subito al telefono ma poi le scrivo il giorno dopo nella chat che la malattia è solo un alibi". In effetti però si potrebbe anche pensare che Bogdan il 14 febbraio scriva nella chat a Giulia "quello che ti ho scritto era per darti l' alibi della denuncia non lo hai capito?" solo dopo aver appreso da Giulia che lei il giorno dopo lo avrebbe denunciato.
Bogdan a quel punto sa che la balla della finta malattia può finire nella denuncia per truffa e - con quel messaggio a Giulia - mette le mani avanti smontando in anticipo l' accusa? Pm e Gip non si pongono nemmeno la domanda. I magistrati accertano reati e si disinteressano dei fatti irrilevanti penalmente ma che hanno una grande rilevanza nel dibattito pubblico.
Mai come in questo caso è evidente la distanza tra verità giudiziaria e verità tout court. Per il Gip Bogdan Tibusche non ha commesso appropriazione indebita ai danni di Giulia Sarti e non è un truffatore per la balla del tumore. La ragione? I bonifici per 35 mila euro in suo vantaggio, denunciati da Giulia Sarti, risalgono a molto prima che Bogdan le raccontasse la balla della malattia. Inoltre Giulia aveva dato al suo ex ragazzo il token del conto e quindi per prenderle i soldi lui non aveva bisogno di truffarla. Il Gip è sovrano in materia penale ma nel dibattito pubblico queste conclusioni lasciano delusi.
Troppe domande inevase. Giulia Sarti presentava Bogdan come il suo ragazzo e Bogdan oggi lo nega. Perché? Sarti sostiene che Bogdan le aveva detto che era una sorta di agente di un super servizio segreto. Bogdan aveva installato telecamere nella casa della Sarti per videosorvegliare le stanze. Era d' accordo con lei, come sostiene il rumeno? E con quelle telecamere sono davvero stati registrati incontri con terzi?
Davvero Bogdan dispone di un backup delle videoregistrazioni? Il pm Davide Ercolani ha finora fatto una scelta rispettosa della privacy tenendo fuori la relazione, la malattia e le chat sulle missioni segrete dalle indagini.
Eppure l' amore, la malattia e la professione di Bogdan potrebbero essere importanti per capire il 'senso' dei comportamenti di Giulia Sarti che oggi appaiono inspiegabili dall' esterno. Forse, anche alla luce della gogna mediatica seguita alla pubblicazione della verità monca di natura giudiziaria, sarebbe il caso che la magistratura facesse un passo avanti nella ricerca della verità.
Effettivamente la balla non è importante anche per i magistrati perché Giulia Sarti già gli aveva affidato le credenziali e il token per l' accesso on line. Comunque per Bogdan la bugia sulla malattia è durata poco: "Un giorno dopo le scrivo in chat che questa cosa l' avevo detta e scritta per darle un alibi alle mancate restituzioni al M5S ".
''LE FOTO HARD DI GIULIA SARTI? NON È REVENGE PORN, È UNA VENDETTA POLITICA INTERNA AL M5S''. OCCHIO A QUELLO CHE DICE GIOVANNI FAVIA, EX DELLA GRILLINA RIMINESE, ESPULSO DAL MOVIMENTO: ''GENTE SENZA ARTE NÉ PARTE SI È RITROVATA IN PARLAMENTO. INCONTRI PERSONE FAMOSE, HAI MIGLIAIA DI EURO IN TASCA... QUEL REALITY DIEDE LORO UN SENSO DI ESALTAZIONE. GIULIA HA TRADITO I SUOI PRINCIPI E LE HO TOLTO IL SALUTO. HA FATTO BENE A METTERE LE TELECAMERE IN CASA PERCHÉ…''
QUELLO CHE PENSA DI ROCCO CASALINO E BOGDAN
Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”
Passato alla storia del M5S come uno dei primi espulsi (via blog) da Grillo, l' ex consigliere regionale emiliano Giovanni Favia ha aperto quattro ristoranti a Bologna e si tiene alla larga dagli amici di un tempo. Lui e Giulia Sarti erano inseparabili.
Siete stati fidanzati?
«Tecnicamente non eravamo fidanzati, ma le ho voluto moltissimo bene. La nostra amicizia è iniziata nel 2007, era sempre al mio fianco. Poi io ho rotto con i vertici, mentre altri sono rimasti dentro, spinti dalla voglia di arrivare.
Raccontavano la favoletta di voler cambiare il Movimento dall' interno».
Mentivano?
«Gente senza arte né parte si è ritrovata in Parlamento.
Incontri persone famose, hai migliaia di euro in tasca... All' inizio volevano fare un po' i dissidenti come Pizzarotti.
Ma poi quel reality diede loro un senso di esaltazione. Giulia ha tradito i suoi principi, si è messa a frequentare lo star system de' noantri . È diventata una talebana e le ho tolto il saluto».
Per i rimborsi?
«No, perché non era più la stessa. Delle disavventure di Giulia non mi va di parlare, ma mi dispiace che sia finita alla gogna e voglio dire quello che so per certo. Il caso delle foto rubate non c' entra nulla con il revenge porn ».
Quegli scatti non sono una vendetta personale?
«No, credo siano una vendetta politica interna al M5S. Lì dentro c' è una cyberguerra. Alla Casaleggio avevano una fobia nei miei confronti e tutti quelli che erano stati vicini a me erano visti con sospetto e subivano uno spionaggio stile Stasi. Non si fidavano di lei, pensavano che avesse dentro il germe della dissidenza. Il suo nemico era Max Bugani, l' unico in Emilia che ha tradito me e Pizzarotti».
Sospetta di Bugani? Vuole prendersi un' altra querela?
«Non dico che fu lui ad hackerare mail e foto. Non so chi sia stato, se attivisti o eletti, ma certo la corrente era quella. Il solo fatto che Giulia non mi avesse rinnegato era un problema, perché io ebbi uno scontro fortissimo con Bugani. Questa storia è un inside job , inutile prendersela con i media. Gli autori sono persone legate all' ala fideistica e hanno colpito lei perché era sopravvissuta alle epurazioni e se la sapeva cavare in tv».
Dopo cosa è successo?
«L' hackeraggio è stata una ritorsione. Per allontanarla dal cerchio magico di Di Maio cercavano la prova che nascondesse qualcosa. La storia del porno è una casualità che gli cade dal cielo. Ma Giulia prese una tale batosta che non osò più alzare le penne».
L' ex fidanzato Andrea Bogdan Tibusche che ruolo ha?
«Non c' entra niente».
Come fa a esserne così certo?
«Anche Giulia si è messa in un casino più grande di lei e non sa come uscirne. Magari ha esagerato in ambizione, ma non merita il momento terribile che sta vivendo».
Perché Sarti si fece installare le telecamere in casa?
«Se le ha messe per tutelarsi da quel covo di serpi che è il M5S ha fatto più che bene.
Tutto è ipercontrollato, c' è una psicosi che porta a fotografarsi i messaggi telegram, quelli che poi spariscono. È una macchina di potere».
Rocco Casalino?
«È un professionista, la persona che ha più forza nel M5S. Ma la comunicazione è organizzata in modo militare.
Non era così nemmeno con Berlusconi».
Fonte: qui
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