martedì 26 maggio 2020

DOPO L'INFEZIONE DA CORONAVIRUS I POLMONI SONO A RISCHIO PER ALMENO 6 MESI E IL 30% DEI GUARITI AVRÀ PROBLEMI RESPIRATORI CRONICI


È IL NUOVO PREOCCUPANTE SCENARIO CHE ARRIVA DALLA SOCIETÀ ITALIANA DI PNEUMOLOGIA: LA CICATRICE LASCIATA SUL POLMONE DALL’INFEZIONE PUO' COMPORTARE UN DANNO RESPIRATORIO IRREVERSIBILE E COSTITUIRANNO UNA NUOVA PATOLOGIA DI DOMANI…


covid polmoni covid polmoni
Dopo l'infezione da Covid-19 i polmoni sono a rischio per almeno 6 mesi ed il 30% dei guariti avrà problemi respiratori cronici. È il nuovo preoccupante scenario che arriva dal meeting della Società Italiana di Pneumologia. Gli esiti fibrotici, cioè la cicatrice lasciata sul polmone da Covid-19, possono comportare un danno respiratorio irreversibile e costituiranno una nuova patologia di domani e «una nuova emergenza sanitaria», avverte lo pneumologo Luca Richeldi, membro del Cts. Bisognerà quindi attrezzarsi e rinforzare le Pneumologie.

coronavirus, la terapia intensiva di un ospedale di new york 12 coronavirus, la terapia intensiva di un ospedale di new york 
«In molti pazienti Covid-19 che sono stati ricoverati o intubati osserviamo dopo la dimissione difficoltà respiratorie che potrebbero protrarsi per molti mesi dopo la risoluzione dell'infezione e i dati raccolti in passato sui pazienti con SARS mostrano che i sopravvissuti alla SARS a sei mesi di distanza avevano ancora anomalie polmonari ben visibili alle radiografie toraciche e alterazioni restrittive della funzionalità respiratoria, come una minor capacità respiratoria, un minor volume polmonare, una scarsa forza dei muscoli respiratori e soprattutto una minor resistenza allo sforzo, con una diminuzione netta della distanza percorsa in sei minuti di cammino.

coronavirus effetto sui polmoni 7 coronavirus effetto sui polmoni 
Ma, soprattutto - precisa Richeldi - il 30% dei pazienti guariti mostrava segni diffusi di fibrosi polmonare, cioè grosse cicatrici sul polmone con una compromissione respiratoria irreversibile: in pratica potevano sorgere problemi respiratori anche dopo una semplice passeggiata».

«Questi problemi si sono verificati anche in pazienti giovani, con un'incidenza variabile dal 30 fino al 75% dei casi valutati - interviene Angelo Corsico, Direttore  della Pneumologia della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo e Ordinario di Pneumologia all'Università di Pavia - E i primi dati riferiti dai medici cinesi su Covid-19 e i nostri primi dati osservazionali, parlano di molti pazienti sopravvissuti nei quali viene diagnosticata proprio una fibrosi polmonare, ovvero una situazione in cui parti di tessuto dell'organo sono sostituite da tessuto cicatriziale non più funzionale».
reparto di terapia intensiva brescia 10 reparto di terapia intensiva brescia 

Gli esperti temono perciò che la fibrosi polmonare possa rappresentare il pericolo di domani e per questo richiamano l'attenzione alla necessità di specifici ambulatori dedicati al follow-up dei pazienti che sono stati ricoverati, specialmente i più gravi e gli anziani più fragili, che potrebbero necessitare di un trattamento attivo farmacologico e di percorsi riabilitativi dedicati. «Reliquati polmonari purtroppo ci sono per questo avremo una nuova categoria di pazienti con cicatrici fibrotiche a livello polmonare da Covid con insufficienza respiratoria, che rappresenterà certamente un nuovo problema sanitario» sottolinea Richeldi.
effetti del coronavirus sui polmoni 1 effetti del coronavirus sui polmoni 

Al Policlinico Gemelli di Roma è stato attivato Day hospital post-Covid. E «a Pavia un ambulatorio post-Covid, dedicato ai pazienti dimessi dal San Matteo è attivo dal 27 aprile scorso - aggiunge Corsico - In accordo con le linee guida della British Thoracic Society Guidance on Respiratory “Follow Up of Patients with a Clinico-Radiological Diagnosis of Covid-19 Pneumonia”, i pazienti vengono sottoposti a esame radiografico del torace, prove di funzionalità respiratoria, test del cammino di 6 minuti, ecografia toracica e cardiaca e, se necessario, a Tac toracica per indagare la presenza di una pneumopatia interstiziale diffusa o di una embolia polmonare.
coronavirus coronavirus

I dati preliminari - conclude - sembrano confermare le prime osservazioni cinesi su Covid-19: diversi pazienti dimessi, purtroppo, presentano ancora insufficienza respiratoria cronica, esiti fibrotici e bolle distrofiche. È quindi necessario seguirli con attenzione e soprattutto inserirli in adeguati programmi di riabilitazione polmonare».

Fonte: qui

QUANTO SOPRAVVIVE IL CORONAVIRUS SULLE SUPERFICI? 
SULLE BANCONOTE LE PARTICELLE DIVENTANO INEFFICACI DOPO 4 GIORNI, NELLA CARTA DA STAMPA E VELINA SCOMPAIONO DOPO CIRCA TRE ORE E SUI VESTITI RESISTONO UN GIORNO 
I DROPLETS E LE RACCOMANDAZIONI PER LA SANIFICAZIONE DEI NEGOZI: SE UN LUOGO NON È OCCUPATO DA ALMENO 7-10 GIORNI, SARÀ NECESSARIA SOLO…


Rosario Dimito per “il Messaggero”

sanificazione negozi di abbigliamento roma 2 sanificazione negozi di abbigliamento roma 
Sui vestiti le particelle del Covid-19 resistono 1 giorno mentre dopo due giorni non sono più rilevate. Sulla carta da stampa e carta velina invece, restano in vita 30 minuti e dopo tre ore scompaiono. Sui soldi hanno una autonomia di 2 giorni e dopo 4 sono inefficaci. In una circolare appena uscita del Ministero della Salute, firmata dal dg Giovanni Rezza, sulla base di «dati sperimentali più recenti relativi alla persistenza del virus SARS-CoV-2, vengono date «indicazioni per l'attuazione di misure contenitive del contagio attraverso procedure di sanificazione di strutture non sanitarie (superfici, ambienti interni) e abbigliamento». I vestiti vanno sanificati con il vapore. Rezza sottolinea che «il lavaggio delle mani e il distanziamento sociale costituiscono il punto cardine della prevenzione».

giovanni rezza giovanni rezza
IL DIAMETRO DEL DROPLET
Inoltre il top manager evidenzia che la «trasmissione delle infezioni da coronavirus, incluso il SARS-CoV-2, avviene soprattutto attraverso droplets, goccioline di diametro = 5 µm (una microunità, ndr) che originano dagli atti del respirare, parlare, tossire e starnutire. Per le loro dimensioni i droplets viaggiano nell'aria per brevi distanze, generalmente inferiori a un metro, e possono direttamente raggiungere soggetti suscettibili nelle immediate vicinanze, come anche depositarsi su oggetti o superfici che diventano quindi fonte di diffusione del virus».

coronavirus nelle banconote coronavirus nelle banconote
Nelle prescrizioni, la Salute aggiunge che oltre ai criteri generali validi per tutta la popolazione, «per le attività commerciali si indicano tre punti fermi per il contenimento della diffusione del virus Sars-CoV-2:  
1) pulire accuratamente con acqua e detergenti neutri superfici, oggetti; 
2) disinfettare con prodotti disinfettanti con azione virucida, autorizzati; 
3) garantire sempre un adeguato tasso di ventilazione e ricambio d'aria».

sanificazione all'istituto privato centro studi pablo neruda di roma sanificazione all'istituto privato centro studi pablo neruda di roma
Nello svolgimento delle procedure di sanificazione, Rezza raccomanda di adottare le corrette attività in questo ordine: 
a) normale pulizia ordinaria con acqua e sapone riduce la quantità di virus presente su superfici e oggetti; 
b) pulizia di superfici di mobili e attrezzature da lavoro, macchine, strumenti, nonché maniglie, cestini, deve essere fatta almeno dopo ogni turno; 
c) rischio di esposizione è ridotto ancor più se si effettuano procedure di disinfezione utilizzando prodotti disinfettanti con azione virucida autorizzati (PMC o biocidi). È importante la disinfezione frequente di superfici e oggetti quando toccati da più persone; 
d) disinfettanti uccidono i germi sulle superfici. Effettuando la disinfezione di una superficie dopo la sua pulizia, è possibile ridurre ulteriormente il rischio di diffondere l'infezione.

sanificazione negozi di abbigliamento roma 4 sanificazione negozi di abbigliamento roma
I disinfettanti devono essere utilizzati in modo appropriato secondo le informazioni riportate nell'etichetta. Non mescolare insieme candeggina e altri prodotti per la pulizia e la disinfezione. Se il posto di lavoro, o l'azienda non sono occupati da almeno 7-10 giorni, per riaprire l'area sarà necessaria solo la normale pulizia ordinaria. Nelle raccomandazioni si sottolinea che interruttori della luce e maniglie delle porte o altre superfici e oggetti frequentemente toccati dovranno essere puliti e disinfettati utilizzando prodotti disinfettanti con azione virucida.

Un capitolo ad hoc è dedicato ai negozi di vestiti. Per gli ambienti chiusi sottoposti a notevoli afflussi di pubblico e contenenti materiali con esigenze di disinfezione aggiuntive per i capi di abbigliamento, è opportuno programmare trattamenti giornalieri, o comunque a cadenza regolare definita.

LAMPADE UV-C
Ecco le nuove regole. Guanti, dispenser con gel idroalcolici all'ingresso delle cabine di prova, impedire contatto con la merce esposta senza guanti, potenzierebbe gli effetti della sanificazione periodica dei locali; insieme limiterebbero la diffusione del virus anche nel caso in cui nei negozi di abbigliamento fosse offerta la possibilità di indossare il capo per prova. Sanificazione dei camerini. Il vapore secco sembra essere il metodo consigliabile per la sanificazione degli abiti.
sanificazione uffici 4 sanificazione uffici  

L'utilizzo di prodotti chimici è scoraggiato per motivi legati alla stabilità dei colori, alle caratteristiche delle fibre. Le radiazioni ionizzanti sono difficilmente esportabili a livello di attività commerciale: le lampade UV-C potrebbero essere un buon compromesso per costo-efficacia e rapidità d'uso, ma non per tutti i capi d'abbigliamento (ad es., è sconsigliato per biancheria trattata con sbiancanti ottici e per abiti in fibre naturali dai colori accesi o intensi). Il lavaggio dei capi, sia in acqua con normali detergenti oppure a secco presso le lavanderie professionali, è certamente una buona prassi in grado di rispondere alle esigenze di sanificazione, ma rappresenta un processo di manutenzione straordinario.

Fonte: qui

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