martedì 28 marzo 2017

Attacco a Westminster, polizia: "Masood ha agito da solo".

Dopo quattro giorni di indagini serrate, il coordinatore dell'antiterrorismo Neil Basu dichiara: "Nulla è emerso su possibili nuovi attacchi". La titolare dell'Interno conferma che l'attentatore inviò messaggi tramite l'applicazione nei minuti precedenti l'azione. In carcere resta solo uno degli 11 arrestati. Fonte mostra messaggi al Sunday Mirror: l'Isis ha fomentato attacchi nel Regno Unito su Telegram

SCOTLAND YARD è sempre più convinta che Khalid Masood, l'attentatore di Westminster, abbia agito da solo. E che, dopo quattro giorni di indagini serratissime, nessun elemento è emerso a supportare il pericolo di nuovi attacchi. E' quanto ha dichiarato il vice capo della polizia e coordinatore nazionale dell'antiterrorismo Neil Basu, aggiungendo alla nota di aggiornamento sullo stato dell'inchiesta, una frase che lascia immaginare quale vuoto avesse fatto attorno a sè Khalid Masood: "Le sue motivazioni potrebbero essere morte con lui".


La ministra dell'Interno Amber Rudd ha chiesto a WhatsApp di "collaborare alle indagini". Confermando implicitamente che Masood nei minuti che hanno preceduto l'attacco ha inviato messaggi attraverso l'applicazione, proprietà di Facebook, sfruttando la end-to-end encryption, sistema che permettendo solo agli interlocutori di leggere i testi, ne escluderebbe dalla visione lo stesso provider.

Parlando alla Bbc, Rudd ha definito "inaccettabile" che le comunicazioni criptate intercorse tra sospettati di terrorismo possano sfuggire al monitoraggio dell'intelligence. "Dobbiamo sincerarci che WhatsApp e simili non forniscano nascondigli segreti da cui i terroristi possano comunicare tra loro. Dobbiamo assicurarci che i servizi segreti abbiano la possibilità di accedere alle conversazioni criptate". La ministra ha quindi annunciato il suo incontro, giovedì prossimo, con i dirigenti delle più importanti compagnie del settore per convincerli a collaborare. "Ci sono delle inchieste in corso riguardanti terroristi. Devono essere al nostro fianco e io cercherò di convincerli", ha poi aggiunto Rudd su Sky News.


E' invece il Sunday Mirror a rilanciare il resoconto di una fonte anonima. Secondo l'informatore, nelle settimane precedenti l'attentato lo Stato Islamico ha usato il servizio di messaggeria criptata Telegram per fomentare attacchi a Londra nei suoi luoghi più simbolici, come appunto Westminster. La fonte ha esibito in particolare una serie di testi. Nel primo, si elencano i più recenti attentati rivendicati dall'Isis. Nel secondo la domanda: "Quale il prossimo obiettivo? Londra? Berlino? Mosca?". Nel terzo, la risposta: "Britain".

Forse rispondendo a quella chiamata, nel primo pomeriggio di mercoledì scorso, l'uomo poi identificato in Khalid Masood, il suo nome da convertito all'islam, al volante di un Suv preso a noleggio ha dapprima travolto i pedoni lungo il Westminter Bridge, uccidendone due e ferendone una cinquantina, impattando poi con la vettura contro la cancellata della Camera dei Comuni. Khalid si è quindi diretto verso l'ingresso del Parlamento, dove ha accoltellato a morte un agente prima di essere abbattuto dai suoi colleghi. Quando ancora nulla era trapelato sull'identità di Khalid, lo Stato Islamico aveva rivendicato l'azione di un suo "soldato", etichettando col lugubre marchio del jihad l'attacco a Westminster.
Di tutto questo, evidentemente nulla sapevano almeno 10 degli 11 arrestati nelle ore successive all'attentato. Persone che conoscevano Khalid, 
che si sono viste perquisire casa, che con lui avevano condiviso appartamenti, amicizie, religione, anche il crimine. Ma evidentemente nulla sapevano del piano terroristico di Khalid. Sono tutte state rilasciate, una donna in libertà vigilata. Resta in custodia solo un 58enne arrestato a Birmingham, dove Masood viveva. La polizia non ha diffuso identità o eventuali accuse a suo carico. Ma non deve trattarsi di un testimone decisivo o di un complice, se Scotland Yard ha rinnovato ancora l'appello a farsi avanti a chi conosceva Masood o lo ha semplicemente incrociato alla vigilia dell'attacco a Westminster.

Per voce di Neil Basu, Scotland Yard si è detta "riconoscente per il sostegno che il pubblico ci ha dato fino a questo momento, ma gliene chiediamo ancora". "La nostra inchiesta continua a ritmo serrato - si legge ancora nel comunicato firmato dal dirigente di polizia -. Siamo determinati ad accertare se Masood fosse un attore isolato ispirato dalla propaganda terrorista o se altre persone lo abbiano incoraggiato, sostenuto o istruito. Ma dobbiamo anche accettare l'esistenza della possibilità che potremmo non comprendere mai perché lo abbia fatto. Le ragioni di Masood potrebbero essere morte con lui".

Il profilo di Khalid Masood,  alias Adrian Russell Elms alias Adrian Ajao, nato nel Kent da madre single nel 1964, parla di un uomo di 52 anni, sposato e padre di due figlie, passato da un brillante curriculum scolastico a condanne tra 1983 e 2003 per episodi di microcriminalità: aggressione, detenzione illegale di armi, turbativa all'ordine pubblico. La sua conversione e successiva radicalizzazione sono evidentemente un punto centrale nell'indagine. Non è certo quando Adrian si convertì all'Islam e cambiò nome in Khalid Masood. Si parla del 2009, ma al Sun un amico di infanzia ha fatto risalire la conversione di Adrian al periodo immediatamente successivo al primo soggiorno in prigione, nel 2000. Dall'Arabia Saudita la conferma che Khalid Masood è stato per tre volte nel Regno sul Golfo Persico, per insegnare inglese e, nel 2015, da buon musulmano, per il pellegrinaggio alla Mecca.

Quanto alla radicalizzazione, vicini hanno ricordato come Khalid fosse cambiato all'uscita di prigione dopo il secondo arresto, quando se ne andò di casa abbandonando la sua donna, Jane Harvey, e le due figlie. Comune denominatore di ognuna delle testimonianze è il riferimento al carcere. La detenzione potrebbe aver facilitato quelle frequentazioni di Khalid Masood con 
ambienti dell'estremismo violento che lo avevano fatto entrare nel radar dei servizi segreti anche se solo come figura marginale. Ma è solo un'ipotesi, a riempire il vuoto creato attorno alla sua vita e alla sua morte da un uomo e padre di 52 anni trasformatosi in stragista.

Fonte: qui

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