COINVOLTI TRE IMPRENDITORI DEL SETTORE EDILIZIO, MANAGER PRIVATI E FUNZIONARI PUBBLICI DELL'AGENZIA DELLE DOGANE E MONOPOLI…
(ANSA) - Dieci persone, tra imprenditori e funzionari pubblici, sono stati arrestati a Roma le accuse di corruzione, truffa ai danni dello Stato e turbata libertà degli incanti. Coinvolti tre imprenditori operanti nel settore dell'edilizia, manager privati e funzionari pubblici dell'Agenzia delle dogane e monopoli. Gli agenti della sezione "Anticorruzione" della Squadra Mobile hanno provveduto anche al sequestro preventivo per un valore di oltre 9 milioni di euro.
L'indagine avrebbe riguardato rapporti illeciti tra un gruppo imprenditoriale e alcuni funzionari pubblici nell'aggiudicazione di appalti sulla gestione e ristrutturazione di immobili del fondo di previdenza del Mef. L'operazione nasce da un'attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile, insieme con l'Ufficio Antifrode dell'Agenzia delle Entrate, e coordinata dalla Procura di Roma.
Inchiesta sui lavori e la gestione di immobili del fondo di previdenza del Mef. Due costruttori in carcere, altre 10 persone, tra cui dirigenti pubblici, ai domiciliari. Coinvolto anche manager di banca Mediolanum
ROMA - Posti di lavoro, promozioni e favori, in cambio di appalti. Due imprenditori in carcere e otto persone, tra cui funzionari pubblici, finiti ai domiciliari. Questo il risultato dell'operazione 'Cassandra' che ha portato all'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di corruzione per l'esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, turbata libertà degli incanti e truffa ai danni dello stato. In manette i costruttori romani Ernesto e Gianfranco Brozzetti raggiunti anche da un provvedimento di sequestro preventivo di quasi 10 milioni di euro.
La misura cautelare degli arresti domiciliari riguarda anche un manager di banca Mediolanum, in questo momento all'estero.
L'indagine, svolta dagli uomini della Squadra Mobile con la collaborazione dell'ufficio antifrode dell'agenzia delle Entrate coordinati dal pm Alberto Pioletti, ha riguardato i rapporti tra gli imprenditori e funzionari per l'aggiudicazione degli appalti relativi alla gestione e ristrutturazione degli immobili affittati ad enti pubblici di via dei Normanni (in parte adibito a sede del dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia) e di via Costi adibito a sede dell'agenzia delle Entrate, ufficio provinciale di Roma.
Le indagini, svolte attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno riguardato anche Massimo Pietrangeli, all'epoca dei fatti direttore Centrale accertamento e riscossione dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli e presidente del Fondo di previdenza del Mef e attualmente a capo della direzione centrale Tabacchi.
Secondo quanto emerso dall'inchiesta, le gare di appalto venivano affidate sempre alla stessa società: la Vapa Appalti Srl, riconducibile ai Brozzetti che, dall'esame della documentazione acquisita, risulta aver conseguito le commesse in virtù di proposte inizialmente molto vantaggiose. Gli immobili appartengono a fondi immobiliari le cui quote appartengono interamente al Fondo di Previdenza del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Gli imprenditori puntavano all'acquisto di immobili da destinare a sede di pubbliche amministrazioni e alla gestione, in un secondo momento, della ristrutturazione, facendone lievitare il valore e, di conseguenza, il canone di locazione. Nell'indagine è coinvolta anche Cristiana Pattumelli, compagna di Pietrangeli, e già membro del cda del fondo di previdenza del Mef che, secondo l'accusa, in cambio di favori, puntava ad ottenere un posto di lavoro migliore nella pubblica amministrazione.
APPALTI E INFORMAZIONI RISERVATE IN CAMBIO DI VIAGGI, TELEFONI, GADGET E LAVORO: A ROMA DUE COSTRUTTORI SONO FINITI IN CARCERE, E OTTO FUNZIONARI AI DOMICILIARI PER CORRUZIONE E TRUFFA AI DANNI DELLO STATO
L’INDAGINE RIGUARDA L’AGGIUDICAZIONE DI APPALTI SULLA RISTRUTTURAZIONE DI ALCUNI IMMOBILI DEL MEF, CHE VENIVANO AFFIDATI SEMPRE ALLA STESSA SOCIETÀ PERCHÉ…
APPALTI PILOTATI AL TESORO
Appalti e preziose informazioni riservate in cambio di regali: viaggi, telefonini, gadget tecnologici e posti di lavoro. Sono dieci le ordinanze di misure cautelari emesse ieri su richiesta della procura di Roma. In carcere sono finiti due costruttori, Ernesto e Gianfranco Brozzetti, mentre otto, tra funzionari pubblici e manager, sono ai domiciliari. Secondo il pm Alberto Pioletti, gli indagati sono responsabili, a vario titolo, di corruzione per l'esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, turbata libertà degli incanti e truffa ai danni dello Stato.
DIPARTIMENTO DELLE FINANZE
I Brozzetti sono stati raggiunti anche da un provvedimento di sequestro preventivo di quasi 10 milioni di euro. Ai domiciliari, tra gli altri, anche Paolo Ajmone Cat, manager di Banca Mediolanum all'epoca dei fatti, e oggi all'estero. Ma anche Leo Checcaglini ex manager di Philip Morris, ai domiciliari anche l'imprenditore Gianni Nazzareno.
APPALTI PILOTATI AL TESORO
L'indagine, degli uomini della Squadra mobile e dell'ufficio Antifrode dell'Agenzia delle Entrate, ha riguardato i rapporti tra gli imprenditori e funzionari per l'aggiudicazione degli appalti relativi alla gestione e ristrutturazione degli immobili affittati ad enti pubblici di via dei Normanni, in parte adibito a sede del Dipartimento delle Finanze del Mef, e di via Costi, adibito a sede dell'Agenzia delle Entrate, Ufficio Provinciale di Roma e Territorio. Spicca la figura di Massimo Pietrangeli, ex dirigente Agenzia delle dogane e dei monopoli e presidente del Fondo di previdenza del Mef e attualmente alla direzione centrale Tabacchi. Il ministero dell'Economia e Finanze, che ha subito avviato le procedure per la sospensione dei dipendenti delle Agenzie fiscali destinatari di misure cautelari, ha espresso «massima disponibilità» a collaborare con gli inquirenti e si dichiara «parte lesa».
PALAZZO DI VIA DEI NORMANNI AFFITTATO DALLO STATO
LE GARE
Le gare di appalto venivano affidate sempre alla stessa società: la Vapa Appalti Srl, riconducibile ai Brozzetti, che per i pm risulta aver conseguito le commesse in virtù di proposte inizialmente molto vantaggiose. Gli immobili appartengono a fondi immobiliari le cui quote sono interamente del Fondo di Previdenza del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Gli imprenditori puntavano all'acquisto di immobili da destinare a sede di pubbliche amministrazioni e alla gestione, in un secondo momento, della ristrutturazione, facendone lievitare il valore e, di conseguenza, il canone di locazione.
VIA DEI NORMANNI
Nel sistema corruttivo è coinvolta anche Cristiana Pattumelli, compagna di Pietrangeli, e già membro del cda del fondo di previdenza del Mef, che, in cambio di favori, puntava a ottenere un posto di lavoro più prestigioso nella pubblica amministrazione. Ai domiciliari, in uno dei filoni dell'indagine, anche due ex dirigenti (ora in pensione) dei Monopoli che avrebbero rivelato, in cambio di assunzioni di soggetti da loro segnalati, notizie e documenti a Leo Checcaglini, un ex manager di una società multinazionale, di Philip Morris Italia. Accordi che venivano «facilitati» dalla intermediazione di Pietrangeli. Per soddisfare le pressanti richieste di un nuovo posto di lavoro per la moglie, «non ha avuto alcuna remora ad asservire la propria funzione pubblica alle richieste corruttive del manager» della società.
Netta la replica di Philip Morris Italia: «L'azienda intende precisare che Checcaglini non è, né è mai stato, dipendente dell'azienda o Direttore Affari Istituzionali». La nota precisa anche che l'indagato ha «avuto con l'azienda un rapporto di consulenza esterna».
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