lunedì 10 aprile 2017

Attacco USA contro base dell'esercito siriano

Gli USA hanno effettuato un attacco missilistico contro una base dell'esercito siriano. Lo comunica la tv NBC News, su informazione proveniente da fonti governative.


Secondo i dati trasmessi, gli USA avrebbero lanciato 59 missili Tomahawk dal Mediterraneo contro una base militare dell'esercito siriano situata nelle vicinanze di Homs, da cui, secondo il Pentagono, sarebbero partiti gli attacchi con armi chimiche.
La CNN comunica che l'attacco è avvenuto tra le 20 e le 21 di Washington, piena notte europea.
La Siria ha definito l'accaduto un "vile atto di aggressione".
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Cremlino: "Gli Usa avevano pianificato il bombardamento della Siria prima dell'attacco contro Idlib"

 










Cremlino: Gli Usa avevano pianificato il bombardamento della Siria prima dell'attacco contro Idlib

Lavrov: "si tratta di un atto di aggressione che ricorda il 2013 quando, con alcuni alleati, invasero l'Iraq".

La portavoce del ministero degli affari esteri russo, María Zajárova, ha assicurato che il bombardamento contro la Siria era stato deciso dalla Casa Blanca prima dell'attacco chimico contro la provincia di Idlib. Lo riporta Interfax.

Secondo la portavoce, Washington ha semplicemente approfittato dell'occasione per lanciare i missili contro il paese arabo e "fare una dimostrazione di forza": Per la Zajárova è "ovvio" che il raid è stato pianificato "prima" come può comprendere "qualsiasi specialista".

Il presidente russo  Vladímir Putin, ha definito l'attacco Usa contro la base siriana "un'aggressione contro un paese sovrano" che "viola le norme internazionali con una scusa fittizia", ha precisato Peskov.

"Così la Casa Bianca provoca danni significativi nelle relazioni russo-statunitensi, che già sono in brutte condizioni" e, conclude Peskov, facendo un regalo al terrorismo internazionale. 
Il ministro degli affari esteri russo, Serguéi Lavrov, ha qualificato da parte sua il bombardamento "un atto di aggressione con un pretesto inventato". "Gli Stati Uniti hanno manifestato l'arroganza di non mostrare nulla che provi l'attacco chimico nella provincia di Idlib", ha proseguito Lavrov. Si tratta, conclude il ministro, di "un atto di aggressione che ricorda il 2013 quando con alcuni alleati invasero l'Iraq".

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Terza Guerra Mondiale Usa-Russia: al via dopo l’attacco in Siria di Trump?

Terza Guerra Mondiale Usa-Russia: al via dopo l'attacco in Siria di Trump?

Terza Guerra Mondiale Usa-Russia: nella notte 59 missili americani hanno colpito una base militare siriana dopo l’ok di Trump. Putin furioso, cosa succederà adesso?

Terza Guerra Mondiale Usa-Russia: cosa può succedere dopo l’attacco missilistico ordinato da Donald Trump che ha colpito una base militare in Siria?
Sembrerebbe essere già finito l’idillio tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo collega russo Vladimir Putin. Dopo il lancio di 59 missili americani che hanno provocato la morte di una decina di militari siriani, il Cremlino è furioso annunciando in una nota che questo attacco provocherà danni considerevoli.
Donald Trump nella notte ha autorizzato l’attacco in risposta alla strage di Khan Sheikhoun, dove armi chimiche siriane hanno provocato la morte di un centinaio di civili.
L’obiettivo dei missili statunitensi è stata proprio la base militare di Al Shayrat, dalla quale sarebbero partiti gli aerei che avrebbero bombardato con armi chimiche la città in mano ai ribelli siriani.

Israele e Gran Bretagna si sono subito schierate al fianco di Donald Trump, mentre l’Iran si è unita alla dura condanna espressa da Vladimir Putin. La tensione tra Usa e Russia è alle stelle, siamo vicini ad una Terza Guerra Mondiale?

Terza Guerra Mondiale Usa-Russia? Missili contro la Siria

Torna lo spettro di una Terza Guerra Mondiale tra Usa e Russia. Alle 02:45 ora italiana, da due navi statunitensi schierate nel Mediterraneo sono partiti 59 missili Tomahawk, che hanno colpito la base militare siriana di Al Shayrat provocando una decina di morti secondo fonti non governative.
L’attacco è stato ordinato da Donald Trump, con lo stesso neo presidente americano che ha dichiarato come il lancio di missili verso la base siriana sia una risposta alla barbara strage di civili di Khan Sheikhoun.

Questa sera ho ordinato un attacco mirato contro la base da cui è partito l’attacco chimico. È un interesse vitale degli Stati Uniti prevenire e fermare la diffusione e l’uso di armi chimiche mortali.
Secondo Trump, la Siria avrebbe violato gli avvertimenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu compiendo attacchi utilizzando armi chimiche, chiedendo poi alle altre nazione di sostenere anche loro questa sua decisione.
Immediata è arrivata la reazione della Russia, storica alleata della Siria, che ha duramente condannato l’attacco. Vladimir Putin avrebbe parlato di una situazione che potrebbe portare a gravi conseguenze, chiedendo una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Anche l’Iran si è espressa in maniera contraria sull’accaduto, con il ministro degli esteri di Teheran Bahran Ghasemi che parlato di un’azione unilaterale pericolosa e che viola i principi del diritto internazionale.

Al fianco di Trump invece si sono schierate Israele, Gran Bretagna, Turchia e Australia, in uno scenario dove si starebbero compattando due fronti contrapposti. Il timore di tutti è che questo attacco possa dare vita ad una escalation militare ben più strutturata, sfociando nella temuta nuova Terza Guerra Mondiale.

Aria di guerra tra Usa e Russia

Donald Trump fin da quando è stato nominato presidente degli Stati Uniti ha dovuto fronteggiare la questione Russia su un ben diverso fronte. Per i suoi rapporti con Mosca precedenti alla sue elezione, il presidente è coinvolto in quello che è stato rinominato Russiagate dove rischierebbe anche l’impeachment.
Se prima era sotto accusa la troppa vicinanza con il Cremlino, adesso invece tutti gli occhi del mondo sono puntati su questa profonda crisi tra Usa e Russia, che potrebbe sfociare anche in un conflitto di dimensioni mondiali.

Lo scenario di guerra è sempre la Siria, che al momento è divisa tra la parte controllata dal regime di Assad, quella in mano ai ribelli ostili a Damasco e le zone dove è stato proclamato il sedicente Stato Islamico dell’Isis.
Un terreno di scontro dove la Russia ha da sempre appoggiato il governo ufficiale siriano di Assad, compiendo anche diversi attacchi sia contro l’Isis che contro i ribelli ostili al regime, che secondo diverse fonti internazionali sarebbero supportati dagli Stati Uniti.
L’attacco missilistico ordinato da Trump contro la base militare siriana ha provocato l’immediata formazione di due fronti opposti: da una parte Usa, Gran Bretagna e Israele, dall’altra Siria, Russia e Iran.
La Cina per il momento ha condannato con fermezza l’utilizzo di armi chimiche da parte di Damasco, ma ha invitato gli Stati Uniti a evitare qualsiasi ulteriore deterioramento della situazione.

Dall’Europa si sono levate voci di sostegno all’azione Usa dal governo tedesco, mentre Marine Le Pen si è detta stupita dell’attacco. Nessun commento al momento è arrivato dal nostro premier Paolo Gentiloni o dal ministro degli Esteri Angelino Alfano, probabilmente impegnati in qualcosa di più importante.
La Siria è in questo momento una polveriera pronta ad esplodere, con la decisione dell’ultima ora di Mosca di sospendere l’accordo con gli Usa sulla sicurezza dello spazio aereo che non promette nulla di buono.
Spirano i venti di una Terza Guerra Mondiale sul Medio Oriente, ma la speranza è che la diplomazia riesca a fermare questa forte tensione che si è creata tra Stati Uniti e Russia.
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"L'aggressione degli Stati Uniti ha ucciso uomini che combattevano contro il terrorismo"



 

Intervista di RT a Bouthaina Shaaban, principale consigliera politica del Presidente Assad: "Uccidere i soldati e gli ufficiali che sono in prima linea nella lotta contro l'ISIS e altri terroristi mette i cittadini dei paesi occidentali in pericolo."


Gli attacchi Usa sulla base aerea siriana hanno il significato di "rafforzare il morale dei terroristi" dopo le sconfitte pesanti dei jihadisti delel settimane scorse per mano dell'esercito siriano. A dichiararlo a RT è Bouthaina Shaaban, consigliera politica e della comunicazione del Presidente Assad.
“Gli Stati Uniti si comportano come se devono salvare i terroristi e aumentare il loro morale. E la prova è che Israele, Turchia e Aabia Saudita sono coloro che hanno immediatamente supportato quest'attacco e sono i paesi che più hanno facilitato l'arrivo e l'armamento dei terroristi contro il popolo siriano e contro il nostro paese", ha dichiarato Shaaban.

L'attacco alla base aerea siriana è "una violazione del diritto internazionale ed una violazione della nostra sovranità", ha proseguito Shaaban. "Quest'attacco rende noi e i nostri alleati più determinati a sconfiggere il terrorismo. E quest'attacco ci dimostra anche

“Se stanno combattendo davvero il terrorismo perché non rispondono al suggerimento del Presidente Putin di fare una coalizione, una coalizione internazionale contro il terrorismo? .. Hanno ucciso centinaia di nostri soldati a Deir-ez-Zor e ci sono voluti settimane prima che riconoscessero la paternità dell'attacco aereo. Ci sono così tante contraddizioni nel discorso occidentale verso la Siria. ... La realtà in Siria è assolutamente diversa da ciò che il governo americano, francese e britannico cercano di mediare al pubblico occidentale.”
 
Solo i terroristi hanno beneficiato dell'attacco missilistico Usa, con l'Isis e le altre formazione jihadiste che l'hanno usato come pretesto per scatenare un'offensiva contro l'esercito arabo siriano dopo settimane di arretramenti continui. Questo rende l'attacco come un disperato tentativo di aiuto di attuare i terroristi in ritirata, prosegue Shaaban.
 
“Nelle ultime settimanre gli attacchi si sono concentrati nelle vicinanze di Damasco e ad Homs, dove l'attacco Usa ha preso parte. E abbiamo raggiunto grandi obiettivi contro l'Isis e al-Nusra. L'attacco degli americani sulla nostra base ha solo permesso ai terroristi di aumentare il morale e, nei fatti, è venuto in loro supporto". 
Uccidere i soldati e gli ufficiali che sono in prima linea nella lotta contro l'ISIS e altri terroristi mette i cittadini dei paesi occidentali in pericolo. Per questo, secondo Shaaban, l'attacco degli Stati Uniti è "un doppio crimine contro l'umanità".

L'attacco missilistico è un "tentativo disperato da parte degli Stati Uniti di cambiare la bilancia dei poteri in favore dei terroristi. Ci stanno provando da sette anni, in segreto e pubblicamente, e non ci stanno riuscendo perché questa terra è nostra e la difenderemo fino all'ultima goccia del nostro sangue", ha proseguito Shaaban che ha sottolineato come il governo siriano non può essere ritenuto responsabile dell'incidente di Idlib, utilizzato come pretesto dagli Stati Uniti, dato che il governo siriano non controllava l'area di Khan Sheikhoun dove si è svolto il presunto attacco chimico.

La Siria aveva accettato di consegnare tutto il suo arsenale chimico e organizzazioni internazionali avevano monitorato la procedura affermando che l'esercito siriano non fosse più in possesso di armi chimiche.

Non solo le autorità siriane, ma anche le organizzazioni internazionali non sono presenti nelle aree controllate dai terroristi. Solo la Turchia ha accesso nelle aree intorno ad Idlib e quindi a lei bisogna chiedere “oltre che a Jabhat al-Nusra e all'ISIS della presenza di armi chimiche nell'area”, ha concluso Shaaban.

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