sabato 13 marzo 2021

MTHFR & Disturbi Neurologici Indotti dalle Vaccinazioni


Polimorfismi ed esenzioni vaccinali – Il problema MTHFR (almeno in Italia) viene attualmente considerato limitatamente a pochissime patologie. Totalmente ignorato dai più è l’aspetto legato alla (maggiore o minore) “incapacità” che può avere l’organismo a detossificarsi dai bioccumuli tossici come quelli indotti dai vaccini e da altri agenti interferenti. Esistono invece “medical practitioners” che adottano l’approccio conoscitivo a partire proprio da quelle informazioni legate ai polimorfismi SNP in oggetto per poi giungere ad un approccio metodologico basato sull’impiego di fattori compensatori della dieta, non escluso l’impiego di principi attivi che non sono solo genericamente identificabili come “acido folico”. Immaginare di chiedere un’esenzione a dei medici/specialisti che esuli dai “loro” schemi procedurali, costruiti secondo i processi dell’istruzione programmata molto in voga negli anni ’70, significa tentare di smentire le fondamenta di una religione…L’MTHFR nelle sue varie forme è coinvolto in numerosissime patologie a decorso cronicizzante ed è per questo che sta destando molta attenzione. Vi è da aggiungere inoltre che non esistono solo i polimorfismi MTHFR con le loro varianti a svolgere un ruolo chiave in moltissime di queste patologie, ma una pletora di polimorfismi che interessano in profondità numerosissimi aspetti del metabolismo cellulare e mitocondriale in particolare…

Oltre il MTHFR – Infiammazione e Autoimmunità sono affini. Un’infiammazione persistente può dar luogo ad autoimmunità e viceversa.

La scoperta degli starter sottostanti comporta le competenze e le abilità di un detective. Si consiglia vivamente di avvalersi di un medico che sia anche esperto avvocato per l’assistenza (rarissimo, in Italia a trovarsi).

Alcuni “starters” sono virus (EBV, CMV, HHV6, ZOSTER e altri)batteri (C. Pneumonia, Mycoplasma, Streptococcus, Staphylococcus e altri)patogeni intestinali, lieviti, muffe, metalli pesanti, sostanze chimiche, antigeni altamente reattivi, biotossine, xenobiotici e metaboliti tossici finali e/o intermedi di farmaci e vaccini.

Lista completa di sequenziamento dei geni correlati alla malattia: ABCB1, AP1S3, ATG16L1, CARD14, COPA, HLA-C, IL10, IL10RA, IL10RB, IL1RN, IL23A, IL23R, IL36RN, IL6, IRF5, IRGM, LPIN2, MEFV, MVK, NCSTN, NLRC4, NLRP12, NLRP3, NOD2, PLCG2, PSENEN, PSMB8, PSTPIP1, PTPN2, TMEM173, TNFAIP3, TNFRSF1A, TRAF3IP2

“Single Nucleotide Polymorphism” (SNP) e “Single Nucleotide Variations” (SNV) comprovate scientificamente.

Lista delle patologie correlate SNV (Variazioni Singolo Nucleotide): 1p31.1a, ACVRL1+, ARMS2–HTRA1, ASTN2+, c7orf10+, CACNA1A, CARF, CFDP1, EDNRA, ENG+, ESR1+, FHL5, FHL5–UFL1+, GRIA1+, GRIA3, HCRTR2, HCTR1+, HEY2–NCOA7, HPSE2, IGSF9B, KCNK18+, KCNN3, LRP1, LRP1–STAT6– SDR9C7, MEF2D+, MPPED2, MRVI1, MTDH, MTHFR+, NBEA, ADAMTSL4–ECM1~, CCM2L–HCK~, DOCK4–IMMP2L~, FGF6~, GJA1~, GPR149~, ITPK1~, JAG1~, MED14–USP9X~, NOTCH4~, REST–SPINK2~, TGFBR2~, TSPAN2–NGF~, WSCD1–NLRP1~, ZCCHC14~, NOS3, NRP1, NSDHL, PHACTR1+, PLCE1, PRDM16+, RNF213, RYR2+, SLC24A3, SLC6A4, STX1A+, TGFBR2, TNF, TRPM8, TRPM8–HJURP+, YAP1

Lista dei Polimorfismi a Singolo Nucleotide connessi con lo stato di salute in generale: AANT, ACAT1, ACE, ADM, AHCY+, BDNF, BHMT+, BTD, C5, CBS+, COMT+, CoQ2, CoQ3, COX5A, COX6C, CYP27A1, CYP27B1, DHFR, ENPP1, GSS, GSTM1, GSTP+, IGF1, IL10, IL23R, IL6, IL6R, KCNJ11, MAOA, MAOB, MAT1A, MAT2B, MTHFR+, MTR, MTRR+, NLRP6, NOS, NOS3, PDHA1, PDHB, PEMT, PNMT, PTPN22, PTS, QDPR, SHMT1+, SIRT1, SLC19A1, SLC22A5, SLC25A15, SLC25A32, SLC2A1, SOD2, SULT1A3, SUOX+, TGFB1+, TNF-alpha+, TRAF1, TRAP1, USF1, VDR+

Special thanks to John Catanzaro MD, autore del suddetto elenco. – [fine aggiornamento del 19 Giugno 2017].

Non solo i vaccini possono essere causa di impatto sull’espressività di taluni geni candidati all’autismo…Per esempio, questo studio evidenzia:

Impatto cumulativo del bifenile policlorurato e delle grandi duplicazioni cromosomiche sulla metilazione del DNA, sulla cromatina e sull’espressione dei geni candidati all’autismo. [Aggiornamento del 28 Giugno 2017]

“Cumulative Impact of Polychlorinated Biphenyl and Large Chromosomal Duplications on DNA Methylation, Chromatin, and Expression of Autism Candidate Genes”

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S221112471631631X

MTHFR – Il vostro medico dovrebbe essere la prima persona ad informarvi sull’esistenza di questa mutazione puntiforme e per la quale dovreste essere controllati prima di ricevere qualsiasi vaccinazione e di qualsiasi altra prescrizione medica. In realtà essi non lo faranno. Sono molto pochi coloro che conoscono l’importanza dei fattori genetici e delle predisposizioni. È altrettanto importante scoprire se si è portatori di questo gene ancor prima di assumere anche un semplice integratore alimentare.

Come mai si sente parlare di MTHFR solo adesso?
Le informazioni sono state fuori dalla portata degli addetti ai lavori per molto tempo. Nel 2003 il “Progetto Genoma Umano” viene completato. Col passare degli anni sono state fatte delle nuove scoperte sui “perché” alcune popolazioni sono più inclini ad una data malattia cronica, al cancro e, naturalmente, all’autismo.

Che cos’é il MTHFR?
Il gene MTHFR è quello che fornisce le istruzioni per sintetizzare un enzima chiamato Metil-tetra-idrofolato-reduttasi. Questo svolge un ruolo importante nella biosintesi degli amminoacidi, i “mattoni” delle proteine. L’ Metil-tetra-idrofolato-reduttasi è importante per una reazione biochimica che coinvolge alcune forme dei folati vitaminici (chiamati anche Vitamina B9). In particolare, questo enzima converte una molecola chiamata 5, 10-metilene in un’altra chiamata 5-Metiltetraidrofolato. Questa reazione è basilare per il processo, suddiviso in molte fasi, che converte l’omocisteina in un altro amminoacido, la metionina. L’organismo impiega la metionina per sintetizzare le proteine ed altri composti importanti per il metabolismo cellulare e tissutale.

http://ghr.nlm.nih.gov/gene/MTHFR

Varianti dei polimorfismi MTHFR
Varianti dei polimorfismi MTHFR

Dal momento che il 98% dei bambini autistici è portatore di una forma di mutazione MTHFR, sembrerebbe esserci una correlazione fra la sindrome autistica e tale gene MTHFR, giusto? Avrebbe infatti senso, secondo voi, che una persona il cui metabolismo non è in grado di disintossicarsi correttamente, costituisca autonomamente un pericoloso carico di tossine? Il corpo umano è dotato di una grande capacità di autoregolazione ed è abbastanza adattabile; alcuni di noi possono essere imbottiti di vaccini previsti dai programmi di vaccinazione, mangiare scorrettamente, vivere in prossimità delle antenne di telefonia mobile, bere acqua di rubinetto tutti i giorni e non sviluppano alcun grave problema di salute o mentale. Ma se alcuni di noi sono incapaci di svolgere queste reazioni biochimiche indispensabili a causa di una predisposizione genetica?

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Dal momento che si stima che il 60% della popolazione è portatrice dei polimorfismi MTHFR (e di altri che agiscono in concomitanza con uno o più di essi e che sono al momento sconosciuti) e che essi sono la causa predisponente di molte malattie croniche, non dovremmo essere tutti sottoposti preventivamente ad accertamento prima di qualsiasi somministrazione farmacologica?

http://www.freshideamama.com/mthfr-since-40-60-of-the-population-has-this-condition-and-it-is-the-underlying-cause-for-many-chronic-illnesses-shouldnt-we-all-be-getting-tested

http://www.drrodneyrussell.com/677—1298.html

http://www.jpands.org/vol9no4/boris.pdf

Mutazione MTHFR: un pezzo mancante al “puzzle” della malattia cronica. Carenze di produzione di questo enzima o il suo anomalo funzionamento sono stati associati spesso all’aumento del rischio di infarto miocardico, ictus, trombosi venosa, diversi tipi di cancro, difetti congeniti, malattie infiammatorie intestinali e numerose patologie neuropsichiatriche. In pratica la funzione del MTHFR è un fattore predittivo importante di predisposizione a malattie croniche e gli interventi mirati ad ottimizzare la funzionalità di questo enzima spesso possono essere preventivi o terapeutici.

http://holisticprimarycare.net/topics/topics-a-g/functional-medicine/1353-mthfr-mutation-a-missing-piece-in-the-chronic-disease-puzzle

MTHFR e Il suo ruolo nell’autismo – Se avete dei figli portatori di una mutazione genetica puntiforme MTHFR (oppure se ne sono portatori uno od entrambe i genitori) e scegliete di farli vaccinare, le probabilità di reazione avversa di “autismo”, (così come di altri disturbi quali ADHD/ADD, asma, problemi di tiroide, problemi gastrointestinali, allergie e così via) è piuttosto elevata. Questo è il motivo per cui alcuni genitori credono che “l’autismo è genetico” perché sì, c’è una predisposizione genetica, ma questo non vuol dire che saranno “nati autistici”.  C’è di più. Inneschi potenziali: vaccini, infezioni causate da vaccini, infezioni, fattori ambientali, cattiva dieta/squilibrio nutrizionale, ecc., sono tutti  in grado di disregolare il funzionamento di questo gene. Questi fattori sono conosciuti come “espressione genica”. Nella diatriba in corso sulle cause dell’autismo ci sono coloro che sostengono che la responsabilità delle cause dell’autismo sia da attribuire esclusivamente ai vaccini, mentre altri sostengono la tesi delle cause esclusivamente genetiche. Entrambi devono trovare un giusto equilibrio fra questi estremismi. Alcuni casi di “autismo” possono essere considerati congeniti e questo è perché hanno il gene (s) e la mamma può “risvegliare”  questi geni (svaccinandosi col vaccino antinfluenzale, con il TDaP, a causa di numerose infezioni, oppure esponendosi ad una tossina ambientale (cioè coloro che vivono in prossimità di aree industriali, aree agricole, spray di massa, il glifosate ovvero il Roundup) durante la gravidanza.

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La condizione MTHFR eterozigote composita si verifica quando si ha una mutazione del gene 677 e una mutazione del gene 1298. Questa combinazione è la più grave a causa del fatto che si hanno i sintomi di entrambi i difetti genetici. Il 98% dei bambini autistici ha il 677 e il 1298 (quindi con elevatissima predisposizione genetica al bioaccumulo di metalli pesanti).

Coloro che sono portatori di MTHFR in omozigosi o in eterozigosi sono sprovvisti anche della capacità di disintossicazione del corpo (i bambini autistici sono positivi ai test per gli alti livelli di metalli e spesso hanno carenze nutrizionali, complice anche una dieta squilibrata) e si ha la “tempesta perfetta” per un “cervello tossico”). Comunque, solo una piccola percentuale di casi di “autismo” non può essere definita. Il resto dei casi sono stati descritti in precedenza ma sono spessissimo i genitori quelli che devono comporre i vari pezzi del puzzle “autismo”. Ma questo non dovrebbero farlo i nostri scienziati?

Si può non condividere la scelta vaccinale per varie ragioni. Il Dr. Ben Lynch si pone però delle domande molto coerenti sul fatto che la presenza della mutazione della MTHFR (metil-tetra-idro-folato-reduttasi) possa essere controindicata con la somministrazione delle vaccinazioni. In un forum in cui si discute di MTHFR, ecco cosa ha scritto il dottor Ben Lynch (http://mthfr.net/): “Personalmente, io non consiglierei di vaccinare ogni bambino portatore di una mutazione MTHFR omozigote – a meno che non corra un rischio molto elevato non vaccinandosi.” “Non si tratta solo di tiomersale nei vaccini – sono anche gli adiuvanti i responsabili dello stravolgimento del sistema immunitario – rendendo un soggetto suscettibile a condizioni autoimmuni o di iperreattività dei sistemi immunitari in generale. Come le allergie. “Tenete a mente, inoltre, che – allo stato attuale – non siamo a conoscenza di altre potenziali mutazioni di cui un bambino può essere portatore (come, ad esempio quelle che amplificano il sistema immunitario, quelle che annientano le capacità di disintossicazione dell’organismo o il funzionamento dei neurotrasmettitori). Quando si combinano queste possibili mutazioni con la mutazione della MTHFR e le vaccinazioni – è una ricetta pronta per l’autismo”.

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“Identificare i fattori genetici associati allo sviluppo di eventi avversi potrebbe consentire di effettuare degli screening prima della somministrazione dei vaccini.” “Polimorfismi genetici in geni che esprimono un enzima precedentemente associato a reazioni avverse a una varietà di agenti farmacologici (MTHFR) e un fattore di trascrizione immunologica (IRF1) sono risultati associati a eventi avversi dopo la vaccinazione antivaiolosa in 2 campioni di studio indipendenti.”

“L’attivazione della metionina-sintasi (MS) per il fattore-1 di crescita insulino-simile e la dopamina: un obiettivo per le tossine dello sviluppo neurologico e thimerosal”.

Why MTHFR is Becoming Recognized” http://mthfr.net/why-mthfr-is-becoming-recognized/2012/03/16/  “Gli eventi di metilazione hanno un ruolo fondamentale nella capacità dei fattori di crescita al fine di promuovere lo sviluppo normale. Le tossine dello sviluppo neurologico, come l’etanolo e metalli pesanti, interrompono i fattori di crescita, aumentando la probabilità che essi possano esercitare effetti negativi sulla metilazione.” “I nostri risultati delineano un percorso alterato del fattore di crescita che regola l’attività di MS e che quindi modula le reazioni di metilazione, tra cui la metilazione del DNA. La potente inibizione di questo percorso da parte di etanolo, piombo, mercurio, alluminio e thimerosal suggerisce che può esserci uno sviluppo importante di tossine in grado di compromettere lo sviluppo neurologico.” Più in basso si legge: “I nostri studi rivelano anche che l’etanolo , i metalli pesanti e il conservante vaccinale thimerosal possono interferire con l’attivazione di MS e compromettere la metilazione folato-dipendente. Poiché ciascuno di questi agenti è stato associato a disturbi dello sviluppo, i nostri risultati suggeriscono che la metilazione alterata, nel DNA in cui sia particolarmente compromessa la metilazione in risposta a fattori di crescita, può esserci un meccanismo molecolare importante che porta ai disturbi dello sviluppo. “ Questo è stato pubblicato in Molecular Psychiatry ( 2004) 9 , 358-370.

Le statistiche ufficiali ci informano Il 60% della popolazione è portatore di una mutazione MTHFR nelle sue varie forme. La mutazione MTHFR predispone facilmente ai danni da vaccino. Devastante a livello mitocondriale. L’ alluminio e il mercurio nei vaccini causano disordini mitocondriali. I neonati sono vaccinati con alluminio nei primi giorni di vita. Essi ricevono inoltre l’alluminio e il mercurio anche attraverso la placenta con il vaccino antinfluenzale e il TDaP somministrato alle gestanti. I vaccini amplificano il disturbo mitocondriale che poi predispone alla successive lesioni da vaccino.

Accertata (e ben documentata) una “apparentemente” insignificante idiosincrasia ai composti del mercurio nei soggetti portatori di ben due polimorfismi genetici (MTHFR rs1801131 e rs662).. Questo studio del 2014, di cui vi riporto la citazione su PubMed (screenshot e links), spiega a chiare lettere come i soggetti MTHFR e quelli portatori di altri polimorfismi mostrino un’elevatissima sensibilità chimica ai bassissimi livelli dei composti contenenti il mercurio. Considerato che i polimorfismi genetici a singolo nucleotide (SNP) interessano non meno del 60% dell’intera popolazione, perché neanche l’1% dei genitori e il 100% dei medici non si interessano, almeno su base preventiva, del rischio (elevatissimo) a cui sono potenzialmente sottoposti i neonati all’atto delle vaccinazioni? Qui ho fatto riferimento al solo mercurio (le autorità sanitarie ci garantiscono che i vaccini non ne contengono più ma quale può essere la loro credibilità?) ma l’ipersensibilità riguarda anche i notissimi sali di alluminio di cui sono zeppi numerosissimi farmaci (inclusi i vaccini, anche se questi NON sono dei farmaci..) e ritenuti responsabili di numerosissime patologie neurologiche (in primis, l’autismo).
Adesso chiedetevi in quali mani state affidando la salute dei vostri figli. Patologie esistenti solo allo stato potenziale possono dunque emergere a livello fenotipico a causa di fattori scatenanti come quelli dianzi citati. Come mai in Italia non si eseguono di routine degli esami volti ad accertare la presenza di questa mutazione nei neonati ancor prima di vaccinarli? Come mai vengono ignorati sistematicamente questo ed altri studi che dimostrano inequivocabilmente come in presenza della mutazione MTHFR (presente nel 60% della popolazione!) i neonati non dovrebbero essere assolutamente vaccinati?

Originale su PubMed:

Vedi anche sul MTHFR:

Abstract da: “Genetic basis for adverse events after smallpox vaccination”. In:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18454680 – (J Infect Dis. 2008) Jul 1;198(1):16-22.
Molecular Aspects of Thimerosal-induced Autism – (Richard C. Deth, Ph.D. Professor of Pharmacology Northeastern University Boston, Massachusetts).

MTHFR gene – methylenetetrahydrofolate reductase – “…A large number of genetic and environmental factors, most of which remain unknown, likely determine the risk of developing most common, complex conditions…”

https://ghr.nlm.nih.gov/gene/MTHFR

Fonte: qui


Cos’è la carenza di vitamina B12 e di acido folico?

La vitamina B12 e l’acido folico (vitamina B9) sono un complesso di vitamine necessarie per la normale formazione di globuli rossi e bianchi, riparazione di tessuti e cellule e sintesi del DNA. Inoltre, la vitamina B12 è importante per la normale funzionalità delle cellule nervose. La vitamina B12 e l'acido folico (o folati) sono nutrienti che non possono essere prodotti dall'organismo e che devono essere necessariamente introdotti con la dieta. Le riserve dell'organismo di vitamina B12 durano da 3 a 5 anni, mentre l’approvvigionamento di acido folico non risulta significativo. Pertanto, una carenza di B12 o di acido folico riflette una carenza cronica di una o entrambe le vitamine.

La carenza di vitamina B12 e folati non è frequente nelle persone adulte sane, poiché l'organismo è in grado di accumulare riserve adeguate che vengono continuamente sostituite grazie all'apporto con la dieta o all'assunzione di integratori. Tuttavia, varie persone sono esposte al rischio di sviluppare tali carenze, quali:

  • Anziani
  • Pazienti con problemi intestinali che potrebbero compromettere le capacità dell'intestino di assorbire queste sostanze
  • Soggetti che abusano di alcol
  • Soggetti che seguono una dieta vegetariana o vegana
  • Donne in gravidanza, che necessitano di quantità maggiori di vitamine
  • Soggetti esposti ad utilizzo prolungato di determinati farmaci

La prevalenza della carenza di vitamina B12 è stimata essere di circa il 6% nei soggetti di età inferiore ai 60 anni negli Stati Uniti, e di quasi il 20% nelle persone di età superiore ai 60 anni nel Regno Unito. La carenza di vitamina B12 e folati ed i relativi sintomi possono impiegare un periodo di tempo variabile da alcuni mesi ad anni per manifestarsi in un individuo adulto. Neonati e bambini invece mostrano i segni della carenza più rapidamente, poiché le riserve accumulate sono insufficienti.

Nel corso del tempo, una carenza di vitamina B12 o di acido folico può provocare anemia macrocitica, una condizione clinica caratterizzata dalla produzione di un minor numero di globuli rossi ma di dimensioni maggiori e con una ridotta capacità di trasporto dell’ossigeno. Conseguentemente all’anemia, i pazienti possono mostrare debolezza, stordimento e difficoltà respiratorie. L'anemia megaloblastica, un tipo di anemia macrocitica, è caratterizzata dalla produzione di globuli rossi più grandi del normale e da alterazioni cellulari a livello del midollo osseo. Altri segni dell'anemia megaloblastica includono la riduzione del numero di leucociti (WBC), dei globuli rossi (RBC), dei reticolociti e delle piastrine.

La carenza di vitamina B12 può anche portare a vari gradi di neuropatia o danno al tessuto nervoso, che può causare intorpidimento e formicolio alle estremità. Nei casi più gravi, possono manifestarsi anche dei disturbi mentali che vanno dall'irritabilità alla demenza grave.

Le donne in stato di gravidanza necessitano di un aumento dell’apporto di acido folico per consentire un corretto sviluppo del feto. La carenza di acido folico prima e durante la gravidanza, specialmente nel primo trimestre, può portare a nascita prematura del bambino o a malformazioni congenite del tubo neurale, come la spina bifida. Per prevenire questa eventualità, viene raccomandato alle donne in età fertile che prevedano o non escludano una gravidanza di assumere 400 microgrammi di acido folico al giorno. Negli ultimi anni, i cereali, il pane e altri particolari prodotti del grano sono diventati importanti risorse di vitamina B12 e folati (identificati come “acido folico” nelle etichette nutrizionali riportate sulle confezioni dei cibi).

Segni e Sintomi

segni e sintomi precoci associati alla carenza di vitamina B12 e acido folico sono frequentemente lievi e non specifici. Essi sono associati prevalentemente all'anemia macrocitica, al coinvolgimento dei nervi ed ai cambiamenti gastrointestinali. I pazienti affetti possono mostrare una varietà di sintomi da lievi a gravi, che possono includere:

  • Diarrea, costipazione
  • Vertigini
  • Affaticamento, debolezza muscolare
  • Perdita di appetito
  • Pallore
  • Aumento della frequenza cardiaca, aritmia
  • Difficoltà respiratorie
  • Dolore alla lingua e alle labbra
  • Formicolio, intorpidimento e bruciore a piedi, mani, braccia e gambe (con carenza di B12)
  • Confusione o mancanza di memoria
  • Paranoia, irritabilità
Cause

Esistono molteplici cause per la carenza di vitamina B12 e/o folati, che possono includere:

Insufficiente apporto con la dieta

La vitamina B12 si trova nei prodotti di origine animale come carne rossa, pesce, pollame, latte e uova. L’acido folico (folati o vitamina B9) si trova in vegetali a foglia verde, agrumi, fagioli secchi, lievito ed in alcuni cereali.

L'organismo è in grado di immagazzinare per molti anni la vitamina B12 nel fegato. La carenza dovuta all’insufficiente apporto di vitamina B12 è infrequente, ma può essere riscontrata in caso di malnutrizione e nei soggetti vegani (che non consumano alcun prodotto di origine animale, inclusi latte e uova) e nei loro neonati, se allattati al seno.

Negli adulti, la carenza di vitamina B12 e folati non si manifesta fintanto che le riserve dell'organismo non vengono depauperate. Nei bambini invece si manifestano prima, poiché le riserve accumulate sono inferiori nonostante le necessità siano superiori.

Con l’introduzione di cereali, pane e altri prodotti del grano fortificati, la carenza di folati è diventata molto rara. L'acido folico è una vitamina idrosolubile, pertanto non viene immagazzinata nel tessuto adiposo. In media, la quantità totale di acido folico disponibile nell'organismo è di circa 15-30 mg, di cui il 50% viene immagazzinato nel fegato e la porzione restante nel sangue ed in altri tessuti. Poiché il folato viene immagazzinato in quantità minore rispetto al B12, esso deve essere consumato con maggior regolarità rispetto alla vitamina B12. 

Malassorbimento

Il deficit di vitamina B12 e folati può essere causato da condizioni cliniche che interferiscono con il normale assorbimento delle vitamine nell'intestino tenue. L'assorbimento della vitamina B12 avviene in una serie di passaggi. La vitamina B12 è normalmente rilasciata dal cibo grazie all’acido presente nello stomaco ed alla pepsina, successivamente, a livello dell’intestino tenue, si lega al fattore intrinseco (IF), una proteina sintetizzata dalle cellule parietali dello stomaco. Il complesso B12-IF è dunque assorbito dall’intestino tenue e legato da proteine trasportatrici (transcobalamine) che ne favoriscono l'entrata nel circolo sanguigno. In presenza di patologie o condizioni che interferiscono con alcuni di questi passaggi, l’assorbimento di B12 è ridotto.

Alcuni esempi di tali patologie includono:

  • Anemia perniciosa, una malattia autoimmune che influenza l’assorbimento di B12. È la causa più frequente di carenza di vitamina B12. Nell'anemia perniciosa uno stato infiammatorio danneggia le cellule parietali responsabili della produzione del fattore intrinseco. La carenza di fattore intrinseco che ne consegue determina il mancato assorbimento della vitamina B12, che implica la produzione di pochi globuli rossi ma di grandi dimensioni, con conseguente anemia macrocitica o megaloblastica
  • Celiachia, una malattia autoimmune del sistema digestivo, caratterizzata da una inappropriata risposta immune alle proteine provenienti dalla dieta (glutine e gliadina) presenti nel grano, segale e orzo
  • Malattie infiammatorie intestinali, incluso il morbo di Crohn e la colite ulcerosa
  • Presenza di parassiti o batteri anomali nell'intestino
  • Riduzione della produzione dei succhi gastrici, necessari per estrarre la vitamina B12 dagli alimenti. Spesso negli anziani la carenza di vitamina B12 è secondaria all'assunzione di farmaci antiacidi (come gli antagonisti dei recettori istaminici H2 o gli inibitori di pompa protonica)
  • Interventi chirurgici che rimuovono parte dello stomaco (e delle cellule parietali) o dell'intestino, con conseguente ridotta capacità di assorbimento. Questa eventualità deve essere considerata nel caso in cui vengono prospettati interventi di by-pass gastrico
  • Pancreatite cronica, un'infiammazione cronica del pancreas causata dalla presenza di calcoli biliari o dall'abuso di alcol
Aumento delle necessità di vitamina B12/folati:
  • Le donne in gravidanza necessitano di maggiori quantità di acido folico per assicurare la corretta divisione cellulare e la sintesi del DNA durante lo sviluppo fetale. Pertanto, è raccomandato alle donne in età fertile che prevedano o non escludano una gravidanza di assumere quantità appropriate o integratori di acido folico, particolarmente importante nelle prime settimane dello sviluppo fetale in cui possono verificarsi eventuali difetti del tubo neurale. L'assunzione raccomandata di folato è di 400 microgrammi al giorno. La carenza di acido folico prima della gravidanza può intensificarsi durante la stessa, portando a nascita prematura e difetti del tubo neurale del bambino
  • Le persone affette da forme tumorali metastatiche o da anemia emolitica cronica, come quella dovuta all'anemia falciforme, hanno maggiore necessità di folati
  • I farmaci anticonvulsivi come la fenitoina possono bloccare l'assorbimento dei folati
  • Il metotrexate, un farmaco anti-tumorale, influenza il metabolismo e l'utilizzo dei folati
Altre cause
  • Gli alcolisti possono soffrire di carenza di vitamina B12 e folati per una combinazione di malnutrizione e malassorbimento
  • Alcuni farmaci possono portare a carenza di vitamina B12. Per esempio, la metformina, assunta in caso di diabete, inibisce l'assorbimento della vitamina B12, mentre l'omeprazolo (un farmaco anti-reflusso acido) riduce i succhi gastrici ed inibisce il rilascio della vitamina dagli alimenti
  • La presenza di una mutazione nel gene che codifica per la metilen-tetraidrofolato reduttasi (MTHFR) compromette l'attività dei folati. La mutazione MTHFR colpisce circa il 25% dei soggetti di origine ispanica, il 10% dei caucasici e l'1% degli afroamericani
Esami

I test di laboratorio consentono di rilevare la carenza vitaminica, determinarne l'entità, stabilirne le cause e monitorare gli effetti della terapia.

Esami richiesti per diagnosticare e monitorare la carenza di vitamina B12 e acido folico:

  • Esame emocromocitometrico completo (CBC), un gruppo di esami effettuati in corso di indagini di routine per rilevare eventuali anomalie nei globuli rossi. Esso consente di valutare il numero di globuli bianchi (WBC), globuli rossi (RBC) e piastrine, la quantità di emoglobina, l'ematocrito ed il volume corpuscolare medio (MCV; che riflette le dimensioni dei RBC). L’anemia macrocitica/megaloblastica e l’aumento delle dimensioni dei globuli rossi, conseguenza della carenza di vitamina B12 o acido folico, sono frequentemente riscontrati durante l'emocromo. Inoltre, in carenza di vitamina B12 o acido folico, è possibile riscontrare una diminuzione di globuli bianchi, globuli rossi, piastrine, emoglobina ed ematocrito
  • Vitamina B12, se bassa significa che è carente. Tuttavia, il test non consente di identificare la causa della carenza, come, ad esempio, la mancanza di fattore intrinseco. Questo test può essere utilizzato anche nel monitoraggio dell'efficacia della terapia
  • Acido folico, può essere misurato sia nel siero che nel globuli rossi; se basso è presente una carenza. Questo test può essere utilizzato anche nel monitoraggio dell'efficacia della terapia. Le donne possono effettuare l'esame come test di screening prenatale
  • Acido metilmalonico (MMA), risulta elevato in carenza di vitamina B12. Può essere prescritto per rilevare una carenza lieve o precoce di vitamina B12
  • Omocisteina, richiesta occasionalmente; può essere elevata conseguentemente a deficit di vitamina B12 o acido folico
     

Esami richiesti come supporto alla valutazione delle cause di carenza di vitamina B12:

  • Anticorpi anti-fattore intrinseco, interferiscono con il legame della vitamina B12 e quindi con il suo trasporto ed assorbimento
  • Anticorpi anti-cellule parietali, anticorpi diretti contro le cellule parietali responsabili della produzione del fattore intrinseco, con conseguente riduzione della produzione stessa. Sono presenti in elevata percentuale nei pazienti con anemia perniciosa, ma possono essere presenti anche in altri disordini autoimmuni
  • Gastrina, ormone responsabile della produzione dei succhi gastrici durante il processo digestivo. Talvolta aumentato nell'anemia perniciosa
Trattamento

La terapia per la carenza di vitamina B12 e acido folico si traduce frequentemente nella loro somministrazione per lungo tempo o per tutta la vita. I pazienti carenti di fattore intrinseco, o con condizioni cliniche che provocano generale malassorbimento, richiedono la somministrazione di vitamina B12 tramite iniezione. L’acido folico è un integratore da assumere per via orale.

E' raccomandato che tutte le donne in età fertile che prevedano o non escludano una gravidanza assumano acido folico prima e durante la gravidanza, per garantire una sufficiente riserva di folati ed il normale sviluppo del feto.

Se un paziente mostra carenza sia di vitamina B12 che di acido folico necessiterà della somministrazione di entrambi. Se un paziente con carenza di vitamina B12 assume solo acido folico l’anemia macrocitica può essere risolta, ma si presenteranno comunque le conseguenti neuropatie (danno ai nervi) causate dalla carenza di B12. Un trattamento appropriato potrebbe risolvere i sintomi ma non può risolvere i danni ai nervi. Fonte: qui


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