sabato 1 aprile 2017

Russia e Cina baseranno il commercio sull’oro

Paul Kaiser, Russia Insider 28 marzo 2017
Gli ultimi progressi compiuti nel razionalizzare gli scambi in valute locali hanno avvicinato Mosca e Pechino alla creazione di un’architettura finanziaria che potrebbe facilitare le transazioni in oro. Come riportato, Mosca e Pechino hanno compiuto un altro passo verso la de-dollarizzazione con l’apertura di una banca di compensazione in yuan in Russia. All’inizio di marzo, la Banca centrale della Russia apriva la prima filiale estera a Pechino, per consentire una migliore comunicazione tra le autorità finanziarie russe e cinesi. Secondo un articolo di Sputnik, i progressi compiuti nel promuovere gli scambi bilaterali in yuan sono il primo passo verso un piano ambizioso, svolgere le transazioni sulla base dell’oro: “Il centro del cambio rientra nelle misure che Banca popolare cinese e Banca centrale russa guardano per approfondire la cooperazione… Una misura in esame è l’organizzazione congiunta del commercio in oro. Negli ultimi anni Cina e Russia sono stati gli acquirenti più attivi nel mondo del metallo prezioso. Visitando la Cina lo scorso anno, il Vicedirettore della Banca centrale russa Sergej Shvetsov affermò che i due Paesi vogliono facilitare le mutue transazioni in oro”. 
La possibilità del commercio in oro viene discussa dai funzionari russi nell’ultimo anno. Nell’aprile scorso, il primo Vicegovernatore della Banca centrale russa Sergej Shvetsov disse alla TASS: “I Paesi BRICS sono grandi economie dalle grandi riserve di oro e un volume impressionante di produzione e consumo del metallo prezioso. In Cina, il commercio dell’oro si svolge a Shanghai, in Russia a Mosca. La nostra idea è creare un collegamento tra le due città per incrementare gli scambi tra i due mercati”. 
I piani futuri per le transazioni tra Mosca e Pechino in oro certamente spiegano perché i due Paesi ne sono i principali produttori e acquirenti. 
La creazione del “mercato dell’oro” dei BRICS sarebbe un ottimo modo di aggirare il dollaro, dato che come “valuta” verrebbe facilmente riciclata negli scambi con gli altri Paesi membri. E se i negoziati in oro non si avranno nell’immediato, i BRICS già puntano alla creazione di una “nuova architettura finanziaria” che “affronti il dominio del dollaro USA sulla finanza globale”: “Le iniziative dei Paesi aderenti ai BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) per impostare una nuova architettura finanziaria all’ottavo vertice tenutosi nell’ottobre 2016 in India, sono ultimamente sotto i riflettori. Per affrontare i condizionamenti ai prestiti tipici del Fondo monetario internazionale (FMI) e il dominio del dollaro degli Stati Uniti sulla finanza globale, si prevede che le nuove istituzioni create dai BRIC provvederanno al necessario cambiamento dell’architettura finanziaria mondiale. Queste istituzioni sono la Nuova Banca di Sviluppo (NDB), il Fondo di riserva per gli imprevisti (CRF) dei BRICS e l’Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB)”.

Come un esperto finanziario ha notato: “Negli ultimi anni, i Paesi BRICS, Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, hanno adottato piccoli passi per ridurre il primato del dollaro nel commercio internazionale. La Cina guida questi sforzi, negli ultimi anni. Recentemente mi sono imbattuto in questo titolo del South China Morning Post: “Mosca e Pechino uniscono le forze per bypassare il dollaro nel mercato monetario mondiale”, illustrando come Russia e Cina collaborino da anni per rafforzare i legami economici. L’ultimo segno di questa cooperazione si è avuto il 16 marzo, quando la Banca centrale della Russia apriva il primo ufficio estero a Pechino. L’informazione locale lo definì “piccolo passo avanti nel forgiare l’alleanza Pechino-Mosca per bypassare il dollaro nel sistema monetario globale”. Il commercio in yuan è solo il primo passo. Ci sono assai più grandi progetti in cantiere.MARZO 30, 2017 
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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