venerdì 29 maggio 2020

Covid, un gruppo di medici al governo: "Revocare i provvedimenti prudenziali, mancano i presupposti di fatto"


© Italy Photo Press Covid, un gruppo di medici al governo: "Revocare i provvedimenti prudenziali, mancano i presupposti di fatto"

"Il governo revochi i provvedimenti di contenimento emessi sulla base di uno stato di emergenza di cui oggi non sussistano dei presupposti di fatto che ne giustifichino l'applicazione". E' la richiesta posta da un gruppo di medici che ha inviato un'istanza in autotutela al governo. Nel documento vengono smontati i punti della narrativa allarmistica sul coronavirus attraverso prove documentali e l'esperienza sul campo, e viene chiesto al governo di giustificare le scelte fatte sulla base delle osservazioni di "esperti" di cui non si conoscono né l'autorevolezza e né l'esperienza (ci potrebbero essere conflitti d'interesse). I medici inoltre criticano la misura che obbliga a usare le mascherine: indossarle per ore fa male, tra i rischi l'ipercapnia e sovrainfezioni da microorganismi.
Persiste un numero di divieti che non trova legittimazione scientifica L'istanza è stata firmata da Pasquale Mario Bacco, Antonietta Gatti, Mariano Amici, Carmela Rescigno, Fabio Milani, Maria Grazia Dondini. Nell'atto i camici bianchi evidenziano come sia paradossale che "tutt’oggi, nonostante un quadro sanitario nettamente positivo, persista un numero impressionante di obblighi e divieti che non trova alcuna legittimazione scientifica e tanto meno giuridica". Dall'altra parte, spiegano, permane "una regolamentazione confusa, contraddittoria e priva di giustificazione per chi ha un quotidiano e diretto riscontro con la situazione dei pazienti".
Basta diramare notizie allarmanti I medici sono convinti che "in  primo  luogo  sia necessario  chiarire  in  modo  univoco,  chiaro  e scientificamente  credibile  che  il Covid-19  ha  dimostrato  di  essere  una  forma influenzale  non  più  grave  degli altri  coronavirus  stagionali: nonostante  l’Oms abbia  dichiarato  l’emergenza pandemica  l’11  marzo,  le  cifre  ufficiali  dei  deceduti,  dei  contagiati  e  dei  guariti contraddicono  la  definizione  stessa  di 'pandemia' - scrivono -. Occorre  dare informazioni  corrette  e  fornire  criteri  di  comprensione  dei dati  reali,  evitando che  i  media  diffondano  notizie  allarmanti,  a  nostro  parere assolutamente  ingiustificate.  La  banalizzazione  statistica  dei  decessi  è  la sintesi  di  una  comunicazione  istituzionale  che  ha  impedito,  per  tutta l’emergenza  e  ancora  oggi,  di  avere  una  chiara  sintesi  della  situazione, portando  a un  circolo  vizioso  in  termini  di  provvedimenti  sanitari  e  di impatto sociale".
La verità sulle vittime Gli esperti si chiedono perché continuare con i "bollettini di guerra" giornalieri senza analizzare affondo i dati, che in questo modo creano solo un allarmismo "infondato sotto il profilo clinico ed epidemiologico". Come dichiara l'Istituto Superiore di Sanità, l'identikit delle vittime continua a essere quello dell'inizio dell'epidemia: l'età media è di 80 anni, in prevalenza sono uomini e con gravi patologie pregresse. Se nei comunicati quotidiani si dessero solamente "i deceduti per Covid, e solo Covid, quale sarebbe lo scostamento dalla medie ufficiali negli anni precedenti per patologie analoghe?", osservano.
I tamponi non sono strumenti affidabili I medici, inoltre si chiedono, "quali  siano  i  reali  motivi  per  cui  in  alcune  zone  del  Nord  Italia  si  è registrata  una  diffusione  tanto  abnorme  e una letalità  tanto  più  alta  rispetto ad altre  zone  del  Paese, persino limitrofe". Nell'istanza si parla anche di tamponi, che non sono uno strumento affidabile poiché ci sono stati "falsi positivi" e "falsi negativi" e "di  conseguenza,  le  percentuali ricavate  dal  numero  dei  tamponi  vanno  interpretate  e  spiegate  tanto  agli operatori  sanitari  quanto  ai  media  e  alla  popolazione,  evitando  inutili allarmismi". E' stato il professore Ricciardi, consigliere del ministero della Salute, a dire che "oggi in tutto il mondo abbiamo test non perfetti dal punto di vista della sensibilità perché messi a punto in poco tempo e devono essere perfezionati. Quindi c’è un’ampia possibilità di sovrastimare le positività".
Perché non sono stati presi in considerazione i rilievi di medici sul campo E dunque necessario chiarire, sottolineano, "quali sia il motivo  per  cui  si  è  deciso  di  non  tenere  in  considerazione  gli studi  e  i  rilievi  di  medici  e  specialisti  impegnati  sul  campo,  privilegiando l’impostazione  opinabile  degli  'esperti'  anche  laddove  contraddetta  da  casi documentati;  anche  il  ricorso  all’uso  dei  ventilatori  polmonari pare quantomeno controverso", dato che si è trattato nella maggior parte dei casi di tromboembolie polmonari e non di polmoniti. 
Perché impedire le autopsie? Un'altra domanda che non trova risposte, argomentano, è "per  quale  motivo  si  siano  impediti  gli  esami  autoptici,  che  si  sono  invece rivelati,  quando  effettuati,  una  fonte  insostituibile  di  preziosissime informazioni e che hanno consentito di scoprire che la causa principale dei decessi non era la virulenza della patologia, ma una sua errata cura".
Perché i malati nelle Rsa e perché mantenere ancora le distanze ove non necessario E poi "per  quale  motivo  si  siano  date  disposizioni,  su  indicazione  dell’Oms,  di trasferire  i  pazienti  anziani  nelle  Rsa, con le  conseguenze  ben note" e "per quale motivo  si  continui  ostinatamente  a  'minacciare'  futuri,  possibili scenari  di inasprimento  delle  misure  di  contenimento,  come  se l’epidemiologia  dipendesse  solo dalla  mancata  ottemperanza  di  disposizioni sanitarie  la  cui  efficacia  è  quantomeno dubbia:  nessuna  evidenza  scientifica permette  di  affermare  che  in  questo  stadio dell’epidemia  sia  ancora necessario  mantenere  le  distanze  di  sicurezza,  usare mascherine,  indossare guanti  oltre  a  curare  l’igiene  delle  mani". Uso della mascherina che viene fortemente criticato per i danni collaterali che ne comporta.
Pronto l'esposto in caso di una mancata risposta Infine, concludono gli esperti, "confidiamo,  in  spirito  di  sincera  collaborazione,  di  ricevere  una  risposta  a queste nostre  osservazioni,  la  qual  cosa  consentirà  di  porre  fine  alle  pericolose speculazioni di  chi,  dinanzi  a  tanto  dilettantismo,  solleva  il  dubbio  che  il Covid-19 venga  utilizzato per secondi  fini". Nel caso in cui il governo e le altre autorità interpellate non dovessero dare risposta entro i termini prestabiliti dalla legge i medici procederanno con un esposto.  
Fonte: qui

“IL MONDO DELLA SCIENZA NON È MONOPOLIO DEI VIROLOGI”

ZANGRILLO TORNA ALLA CARICA: “GLI ITALIANI MERITANO LA VERITÀ. E CIOÈ CHE QUESTO VIRUS PROBABILMENTE È MENO CATTIVO E CI FA MENO MALE. SE MI PERMETTO DI DIRE CERTE COSE È PERCHÉ LE OSSERVO”

“NON HO DETTO CHE IL VIRUS NON C’È PIÙ, MA CHE CLINICAMENTE È IRRILEVANTE. COME ABBIAMO ASCOLTATO I BOLLETTINI FINO A OGGI, ADESSO ASCOLTIAMO ANCHE LE EVIDENZE CLINICHE…”


 Massimiliano Lenzi per “il Tempo”

 

zangrilloZANGRILLO

«Caro Lenzi, io non ho voglia di andare in giro con la scorta. Ci siamo capiti? Quindi facciamo un patto tra gentiluomini». «Sono d'accordo con lei professore. Patto tra gentiluomini accettato». Comincia così, da questo botta e risposta, la chiacchierata con «Il Tempo» di Alberto Zangrillo, professore del San Raffaele di Milano.

 

I VIROLOGII VIROLOGI

Professore, con una frase, «il virus, dal punto di vista clinico, non esiste più» ospite in televisione da Lucia Annunziata, su Rai 3 lei ha scatenato un pandemonio. Perché tutto questo putiferio?

«Perché si scatenato tutto questo putiferio non lo so. Io però le posso dire che, nel massimo rispetto del lavoro di tutti, ho detto la verità. Ed una verità che viene fuori per bocca mia ma dobbiamo considerare che io sono il portavoce di una Università, Vita -Salute San Raffaele, che è al primo posto, nel ranking nazionale per qualità della scienza e della ricerca prodotta.

 

ALBERTO ZANGRILLOALBERTO ZANGRILLO

Per cui se io che faccio, vero, l'anestesista rianimatore (e quindi mi occupo di clinica) ma sono professore ordinario della disciplina da parecchi anni, se io mi permetto di dire certe cose è perché le osservo. Io non ho detto che gli italiani questa sera si devono abbracciare, assembrare, baciare, ubriacare - quindi faccio mie le raccomandazioni al buon senso - ma devono essere raccomandazioni di buon senso. Perché gli italiani meritano la verità».

 

coronavirus lombardiaCORONAVIRUS LOMBARDIA

E quale è la verità?

ospedale REPARTO DI TERAPIA INTENSIVA coronavirusOSPEDALE REPARTO DI TERAPIA INTENSIVA CORONAVIRUS

«La verità che questo virus probabilmente, se letto dal mio punto di vista, è meno cattivo. E quindi ci fa meno male. E quindi dobbiamo pensare positivamente. Si apre uno spiraglio di grande positività, che deve essere colto».

 

Lei con le sue parole innesca due temi fondamentali. Primo, intacca monopolio comunicativo sul coronavirus dei virologi. Secondo, interrompe la narrazione della paura e basta che la politica (ma anche la maggior parte dei media) sta portando avanti ormai da tre mesi. Cominciamo dal primo, i virologi. Che dice?

FRANCESCO BOCCIA SI PRESENTA CON LA MASCHERINA ALL'ORECCHIO E BORRELLI SE LA RIDEFRANCESCO BOCCIA SI PRESENTA CON LA MASCHERINA ALL'ORECCHIO E BORRELLI SE LA RIDEreparto di terapia intensiva brescia 12REPARTO DI TERAPIA INTENSIVA BRESCIA 

«La prima cosa che le dico che il mondo della scienza non è monopolio dei virologi, degli epidemiologi e degli statistici. Il mondo della scienza è un mondo molto ampio e noi ne facciamo parte, soprattutto quando chi parla è la prima Università italiana per ranking per produzione scientifica. Ok? Quando parla Alberto Zan grillo parla in nome e per conto dell'Università italiana Vita -Salute San Raffaele, della facoltà di Medicina che produce il più rilevante prodotto in termini scientifici. Noi siamo il primo IRCCS (acronimo di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) italiano. Punto. Questa è la storia.

 

MEDICI SI PROTEGGONO CON I SACCHI DELLA SPAZZATURA IN LOMBARDIAMEDICI SI PROTEGGONO CON I SACCHI DELLA SPAZZATURA IN LOMBARDIA

Piaccia o non piaccia. Dopodiché noi ci inchiniamo di fronte a tutti i comitati tecnico -scientifici però noi rileviamo che la nostra voce deve essere ascoltata. Poi, la seconda cosa che mi chiedeva cos' era?».

 

reparto di terapia intensiva brescia 21REPARTO DI TERAPIA INTENSIVA BRESCIA 

Il grande racconto della paura ai tempi del coronavi rus che da tre mesi a questa parte domina i media e la politica nazionale. Si è esagerato?

«Io non ho detto il virus non c'è più. Questo è importante. Ho detto: il virus clinicamente è irrilevante. E questo clinicamente va mantenuto altrimenti si dà una informazione errata, che non è quella che ho voluto dare io. In questo momento il virus è clinicamente irrilevante.

 

E quindi, per cortesia, così come abbiamo ascoltato i numeri ed i bollettini dal 21 febbraio 2020 ad oggi, adesso ascoltiamo anche le evidenze. Perché le evidenze che provengono dalla clinica - non solo dell'Ospedale San Raffaele, di tutto il gruppo San Donato, ma di tutti gli ospedali della Lombar dia, e quindi parlo del Papa Giovanni di Bergamo, parlo di Lodi, parlo di Crema, parlo di Cremona e di tutti gli ospedali dell'area milanese - sono quelle che ho detto io. Punto».

ZANGRILLO PARLA DI BERLUSCONIZANGRILLO PARLA DI BERLUSCONI

 

Cosa pensa del dibattito sugli spostamenti tra regioni, con alcune regioni del sud, penso alla Campania ma non solo, che guardano lombardi che potrebbero andare in vacanza al sud con una certa diffidenza, proponendo controlli sanitari prima di farli entrare?

ALBERTO ZANGRILLO - IN PRIMA LINEA CONTRO IL CORONAVIRUS
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ALBERTO ZANGRILLO - IN PRIMA LINEA CONTRO IL CORONAVIRUS

«È un dibattito molto provinciale ed il compito della scienza illuminata, quindi della scienza aggiornata, quello di dare alla politica delle indicazioni in modo da poter fare le scelte giuste. E quindi io credo che nel contesto italiano la cosa più bella è quella di dire agli italiani: l'Italia ha risposto nel modo migliore, ha un servizio sanitario straordinario, che può essere migliorato, l'Italia ha dato un tributo, in termini di vittime, importante ma è anche il primo Paese occidentale ad essere stato colpito. E quindi dobbiamo essere orgogliosi perché gli italiani hanno dimostrato di essere responsabili».

 

coronavirus lombardiaCORONAVIRUS LOMBARDIA

Lei farebbe spostare gli italiani liberamente tra le regioni? Senza patentini sanitari o altro? «Nel rispetto delle regole indicate, di prudenza e buon senso, gli italiani sono un popolo che non conosce i confini geografici. Gli italiani non conoscono i confini geografici. Per questo stiamo lavorando».

reparto di terapia intensiva brescia 20REPARTO DI TERAPIA INTENSIVA BRESCIA 

Prima di chiudere, un'ultima cosa: dopo il putiferio scatenato dalle sue parole, lei è ancora ottimista sul futuro dell'Italia e degli Italiani? O ha cambiato idea?

«Sono un inguaribile ottimista. Gli italiani devono imparare a porre la loro fiducia verso chi dimostra di avere fatto e verso chi dimostra di sapere».


Fonte:qui

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