martedì 25 giugno 2019

ENNESIMA SPACCATURA TRA I GRILLINI DOPO L’APERTURA DI LAURA CASTELLI AL TRACCIATO ALTERNATIVO DELLA TORINO-LIONE

LA SOLUZIONE È QUELLA PROPOSTA DALL’EX SINDACO DI VENAUS NILO DURBIANO, CHE PERMETTEREBBE DI SCAVARE 15 KM DI TUNNEL E NON 57 
LA PROPOSTA PIACE A SALVINI E CONTE, MA PER L’ALA DURA E PURA DEL MOVIMENTO, CHE HA PRESO VOTI SVENTOLANDO LA BANDIERA “NO TAV”, SAREBBE L’ENNESIMA FIGURACCIA…
I CINQUE STELLE SI SPACCANO SULL'APERTURA DI CASTELLI ALLA TAV "LEGGERA"
Federica Cravero per www.repubblica.it

laura castelliLAURA CASTELLI
Sarà la Torino- Lione uno dei temi più scottanti che Luigi Di Maio dovrà affrontare durante l’incontro che avrà con eletti e attivisti di Piemonte e Valle d’Aosta il 5 luglio. Una scossa di terremoto, infatti, sono state le dichiarazioni rilasciate sulle pagine di Repubblica dalla sottosegretaria all’Economia 5 Stelle Laura Castelli, che sono state interpretate come un segnale di apertura all’alta velocità, mostrando una spaccatura all’interno del movimento 5 Stelle tra chi in Piemonte continua ad opporsi strenuamente e chi invece, soprattutto nel resto d’Italia, lo vede come uno dei tanti temi di confronto con l’ala leghista del governo. «Ne parleremo durante l'assembla fissata per il 5 luglio, è necessario un confronto tra tutti prima di prendere una posizione » , frena Daniela Albano, consigliera 5S in Sala Rossa.

NILO DURBIANO 1NILO DURBIANO 
In particolare Castelli ha citato una soluzione di compromesso a cui stanno lavorando sindaci della Valsusa — e che sarebbe stata già ventilata anche alla Francia — che è quella proposta da Nilo Durbiano, che l’aveva elaborata quando era sindaco di Venaus, carica coperta fino a un mese fa. Una proposta, soprannominata “ Nilo- Tav”, che si propone, sulla scia di altre “ mini- Tav” di conciliare posizioni tanto diverse sulla Torino-Lione.

PAOLO FOIETTAPAOLO FOIETTA



«Il mio non è un progetto, ma una soluzione politica — spiega Durbiano — perché io non sono un tecnico, ma ero un sindaco di paese » . I pilastri fondamentali della sua idea sono di togliere uno dei due binari dall’attuale tunnel del Frejus per renderlo a senso unico e metterlo in sicurezza, scavandone un altro parallelo, da Oulx a Modane, per l’altro senso di marcia. Inoltre Durbiano vorrebbe spostare la stazione internazionale da Susa a Bardonecchia, per potenziare lo sviluppo dell’alta valle e liberare il nodo ferroviario di Torino con la gronda di Orbassano e Moncalieri. « In tutto si scaverebbero 15 chilometri di tunnel contro i 57 moltiplicati per tre canne del tunnel di base: anche un bambino capisce che si risparmiano tempo e denaro » , sintetizza Durbiano.
tav lavori linea torino lioneTAV LAVORI LINEA TORINO LIONE

Eppure, quando lo aveva presentato, non aveva convinto né i Cinque stelle piemontesi né i No Tav. E tantomeno i Sì Tav: Paolo Foietta, ex commissario di governo della Torino- Lione, aveva studiato quella proposta, « che però finiva per costare quanto il progetto attuale, senza garantire gli stessi volumi di merci — afferma Foietta — Si tratta di una mossa disperata che riporta indietro le lancette di 20 anni quando questa ipotesi era stata studiata dalla Provincia di Torino alla fine degli anni 90 per poi essere scartata perché giudicata costosa e insensata».

toninelli tavTONINELLI TAV
Per questo nessuno immaginava che la proposta sarebbe andata avanti. Invece Durbiano, in qualità di primo cittadino, mesi fa ha scritto al presidente del consiglio Giuseppe Conte, al ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e ai due vicepremieri Matteo Salvini e Luigi di Maio. In questi mesi il suo dossier è stato letto e analizzato. « È stato preso in seria considerazione perché permette di salvaguardare gli standard europei ed evitare brutte figure — continua l’ex sindaco — Mi hanno convocato in prefettura e sono andato anche a Roma » . E a quanto pare il tentativo titanico dei Cinque stelle ora è di farlo piacere alla Lega e alla Francia.

Fonte: qui

SALVINI E CONTE LAVORANO ALLA TAV: PUR DI FARLA SI POTREBBE CAMBIARE TRACCIATO


"Il dossier è in mano al presidente del Consiglio Giuseppe Conte che incontrerà le controparti europee e francesi. Si tratta di un progetto vecchio di venti anni che necessariamente va rivisto, ma al governo ho capito che non è tutto bianco o nero. E ci sono anche sindaci no Tav della Val Susa che stanno lavorando a un progetto di compromesso".

Le parole di realpolitik della viceministra dell' Economia Laura Castelli, grillina e noTav torinese della prima ora, irrompono nel dibattito pubblico con un' intervista rilasciata ieri a Repubblica. La Castelli indica, quindi, il tracciato alternativo a cui ha lavorato l' ex sindaco di Venaus Nilo Durbiano e che nei prossimi giorni sarà sottoposto alla votazione di quel Consiglio comunale e poi di quelli degli altri paesi della Valsusa.
Un progetto che, rivela Durbiano, "è già da tempo sulle scrivanie di Salvini, Di Maio, Conte e Toninelli". Di che cosa si stratta? Una modifica sostanziale del tracciato che cancellerebbe il tanto contestato tunnel di base dal progetto: "Eviterebbe - spiega Durbiano - di scavare tre gallerie, andata, ritorno e di servizio, per complessivi 162 chilometri". Durbiano, 59enne, sindaco a Venaus per quindici anni fino allo scorso 27 maggio, non iscritto ma elettore dei 5stelle, considera la sua "una proposta di soluzione politica, a cui, dai colloqui informali che ho avuto con esponenti leghisti, come il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, il Carroccio non sarebbe ostile".
BEPPE FIORELLO NILO DURBIANOBEPPE FIORELLO NILO DURBIANO

Anche il ministro dell' Interno, capo della Lega, Matteo Salvini avrebbe già mostrato interesse al progetto Tav targato Durbiano. "Sono stato a colloquio col prefetto di Torino Claudio Palomba per quattro ore su richiesta di Salvini, che scrisse alla prefettura chiedendo di convocarmi prima di Natale". Su quattordici sindaci della Val Susa direttamente interessati dall' annosa questione, "dodici hanno già espresso vicinanza alla nostra proposta alternativa".

NILO DURBIANONILO DURBIANO





Quindi, invece dei 162 chilometri complessivi del tunnel di base, il progetto Durbiano che il governo Conte starebbe valutando "prevede un tunnel di soli 15 chilometri tra Oulx e Modane: si tratterebbe semplicemente di un' altra canna parallela alla galleria del Frejus". Questo per Durbiano e la viceministra Castelli si sposerebbe con la risistemazione e il potenziamento dell' attuale e storica linea ferroviaria.

"Si arriverebbe a 23 milioni di tonnellate di merci l' anno su quella linea contro le 3 trasportate adesso", insiste Durbiano. Bisognerebbe quindi ripartire completamente da zero? Non secondo Durbiano, perché "i lavori in questo modo, dovendo scavare così poco, terminerebbero qualche lustro prima rispetto a quanto necessario col progetto attuale".
matteo salvini e giuseppe conte approvazione decreto sicurezza bis 2MATTEO SALVINI E GIUSEPPE CONTE APPROVAZIONE DECRETO SICUREZZA BIS 

Però, secondo alcuni ingegneri del Politecnico di Torino, per altro "amici" dei comuni no-Tav della Valle, sulle cartine presentate da Durbiano ci sarebbe un errore: i chilometri da scavare non sarebbero 15 ma più di 20; e questo "raddoppio" del Frejus non convince affatto i professori e il movimento noTav. Intanto il dibattito continua come sempre da decenni e gli interpreti di oggi dicono la loro.

NILO DURBIANO 1NILO DURBIANO 







Alessandro Di Battista, altro esponente di punta dei Cinquestelle, seppur in questo momento senza incarichi, a In 1/2 ora in più su Rai3 ribadisce a Lucia Annunziata: "Sulla Tav io sono contrarissimo, non per posizione ideologica ma credo sia un' opera pubblica che costa tanti denari e non è utile. Sono convinto che Conte possa trovare una soluzione. Credo che occorra investire in altre opere, servirà una mobilità diversa e sostenibile".

matteo salvini e giuseppe conte approvazione decreto sicurezza bis 1MATTEO SALVINI E GIUSEPPE CONTE APPROVAZIONE DECRETO SICUREZZA BIS 
Dall' opposizione rimane silenziosa e nel torpore domenicale dell' estate la voce del Pd, mentre è Angelo Bonelli, storico portavoce dei Verdi, a partire all' attacco di Di Maio e soci: "Il vicepremier è l' esempio di una mutazione perché su Ilva, Tap, Tav, fanghi tossici e condono edilizio come capo politico del M5S ha fatto esattamente o peggio di quei governi contro i quali faceva dura opposizione: ma ha fatto di più consentendo l' approvazione di leggi liberticide volute da Salvini, dimostrando che la vera questione non era aprire il parlamento come una scatoletta ma mantenere le poltrone".

Le botte da destra, invece, arrivano da Licia Ronzulli, vice capogruppo di Forza Italia al Senato: "Ci mancava pure il dualismo tra una corrente dei 5 stelle e l' altra, tra Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, con quest' ultimo che mette in discussione decisioni già prese come, per esempio, quella sulla Tav. È immobilismo al cubo".

Fonte: qui

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