domenica 26 luglio 2020

FONTANA, PARLACI DEI MILIONI CHE ERANO NASCOSTI ALLE BAHAMAS


NEL 2015 IL GOVERNATORE HA UTILIZZATO LO SCUDO FISCALE PER RIPORTARE IN ITALIA 5,3 MILIONI AFFIDATI A DUE TRUST ALLE BAHAMAS, INTESTATI ALLA MAMMA E 300MILA EURO DEPOSITATI IN UNA FILIALE DELLA BANCA UBS IN SVIZZERA

I TRUST ERANO STATI CREATI NEL 2005, QUANDO L'ATTUALE GOVERNATORE PRESIEDEVA IL CONSIGLIO REGIONALE. ANCHE SE ERANO INTESTATI ALLA MAMMA DENTISTA, FONTANA ERA SOGGETTO DELEGATO E BENEFICIARIO ECONOMICO…

«NEI MIEI PATRIMONI NON C'È NULLA DI NASCOSTO»

Giampiero Rossi per il “Corriere della Sera”

 

andrea dini attilio fontanaANDREA DINI ATTILIO FONTANA

«Scandalizzato» ma «determinato». Gli assessori e i collaboratori che lo hanno incontrato o sentito, riassumevano così - ieri - lo stato d'animo di Attilio Fontana. Il presidente della Lombardia aveva saputo nella notte tra venerdì e sabato di essere tra gli indagati per la vicenda della fornitura-donazione di camici dall'azienda di suo cognato. A «scandalizzarlo» è il fatto di aver ricevuto la notizia dai giornalisti. E come prima risposta nel merito, via Facebook, afferma: «Nelle dichiarazioni richieste dalle norme sulla trasparenza sono riportati nel dettaglio i miei patrimoni, non vi è nulla di nascosto e non vi è nulla su cui basare falsi scoop».

 

roberto maroni attilio fontana matteo salviniROBERTO MARONI ATTILIO FONTANA MATTEO SALVINI

Ieri, dopo aver trascorso la mattinata a Varese per alcuni incontri già previsti, il governatore è tornato a Milano per incontrare collaboratori e avvocati e ragionare sulle prossime mosse. L'intenzione è di affrontare pubblicamente la questione soltanto nell'aula del Pirellone, davanti al Consiglio regionale che da domani si riunirà per tre giorni consecutivi per affrontare la partita del bilancio. Un intervento che, fanno sapere dal suo staff, era già previsto e in preparazione da giorni.

 

ATTILIO FONTANAATTILIO FONTANA

Compreso un accenno alla vicenda dei camici della ditta Dama, che con ogni probabilità assumerà un peso specifico maggiore nel discorso del presidente. Al momento il giorno più plausibile è mercoledì. Nella sua ricostruzione Fontana ricorderà di aver saputo, sì, che l'azienda di suo cognato si era fatta avanti per offrire camici alla Regione, ma di non essersi mai interessato alla procedura.

 

«Quando è venuto a sapere della fornitura, per evitare equivoci gli ha detto di trasformarla in donazione e lo scrupolo di aver danneggiato suo cognato lo ha indotto in coscienza a fare un gesto risarcitorio - ha spiegato ieri l'avvocato Jacopo Pensa -. Non sono in grado di capire dove sia il reato, ma i pm sanno quello che devono fare ed evidentemente sono state fatte indagini che hanno implicato l'iscrizione a garanzia dell'indagato».

giuseppe conte attilio fontana 1GIUSEPPE CONTE ATTILIO FONTANA

 

Assessori e collaboratori insistono anche nel ricordare che «eravamo in piena emergenza sanitaria», e che con procedura d'urgenza erano state acquisite le forniture di altre quattro aziende, a una delle quali per un controvalore superiore ai 6 milioni di euro, nonostante un prezzo superiore a quello della Dama.

 

«È più che mai determinato ad andare avanti a testa alta», dicono i suoi. E allontanano così i timori di chi nel centrodestra lombardo invita a fare quadrato attorno al presidente per scongiurare un eventuale passo indietro. E in serata è lo stesso Attilio Fontana a mandare un messaggio rassicurante. Ringrazia per le «centinaia» di messaggi di «solidarietà e stima» e annuncia: «Domani si riprende come sempre il lavoro».

 

Attilio FontanaATTILIO FONTANALO SCUDO FISCALE DA 5 MILIONI DI EURO E IL BONIFICO PER RISARCIRE I PARENTI

Val.Err. per “il Messaggero”

 

Uno scudo fiscale da 5,3 milioni di euro. Un mega conto in Svizzera e un bonifico, da 250 mila euro, per risarcire il cognato (e la moglie) per la mancata vendita di camici alla Regione Lombardia per oltre mezzo milione di euro. Perché quel contratto, che per i pm ha molti profili sospetti, il giorno successivo sarebbe stato trasformato dalla Dana, la società scelta dall'amministrazione per l'acquisto del materiale sanitario, in una magnanima donazione in tempi di pandemia. In modo unilaterale e bloccando la fornitura.

 

IL PASTICCIO

Oltrepassa le Alpi il pasticcio del governatore Attilio Fontana che, non soltanto, ha usufruito dello scudo fiscale (circostanza finore inedita) dichiarando cifre a sei zeri sottratte al fisco (ma i trust alle Bahamas erano intestati alla mamma) ma, dopo essersi definito ignaro del contratto stipulato tra la Regione che amministra e la società del cognato, aveva pensato di dovere contribuire personalmente ai mancati guadagni dei suoi familiari.

 

ATTILIO FONTANA E MELANIA RIZZOLIATTILIO FONTANA E MELANIA RIZZOLI

La polemica politica, ovviamente, infuria e non è servita a smorzarla il post diffuso dal presidente in tarda serata nel quale sottolinea di non avere nulla da nascondere: «Nelle dichiarazioni richieste dalle norme sulla trasparenza - spiega Fontana - sono riportati nel dettaglio i miei patrimoni, non vi è nulla di nascosto e non vi è nulla su cui basare falsi scoop mediatici».

attilio fontanaATTILIO FONTANA

 

Patrimonio scudato a parte resta da riferire delle date relative alla vicenda dei camici dell'azienda del cognato di Fontana. Il 19 maggio scorso la lettera di Andrea Dini che decide di trasformare l'appalto in donazione sarà inviata alla centrale di acquisto dell'amministrazione lombarda. Il 20, Fontana, attraverso una fiduciaria, fa un bonifico di 250mila euro dal suo conto svizzero. Beneficiario è la Dama. La società del cognato che non incasserà più i soldi della Regione. Parte immediatamente la segnalazione all'Antiriciclaggio di Bankitalia, che in tempi rapidissimi trasmette alla finanza la pratica. Il 9 giugno i militari del nucleo valutario della Finanza sentono come persona informata sui fatti il responsabile dell'Antiriciclaggio. L'11 giugno Fontana blocca il bonifico.

attilio fontana 1ATTILIO FONTANA

 

LO SCUDO

Lo scudo fiscale per 5,3 milioni di euro risale al settembre 2015. Fontana era sindaco di Varese e, alla morte della mamma novantaduenne, come erede, decide di mettere a posto le cose, approfittando della legge per il rientro di capitali illecitamente detenuti all'estero. I soldi sono affidati a due trust alle Bahamas, intestati alla mamma e 300mila euro depositati in una filiale della banca Ubs in Svizzera.

 

attilio fontana si mette la mascherinaATTILIO FONTANA SI METTE LA MASCHERINA


I trust erano stati creati nel 2005, quando l'attuale governatore presiedeva il consiglio regionale. Erano intestati alla mamma dentista ma il governato della Lombardia era soggetto delegato e beneficiario economico. «Non vi è stato da parte mia alcun intervento», era stata la prima reazione del presidente lombardo Attilio Fontana l'8 giugno, giorno in cui la trasmissione Report (con servizi registrati) era andata in onda con un servizio sui camici comprati e poi donati dall'azienda di suo cognato Andrea Dini alla Regione Lombardia.

attilio fontana 4ATTILIO FONTANA

 

All'epoca il governatore commentava: proprio il fatto che sia diventata una donazione «mi sembra che fughi qualunque tipo di problema», aveva aggiunto. Adesso, tramite il suo legale, Jacopo Pensa, ha ammesso che quel bonifico era stato «un gesto risarcitorio». «Quando è venuto a sapere della fornitura, per evitare equivoci gli ha detto di trasformarla in donazione e lo scrupolo di aver danneggiato suo cognato lo ha indotto in coscienza a fare un gesto risarcitorio», spiega il legale. Questo risarcimento, continua Pensa, «è rimasto lettera morta».

BEPPE SALA E ATTILIO FONTANABEPPE SALA E ATTILIO FONTANA

 

LE REAZIONI

Pd e M5S chiedono compatti le dimissioni del governatore dal Pirellone. E al coro si unisce Leu. A fare quadrato attorno al presidente della Regione Lombardia (della Lega) è invece il centrodestra. Matteo Salvini in testa, che accusa i magistrati, e parla di Giustizia a orologeria. Fonte: qui






“HO SENTITO ANCHE SALVINI: IL PRIMO CHE FA SPONDA CON IL MISERABILE DI ROBBIO È FUORI DAL MOVIMENTO”

NELLE CHAT DEL DEPUTATO LEGHISTA PAOLO GRIMOLDI, SPUNTA ANCHE IL NOME DI SALVINI NELL’INCHIESTA DI PAVIA SUI TEST SIEROLOGICI

IL RIFERIMENTO È AL SINDACO DI ROBBIO, ROBERTO FRANCESE, CHE AVEVA DECISO DI UTILIZZARE NEL SUO COMUNE UN TEST ALTERNATIVO A QUELLO DELL'OSPEDALE DI PAVIA E DELLA SOCIETÀ PIEMONTESE “DIASORIN”

LE PRESSIONI DI REGIONE E LEGA SUI SINDACI PER NON UTILIZZARE TEST DIVERSI DA QUELLI DIASORIN


Mario Ajello Michela Allegri per “il Messaggero”

 

MATTEO SALVINI IN MUTANDEMATTEO SALVINI IN MUTANDE

Il messaggio sembra chiaro ed è finito agli atti dell'inchiesta della Procura di Pavia sull'accordo tra il policlinico San Matteo e Diasorin per realizzare i test sierologici poi acquistati dalla Regione Lombardia e, soprattutto, sulle pressioni politiche che potrebbero avere favorito l'azienda piemontese. «Sentito anche Salvini: il primo che fa sponda con il miserabile di Robbio che ho sentito con le mie orecchie aver attaccato la Regione nel momento più difficile è fuori dal Movimento».

 

Sono le parole che il deputato leghista Paolo Grimoldi avrebbe scritto in un sms all'ex consigliere regionale lombardo Lorenzo Demartini e che sono state rivelate dal Fatto Quotidiano. Il riferimento è al sindaco di Robbio, Roberto Francese, che aveva deciso di utilizzare nel suo Comune un test alternativo a quello dell'ospedale di Pavia e della società piemontese. Questo scambio è stato ora acquisito dalla Procura, che ha indagato 8 persone - i vertici del policlinico e di Diasorin - per turbata libertà del procedimento e peculato.

policlinico San Matteo di PaviaPOLICLINICO SAN MATTEO DI PAVIA

 

LE PRESSIONI

Ma c'è un altro filone dell'inchiesta: quello sulle presunte pressioni fatte dalla Regione e dalla Lega sugli amministratori locali per spingerli a non utilizzare test diversi rispetto a quelli brevettati dall'azienda piemontese. Ed è proprio ciò di cui è stato accusato il sindaco di Robbio, che in aprile, quando la crisi sanitaria era drammatica, aveva deciso di utilizzare i sierologici disponibili sul mercato, senza aspettare quelli targati Diasorin, che non erano ancora pronti.

 

Roberto FranceseROBERTO FRANCESE

Un atteggiamento che non sarebbe piaciuto alla Lega, tanto che chi avesse deciso di spalleggiare Francese avrebbe rischiato l'espulsione dal partito, sembra emergere dal messaggio. Ed è un dettaglio che sembra supportare una delle tesi della Procura e della Guardia di finanza: sulla base delle dichiarazioni di alcuni sindaci, a partire da Francese, che hanno denunciato di avere subito «atteggiamenti a dir poco ostruzionistici nei loro confronti da parte di esponenti politici regionali della Lega Nord», gli inquirenti sospettano che alcuni «legami politici» potrebbero «aver influito sulla scelta del contraente», cioè della Diasorin, per gestire la partita milionaria dei test sierologici in Lombardia. Per questo motivo gli investigatori stanno cercando anche di fare luce sui rapporti commerciali tra Diasorin e la Fondazione Insubrico, che controlla la Servire srl, dove nel cda appare il leghista Andrea Gambini.

 

LA REAZIONE

roberto maroni attilio fontana matteo salviniROBERTO MARONI ATTILIO FONTANA MATTEO SALVINI

«Ho sempre detto che la giustizia va cambiata, e appena saremo al governo sarà la prima cosa che faremo», dice intanto Salvini, che si sente accerchiato, che vive la difficoltà del momento politico e giudiziario in un'estate che per lui doveva essere quella della campagna elettorale permanente e della spallata al governo Conte in vista delle regionali. E invece, «ci hanno messi nel mirino, ma noi non ci faremo eliminare dalla magistratura che si muove ad orologeria. Ci temono e ci attaccano».

 

Questo il mood del leader del Carroccio di fronte all'inchiesta di Pavia, al caso Fontana, alla vicenda della Film commission del Pirellone che vede la Lega al centro di una tenaglia che rischia di schiacciarla. Senza che gli alleati sostengano veramente il Carroccio in questo momento di grave ambasce. Basti sentire le parole del fedelissimo berlusconiano, Ottavio Napoli, a proposito dell'affaire Fontana: «È mai possibile che così tanti politici, una volta raggiunte posizioni di potere, si trovino ad avere parenti, cugini, zii, fratelli, sorelle mogli titolari di società che hanno rapporti con l'amministrazione pubblica?».

 

andrea dini attilio fontanaANDREA DINI ATTILIO FONTANA

Incalza ancora Salvini: «Mi sembra una giustizia alla Palamara. Sono tutte indagini che puzzano di vecchio. Non è quello di cui hanno bisogno l'Italia e la Lombardia». E ancora: «A me della chat non me ne frega un accidente. C'è un'inchiesta su persone serie dell'ospedale di Pavia? Secondo me è una vergogna. C'è un'inchiesta sul governatore della Lombardia perché un'azienda ha regalato dei camici?

 

Secondo me è una vergogna. Quando torniamo al governo, la riforma della giustizia è la prima cosa che abbiamo il dovere di fare, altrimenti le aziende scappano da questo Paese». Messo all'angolo, Salvini attacca un po' tutti. Ma la sua spina nel fianco, quella che forse gli fa più male, è il balzo di Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni al 18 per cento nei sondaggi. Una salita vertiginosa degli alleati-rivali a cui non sa bene come porre rimedio, per ora.


Fonte: qui



FONTANA, PARLACI DEI SOLDI CHE ERANO NASCOSTI ALLE BAHAMAS

I PM VOGLIONO VEDERCI CHIARO SUI 5,3 MILIONI GESTITI FINO A CINQUE ANNI FA TRAMITE DUE "TRUST" APERTI NEL 2005 ALLE BAHAMAS

I MAGISTRATI VOGLIONO OSSERVARE EVENTUALI INCONGRUENZE NEI MOVIMENTI E PROVARE A CAPIRE SE QUEI SOLDI FOSSERO DAVVERO DELLA MADRE DI FONTANA…


Estratto dell’articolo di Luca De Vito per “la Repubblica”

 

ATTILIO FONTANAATTILIO FONTANA

Soldi detenuti illegalmente all'estero fino al 2015. Ma da chi? L'imbarazzo di Attilio Fontana ruota intorno alla storia del cognato, ma anche a quella dei conti esotici. Denaro spuntato quasi per caso nella vicenda della fornitura dei camici alla Regione Lombardia. E su cui la procura di Milano ha cominciato a indagare. All'attenzione degli investigatori ci sono i soldi gestiti fino a cinque anni fa tramite "trust" che sarebbero stati aperti nel 2005 alle Bahamas dalla madre allora 82enne e con il figlio beneficiario (quell'anno era presidente del consiglio regionale della Lombardia).

 

attilio fontana si mette la mascherina 2ATTILIO FONTANA SI METTE LA MASCHERINA

Dichiarati allo Stato italiano dieci anni dopo, alla morte della signora, quando sono diventati ufficialmente eredità del figlio (all'epoca sindaco di Varese). Un totale di 5,3 milioni di euro scudati tramite "voluntary disclosure" su cui ora i pm vogliono vederci chiaro e per cui hanno ordinato una serie di accertamenti tecnici alla Guardia di Finanza. A partire dal mandato fiduciario, ovvero l'insolito strumento con cui il governatore gestisce tramite una società 4,4 milioni di euro su conti svizzeri. Con un obiettivo principale: osservare eventuali incongruenze nei movimenti e provare a capire se quei soldi fossero davvero della madre di Fontana, come dichiarato nella voluntary, oppure no. Punto su cui la normativa non ammette errori. […]


Fonte: qui



Nessun commento:

Posta un commento