mercoledì 17 giugno 2020

ITALIA IN BANCAROTTA: SECONDO “LE MONDE” A PARTIRE DALLA SECONDA METÀ DELL’ANNO MOLTE, MOLTISSIME IMPRESE FALLIRANNO PER COLPA DEL VIRUS


L’ITALIA SARÀ IL PAESE PIÙ COLPITO: CI SARÀ UN AUMENTO DEL 37% DELLE AZIENDE CHE FINIRANNO GAMBE ALL'ARIA

I SETTORI PIÙ A RISCHIO?

TURISMO, RISTORAZIONE E…

Articolo di “le Monde” – dalla rassegna stampa estera di “Epr comunicazione”

 

giuseppe conte meme 1GIUSEPPE CONTE MEME

Scrive le Monde che Conface, l’assicurazione dei crediti commerciali alle imprese private, prevede che in Francia i fallimenti aumenteranno del 21% entro la fine del 2021, colpendo più di 60.000 imprese ed una perdita di quasi 200.000 posti di lavoro.

 

I fallimenti in Europa, nonostante le centinaia di miliardi di euro iniettati per aiutare le imprese paralizzate dalle misure di contenimento dovute alla crisi sanitaria, subiranno una forte accelerazione a partire dalla seconda metà del 2020 e nel 2021.

protesta dei commercianti in piazza san pietro 7PROTESTA DEI COMMERCIANTI IN PIAZZA SAN PIETRO

 

Secondo uno studio di Coface, pubblicato martedì 16 giugno, il numero di fallimenti di imprese aumenterà del 21% in Francia tra la fine del 2020 e il 2021. Il dato è più o meno lo stesso in Spagna (+22%), significativamente più alto nel Regno Unito (+37%) e in Italia (+37%), nonché nei Paesi Bassi (+36%).

 

chiuso per virusCHIUSO PER VIRUS

Mentre la Germania, meno penalizzata dal punto di vista economico, dovrebbe registrare nel periodo in esame un numero molto inferiore di fallimenti (+12%). A fini comparativi, la crisi finanziaria del 2008 ha portato a un aumento  dei fallimenti del 53% nel Regno Unito e a un aumento del 25% in Francia su un periodo di due anni tra il 2007 e il 2009.

 

Con 52.002 procedure registrate su tutto il 2019, il numero di fallimenti tra le società francesi ha raggiunto lo scorso anno il livello più basso degli ultimi dieci anni, secondo Altares, azienda specializzata nell'informazione commerciale.

 

GIUSEPPE CONTE E IL BONUS MONOPATTINOGIUSEPPE CONTE E IL BONUS MONOPATTINO

La forte ondata di fallimenti annunciata da Coface succede ad un primo semestre di illusioni. Per evitare una valanga di inadempienze nel momento più grave della crisi, la maggior parte dei governi ha infatti concesso alle imprese un termine supplementare per avviare, in caso di difficoltà o di cessazione dei pagamenti, le procedure obbligatorie presso le giurisdizioni specializzate. Inoltre, i tribunali del commercio, almeno in Francia, erano essi stessi in attività ridotta; ne è risultato un numero artificialmente basso di procedimenti. 

 

Così, lunedì, la Banca di Francia ha pubblicato i dati che mostrano una diminuzione del 13,5% su base annua dei fallimenti in Francia nel marzo 2020, rispetto al marzo 2019. Ma, ha detto l'istituzione, "questo declino non indica una riduzione del numero di imprese in difficoltà".

tavola calda chiusa in via del corso a romaTAVOLA CALDA CHIUSA IN VIA DEL CORSO A ROMA

 




Accumulo di debiti

 

“Poiché l'apertura di una procedura di fallimento è divenuta di fatto volontaria, solo le imprese più in difficoltà, senza prospettive di ripresa una volta sotto controllo la crisi sanitaria, hanno fatto questa scelta fin dalle prime settimane del confinamento” confermano gli esperti di Coface.


Così, tra l'inizio del confinamento e la fine di aprile, meno di 1.500 imprese hanno avviato una procedura, contro 6.500 nello stesso periodo del 2019. «Ciò ha permesso di evitare situazioni che non sono né necessarie né auspicabili, ma ora assisteremo ad un recupero in più ondate», aggiunge Bruno De Moura Fernandes, economista di Coface e firmatario dello studio.

 

i cartelli nei negozi del centro di roma che rischiano di chiudere 3I CARTELLI NEI NEGOZI DEL CENTRO DI ROMA CHE RISCHIANO DI CHIUDERE

Infatti, pur essendo state ampiamente sostenute da regimi di aiuto nazionali o regionali durante il periodo di contenimento e oltre, le imprese hanno accumulato durante questo periodo debiti che prima o poi dovranno ripagare.

 

La fragilità delle start-up

 

In assenza di ulteriori misure di aiuto, quante aziende si troveranno con le spalle al muro, costrette a rivolgersi ai tribunali?

 

disoccupazione crisiDISOCCUPAZIONE CRISI

Per la Francia, Coface stima questo numero a 61.354 entro il 2021. Sulla base della cifra di una media di 3,2 posti di lavoro per azienda - una cifra che deriva dalle statistiche degli anni passati ed è abbastanza stabile nel tempo - il numero di posti di lavoro interessati dovrebbe essere di circa 200.000. Un altro fattore, del tutto indipendente dalla crisi di Covid-19, potrebbe accentuare il numero di fallimenti in Francia alla fine dell'anno: nel 2017 il numero di start-up ha raggiunto un livello record e il tasso di mortalità delle start-up raggiunge generalmente il picco nel terzo anno.

protesta dei commercianti in piazza san pietro 11PROTESTA DEI COMMERCIANTI IN PIAZZA SAN PIETRO

 

I settori più interessati saranno naturalmente quelli più colpiti dalla crisi: turismo, ristorazione e trasporti. Non ci si aspetta che il commercio e, in particolare, l'abbigliamento e il tessile sfuggano al fenomeno.

 

L'edilizia, un settore in cui le TPE e le PMI sono molto esposte ai ritardi di pagamento, e che tradizionalmente rappresentano un quarto dei fallimenti aziendali, non dovrebbero sfuggire a questa tendenza. Al contrario. Quest'anno, il ritardo negli appalti pubblici dovuto al rinvio del secondo turno delle elezioni comunali non aiuterà le cose.

 

protesta dei commercianti in piazza san pietro 10PROTESTA DEI COMMERCIANTI IN PIAZZA SAN PIETRO

Per gli altri Paesi studiati, Coface sottolinea che l'entità dei fallimenti sarà legata al calo del PIL osservato e alle prospettive di ripresa nel 2021. Tuttavia, secondo queste previsioni di crescita, i Paesi Bassi e la Germania dovrebbero essere i paesi meno colpiti dalla recessione, con un PIL nel 2021 inferiore di meno del 2% rispetto al 2019.

 

lavoro donne coronavirusLAVORO DONNE CORONAVIRUS

Francia e Spagna farebbero meno bene, ma meglio di Regno Unito e Italia. Il PIL di questi due Paesi sarebbe inferiore rispettivamente del 5% e del 6% rispetto ai dati dello scorso anno, il che è più o meno in linea con la "classifica" in termini di aumento delle insolvenze. La situazione particolare dei Paesi Bassi si spiega con un contesto diverso: le imprese falliscono più facilmente lì che altrove, ma ci sono anche più imprese in fase di avvio quando l'attività riprende a crescere.


Fonte: qui



"A RISCHIO 270 MILA IMPRESE E 1 MILIONE DI POSTI DI LAVORO"

IL PRESIDENTE DI CONFCOMMERGIO, SANGALLI: “LE AZIENDE VIVONO ANCORA IN EMERGENZA. SERVONO RISPOSTE URGENTI SU CRISI DI LIQUIDITÀ, ESTENSIONE DELLE MORATORIE FISCALI, RIDUZIONE DELLA PRESSIONE FISCALE E DEL COSTO DEL LAVORO.

IL TEMPO STA PER SCADERE E C'È IL RISCHIO DI UNA TEMPESTA PERFETTA”

L. Ci. per “il Messaggero”

 

sangalliSANGALLI

«Il piano cashless aveva destato in voi qualche preoccupazione, la linea è quella: noi vogliamo un'Italia più digitale. Ma lo faremo in modo dolce, fair e gentile, non abbiamo mai pensato di imporre penalizzazioni a chi non si conforma». Con queste parole il presidente del Consiglio ha voluto rassicurare i rappresentanti delle associazioni di commercianti e artigiani, incontrate ieri mattina nel corso degli Stati generali dell'economia.

 

La spinta alle transazioni digitali, come direttrice di modernizzazione del Paese e strumento di contrasto all'evasione fiscale, fa parte del programma di governo da prima che esplodesse la pandemia. Ma il cambio di abitudini degli ultimi mesi ha suggerito al governo di andare con più forza in questa direzione, visti anche i buoni risultati in termini di entrate (lo scorso anno) grazie all'introduzione della fatturazione elettronica.

 

EFFETTO INDIRETTO

conteCONTE

Questa impostazione preoccupa un po' il mondo del commercio e delle professioni artigiane, da una parte per il possibile effetto indiretto di disincentivo agli acquisti soprattutto in certi settori, dall'altra per i costi connessi alla necessità - per gli esercenti - di dotarsi di attrezzature adeguate. Su questo punto Giuseppe Conte ha voluto dare una rassicurazione aggiuntiva.

 

«Nel Recovery plan italiano che presenteremo a settembre - ha detto il presidente del Consiglio - dovremo selezionare investimenti specifici, c'è possibilità di evitare aggravi per i commercianti per i pagamenti digitali e per le attrezzature necessarie, possiamo chiedere investimenti per favorire una transizione dolce e gentile verso questo piano, non ci saranno penalizzazioni e ci piacerebbe che voi foste pienamente partecipi di questo patto».

 

luigi di maio carlo sangalliLUIGI DI MAIO CARLO SANGALLI

D'altra parte «il contrasto all'evasione e all'economia sommersa è l'obiettivo che dobbiamo condividere tutti». Tra gli incentivi, visti però dal lato dei consumatori piuttosto che da quello di commercianti e artigiani, rientravano poi strumenti come la lotteria degli scontrini (rinviata al prossimo anno) e i rimborsi cashback per gli acquisti fatti in moneta elettronica. Un progetto al quale lo stesso Conte teneva molto ma che ha subito un inciampo - almeno momentaneo - con il decreto Rilancio: il provvedimento infatti dirotta su altre esigenze i tre miliardi relativi all'anno 2021 che erano stati appostati proprio per finanziare i premi ai consumatori.

 

produzione industrialePRODUZIONE INDUSTRIALE

I NODI

Naturalmente le preoccupazioni degli esercenti non riguardano solo la moneta elettronica: in questa fase di lenta uscita dall'emergenza si concentrano infatti sulla necessità di un sostegno al settore, più strutturale di quello deciso nella fase acuta della crisi.

 

«Queste giornate di confronto sulle scelte, sulle regole, sulle politiche per far crescere di più e meglio il Paese, si devono tradurre rapidamente in risultati concreti perché le imprese vivono ancora in emergenza» ha detto a questo proposito il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli dopo l'incontro con l'esecutivo.

 

produzione industrialePRODUZIONE INDUSTRIALE

«Servono risposte urgenti soprattutto su crisi di liquidità, estensione delle moratorie fiscali, eccesso di burocrazia, riduzione della pressione fiscale e del costo del lavoro. Il tempo sta per scadere e c'è il rischio di una tempesta perfetta che, tra aumento dei costi e crollo dei consumi, potrebbe far chiudere 270 mila imprese con la perdita di oltre 1 milione di posti lavoro». In molte città, ma anche in tanti piccoli centri sono molti gli esercizi commerciali e le botteghe artigiane che non hanno ancora riaperto e che anzi potrebbero chiudere definitivamente.


Fonte: qui

L’EMERGENZA COVID HA MESSO IN GINOCCHIO IL TURISMO: "IL SETTORE È DEVASTATO"

IL 30% DI IMPRESE A RISCHIO

UNO STUDIO PREVEDE PER QUESTA ESTATE 12,8 MILIONI DI VIAGGIATORI E 56 MILIONI DI PERNOTTAMENTI IN MENO RISPETTO AL 2019.

A PESARE È SOPRATTUTTO IL CALO DEGLI STRANIERI

E C'E' CHI PROPONE IL TAGLIO DELL'IVA SUI PRODOTTI AGRICOLI...

Jacopo Orsini per “il Messaggero”

 

coronavirus vacanze 2CORONAVIRUS VACANZE 2

È uno dei settori più colpiti dalla crisi provocata dall'emergenza coronavirus e ora rischia di faticare più degli altri a ripartire. Ma anche uno dei punti di forza del sistema Italia. Per questo ieri il governo ha dedicato al rilancio del turismo la quinta giornata degli Stati generali.

 

Al tavolo di confronto organizzato a Villa Pamphilj le associazioni di categoria a cui il premier Giuseppe Conte ha assicurato pieno sostegno. «Si va in vacanza in Italia. Tanti di noi vorranno ritornare in posti del nostro Paese che hanno già ammirato e apprezzato, mentre tanti altri ne approfitteranno per conoscere altri posti dove non sono mai stati. Abbiamo una tale ricchezza e bellezza che valorizzarle sarà il nostro must, non c'è dubbio», ha detto il presidente del Consiglio. «Il nostro Paese - ha proseguito - è una delle mete più ambite.

coronavirus vacanze 1CORONAVIRUS VACANZE 1

 

Abbiamo un primato dal punto di vista culturale, è un nostro punto di forza, e a tal proposito nel piano del rilancio del Paese c'è piena, convinta e determinata volontà del governo di rinforzare questi brand strategici». «Cultura e turismo sono strategici per il rilancio del Paese, sono ottimista sulla ripresa», ha aggiunto il ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini.

 

I numeri intanto fotografano un settore in drammatica crisi. Uno studio condotto da Cst Firenze per Assoturismo prevede per questa estate un calo senza precedenti, con 12,8 milioni di viaggiatori e 56 milioni di pernottamenti in meno rispetto al 2019. Una brusca frenata che cancellerà oltre 3,2 miliardi di euro di fatturato e segnerà l'estate peggiore per numero di presenze dal 1998.

 

coronavirus vacanzeCORONAVIRUS VACANZE

A pesare è soprattutto il calo degli stranieri: sui 56 milioni di pernottamenti perduti, ben 43 milioni sono di turisti in arrivo dall'estero. Secondo Federturismo rischiano la chiusura definitiva il 20-30% delle imprese del comparto con pesanti ripercussioni anche sull'occupazione. «I danni che il lockdown ha prodotto sono stati devastanti. Ma ora è arrivato il tempo di progettare una nuova stagione di sostegno e rilancio di questo settore, che produce il 13% del Pil e il 15% della forza lavoro», ha sottolineato il vice presidente di Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, in rappresentanza di Confturismo.

 

Divise le associazioni sulle mosse del governo per sostenere il turismo. Delusa Confindustria Alberghi: «Non possiamo non esprimere il nostro disappunto rispetto a un programma degli Stati generali che ha previsto per il settore del turismo solo poco più di un'ora e l'accesso in presenza fortemente contingentato. Questo non riflette l'attenzione che ci saremmo aspettati».

bonus vacanzeBONUS VACANZE

 

Soddisfatta invece Federturismo Confindustria «sia per il metodo che per la condivisione degli obiettivi». «Il presidente del Consiglio ha ascoltato con molta attenzione le richieste che abbiamo avanzato», ha detto la presidente dell'associazione, Marina Lalli, dopo un incontro «durato oltre 4 ore» con il premier. «Senza interventi diretti, come finanziamenti a fondo perduto, moratorie su imposte e tasse e strumenti di integrazione salariale per molti non ci sarà futuro», ha aggiunto.

STATI GENERALI FRANCESCHINISTATI GENERALI FRANCESCHINI

 

 

 

LA FILIERA

La serie di audizioni e incontri pensata dall'esecutivo per immaginare come rilanciare il Paese dopo lo choc della pandemia ieri si è concentrata anche su agricoltura e alimentare. «La filiera della vita va ripagata dell'enorme impegno messo in campo in questi mesi per garantire un bene essenziale come il cibo e consentire a noi tutti la salvaguardia di abitudini e consuetudini alimentari», ha detto la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova.

 

lorenza bonaccorsi 1LORENZA BONACCORSI

Il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, ha ricordato che «il settore ha garantito l'approvvigionamento di beni alimentari durante il lockdown e ora rientra, quindi, a pieno titolo nel piano di rilancio economico dell'Italia». Il numero uno di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha suggerito il taglio dell'Iva: serve «un immediato intervento per stimolare la domanda, ho quindi proposto al governo una riduzione delle aliquote Iva sui prodotti agricoli e del cuneo fiscale sul lavoro in modo da rilanciare i consumi». Una linea indicata anche da Coop Italia che ha chiesto di «sostenere la domanda e i consumi dei beni di base delle famiglie con una riduzione dell'Iva».


Fonte: qui


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