Giacomo Amadori per “la Verità”
L'ombra del presidente Emmanuel Macron o, se non la sua, quella della massoneria francese (ma per qualcuno sono la stessa cosa), compare sullo sfondo dell' affaire dell' Hotel Metropol. Infatti il personaggio chiave, salvo altre sorprese, il quarantanovenne avvocato cosentino Gianluca Meranda, è un massone affiliato a un' obbedienza d' Oltralpe, come sembra aver confidato lui stesso alla Repubblica.
GIANLUCA MERANDA
Cofondatore dello studio internazionale Sqlaw, con sedi a Roma e Bruxelles, e consigliere legale della banca anglotedesca Euro-Ib, nella registrazione in cui si parla di supposti finanziamenti alla Lega è così sfacciato da sembrare quasi un agente provocatore: «Il 4 per cento per noi è sufficiente, a condizione che ci sia un credito aperto in modo che non abbiamo i costi dello strumento finanziario.
MATTEO SALVINI E GIANLUCA SAVOINI A MOSCA NEL 2014
Direi che hanno fatto i loro piani con un 4 per cento netto, quindi se ora dici che lo sconto è del 10 per cento, direi che il 6 per cento è vostro (...) Ma se la [vostra] prima domanda è che cosa ottengo io se faccio uno sconto maggiore, direi che prendi tutto, qualsiasi cosa [cifra] oltre il 4 per cento, noi non ne abbiamo bisogno ( ) È molto semplice. L' idea come concepita dai nostri ragazzi politici è che con uno sconto del 4 per cento 250.000 più 250.000 al mese per un anno, possono sostenere [mandare avanti] una campagna».
Frasi buttate lì, che pare non abbiano sortito nessun risultato, ma che hanno inchiodato i presenti all' incontro a un' accusa di corruzione internazionale.
Beccato con le mani nella marmellata, Meranda si è fatto avanti con La Repubblica (l' ha cercata lui) per dire la sua e mettersi a disposizione della Procura.
Per poi definirsi, alla fine della sua lettera, «uomo libero e di buoni costumi», una frase che è suonata come un razzo segnalatore per tutti i lettori con grembiulino e cappuccio. La sua era una dichiarazione d' appartenenza alla massoneria, ma non a quella italiana. Quella francese, atea e progressista che tra un Salvini e un Macron parteggerà sempre per il secondo.
MATTEO SALVINI NEL VIDEO DEL PARTITO RENAISSANCE DI MACRON
In Italia Meranda è, o forse era, legato alla piccola Serenissima Gran Loggia del Gran maestro Massimo Criscuoli Tortora (meno di 200 membri), che conta un' alta percentuale di fratelli affiliati a tre logge calabresi (30 per cento). E anche qui c' è un fil rouge che conduce in Francia. Criscuoli Tortora, davanti alla commissione Antimafia che lo aveva convocato per parlare dei suoi affiliati meridionali, spiegò: «Ricopro anche l' ufficio di vicepresidente internazionale della Confederazione Internazionale delle Grandi Logge Unite e di presidente della Confederazione delle Grandi Logge Unite d' Europa, entrambe con sede a Parigi presso la Gran Loggia di Francia».
Ieri Repubblica ci ha informato che Meranda, dal 2016, si sarebbe trasferito armi e compassi in un' obbedienza francese, ma non la Gran loggia, bensì il Grande oriente. Nei mesi scorsi il Grand' Oriente, la Federazione francese del diritto umano, la Gran loggia mista universale, la Gran loggia mista di Francia e la Gran Loggia delle culture e della spiritualità hanno sottoscritto un comunicato congiunto contro il governo italiano. Il loro problema era che l' accordo tra i due partiti dell' esecutivo escludesse esplicitamente dalla compagine chiunque aderisse alla massoneria.
SALVINI MACRON
Da qui, il duro attacco: «I principi massonici di tolleranza e adogmatismo sono imperscrittibili e chiamano alla più alta vigilanza contro il rischio d' un ritorno ad antiche discriminazioni». Deve più o meno pensarla così anche colui che ha accompagnato al Metropol il proconsole in Russia di Salvini, Gianluca Savoini, e tale «Francesco». E nella stessa trappola ha rischiato di trovarsi pure il vicepremier. Che, come nel caso di Heinz-Christian Strache, doveva finire nella rete.
IL VIDEO DEL GOVERNO FRANCESE CONTRO SALVINI 1
Per sua fortuna il segretario della Lega, messo in guardia da alcune persone di fiducia, come il vicepresidente di Confindustria Russia, Fabrizio Candoni, ha preferito tornare in Italia, scampando il pericolo.
Nella paranza è rimasto impigliato così solo un pesce di media stazza come Savoini.
Ma la pesca deve essere parsa comunque buona se qualcuno ha ritenuto di far arrivare a febbraio all' Espresso l' audio della riunione o almeno la sua trascrizione perfetta. Anche se i giornalisti hanno giurato di essere stati presenti all' incontro. Una versione che non ha convinto neppure il New York Times che, pur dando spazio alla storia, ha dovuto ammettere che si trattava di «audio registrato, che non può essere verificato in modo indipendente» e che lo scoop che «aveva intrigato i politici liberal» è passato in sordina perché aveva una «provenienza torbida (cloudy, ndr)». Quindi personaggi non meglio identificati, messi in moto da non si sa chi, hanno cercato di affossare pezzi da novanta di partiti sovranisti. Strache è stato azzoppato, Salvini per ora no. Ma di chi è la regia?
SALVINI SAVOINI
Si parla di russi, di americani, di italiani. Non bisogna, però, sottovalutare i francesi.
Il presidente Macron, che si considera defensor dell' Unione europea nella sua versione attuale, è il principale avversario di Salvini e non intende concedere aperture, al contrario della candidata tedesca alla presidenza della commissione europea Ursula von der Leyen.
C' è anche la guerra civile libica a separare i due contendenti.
E ad aggiungere sospetto a sospetto è arrivata la notizia dell' affiliazione dell' avvocato Meranda, il chiacchierone del Metropol, alla loggia Salvador Allende del Grande oriente di Francia.
Il Gof è un' obbedienza progressista ed è l' unica, tra quelle più grandi, a sposare l' ateismo. Anche il personaggio a cui è dedicata la loggia, il cileno Allende, è un simbolo del socialismo mondiale, nonostante fosse un grembiulino. Insomma un mondo distantissimo dal sovranismo e con idee di fratellanza mondiale.
HOTEL METROPOL MOSCA
Meranda sui social appoggiava Salvini, ma poi nei fatti ha deciso di condividere informazioni sensibili con il gruppo editoriale a lui più avverso. E ancora ieri le uniche informazioni le ha concesse a Repubblica. Il cui editore onorario, Carlo De Benedetti, è commendatore della Legion d' onore, la massima onorificenza francese.
Resta un ultimo quesito: perché l' attacco alla Lega è arrivato solo ora, a distanza di nove mesi dalla registrazione? Forse perché il presidente della commissione in pectore von der Leyen potrebbe avere bisogno dei voti del Carroccio al Parlamento europeo? Oppure non si vuole permettere a un lùmbard come Giancarlo Giorgetti di occupare una poltrona strategica come quella di commissario alla Concorrenza?
La risposta la conoscono le manine che hanno passato «l' audio segreto» ai giornalisti, ma, forse, anche i cronisti che lo hanno ricevuto. Chissà se la Procura di Milano, con gli interrogatori che inizieranno oggi, proverà a risolvere il mistero e a spiegarci in modo convincente la parte in commedia di questo massone calabrese trapiantato a Parigi.
IL PIANO PER FREGARE SALVINI
ECCO IL VERO SCOPO DELL'INTESA PD-5STELLE A BRUXELLES. CORDONE SANITARIO INTORNO ALLA E PROVE TECNICHE DI ALLEANZA UTILI ANCHE PER L'ITALIA IN CASO DI CRISI DI GOVERNO
C'È IL VIA LIBERA DA FRANCIA E GERMANIA CON IL BENESTARE DEI PRINCIPALI CONSIGLIERI DEL COLLE, VICINISSIMI A PAPA FRANCESCO E DA SEMPRE TIFOSISSIMI DI UN GOVERNO PD-5STELLE…
MATTEO SALVINI E GIUSEPPE CONTE APPROVAZIONE DECRETO SICUREZZA BIS 2
Anche oggi Giuseppe Conte non le ha di certo mandate a dire commentando l'incontro di Salvini con i sindacati e le associazioni: "Se oggi qualcuno pensa che non solo si raccolgono istanze per conto delle parti sociali, ma anticipa dei dettagli di quella che ritiene debba essere la manovra economica, questo non è corretto affatto e si entra sul terreno di scorrettezze istituzionale. I tempi li decido comunque io".
Il Capitano, però, era ben consapevole che i rapporti con il Premier erano ai minimi termini così con il leader grillino Di Maio tanto che nei giorni scorsi con largo anticipo sui giornaloni odierni Dagospia ne riportava le lamentele.
LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI
Ma i problemi per Salvini vengono da lontano, spiegano da Bruxelles, e più precisamente dall'elezione di David Sassoli a capo dell'Europarlamento, elezione arrivata con il via libera di Francia e Germania ma soprattutto, udite udite, anche dei 5Stelle che in cambio hanno avuto per se (grazie all'intercessione Piddina) la vicepresidenza a favore del loro Fabio Massimo Castaldo (cosa che in altri tempi sarebbe stata impensabile non avendo Castaldo nemmeno un gruppo parlamentare europeo alle spalle dato che i 5Stelle sono rimasti in mezzo al guado dei non iscritti).
NICOLA ZINGARETTI
Insomma l'alleanza Pd-5Stelle per l'Italia la si sta preparando in Europa con il benestare dei popolari europei e persino dei principali consiglieri del Colle, supercattoliconi stimatissimi da Papa Francesco e da sempre vicini ad alcuni tra i principali esponenti Pd (Dario Franceschini su tutti) nonchè tifosissimi di una soluzione di governo Pd-5stelle (i bene informati sanno perfettamente che è sempre stata questa la soluzione preferita dal Capo dello Stato).
DARIO FRANCESCHINI
Le dichiarazioni dei giorni scorsi poi, della candidata alla Presidenza della commissione , Ursula Von der Leyen, che ha persino rifiutato di incontrare il capo gruppo della Lega al Parlamento Europeo, Marco Zanni, non hanno fatto altro che aumentare i sospetti. Insomma, nei fatti "un'alleanza tra Partito Democratico e Movimento 5 stelle esiste già al Parlamento Europeo, forte di un accordo che ha consegnato Presidenze e Vice Presidente a partiti che hanno perso le elezioni, anzichè a quelli che le hanno vinto", spiegano da Bruxelles. Esattamente quello che potrebbe accadere in Italia con il “governo degli sconfitti”: i 5Stelle hanno malamente perso le ultime europee così come i Piddini avevano straperso le politiche.
MATTARELLA BERGOGLIO
Il colpo di grazia, la certificazione che l’operazione è in corso, sono state le parole ad effetto, un vero e proprio “avviso ai naviganti”, sparate sabato scorso da David Sassoli all'Assemblea nazionale Pd: "Dobbiamo riprendere a fare politica, come sta facendo il Partito Democratico con Nicola Zingaretti...se siamo forti della nostra identità, orgogliosi del nostro passato, cosa può metterci paura ad incrociare storie diverse, temperamenti molto lontani dai nostri, gente che ci ha criticato, gente che viene da lontano, interessi che non ci appartengono?", ha spiegato il Presidente dell'Europarlamento. Dichiarazioni che sono tutto un programma a maggior ragione se provengono direttamente da Bruxelles. Insomma, caro Salvini stai sereno.
L'AVVOCATO MERANDA È STATO CACCIATO DALLA SUA LOGGIA ''GIÀ NEL 2015'', E ORA I PM VORRANNO CHIEDERE ANCHE A LUI DI QUEL FAMOSO INCONTRO AL METROPOL, DOPO AVER INCASSATO IL SILENZIO DI SAVOINI
SALVINI: ''IO FREQUENTO BRAVE PERSONE, FINO A PROVA CONTRARIA SONO TUTTI INNOCENTI''
Carlo Tarallo per ''la Verità''
Colpo di scena nell' affaire-Savoini: il presidente leghista dell' associazione Lombardia-Russia, indagato per corruzione internazionale nell' inchiesta su presunti fondi russi alla Lega attraverso una compravendita di petrolio a prezzo scontato, ha scelto a sorpresa di avvalersi della facoltà di non rispondere ai pm di Milano, Gaetano Ruta e Sergio Spadaro.
GIANLUCA MERANDA
A differenza di quanto si era appreso in un primo momento, non ha partecipato all' interrogatorio il procuratore aggiunto Fabio De Pasquale. Pochi giorni fa, alla Verità, Gianluca Savoini aveva dichiarato: «Io non ho preso una lira, questa è l' unica cosa che mi importa. Ed è dimostrabile».
Il breve faccia a faccia tra Savoini e i pm non si è svolto in Procura ma presso la sede del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza, in via Fabio Filzi a Milano: di solito è lì che si svolgono gli interrogatori di vip e personaggi importanti, per evitare la ressa di fotografi e telecamere. Infatti, fino alla serata di ieri, nessuno sapeva dove si sarebbe svolto l' interrogatorio.
ATTESA
Savoini è arrivato intorno alle 16, accompagnato dal suo legale, Lara Pellegrini, dello studio Siniscalchi di Milano. Restano dunque avvolti nel mistero i dettagli di questa spy story che somiglia tanto a una «polpetta avvelenata» per Matteo Salvini. Tra le tante ombre che ancora avvolgono la vicenda, c' è quella che riguarda l' invio del file audio alla Procura di Milano.
MATTEO SALVINI E GIANLUCA SAVOINI A MOSCA NEL 2014
Il file è stato pubblicato dal sito americano di ispirazione liberal Buzzfeed, ma i contenuti del meeting erano stati già dettagliatamente anticipati lo scorso febbraio dall' Espresso. Era stata la rivelazione del settimanale a far aprire l' inchiesta alla Procura: il settimanale sostiene che i suoi giornalisti erano presenti all' incontro, ma i nostri dubbi su questa versione sono tanti. A nostro parere è assai probabile che L' Espresso sia entrato in possesso del file audio già lo scorso febbraio.
Ieri mattina in Procura, nell' ufficio di De Pasquale, si era svolto un lungo vertice tra i pm titolari dell' inchiesta, scaturita dall' audio dell' incontro dello scorso 18 ottobre all' hotel Metropol di Mosca.
Savoini, lo ricordiamo, era presente al Metropol quando si è svolta la presunta trattativa per far arrivare 65 milioni di dollari alla Lega. Secondo l' accusa, Savoini avrebbe avuto un ruolo di primo piano in questa vicenda. Savoini ha partecipato all' incontro del Metropol insieme a tre russi e ad altri due italiani, uno dei quali è l' avvocato Gianluca Meranda, che presto potrebbe a sua volta essere sentito dai magistrati di Milano.
COLPO DI SCENA
SAVOINI D AMICO
Fino a ieri sera, Meranda non era stato né sentito né convocato. Meranda è un massone, ed è stato legato in passato alla piccola Serenissima Gran Loggia d' Italia del Gran maestro Massimo Criscuoli Tortora, che ha meno di 200 membri.
Ieri, la loggia ha preso nettamente le distanze da Meranda, attraverso una nota pubblicata sul sito Acaciamagazine.org. «Il Gran Maestro Massimo Criscuoli Tortora», recita il comunicato «per amore della Trasparenza e della Verità, precisa che il signor Gianluca Meranda non è più membro della Serenissima Gran Loggia d' Italia dall' autunno del 2015, in quanto è stato espulso dall' Obbedienza con Decreto Magistrale, comunicato a tutte le potenze estere.
Pertanto, la Serenissima Gran Loggia d' Italia non ha più nulla a che fare con il predetto personaggio da ben quattro anni. La Fondazione Massonica, di cui il signor Meranda era uno dei soci fondatori, proprio a seguito della sua espulsione e di altre situazioni con ex membri che invece lo hanno seguito nel suo percorso successivo all' espulsione», prosegue la nota, «era stata immediatamente bloccata nella sua operatività e non aveva mai iniziato alcuna attività, non potendo provvedere alla sua chiusura. per mancanza del numero minimo previsto dallo statuto».
Toni duri, sui quali i magistrati di Milano potrebbero decidere di indagare.
SALVINI SAVOINI
Meranda è nella lista dei protagonisti di questo caso che potrebbero presto essere sentiti dai magistrati di Milano. Nell' elenco c' è anche il nome di Fabrizio Candoni vicepresidente di Confindustria Russia, che alla Verità, sabato scorso, ha spiegato di aver sconsigliato a Salvini di partecipare all' incontro al Metropol.
INTRECCI
Potrebbe essere ascoltato dai pm anche Claudio D' Amico, consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale del vicepremier Salvini. D' Amico, come spiegato da Palazzo Chigi, avrebbe «sollecitato» l' invito di Savoini al Forum Italia-Russia del 4 luglio scorso, al quale è seguita una cena a Villa Madama organizzata dal premier Giuseppe Conte in onore del presidente russo Vladimir Putin. D' Amico ha chiesto di accreditare, oltre a Savoini, anche il responsabile del progetto Ignitor, Bruno Coppi, e l' astronauta Walter Villadei. La sua richiesta è stata trasmessa dall' Ufficio diplomatico di palazzo Chigi all' Istituto per gli Studi di Politica Internazionale.
SAVOINI
«Io conosco brave persone. Fino a prova contraria», ha detto ieri Matteo Salvini a Quarta Repubblica, su Rete 4, «almeno che non si dimostri che qualcuno ha fatto qualcosa fuori posto io ho fiducia nelle persone. Se c' è uno stato di diritto liberale e democratico si è innocenti a meno che non si venga dimostrati colpevoli. Vivo in un Paese civile dove mi fido dei sindaci, degli artigiani e degli imprenditori, dei lavoratori, se c' è qualcuno che ogni tanto sbaglia non vanno messi tutti nel calderone».
SPIONAGGIO
HOTEL METROPOL MOSCA
Intanto, gli analisti cercano di capire chi può aver tentato di «incastrare» Salvini. Riflettori accesi sui francesi e ovviamente sui russi: si fa notare che sarebbe davvero difficile portare a termine un' operazione di spionaggio così complessa a Mosca, al Metropol, senza una sorta di via libera da parte dei servizi russi. Tra i punti di frizione tra la Lega e il Cremlino, ad esempio, la posizione durissima di Salvini sul Venezuela: il vicepremier ha attaccato ferocemente Nicolas Maduro, sostenuto da Russia e Cina, dando invece pieno sostegno a Juan Guaidó.
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