mercoledì 24 luglio 2019

Tav, ira della base M5s: "Traditori".

Gli attacchi più duri sono quelli sul blog delle Stelle, il portale che ha raccolto l'eredità del primo blog di Grillo: è qui che gli attivisti si scagliano duramente contro la decisione del premier Giuseppe Conte di andare avanti con la Tav, con accuse rivolte soprattutto al Movimento per aver tradito le istanze grilline. I vaffa piovono, in ricordo del Movimento della prima ora. "Di solito non sono volgare, ma ora mi viene proprio spontaneo un bel 'Ma vaffa...!'...", si legge in uno dei tanti commenti. "Se date il benestare alla più stupida opera del secolo(alla pari del salasso del Mose ed ai costosi progetti per il lo stretto di Messina) che è il TAV siete finiti", scrive Paolo, mentre 'Scartabagat' lancia un'alternativa: "Non rimane che sperare in un m5s originale magari a guida Dibattista". "Siete ridicoli... traditori", fra gli altri, chiosa 'Randa'.
D'altronde, persino lo stesso fondatore del Movimento ha fatto trapelare la sua rabbia. Lui, Beppe Grillo, non risponde al telefono né agli sms dei giornalisti. Ma le persone più vicine a lui raccontano di un garante furente per la decisione, annunciata dal premier Giuseppe Conte, di aprire alla Tav. E non bastano le rassicurazioni di Luigi Di Maio: lasciare decidere il Parlamento sulla Torino Lione. Grillo è arrabbiatissimo, racconta chi gli è vicino. "Dopo Tap, trivelle, Ilva - lo sfogo del fondatore del Movimento con alcune persone fidate e riportato all'Adnkronos - tradire la Tav è l'ultimo tassello...".
Il tutto nonostante la strada del voto parlamentare annunciata da Di Maio: "La parola passa alle Camere, noi siamo per il no, è un'opera dannosa. Media, giornali, apparati, tutto il sistema schierato a favore. Non noi". Ma all'interno dei gruppi parlamentari cresce il malessere per la decisione del governo di dare di fatto il via libera al completamento dell'opera. Dopo il Tap e l'Ilva "è l'ennesima battaglia persa", il refrain dei malpancisti. Non è solo il senatore Airola ad insorgere dopo la mossa del presidente del Consiglio. Sia a Montecitorio che a palazzo Madama il rischio è che ci possano essere altre defezioni nei gruppi parlamentari. "Ma a rischiare di più è ora l'Appendino", l'osservazione generale. "Si è deciso di non prendere neanche in considerazione l'analisi costi-benefici", spiega più di un parlamentare.
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Tav, arriva il via libera del premier Conte: "Si farà, fermare il progetto costerebbe più che completarlo"
Non realizzare la Tav costerebbe più che completare il progetto. Lo ha affermato il premier Giuseppe Conte, confermando il via libera da parte del governo alla linea Torino-Lione "in difesa degli interessi nazionali". In vista della "risposta da dare all'Europa entro venerdì", il presidente del Consiglio ha annunciato che l'Ue "si è detta disponibile ad aumentare lo stanziamento dal 40% al 55%, cosa che ridurrebbe i costi per l'Italia".
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"In gioco tanti soldi degli italiani" - "Rappresento un governo appoggiato da due forze politiche che sul punto la pensano in maniera opposta. In gioco ci sono tanti soldi, che sono vostri, e vanno gestiti con la massima attenzione. Vanno gestiti come farebbe un buon padre di famiglia", ha sottolineato il numero uno di Palazzo Chigi.
"Solo il Parlamento può decidere di non realizzare la Tav" - Conte ha poi evidenziato che la decisione di non realizzare l'opera "ci esporrebbe a tutti i costi derivanti dalla rottura dell'accordo con la Francia". "A queste condizioni solo il Parlamento potrebbe adottare una decisione unilaterale" per fermare il progetto, visto che la ratifica dell'accordo sulla Tav è stata operata dal Parlamento.
"Ne consegue che, se volessimo bloccare l'opera, e se fosse possibile intraprendere un progetto alternativo, non potremmo farlo con la Francia. Non potremmo confidare, come si dice in questi casi, in un mutuo dissenso", ha aggiunto il premier. 
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