sabato 7 settembre 2019

CANCRO DEL COLON: SINDROME METABOLICA FATTORE DI RISCHIO, PUBBLICATO STUDIO UNIVERSITA' DI CHIETI

CHIETI - La Sindrome Metabolica è un importante fattore di rischio per la insorgenza di adenomi e cancro del colon.
Lo dimostra uno studio coordinato da ricercatori della Università “d’Annunzio” coordinati dal professor Matteo Neri, gastroenterologo, professore ordinario presso il Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento.
Il lavoro è stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Sage Journals.
Sebbene fosse noto in passato che obesità e diabete conclamati fossero tra i fattori di rischio per le neoplasie del colon, - spiega il prof. Matteo Neri - abbiamo dimostrato che anche soggetti normopeso e prediabetici, se posseggono tre delle cinque componenti della sindrome metabolica, sono a rischio doppio rispetto a chi non le possiede di sviluppare adenomi o carcinoma del colon. La sindrome metabolica è un insieme di caratteristiche antropometriche (circonferenza addominale), circolatorie (pressione arteriosa) e laboratoristiche (glicemia, trigliceridemia, colesterolemia) la cui presenza è un fattore di rischio noto per le malattie cardiovascolari e, da oggi, anche per le neoplasie del colon, indipendentemente dalla presenza di obesità. La forza di questo studio - prosegue il prof. Neri - risiede nell’elevato numero di soggetti coinvolti per l’esame colonscopico (circa 6.000) che ha portato a riscontrare 213 carcinomi e complessivamente 1949 polipi. Questo imponente numero di soggetti arruolati è stato ottenuto grazie al coinvolgimento di 50 centri di Endoscopia Digestiva distribuiti su tutto il territorio italiano e rappresentativi della nazione. Ad oggi il fattore di rischio più importante per le neoplasie del colon è l’età. Tutti i programmi di screening si basano sul reclutamento di soggetti con più di 50 anni. In realtà il riscontro di neoplasie prima di questa età è in crescente aumento. Questo studio dimostra che la sindrome metabolica è un fattore di rischio indipendente per neoplasie del colon soprattutto in soggetti con meno di 50 anni. Ciò - conclude il prof. Neri - indica la necessità di un possibile mutamento delle strategie di screening delle neoplasie del colon su base nazionale o regionale che includano questo fattore di rischio”. Fonte: qui


MANGIARE CARNE DIMINUISCE DEL 20% IL RISCHIO DI AVERE UN ICTUS 

SECONDO UNA RICERCA DELL’UNIVERSITA’ DI OXFORD CHI FA A MENO DI CARNE, UOVA E LATTICINI, PRIVA IL PROPRIO ORGANISMO DI GRASSI "BUONI", E VITAMINE PROTETTIVE, IN PARTICOLARE LA B12. 

LA CUI MANCANZA È DIRETTAMENTE LEGATA AL MAGGIOR RISCHIO DI ICTUS…


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In molti sono convinti che mangiare carne aumenti il rischio di problemi al cuore (oltre alle correlazioni delle carni rosse col tumore), eppure una ricerca condotta dall'Università di Oxford, svela che coloro che escludono del tutto dalla dieta alimenti di origine animale, hanno il 20% di possibilità in più di essere colpiti da un ictus. Secondo lo studio chi fa a meno di carne, uova e latticini, priva il proprio organismo di grassi "buoni", e vitamine protettive, in particolare la B12. Quindi, mangiare carne avrebbe, anzi, effetti benefici sul nostro organismo.

La ricerca, condotta su quasi 20 mila adulti, è durata 18 anni. I medici hanno osservato che i soggetti vegetariani e vegani risultavano avere livelli più bassi della vitamina B12, la cui mancanza è direttamente legata al maggior rischio di ictus. Tuttavia, il dottor Tammy Tong, di Oxford, ha affermato che sono necessarie ulteriori approfondimenti, prima di modificare le linee guida dietetiche. Mentre dal canto suo, il dottor Stephen Burgess, dell'Università di Cambridge, ha preso atto dello studio di Oxford, e suggerisce quindi che "seguire una dieta vegetariana potrebbe non essere universalmente vantaggioso per la nostra salute".
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Ogni anno in Italia i casi di ictus sono all'incirca 200 mila. Il 20% di questi non sopravvive, mentre sono 50 mila i casi che, invece, sono costretti a portarsi dietro gravi disabilità. Molti esperti hanno quindi preso di mira la dieta Mediterannea, da sempre osannata come una delle più sane, colpevole di essere troppo ricca di sale, carni, burro, formaggi e uova.

Fonte: qui

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