L'Iran non ha nascosto negli ultimi mesi il desiderio di superare i limiti di arricchimento iraniani istituiti dal JCPOA 2015. I migliori funzionari si erano precedentemente vantati di fare proprio questo, quindi non è un mistero.
Ciò che è un mistero, tuttavia, è l'ultimo aumento del numero di esplosioni "casuali" e di incendi in remote aree di campagna iraniana conosciute per essere siti di armi e di sviluppo nucleare.
Ad esempio, la scorsa settimana è stata osservata una massiccia esplosione che illuminava il cielo di mezzanotte fuori da Teheran, catturato da film di residenti locali, che i militari iraniani hanno respinto come un incidente di esplosione di fughe di gas. Ma in seguito fu rivelato che si era verificato in una struttura di sviluppo di missili balistici.
E pochi giorni fa, un altro "incidente" riferito è avvenuto nel complesso nucleare di Natanz. Ma quella particolare esplosione "misteriosa" ha causato i funzionari iraniani scatenarsi nella rabbia giovedì, dicendo che "paesi ostili" come gli Stati Uniti e Israele sono vicini al punto di attraversare le "linee rosse". Fondamentalmente, l'Iran ha anche affermato che non ci sono state perdite radioattive a seguito dell'incidente.
L'organizzazione iraniana per l'energia atomica alla fine ha negato che il materiale nucleare fosse persino presente nell'edificio.
La scorsa settimana un'esplosione altrettanto misteriosa ha colpito gran parte di un sito militare iraniano fuori da Teheran:
Aggiungendo alla suspense ciò che potrebbe esserci dietro queste ultime "esplosioni accidentali", un anonimo funzionario dell'intelligence mediorientale ha affermato che la struttura di Natanz era stata colpita da una bomba piazzata lì.
"L'esplosione è stata causata da un dispositivo esplosivo installato all'interno della struttura", ha detto il funzionario al New York Times . Il funzionario ha aggiunto che i bombardamenti "hanno distrutto gran parte delle parti fuori terra della struttura in cui le nuove centrifughe ... sono bilanciate prima che fossero messe in funzione".
I rapporti dei media statali iraniani suggeriscono anche un possibile attacco informatico, al quale i funzionari militari di Teheran affermano che "risponderanno" se l'attacco avesse effettivamente avuto origine dai nemici dell'Iran.
È interessante notare che il New York Times è arrivato al punto di sollevare la questione (anche se sotto forma di dubbi) se le operazioni nere israeliane-americane contro l'Iran, che risalgono all'inizio della cosiddetta "guerra al terrore" di Bush, potrebbero spiegare l'aumento di esplosioni e incendi profondamente sospetti e inspiegabili :
Il tempismo era sospetto: una serie di incendi inspiegabili è scoppiata negli ultimi giorni in altre strutture legate al programma nucleare. Tuttavia, gli esperti hanno notato che se l'esplosione è stata deliberatamente impostata, non ha mostrato alcuna furtività e segretezza che circondano i complessi attacchi informatici da parte degli Stati Uniti e di Israele che sono stati inizialmente ordinati dal presidente George W. Bush verso la fine del suo mandato, e poi esteso dal presidente Barack Obama .
Il servizio di lingua persiana della BBC ha riferito che diversi membri del suo staff hanno ricevuto un'e-mail da un gruppo precedentemente sconosciuto, che si riferiva a se stesso come i Ghepardi della Patria, prima che la notizia dell'incendio diventasse pubblica. Il gruppo ha rivendicato la responsabilità e ha affermato che era composto da dissidenti nell'apparato militare e di sicurezza dell'Iran. Hanno detto che l'attacco avrebbe preso di mira sezioni fuori terra delle strutture bersaglio in modo che il governo iraniano non potesse coprire il danno.
Il Dipartimento di Stato americano, nel frattempo, ha affermato di "monitorare le notizie di un incendio in una struttura nucleare iraniana". Ha aggiunto: "Questo incidente serve come un altro promemoria di come il regime iraniano continua a dare la priorità al suo programma nucleare fuorviato a scapito dei bisogni del popolo iraniano".
L'intelligence israeliana o americana è alla base di questo? Tel Aviv ha promesso per mesi che non si fermerebbe davanti a nulla per impedire alla Repubblica islamica di raggiungere le capacità di armi nucleari.
Una tale possibile campagna di sabotaggio sarebbe davvero un primo passo naturale, come "alternativa" allo sciopero preventivo o a uno scenario di guerra totale (riferito anche di essere "sul tavolo" in Netanyahu e discussioni sulla sicurezza nazionale del ministero della difesa).
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La terza esplosione del "mistero" in meno di una settimana fa tremare la centrale elettrica dell'Iran
Sabato un'esplosione ha squarciato una centrale elettrica nella città iraniana di Ahvaz, segnando la terza esplosione "misteriosa" per colpire il paese in meno di una settimana e la quarta recentemente .
I media di stato hanno mostrato gli equipaggi di emergenza sulla scena dell'incidente diurno mentre un incendio infuriava nella centrale elettrica. Ciò è accaduto giorni fa, un enorme scoppio che ha distrutto l'ospedale di Sina, nel nord di Teheran, che ha ucciso 19 persone e ferito 14.
Le autorità iraniane hanno descritto l'esplosione della Sina come risultato di una perdita di gas. Una spiegazione simile è stata offerta per altre precedenti esplosioni.
Da rivedere, a partire da una settimana fa è stata osservata una massiccia esplosione che illuminava il cielo di mezzanotte fuori da Teheran, catturato dai film dai residenti locali, che i militari iraniani hanno respinto come un incidente di esplosione di fughe di gas. Ma in seguito fu rivelato che si era verificato in una struttura di sviluppo di missili balistici.
Iran: Clearer Sat image of the result of the explosion in Natanz pic.twitter.com/hpwZ88UAiI
— Amichai Stein (@AmichaiStein1) July 5, 2020
Fonte: qui
IRAN E ISRAELE SONO GIÀ IN GUERRA, MA COMBATTONO SENZA MISSILI O CACCIABOMBARDIERI
IN CAMPO CI SONO LE UNITÀ CIBERNETICHE, GLI HACKER DI STATO CHE ATTACCANO LE INFRASTRUTTURE STRATEGICHE DEL NEMICO
A MARZO TEHERAN HA PROVATO A LASCIARE SENZA ACQUA POTABILE ISRAELE, CHE HA RISPOSTO DISTRUGGENDO LE CENTRIFUGHE DELLA CENTRALE NUCLEARE DI NATANZ
Giordano Stabile per “la Stampa”
INCENDIO ALLA CENTRALE NUCLEARE DI NATANZ, IN IRAN
È una guerra senza missili o cacciabombardieri, ma può fare altrettanto male e mettere in ginocchio un intero Paese. «Un inverno cibernetico». È la guerra condotta senza esclusioni di colpi da Iran e Israele. Ha il vantaggio di non essere dichiarata ma rischia di essere il preludio di un conflitto aperto. In campo ci sono le unità cibernetiche dei due principali rivali in Medio Oriente.
Hacker di Stato, che però non puntano tanto a raccogliere informazioni o a disseminare fake news. L'obiettivo sono le infrastrutture vitali. La sfida dura da decenni e ha subito un'accelerazione paurosa negli ultimi mesi. Tutto comincia con un'anomalia a una stazione di pompaggio in Israele. Siamo alla metà di marzo.
IRAN ISRAELE
I flussi cambiano di intensità di colpo e impediscono la normale miscela con il cloro. Mezzo Paese rischia di trovarsi senz' acqua potabile, un disastro tanto più serio nel pieno della pandemia di coronavirus. I Servizi fiutano qualcosa e allertano il reparto di cyber war. L'intervento è immediato e i computer che regolano la stazione vengono «ripuliti» e riportati alla normalità. Per un mese e mezzo lo Stato ebraico non dice nulla sull'attacco. I sospetti sono tutti sull'Iran.
INCENDIO ALLA CENTRALE NUCLEARE DI NATANZ, IN IRAN
La guerra ibrida è salita di un altro gradino. Da anni Teheran arma le milizie sciite nella regione, colpisce gli alleati degli Stati Uniti e di Israele con razzi, droni suicidi, missili sofisticati come nel caso dell'attacco agli impianti petroliferi sauditi del 14 settembre 2019. Senza mai rivendicare.
Lo stesso fa Israele, con centinaia di raid in Siria, e anche in Iraq, contro le milizie addestrate dai Pasdaran, mai ammessi apertamente. Adesso però a essere messa in pericolo è la popolazione israeliana e la risposta non può che essere dello stesso tenore. Una campagna martellante, affidata all'Unità 8200, gli hacker d'élite israeliani, la bestia nera dei Pasdaran. Il primo assaggio è il 26 giugno, quando un'esplosione in un contenitore di gas investe l'impianto missilistico a Khojar.
L'IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI ESHKOL NEL NORD DI ISRAELE
È una fabbrica dove, secondo il Mossad, vengono prodotte componenti sofisticate, esportate poi anche in Siria e Libano. Sei giorni dopo, giovedì 2 luglio, arriva l'attacco più importante, nel sala di assemblaggio delle centrifughe del sito per l'arricchimento dell'uranio a Natanz. Una deflagrazione devastante. Le foto mostrano una parete dell'edificio, vicino al perimetro esterno del complesso, sventrata, il tetto collassato.
ALI KHAMENEI NEL SUO UFFICIO CON UN RITRATTO DI KHOMEINI
Questa volta le autorità non possono parlare di una «fuga di gas». E ammettono di essere sotto attacco. Il capo delle Forze di difesa popolare, Gholamreza Jalal, specifica che la causa dell'incidente è stata «identificata» e minaccia rappresaglie: «Rispondere ad attacchi cibernetici è uno dei nostri compiti. Lo faremo».
Non nomina Israele ma fonti anonime dei Pasdaran fanno trapelare che agenti «stranieri» sarebbero riusciti a infiltrarsi nel sistema di controllo del complesso. Ma non è finita, perché il 4 luglio altre due esplosioni sospette danneggiano la centrale elettrica di Zargan e il l'impianto petrolchimico di Karoun.
ISRAEL DEFENCE FORCE
L'offensiva è a tutto campo e l'obiettivo sembra quello di indebolire l'intera struttura industriale della Repubblica islamica. La leadership iraniana doveva aspettarselo. Se ha azzardato tanto è perché si sente sotto assedio, tradita dall'uscita dell'America di Donald Trump dal Trattato sul nucleare firmato nel 2015. Una coltellata alla schiena, seguita da sanzioni senza precedenti, «terrorismo economico», come l'ha definito il ministro degli Esteri Javad Zarif, intervistato ieri al Med Dialogue dell'Ispi, quest' anno in teleconferenza per via del coronavirus.
PROTESTE IN IRAN CONTRO GLI USA E ISRAELE
L'esponente dell'ala pragmatica del regime è stato uno degli architetti dell'intesa e di fronte alla «massima pressione» ordinata da Trump ha ribadito che «i popoli non si piegano con la fame, non cambiano». Zarif, come il presidente Hassan Rohani, vuole restare ancora nel Trattato, ma l'ala oltranzista intende usare tutti i mezzi per rompere l'assedio. Compresa la cyber war.
BENJAMIN NETANYAHU
Il 7 maggio i Pasdaran hanno messo a segno un altro colpo, con il lancio in orbita del loro primo satellite militare di spionaggio, il «Nour». C'è da credere che ha gli occhi già puntati su Israele e anche questo ha spinto lo Stato ebraico a reagire Il colpo è arrivato al cuore del programma nucleare iraniano. Dopo il ritiro degli Usa dal Trattato, Teheran ha accelerato la produzione di uranio arricchito e ha superato i limiti accettati nel 2015.
BENNY GANTZ E BENJAMIN NETANYAHU
Per Israele si tratta di una minaccia intollerabile e il premier Benjamin Netanyahu ha ripetuto più volte che è pronto a colpire. Adesso il blitz a Natanz, già messo in ginocchio nel 2010 con il virus Stuxnet, ha fatto danni seri e potrebbe bloccare «la produzione di nuove centrifughe», come hanno ammesso ieri ufficiali dei Pasdaran.
SOLDATI ISRAELIANI NEL DESERTO DEL NEGEV
Gli esperti israeliani stimano in «un anno» il ritardo inflitto al programma nucleare. Sempre ieri il ministro della Difesa Beny Gantz ha puntualizzato che «non tutti gli eventi che filtrano dall'Iran sono da attribuire per forza a noi». Una mezza ammissione. Gantz assisteva alla messa in orbita di «Ofek», un satellite spia lanciato dal deserto del Negev.
GIOVANI HACKER AL LAVORO A QOM, IN IRAN
«Un risultato straordinario» ha ribadito. Ma il rischio resta quello di ulteriori rappresaglie iraniane. Per Sima Shine, a capo del programma dell'Iran all'Insitute for National Security Studies, la leadership iraniana è in questo momento «sotto pressione» sul se e sul come reagire. «Difficile immaginare» che non ci sarà alcuna reazione ma più complicato anticipare il tipo risposta. Che faranno? «Un'escalation militare non è auspicabile per nessuno, ma un attacco cyber potrebbe fallire, come già accaduto in precedenza».
PASDARAN
Il riferimento è al tentativo di sabotaggio della rete idrica. Da non sottovalutare perché, come ha rivelato il capo delle unità cibernetiche israeliane, Yigal Unna: «Se i cattivi ce l'avessero fatta, ci saremmo ritrovati senz' acqua, o forse anche peggio». Lo stesso Unna ha lanciato un avvertimento agli iraniani: «Le cose cambiano a una velocità folle. L'inverno cibernetico sta arrivando». Per loro, s' intende. -
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Disgrazie all’Iran – Per accelerare la Nazione Santa?
Una impressionante serie di esplosioni ha colpito l’Iran. Apparentemente la più grave e intenzionale ha devastato, nella notte del 2 luglio, lo stabilimento di Natanz, dove si costruiscono le centrifughe per l’arricchimento dell’uranio. “Le immagini satellitari mostrano un cratere di 10 metri” ha comunicato lo Institute for Science and International Security contro la proliferazione atomica dell’Iran (diretto da tale David Albright) di Washington.
L’esplosione ha inferto “una grave battuta d’arresto alle capacità dell’Iran di dispiegare centrifughe avanzate su scala di massa per gli anni a venire”. L’organizzazione iraniana per l’energia atomica ha confermato che il livello dei danni era “considerevole”. Il Consiglio supremo di sicurezza nazionale ha dichiarato di essere a conoscenza del “motivo principale” dell’incidente del mattino del 2 luglio, ma non è stato in grado di rivelarlo per “scopi di sicurezza”. “Il livello di distruzione rafforza la possibilità che si tratti di sabotaggio”, secondo un articolo pubblicato questa settimana su Hamshahri, un quotidiano semi-ufficiale.
Il 1 ° luglio, almeno 19 persone sono state uccise e molte altre ferite quando un’esplosione ha colpito la clinica Sina Athar, secondo la BBC. “Una immensa palla di fuoco nella notte”. “Un’altra esplosione mortale è stata sentita nella parte occidentale di Teheran, secondo i rapporti locali di un’esplosione in un deposito missilistico. Tuttavia, fonti sostengono che ce ne sono state più di una in più regioni. Un funzionario dell’intelligence ha detto al New York Times che Israele potrebbe essere dietro l’attacco. Questo non è stato ancora confermato” (New York Times)
The Print di Nuova Delhi sunteggia: nel complesso, “ ci sono state tre grandi esplosioni presso strutture strategiche-chiave nelle ultime tre settimane, l’ultima avvenuta nelle prime ore di venerdì proprio a ovest della capitale Teheran, che ha portato a interruzioni di corrente in due quartieri, come riportato dai media statali iraniani. Le prime due esplosioni erano avvenute a Khojir, il più grande impianto di produzione missilistica dell’Iran, e alla base nucleare di Natanz, che ospita il suo complesso di centrifughe. Ci sono stati incidenti più misteriosi nelle ultime settimane: un’esplosione in una clinica medica a Teheran il 30 giugno, che ha ucciso 19 persone; un grande incendio a Shiraz il 3 luglio; ed esplosioni nella centrale elettrica di Ahwaz e nella centrale petrolchimica di Karoun a Mahshahr il 4 luglio”.
Senza che ciò possa essere confermato, appare che Israele, persa la speranza di trascinare gli Usa nella guerra contro l’Iran, abbia preso su di sé la bisogna, con atti di sabotaggio mirati. E non solo.
Il 6 luglio, Israele ha lanciato il satellite spia Ofek-16, “avendo l’Iran nel mirino”, ha precisato The Times of Israel.
“Ofek-16 viene descritto come un “satellite per la ricognizione optoelettronica con capacità avanzate”. È l’ultimo satellite della serie Ofek ad essere lanciato nello spazio, seguendo l’Ofek-11, entrato in orbita nel 2016. Una volta operativo, il satellite sarà gestito dall’Unità 9900 delle forz di difesa israeliane, il reparto di intelligence che controlla tutti i satelliti spia della nazione.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che il successo del lancio “aumenta notevolmente la nostra capacità di agire contro i nemici di Israele, vicini e lontani allo stesso modo. Espande notevolmente la nostra capacità di agire sulla terra, in mare, nell’aria e anche nello spazio. ”
( Ad aprile, anche l’Iran, ha lanciato con successo un satellite spia in orbita dopo anni di tentativi falliti).
“La Bibbia è il nostro titolo di proprietà sulla terra”
Danny Danon,l’ambasciatore israeliano all’ONu, uscente, nell’ultima intervista del suo mandato ha spiegato diffusamente alla BBC che non si deve parlare di “annessione” di Cisgiordania e Gaza, ma di “estensione della sovranità” di Sion sulla: “Non puoi annettere qualcosa che ti appartiene. Quando annetti qualcosa lo fai da un territorio straniero. Non so da chi lo stiamo annettendo” (ossia: non esiste alcun popolo palestinese)
Alla obiezione del giornalista, che ciò era contro il diritto internazionale, Danon ha risposto:
Prima di parlare delle questioni legali, parliamo dei diritti biblici che abbiamo sulla terra.
Il giornalista Stephen Sackur : Stiamo parlando di diritto internazionale, perché lei introduce la Bibbia?
Risposta: “Abbiamo diritti biblici sulla terra. Che tu sia cristiano, musulmano o ebreo – leggi la Bibbia, leggi le storie della Bibbia – è tutto lì.
La Bibbia è un documento legale?
“Questa è la nostra azione per la terra. È biblico. Abbiamo diritti storici sulla terra… devi solo leggere un libro di storia. Puoi andare a Roma e vedere l’arco di Tito. E vedrai le prove della nostra connessione con la terra”.
Inoltre: “Sto concludendo cinque anni intensi come ambasciatore e posso attestare che è stato un compito impegnativo, e rappresento non solo il popolo di Israele, ho rappresentato il popolo ebraico nelle Nazioni Unite”
La classe dirigente sionista non ha più bisogno di dissimulare: Israele non è uno stato come gli altri, è il sacro stato della Promessa Realizzata. Adesso è lo “Israele Eterno, nazione santa e sacerdozio regale nella Sua Casa”, come rimbeccava a Ratzinger il rabbino Neusner, il quale rimproverava a Gesù di “far morire la stirpe, i legami della carne, distruggendo la legge del sabato e non offrendo alcuna struttura sociale realizzabile concretamente”, ossia nessun potere paradisiaco nell’aldiquà. Adesso “Israele Eterno” deve solo ricostruire il Tempo sulla Roccia di Abramo, e ripetere il rito della sgozzamento dell’agnello. Con la minuscola.
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Posto l’utile, anzi necessaria integrazione del lettore
ALEX DEFCON III • 4 ore fa
1) Ci sono alcune correnti “dell’ebraismo” che non vogliono ricostruire il terzo tempio perchè sostengono che discenderà dal Cielo , Altre invece si , lo vogliono costruire appena possibile , tra cui la massoneria http://www.marcovuyet.com/A… . 2) Oggi come oggi l’organizzazione ebraica più accreditata per la costruzione del terzo tempio è questa https://templeinstitute.org/ . 3) Tutte le correnti “dell’ebraismo” sostengono che ci sarà un terzo e definitivo tempio . Eterno . Niente di più sbagliato . Infatti , attraverso il libro di Daniele , la Bibbia ci informa che ci sarà un terzo tempio , quello delle visioni di Daniele , il quale andrà distrutto e , poi , con l’inizio del regno dei Cieli , seguirà un quarto tempio , quello delle visioni di Ezechiele . 4) Cosa sta accadendo e probabilmente cosa accadrà ? Quelli del “The Temple’s Institute” sono stra-convinti , ma stra-convinti , di andare a costruire il tempio definitivo , quello eterno , quello delle visioni di Ezechiele , ma in realtà stanno per andare a costruire il tempio delle visioni di Daniele , il quale andrà distrutto durante l’apocalisse . Tanto più che , il loro progetto , è stato sviluppato sulla base del primo e del secondo tempio , quello di Salomone , ma non sulla base di quello di Ezechiele . Il risultato è una differenza sostanziale dal punto di vista architettonico , perchè il tempio di Salomone differisce da quello di Ezechiele . Sarà quindi necessaria , dopo laùterza , una quarta edificazione . Su questo sito ci sono delle animazioni in 3D sviluppate sulla base delle informazioni tratte dal libro di Ezechiele https://bibliaprints.com/fr… . Se fate un confronto tra il progetto del “The Temple’s Institute” e le animazioni del sito indicato in precedenza , noterete subito la sostanziale differenza . 5) Una curiosità : a proposito dei sacerdoti preposti alle funzioni nel futuro terzo tempio , la parte finale del capitolo 17 del testamento di Levi http://www.intratext.com/IX… dice questo : Nella quinta settimana torneranno nella loro terra devastata e rinnoveranno il tempio del Signore . Nella settantasettesima verranno dei sacerdoti idolatri, bellicosi, avidi, superbi, trasgressori della Legge, empi, pederasti e terofili. 6) Mi sembra strana la cosa perchè il testamento di Levi da me indicato è tratto dal testamento dei dodici patriarchi figli di Giacobbe , libro considerato un apocrifo https://it.wikipedia.org/wi… . 7) Comunque l’apocalisse inizierà il primo giorno di ripristino dell’olocausto quotidiano nel terzo tempio degli ebrei a Gerusalemme , olocausto di un agnello perfetto rigorosamente con la a minuscola o di un capretto perfetto sempre rigorosamente con la a minuscola . Quel giorno inizierà anche l’ultima delle 70 settimane . Per la sua univocità sarà un segno inequivocabile e visibile a tutti . Il tempio dovrà essere considerato sacro , infatti si parla della sua profanazione , quindi della sua sacralità . Con ciò non significa che la massoneria è da considerare sacra per il semplice fatto che uno dei suoi obiettivi è la costruzione del terzo tempio , ANZI . – Vieni Signore Gesú . Se vi par bene , fate presto , ma che dico , fate prestissimo .
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