giovedì 30 luglio 2020

LO SANNO I CINQUE STELLE CHE IN UNA RISOLUZIONE APPROVATA IERI IN SENATO CON LO SCOSTAMENTO DI BILANCIO SI IMPEGNA IL GOVERNO A “PREVEDERE L’UTILIZZO DEGLI STRUMENTI GIÀ RESI DISPONIBILI DALL’UE”


UNA PERIFRASI CHE APRE LE PORTE ALL’ACCESSO DELL’ITALIA AL FONDO SALVA STATI, ORMAI INEVITABILE

I BALBETTII DI GUALTIERI IN COMMISSIONE SULLA “SENIORITY” DEL RECOVERY FUND…

IL PREMIER AUMENTA IL DEBITO E APRE LE PORTA AL SALVA-STATI

Fausto Carioti per “Libero Quotidiano”

roberto gualtieri luigi di maioROBERTO GUALTIERI LUIGI DI MAIO

 

Ma i Cinque Stelle leggono ciò che votano in Parlamento? Pare di no

 

rutte merkel ursula conte by oshoRUTTE MERKEL URSULA CONTE BY OSHO

Esplosione del debito pubblico ed accettazione del Mes conducono da una parte sola: subordinazione dell' Italia alla Commissione europea nel migliore dei casi, e alla "troika" Commissione-Banca centrale europea-Fondo monetario, nel peggiore.

Quelli, però, niente.

 

CONTE E MERKELCONTE E MERKEL

Eppure, nel linguaggio tipico di certi documenti, la risoluzione sulle riforme passata ieri con 169 voti parla chiaro. Tramite essa il Senato impegna il governo, tra le altre cose, ad utilizzare «gli strumenti già resi disponibili dall' Unione europea per fronteggiare l' emergenza sanitaria e socio economica in atto». E il principale «strumento» che la Ue ha offerto all' Italia con tale obiettivo è proprio il Fondo salva-Stati

 

SENZA FARE IL NOME

In un passaggio precedente, la stessa risoluzione obbliga l' esecutivo «ad adottare rapidamente un

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTEROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

 

L' altra risoluzione, quella che allarga il buco nei conti pubblici di 25 miliardi di euro nel 2020 (e di ulteriori 23,3 miliardi nei sei anni a seguire), per essere approvata necessitava della maggioranza assoluta dell' aula, cioè di 160 voti.

 

Ne ha ottenuti dieci in più, grazie anche all' apporto dei senatori a vita Mario Monti ed Elena Cattaneo, di due eletti all' estero, di altri componenti del gruppo misto e di Sandra Lonardo Mastella (moglie di Clemente), la quale ha lasciato Forza Italia, con cui era stata eletta nel 2018, per rientrare nel centrosinistra da cui era uscita dieci anni fa.


monti & bonino

Il centrodestra intero si è astenuto, e tra chi si è espresso contro c' è la senatrice di Più Europa Emma Bonino.

 

GIUSEPPE CONTE MARIO MONTIGIUSEPPE CONTE MARIO MONTI

«Aggravare ulteriormente il debito mostruoso che abbiamo sulle spalle delle nuove generazioni io non mi sento di votarlo», ha spiegato la ex radicale. Pure Monti si è preoccupato per «l' ulteriore gigantesco aumento del debito pubblico che lasceremo ai nostri figli e nipoti» e per «il modo in cui le risorse saranno utilizzate». Ciò nonostante, a differenza della Bonino, ha votato a favore dell' accrescimento del debito, invitando il governo a «fare buon uso di quel che l' Europa consente all' Italia di avere». Un altro riferimento al Mes, se i grillini non l' avessero capito.

 

VI RACCONTO LE ULTIME NOVITÀ SU MES E RECOVERY (CON LE FIGURE BARBINE DI GUALTIERI)

Giuseppe Liturri per www.startmag.it

 

LUIGI DI MAIO ROBERTO GUALTIERILUIGI DI MAIO ROBERTO GUALTIERI

Il Mes ed il Recovery Fund continuano ad occupare il centro della scena del dibattito parlamentare ed è presumibile restino a lungo sotto i riflettori. Ieri, quando ancora non si era spenta l’eco delle parole, forse dal sen fuggite, del ministro Roberto Gualtieri a proposito dello status di creditore privilegiato del Recovery Fund, una risoluzione di maggioranza in occasione del voto del Senato sullo scostamento di bilancio ha gettato lo scompiglio nelle linee, già piuttosto agitate, della maggioranza politica.

 

meccanismo europeo di stabilita' 3MECCANISMO EUROPEO DI STABILITA'

Nel documento, firmato da tutti i capigruppo dei partiti che appoggiano l’attuale governo, si impegna l’esecutivo a “a prevedere l’utilizzo, sulla base dell’interesse generale del Paese e dell’analisi dell’effettivo fabbisogno, degli strumenti già resi disponibili dall’Unione europea per fronteggiare l’emergenza sanitaria e socio economica in atto”.

 

Non c’è bisogno di una esegesi particolarmente approfondita per scorgere il chiaro riferimento al Mes e questo rende sempre più vicino il momento in cui il M5S dovrà confrontarsi con la linea rossa apparentemente invalicabile, oltre la quale c’è l’utilizzo di questo strumento.

KALIN JANSE MESKALIN JANSE MES

 

Come se non bastasse la pressione sul fronte interno, è poi giunto anche il direttore finanziario del Mes, Kalin Janse, ad illustrare in un intervento sul sito del Mes, le presunte virtù salvifiche dell’istituzione che gli paga lo stipendio. La totale inconsistenza degli argomenti portati per dimostrare il presunto risparmio per Italia e Grecia derivante dalla richiesta di quel prestito, lascia intendere la seria difficoltà per il Mes di giustificare la sua esistenza.

 

klaus reglingKLAUS REGLING

Oggi l’Italia non ha rischio di liquidità (tutte le aste registrano un’abbondante offerta su tutte le scadenze), non ha rischio di tasso (ieri l’asta del Bot a 6 mesi ha fatto registrare un tasso pari al -0,28%) e quindi non sa che farsene di prestiti offerti da un creditore privilegiato come il Mes, strutturato per Paesi la cui stabilità finanziaria è a rischio e che hanno perso l’accesso ai mercati. È un dibattito che non dovrebbe nemmeno esistere.

 

Avantieri era invece toccato al ministro Gualtieri, in audizione presso le commissioni Bilancio e Finanze riunite, esibirsi in un intervento che non ha mancato di suscitare scalpore.

 

roberto gualtieri alberto bagnaiROBERTO GUALTIERI ALBERTO BAGNAI

Il casus belli è stato scatenato dalla domanda del senatore Alberto Bagnai, finalizzata a sapere se fossero vere le voci riportare dal Sole 24 Ore circa tensioni di cassa a settembre, nel caso di mancato ricorso al Mes. Inoltre il senatore chiedeva anche di conoscere se fosse stata esplorata dal Mef l’eventualità di emettere debito con privilegio a favore del creditore, ottenendo così condizioni migliori rispetto ai Btp che sono “pari passu”, i cui detentori concorrono cioè alla pari con gli altri creditori dello Stato nel soddisfacimento del loro credito.

 

conte rutte merkel ursulaCONTE RUTTE MERKEL URSULA

Riguardo al primo punto, il ministro ha testualmente affermato che “il tema non esiste”, con ciò derubricando a retroscena senza alcun fondamento il titolo di prima pagina del principale quotidiano economico-finanziario italiano. Non a caso i mercati non avevano fatto una piega.

 

Sul secondo tema, Gualtieri ha affermato, in scioltezza, che un eventuale privilegio non consentirebbe tassi più bassi rispetto a quelli già attualmente praticati da creditori privilegiati come Mes, Recovery Fund (RF) e fondo Sure.

 

roberto gualtieri giuseppe conte luigi di maioROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

Il presidente Claudio Borghi non ha perso l’occasione di rimarcare questa affermazione del ministro che non appare affatto come una “normalità”, così come da egli stesso definita. Infatti il Mes è creditore privilegiato per esplicita previsione inserita nel suo Trattato istitutivo, ma da nessuna parte abbiamo trovato scritto che i prestiti del RF godranno dello stesso status, né il regolamento istitutivo del Sure fa alcun cenno a tale status.

 

Né alcuna delle 67 pagine dell’accordo politico dell’ultimo Consiglio Europeo del 21 luglio riportano alcunché, eppure di spazio ne avevano. A questo punto, delle due, l’una: o lo status di creditore privilegiato non esiste e quindi il ministro ha davvero detto un’inesattezza, o lo status esiste ed è allora davvero grave che sia rimasto finora nascosto.

GIUSEPPE CONTE URSULA VON DER LEYENGIUSEPPE CONTE URSULA VON DER LEYEN

 

L’aspetto curioso della vicenda è che il ministro ha risposto mentre scorreva lo schermo del suo telefonino, dando l’impressione di leggere un testo, cercare di comprenderlo e, contemporaneamente, formulare una risposta.

 

Ed è parsa davvero una voce dal sen fuggita quella del ministro. Qualche collaboratore gli ha forse rivelato ciò che si apprestano a scrivere nei regolamenti (ammesso e non concesso che sia sufficiente) e cioè che anche i prestiti del RF avranno status di creditore privilegiato, alla maniera del Fondo Monetario Internazionale e del Mes. Ed infatti Borghi ha preso subito la palla al balzo, definendo il Recovery Fund un “super Mes”.

 

roberto gualtieri claudio borghiROBERTO GUALTIERI CLAUDIO BORGHI

Ma questo è ancora il meno, infatti il RF presenta almeno 3 profili critici:

 

Continua ad essere incerto nel suo ammontare, in quanto tutti dati sui presunti miliardi destinati all’Italia sono finalmente accompagnati dal modo verbale condizionale. La Commissione non ha rilasciato dati, quelle che circolano sono solo stime dei governi.

 

angela merkel e giuseppe conte by oshoANGELA MERKEL E GIUSEPPE CONTE BY OSHO





La Commissione non può riversare sui mercati circa 850 miliardi di titoli in un attimo.

 

conte ursulaCONTE URSULA

Infine, la stima del beneficio netto.

 

GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO ANGELA MERKEL BY OSHOGIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO ANGELA MERKEL BY OSHO

Risultano quindi premature ed affrettate tutte le stime circolate in questi giorni, dalle quali emerge un presunto beneficio netto positivo per il nostro Paese, come se oggi fossimo chiamati ricevere sussidi con una base di ripartizione del 20,4% sul totale ed a versare contributi in proporzione al PIL, come accade per il bilancio pluriennale ordinario 2021-2027. I conti si faranno alla fine e le sorprese potrebbero essere numerose. A partire, da un lato, dall’effettivo tiraggio da parte dell’Italia dei sussidi disponibili e, dall’altro, da come sarà ripartito il gettito delle nuove imposte tra i diversi Stati membri.

 

ZINGARETTI - CONTE - DI MAIOZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

Preoccupa il potenziale effetto recessivo indotto dal rispetto delle raccomandazioni Paese e delle altre condizioni poste per beneficiare dei fondi. Si tratta della solita litania fatta di tagli alla spesa ed aumenti di imposte che ci ha già mandato in recessione nel 2012-2014.

 

Di sicuro, oggi c’è una sola cosa: è stato elevato dal 1,4% al 2% del Reddito Nazionale Lordo l’ammontare massimo di risorse che la Ue può richiedere ai Paesi aderenti. Si andrà così a costituire un plafond annuo di circa 81 miliardi, ritenuto sufficiente dai mercati e dalle agenzie di rating, per concedere il rating tripla A alle emissioni obbligazionarie della Commissione.

giuseppe conte e angela merkel a meseberg by oshoGIUSEPPE CONTE E ANGELA MERKEL A MESEBERG BY OSHO

 

Altro che status di creditore privilegiato, alla Commissione ed ai mercati interessa la certezza che i debitori paghino tempestivamente e la rete di sicurezza messa in piedi è di tutto rispetto. Anche perché il 2058, ultima data prevista per il rimborso delle obbligazioni, è molto lontano e, fino ad allora, non è detto che la Ue sia così com’è ora.

 

In fondo, anche l’Impero Romano e l’Unione Sovietica hanno avuto una durata limitata.


Fonte:






“LO STATO D’EMERGENZA? È LA PRIMA VOLTA CHE RIGUARDA TUTTA L'ITALIA. QUESTA E’ GIA’ UN’ANOMALIA ENORME. GOVERNARE CON IL DPCM È UN ABUSO. E VI SPIEGO PERCHÉ”

IL COSTITUZIONALISTA REDUCE DAL CONVEGNO DEI NEGAZIONISTI DEL COVID CONTRO IL PREMIER: “LA DECISIONE SULL’EMERGENZA NON SI PUÒ RACCONTARE COME UNA QUESTIONE AMMINISTRATIVA, È LA PIÙ POLITICA DELLE SCELTE.

ECCO PERCHÉ IL DITO LO PUNTO IO, SUI NEGAZIONISTI PERICOLOSI: QUELLI CHE NEGANO LO STATO DI DIRITTO…”

Luca Telese per “la Verità”

 

Professor Ainis, che succede?

L' accusano di aver partecipato a un convegno «negazionista».

ainisAINIS

(Ride). «Eh... da due giorni, ormai, ricevo messaggi di tre tipi. Increduli, costernati o imbufaliti».

 

E cosa risponde a questi messaggi?

«Anche i sassi sanno che non sono di destra. Tuttavia sono una persona libera, e vado a discutere ovunque mi sembri opportuno farlo».

 

Perché era opportuno andare al convegno di Sgarbi al Senato?

«Perché non mi sono iscritto a nessun partito negazionista sul virus, come ho detto proprio quella mattina - esiste la registrazione - mentre sono molto preoccupato dal partito dei negazionisti dei diritti costituzionali».

 

E chi sono?

«Molti, e collocati nei luoghi più impensabili. Nel mio intervento ho parlato proprio di loro».

conteCONTE

 

Lei e Sabino Cassese - fra gli altri - state facendo una vera e propria campagna contro la decretazione d' urgenza e contro lo stiramento del Dpcm, perché?

«Non è una disputa per professori eruditi, ma una tema che riguarda la libertà, e le libertà di tutti. Però ho bisogno di un po' di tempo e di spazio per poterle chiarire il perché».

 

Abbiamo tutto il tempo e mezza pagina.

(Ride). «In mezza pagina scriviamo una biografia».

 

Michele Ainis è uno dei Costituzionalisti più noti e apprezzati. Scrive per La Repubblica, è abituato a prendere posizioni nette. Partiamo dallo stato di emergenza.

«Chiariamo subito. Si può dichiarare lo Stato di emergenza. C' è il codice della protezione civile che lo prevede, e la Corte lo ha giudicato legittimo».

 

Conte sostiene proprio questo.

«Vedo che il presidente del Consiglio si difende dalle critiche con un dato in apparenza incontestabile: dal 2014 - dice - è stato dichiarato 84 volte e rinnovato 154 volte».

 

michele ainis carlo verdelli foto di baccoMICHELE AINIS CARLO VERDELLI FOTO DI BACCO

Sembrerebbe così. Perché allora lei dice «in apparenza»?

«Sei vai a controllare scopri che si tratta sembra di casi circoscritti e legati perlopiù a calamità naturali: frane, terremoti, esondazioni....

 

E la differenza con il Covid quale sarebbe?

«È la prima volta che lo stato di emergenza riguarda tutta l' Italia. Non è circoscritto geograficamente. Questa è già una anomalia enorme».

E poi?

«Partendo da questo stato di emergenza si possono emanare delle ordinanze in deroga a qualsiasi legge dello Stato. E questo è abnorme».

 

Esempio.

«Se con un Dpcm dico: da domani tutti in giro con l' ombrello, domani tutti sono obbligati a girare con l' ombrello».

 

conteCONTE

Da questo cosa consegue?

«Che la decisione sull' emergenza non può essere raccontata come una decisione marginale, o amministrativa: per me è la scelta più politica che si possa adottare».

 

Conte dice: «Il problema non va enfatizzato».

«Non puoi dare in messaggio così contraddittorio; non c' è problema, le misure sono più blande, però c' è sempre lo stato di emergenza».

 

Questo si ripercuote sul modo di governare?

«Ovvio. Conte non ha escluso di ricorrere ancora ai decreti del consiglio dei ministri».

 

E lei lo considera disdicevole?

«Sí, e provo a spiegarle perché. Premessa. Noi in questi anni abbiamo fatto strage delle parole. L' emergenza è diventata una parola abusatissima. E l' abuso dell' emergenza la conseguenza successiva. Ci siamo talmente abituati al decreto legge, al punto da dimenticarci che è anch' esso uno strumento di emergenza. E siccome non bastava siamo passati al governare con il Dpcm».

michele ainis jas gawronski foto di baccoMICHELE AINIS JAS GAWRONSKI FOTO DI BACCO

 

E lei come giudica questa scelta di Conte?

«Un abuso, intanto perché il confine del Dpcm è quello di un atto amministrativo, non di un atto normativo. La legge vale per tutti. Mentre un intervento amministrativo è un atto individuale e concreto».

 

Serve un esempio.

«Un sindaco, ad esempio, può espropriare un terreno per una emergenza ambientale. Però non può normare sull' esproprio».

 

conteCONTE

Esatto. Una legge è l' unico strumento che può normale un atto generale.

«Durante l' emergenza Covid questo paletto è saltato. Si incideva sulle libertà individuali dalla circolazione al culto senza un voto del parlamento. É stata una grave violazione delle libertà costituzionali».

 

E come è potuto accadere?

michele ainis col suo libroMICHELE AINIS COL SUO LIBRO

«

E non si poteva, secondo lei.

«

 

Perché non si può fare con uno strumento amministrativo?

«

sabino cassese foto di bacco (2)SABINO CASSESE FOTO DI BACCO (2)

 

Davvero?

«Beh,

 

Cosa la preoccupa di più?

«

 

vittorio sgarbi e matteo salvini al convegno sul coronavirus in senatoVITTORIO SGARBI E MATTEO SALVINI AL CONVEGNO SUL CORONAVIRUS IN SENATO

Quali?

«Quelle che vuole lei. Magari in nome di una emergenza sociale, evocando l' ordine pubblico. Magari solo per degli scioperi duri, in questo autunno».

 

Mi pare un deja vú.

«




UN PAESE NEL BARATRO: DALL'INIZIO DELLA PANDEMIA 600MILA OCCUPATI IN MENO, 700MILA INATTIVI IN PIÙ.

BELLI I TEMPI IN CUI GUALTIERI DICEVA CHE NON SI SAREBBERO PERSI POSTI DI LAVORO

CRESCE LA DISOCCUPAZIONE IN TUTTE LE FASCE DI ETÀ E SONO 2,1 MILIONI IN PIÙ LE FAMIGLIE ITALIANE A RISCHIO POVERTÀ ASSOLUTA .

È QUESTA IN SINTESI LA FOTOGRAFIA SCATTATA DA CENSI

CONFCOOPERATIVE CHE ANALIZZA I DATI ISTAT E SVIMEZ SU OCCUPAZIONE E REDDITO


Da www.ansa.it

 

disoccupazione coronavirus disoccupatiDISOCCUPAZIONE CORONAVIRUS DISOCCUPATI

"Da febbraio 2020 il livello dell'occupazione è sceso di circa 600 mila unità e le persone in cerca di lavoro sono diminuite di 160 mila, a fronte di un aumento degli inattivi di oltre 700 mila unità". Lo rileva l'Istat nel commento alle stime che aggiornano i dati a giugno, facendo il confronto con il periodo appena precedente al deflagrare dell'epidemia.

 

A giugno il tasso di disoccupazione in Italia risale all'8,8%, in aumento di 0,6 punti rispetto a maggio. Lo rileva l'Istat. La crescita delle persone in cerca di lavoro, sottolinea l'Istituto, è "consistente", pari a 149mila unità in più (+7,3%). Il rialzo, si spiega, "riguarda soprattutto gli uomini (+9,4% pari a +99mila unità, contro il +5,0%, pari a +50mila, delle donne) e interessa tutte le classi di età".

 

A giugno prosegue, anche se "a ritmo meno sostenuto", il calo degli occupati su base mensile: 46 mila in meno rispetto a maggio (-0,2%). Lo rileva l'Istat. La diminuzione, spiega, "coinvolge" le donne, con una perdita di 86 mila unità, e i dipendenti permanenti, ovvero quelli con un 'posto fisso', che si riducono di 60 mila. Gli occupati aumentano invece tra gli uomini (+39mila), i dipendenti a termine, gli autonomi e gli ultracinquantenni.

 

A giugno il tasso di disoccupazione giovanile (15-24anni) aumenta al 27,6%, in rialzo di 1,9 punti rispetto al mese precedente.

disoccupazione coronavirus disoccupatiDISOCCUPAZIONE CORONAVIRUS DISOCCUPATI

 

Con l'emergenza provocata dal Coronavirus sono 2,1 milioni in più le famiglie italiane a rischio povertà assoluta . È questa in sintesi la fotografia scattata dal Focus 'Covid da acrobati della povertà a nuovi poveri. Ecco il rischio di una nuova frattura sociale' di Censis-Confcooperative che analizza i dati Istat e Svimez su occupazione e reddito."Sono 2,1 milioni le famiglie con almeno un componente che lavora in maniera non regolare" di queste "1.059.000 famiglie vivono esclusivamente di lavoro irregolare" spiegano i dati. Tra i lavoratori ci sono "2,9 milioni di working poor" e gli irregolari "sono più di 3,3 milioni".


Fonte:




IL COMITATO RODOTÀ CONTRO ZAGREBELSKY: PER IL PRESIDENTE EMERITO DELLA CORTE COSTITUZIONALE LA PROROGA DELLO STATO DI EMERGENZA È GIUSTIFICATA E NON HA NIENTE A CHE VEDERE CON I ''PIENI POTERI'', MENTRE UNA PIOGGIA DI COSTITUZIONALISTI CENSURA IL GOVERNO CONTE PER IL SUO TENTATIVO DI OPERARE SEMPRE AL DI SOPRA DELLA LEGGE E DEL PARLAMENTO CON LA SCUSA DEL COVID


Giuseppe Salvaggiulio per www.lastampa.it

 

gustavo zagrebelskyGUSTAVO ZAGREBELSKY

Ci fu un tempo in cui Rodotà&Zagrebelsky erano i numi tutelari del costituzionalismo democratico, al punto da essere proposti invano per il Quirinale da un’alleanza ante litteram M5S-sinistra. Ora, invece, i due nomi identificano una divisione di fondo tra giuristi. Da una parte Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte costituzionale, che difende la gestione dello stato di emergenza e il suo prolungamento per opera del governo Conte (considerato, tra l’altro, il migliore tra quelli possibili di questi tempi). Dall’altra l’Osservatorio sulla legalità costituzionale del comitato per i beni comuni, costituito da allievi e collaboratori di Rodotà, tra cui il presidente Ugo Mattei, e a lui intitolato dopo la morte, tre anni fa.

 

stefano rodotaSTEFANO RODOTA

Zagrebelsky guida il fronte dei costituzionalisti pro stato di emergenza (con lui l’ex giudice costituzionale Paolo Maddalena e Tommaso Edoardo Frosini, tra gli altri). La sua tesi, espressa in un testo anticipato ieri su Repubblica e che sarà pubblicato a ottobre da Laterza nel volume “Il mondo dopo la fine del mondo”, è che bisogna distinguere emergenza ed eccezione. La prima è interna al sistema, anzi lo difende da una minaccia grave; la seconda lo frantuma per travolgerlo e superarlo. Dunque lo stato di emergenza per tutelare la salute ed evitare una strage è un salvavita della democrazia e non ha nulla a che vedere con i «pieni poteri».

 

Tesi opposta viene sostenuta dall’Osservatorio. Spiega Marina Calamo Specchia, ordinario di diritto costituzionale a Bari: «Zagrebelsky ha visione sostanzialista, per cui la salute si identifica con la Costituzione stessa. Noi siamo per il bilanciamento dei principi fondamentali, la salute va tutelata ma senza un sacrificio assoluto di altri beni meritevoli di protezione». Tra cui le libertà fondamentali, «limitate illegittimamente dai dpcm, che hanno alterato il sistema costituzionale delle fonti del diritto, tanto che il governo ha goffamente cercato di porre riparo con i decreti legge».

 

Motivo per cui l’Osservatorio (citato alla Camera da un’insolitamente sobrio intervento di Sgarbi) denuncia la proroga come una «rottura costituzionale», lancia una petizione che ha già raccolto 52mila firme e annuncia ricorsi a Consulta e corti internazionali.

 

ainis

I costituzionalisti sono divisi (c’è anche un terzo fronte, quello dei critici con moderazione, tipo Francesco Clementi). L’associazione che li raduna non si schiera. Il congresso 2020 è stato rinviato per l’emergenza Covid e sostituito da un seminario che si terrà a Roma il 4 dicembre. Tema: «Stato di necessità e diritti fondamentali». Fonte: qui



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