“ING BANK” NON POTRÀ ACQUISIRE NUOVI CLIENTI, MENTRE PER CHI LO È GIÀ NON DOVREBBE CAMBIARE NIENTE
VA AVANTI LA TRATTATIVA CON BRUXELLES SUL FONDO PER I RISPARMIATORI TRUFFATI DALLE BANCHE: L’UE NON VUOLE CHE SUI RIMBORSI DECIDA UNA COMMISSIONE DEL MEF
Francesco Pacifico per “il Messaggero”
La Banca d' Italia blocca Conto Arancio. Con un provvedimento del 12 marzo l' istituto centrale ha imposto alla succursale italiana della Ing Bank, a cui fa capo il marchio, «di astenersi dall' intraprendere operazioni con nuova clientela». Nessun effetto invece su chi è già cliente della società olandese. «La clientela in essere non viene toccata», precisa Bankitalia sottolineando di aver «adottato tale provvedimento a seguito di verifiche ispettive, condotte dal 1° ottobre 2018 al 18 gennaio 2019, dalle quali sono emerse carenze nel rispetto della normativa in materia di antiriciclaggio».
«Le attività dedicate all' acquisizione di nuovi clienti sono momentaneamente sospese - si legge sul sito di Conto Arancio -. Tutti i servizi per i già clienti di Ing continuano ad essere pienamente operativi attraverso i nostri consueti canali». L' istituto, rileva ancora via Nazionale, «ha comunicato di essere già attivamente impegnata nel rafforzare il suo complessivo sistema dei controlli antiriciclaggio.
L' impegno a realizzare rapidamente un piano di rimedio per affrontare e rimuovere le carenze della succursale italiana consentirà alla Banca d' Italia di verificare che le debolezze sul fronte antiriciclaggio siano pienamente rimosse al fine di poter revocare il provvedimento».
IL NODO
Intanto sul fondo di indennizzo per i risparmiatori truffati dalle banche (la dotazione del Fir è di oltre un miliardo e mezzo di euro per i prossimi tre anni) una risposta da Bruxelles potrebbe arrivare prima che entri nel vivo la campagna elettorale per le Europee.
L' Unione e il governo sono distanti ancora su un punto su cui non riescono a trovare una quadra: il giudizio del magistrato o l' arbitrato di un' autorità terza che deve valutare sull' ammissibilità dei ricorsi. Bruxelles ha respinto la proposta italiana di far decidere sui rimborsi a una commissione del Mef e non ha cambiato idea neppure quando il ministero ha ipotizzato di inserire tra i nove membri del futuro consesso dei magistrati.
Dopo il niet, gli sherpa hanno rilanciato proponendo nuove modifiche per superare il nodo dell' automatismo, che secondo la Ue cozza contro la normativa degli aiuti di Stato. Spiega l' economista ed ex vicedirettore di Banca d' Italia, Angelo De Mattia: «Dal lato italiano si parte dal concetto del raggiro massivo di massa, che poi trova la sua base nelle iniziative dei tribunali e degli organi di controlli.
Invece da Bruxelles si sostiene che la decisione va attribuita al magistrato o a un collegio arbitrale». Dal governo comunque traspare ottimismo. Anche perché la Ue avrebbe accolto tutti gli altri punti del decreto.
Fonte: qui
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