domenica 19 marzo 2017

SITUAZIONE MPS: TITOLO SOSPESO, VORAGINE DI CREDITI MARCI, UE IMPONE 5.000 LICENZIAMENTI E BANCA A UN PASSO DAL DEFAULT

Le ultime notizie sul Monte dei Paschi di Siena, la più antica banca del mondo portata sull’orlo del baratro per opera di manager da sempre vicini al principale partito della sinistra italiana, parlano di un intervento pubblico più “leggero” rispetto a quanto previsto, con un esborso di circa 6 miliardi rispetto ai 6,6 inizialmente preventivati.

Ciò che non viene detto da molti mezzi d’informazione è che è lievitato il numero degli esuberi, giunto alla spaventosa cifra di 6.000 unità. 6.000 famiglie che, a differenza, dei “poveri” sedicenti “profughi”, non fanno notizia, non sono nei titoli di testa dei notiziari televisivi o in prima pagina dei quotidiani.
No, 6.000 famiglie italiane che rischiano di finire in miseria a causa di scellerate decisioni manageriali fatte il più delle volte per compiacere i propri referenti politici non hanno la stessa dignità dei “nuovi italiani” tanto cari proprio al partito che ha portato alla rovina la banca di Rocca Salimbeni.

Non solo: i 6 miliardi di euro che lo stato potrebbe iniettare in MPS non potranno comunque essere utilizzati per appianare le perdite già accertate su derivati i crediti incagliati, in quanto questo si configurerebbe come indebito aiuto di stato secondo gli oligarchi di bruxelles, ma solo come ricapitalizzazione precauzionale, ovverosia una dotazione per le future perdite al momento non prevedibili: una sorta di “ombrello” precauzionale per tenere la banca immune da assalti speculativi.

E non va dimenticato che il titolo Mps è sospeso dalle contrattazioni in Borsa a Milano, le obbligazioni Mps spaventano i mercati (provate a venderle e ve ne accorgerete) e la banca ha il capitale praticamente ridotto a briciole, con in più il governo che con il decreto "salva risparmio" del dicembre 2016 ha impegnato 20 miliardi di euro - che non ha, quindi a debito (pubblico). Siamo alla rovina completa.

Tuttavia questa è solo una parte della battaglia che si sta combattendo sulle banche italiane, battaglia, è bene ricordare, nata a causa delle scellerate politiche adottate dal governo Monti in poi e che hanno distrutto il tessuto industriale italiano. Infatti tanto gli oligarchi di bruxelles quanto i vertici della BCE stanno caldeggiando il governo italiano affinchè chieda l’intervento dell’ESM, il famigerato fondo “salva stati”.

Una simile scelta, molto gradita dalle parti di Berlino, comporterebbe il commissariamento dell’italico stivale da parte della troika ue-bce-fmi, con la messa in pratica della macelleria sociale già attuata in Grecia (il famoso “caso di successo” citato da Monti). Si tratterebbe della mossa della disperazione da parte degli oligarchi al servizio di Berlino di bloccare l’Italia nella ue anche in caso di sfaldamento di quest’ultima ad opera dei partiti nazionalisti e democratici che potrebbero uscire vincenti alle prossime elezioni, come in Francia con Marine Le Pen.
L’uscita dalla moneta unica dell’Italia, cosa ormai auspicata a diversi livelli internazionali e considerata auspicabile da 8 imprenditori su 10, rappresenterebbe un pericolo mortale per le cricche affaristiche tedesche, che si troverebbero di nuovo un temibile concorrente sui mercati internazionali.
Da qui, le manovre sotterranee per utilizzare il salvataggio di MPS, e in seconda battuta delle popolari venete, come cavallo di troia per annientare quel poco che rimane del tessuto industriale italiano e renderla definitivamente una colonia tedesca.
Le prossime settimane saranno cruciali per il futuro del nostro paese. Il problema è che l’attuale governo è semplicemente la continuazione in salsa avariata dell’esecutivo Renzi, quello sonoramente bocciato il 4 dicembre dal popolo italiano, per cui non possiamo aspettarci nulla di buono. Purtroppo per noi e per i nostri figli.

venerdì 17 marzo 2017

Fonte: qui

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