domenica 28 luglio 2019

DIAMO ALL'ERARIO LA METÀ DEL REDDITO. RISPETTO AL PIL, LE ENTRATE TRIBUTARIE ARRIVANO AL 47%

UNIMPRESA SVELA IL TRUCCO: DAL DATO SULLA PRESSIONE FISCALE, CHE SI FERMA AL 42%, SONO ESCLUSE ALCUNE VOCI DEL GETTITO (UNA OTTANTINA DI MILIARDI DI EURO) 

NEI PROSSIMI TRE ANNI, AZIENDE E FAMIGLIE VERSERANNO AL FISCO 65 MILIARDI IN PIÙ 

L’IVA SALIRÀ DI 42 MILIARDI E LE PMI ATTACCANO IL GOVERNO...

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(AGI) - Stangata fiscale dal 65 miliardi di euro nel triennio 2020-2022: il calcolo e' del Centro studi di Unimpresa, secondo cui rispetto al 2019, nei prossimi tre anni il totale delle entrate nelle casse dello Stato passera' da 827 miliardi a 893 miliardi con un incremento che sfiora l'8%. Le imposte indirette - tra le quali l'Iva e' la principale - cresceranno di quasi 42 miliardi con un'impennata del 16%. Secondo lo studio, rispetto al prodotto interno lordo il gettito complessivo schizzera' oltre quota 47% nel 2020. I versamenti per contributi previdenziali e sociali saliranno di 13 miliardi (+5%).
“Il peso delle tasse sui contribuenti e' asfissiante e va immediatamente fermata una tendenza pericolosa. Le famiglie e le imprese sono strozzate dal giogo fiscale che va allentato con un intervento choc. Il governo sta affrontando la complessa messa a punto della prossima legge di bilancio e fioccano promesse di riduzioni del prelievo fiscale, ma al momento tutti gli indicatori, compresi quelli presentati dallo stesso esecutivo giallo-verde, vanno nella direzione opposta. Senza misure coraggiose, sara' impossibile evitare che scattino la clausole di salvaguardia con la prossima manovra sui conti pubblici", commenta il vicepresidente di Unimpresa, Andrea D'Angelo.
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Secondo l'analisi del Centro studi di Unimpresa, basata su rielaborazioni di dati Corte dei conti, Istat e Tesoro, nel triennio 2020-2022, il totale delle entrate nella casse dello Stato crescerà di 65,2 miliardi (+7,9%) rispetto agli 827,7 miliardi del 2019 (859,1 miliardi nel 2020 e 878,1 miliardi nel 2021). Le entrate tributarie saliranno sistematicamente dai 510,1 miliardi del 2019, ai 537,7 miliardi del 2020, ai 553,1 miliardi del 2021, ai 562,1 miliardi del 2022: complessivamente si registrerà un aumento di 52,0 miliardi (+10,2%).
Nel dettaglio, le imposte dirette (in particolare Irpef, Ires e Irap) saliranno di 10,7 miliardi (+4,3%) dai 248,6 miliardi del 2019 ai 259,3 miliardi del 2022 (250,2 miliardi nel 2020 e 255,1 miliardi nel 2021); le imposte indirette (tra le quali l'Iva e' la principale) saliranno dai 257,3 miliardi del 2019, ai 284,1 miliardi del 2020, ai 294,3 miliardi del 2021, ai 299,0 miliardi del 2020 facendo registrare una lievitazione di 41,7 miliardi (+16,2%). Stabili le imposte in conto capitale che resteranno attorno a quota 4 miliardi per tutto il periodo osservato.

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I contributi sociali (ovvero i versamenti per pensioni e previdenza) saliranno di 13,0 miliardi con un incremento dl 5,4% dai 240,6 miliardi del 2019 ai 253,6 miliardi del 2022 (244,2 miliardi nel 2020 e 248,3 miliardi nel 2021). Stabili attorno a quota 77 miliardi anche le altre entrate correnti.
Rispetto al pil, il totale delle entrate si attestera' al 46,6% nel 2019, al 47,1% nel 2020, al 47,0% nel 2021 e al 46,6% nel 2022. Rispetto al pil, la pressione fiscale (calcolata sul totale delle entrate al netto delle "altre entrate correnti" e delle "entrate in conto capitale non tributarie"), invece, arrivera' al 42,0% nel 2019, al 42,7% nel 2020, al 42,7% nel 2021 e al 42,5% nel 2022. "Per ogni 10 euro incassati, ciascun contribuente, tra tasse e contributi, versa di fatto la meta' nelle casse pubbliche: e' una situazione insostenibile, la vera zavorra della ripresa economica", conclude il vicepresidente di Unimpresa, Andrea D'Angelo. Fonte: qui

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