venerdì 31 luglio 2020

SFRUTTATI, MAL PAGATI, IMPIEGATI IN NERO: C'È MEZZA ITALIA SUL FILO DELLA POVERTÀ


COSÌ IL LOCKDOWN HA MESSO IN GINOCCHIO PIÙ DI 2 MILIONI DI FAMIGLIE CHE VIVONO ESCLUSIVAMENTE DI LAVORO IRREGOLARE: DI QUESTI 1 SU 3 È COSTITUITO DA COPPIE CON FIGLI, IL 44% AL SUD.

MA NON VA MEGLIO NEL RESTO DEL PAESE: IL 20,4% NEL NORD OVEST, IL 21,4% NELLE REGIONI CENTRALI E IL 14% NEL NORD EST

IL RISCHIO? QUELLO DI UNA NUOVA FRATTURA SOCIALE: IL 55% DELLA POPOLAZIONE TEME CHE SI DIFFONDANO RABBIA E ODIO


Matteo Marcelli per ''Avvenire''

 

coronavirus poverta' 1CORONAVIRUS POVERTA'

Lavoro irregolare, precario, che non basta a mantenere se stessi e la propria famiglia. Come quello di Roberto, 53 anni, bracciante agricolo nelle Langhe. La schiena piegata di chi ha già dato molto, ma gettare la spugna non è un' opzione, anche se con il Covid ha rischiato davvero di andare al tappeto.

VOLONTARI CARITAS A CATANIAVOLONTARI CARITAS A CATANIA

 

Roberto è quello che si definisce un working poor: il suo è un impiego che sarebbe anche sufficiente per tirare avanti se solo non ci fossero tre figli da mantenere e da mandare a scuola, magari da portare fuori a cena ogni tanto, come farebbe una famiglia normale.

 

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«Se in questi mesi non ci fosse stata la Caritas non avrei potuto tirare avanti - racconta ad Avvenire -. Sono stato costretto ad accetare qualche offerta in nero e non mi era mai successo. Non vorrei continuare così, ma per il momento non c' è altra soluzione».

 

volontari aiutano i poveri a milanoVOLONTARI AIUTANO I POVERI A MILANO

Sul filo della povertà. Come un "acrobata della povertà", Roberto è riuscito a sopravvivere. Ma il suo non è un caso isolato, come stiamo raccontando sulle pagine del nostro giornale nell' inchiesta sulla pandemia sociale. Sono molti, troppi, i lavoratori che durante il lockdown hanno visto crollare all' improvviso il loro reddito, andando a ingrossare la sacca di povertà assoluta del Paese.

 

Sfruttati, mal pagati, a volte mortificati e privi di una rete di sostegno sociale adeguata. Il Focus di Censis e Confcooperative pubblicato ieri, "Covid, da acrobati della povertà a nuovi poveri", ha provato per la prima volta a contarli e lo scenario che ne esce è drammatico.

 

I numeri della ricerca parlano da soli: sono 2,1 milioni le famiglie con almeno un componente che lavora in maniera non regolare e oltre un milione può contare solo su stipendi in nero (il 4,1% sul totale delle dei nuclei italiani).

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Di queste, più di 1 su 3, vale a dire 350mila, è composta da cittadini stranieri. Un quinto ha minori fra i propri componenti, quasi un terzo è costituita da coppie con figli, mentre sono 131mila le famiglie possono contare esclusivamente sulll' impiego non regolare di un unico genitore.

mensa caritasMENSA CARITAS

 

Il lavoro senza tutele si concentra soprattutto al Sud, dove copre il 44,2% degli impiegati, ma non va meglio nel resto del Paese: il 20,4% nel Nord Ovest, il 21,4% nelle regioni centrali e il 14% nel Nord Est.

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Gli effetti del Covid. La situazione era già grave prima del coronavirus, ma la pandemia ha pericolosamente allargato la platea dei lavoratori finiti in ginocchio. Durante i mesi di lockdown 15 italiani su 100 hanno perso e più del 50% del loro reddito, mentre 18 su 100 hanno subito una contrazione compresa fra il 25% e il 50%, per un totale di 33 italiani su 100 con un introito ridotto almeno di un quarto.

MENSA CARITASMENSA CARITAS

 

Ancora più drammatica la situazione fra le persone con un' età compresa fra i 18 e i 34 anni, per le quali il peggioramento inatteso delle propria situazione economica ha riguardato 41 individui su 100 (riduzione di più del 50% per il 21,2% e fra il 25% e il 50% per il 19,5%).

 

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In sintesi, la metà degli italiani (50,8%) ha sperimentato un' improvvisa caduta delle proprie disponibilità economiche, con punte del 60% fra i giovani, del 69,4% fra gli occupati a tempo determinato, del 78,7% fra gli imprenditori e i liberi professionisti. La percentuale fra gli occupati a tempo indeterminato ha in ogni caso raggiunto il 58,3%.

MENSA CARITASMENSA CARITAS

 




La sfiducia. Un quadro che si rispecchia nelle attese dei lavoratori intervistati per i prossimi 12 mesi: se il 49,2% prevede una sostanziale stabilità del reddito rispetto a quello precedente il Covid-19, il 47% considera probabile una contrazione (per il 7,0% superiore al 50%), e solo il 3,8% prevede un aumento.

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Il 55% della popolazione teme poi l' eventualità che si possano diffondere rabbia e odio sociale, il 50% ipotizza un forte aumento della disoccupazione, mentre il 33,9% ha paura che l' intervento dello Stato possa essere insufficiente per la sanità e per le misure di contrasto alla povertà.

 

Più concentrato sugli aspetti della sanità il 27,2% delle risposte, che guarda al rischio che il coronavirus possa ridurre l' attenzione rispetto ad altre patologie gravi, mentre il 25,5% teme di veder svanire i risparmi di una vita.

 

«Il paese vede la sua competitività ferma al palo dal 1995.

Abbiamo un' occupazione più bassa della media europea. Un deficit che è cresciuto di 20 punti e un Pil che chiuderà con un rosso a due cifre, sfondando il tetto del 10%. Abbiamo una geografia sociale ed economica del Paese molto sbilanciata - ragiona Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative - con poco meno di 23 milioni di lavoratori, oltre 16 milioni di pensionati, 10 milioni di studenti (con una formazione che non è sempre d' eccellenza) e oltre 10 milioni di poveri. Il problema non è il deficit, ma la capacità o meno di poterlo pagare».

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Ecco perché in merito al Recovery Fund «servono subito risorse per politiche strutturali che tendano sia alla salvaguardia dell' attuale occupazione, ma soprattutto alla creazione di nuovo lavoro - spiega Confcooperative -. Solo rilanciando innovazione, competitività e occupazione potremo far fronte ai debiti che abbiamo contratto, ridurre le diseguaglianze e costruire un modello di Paese più equo e più sostenibile».


Fonte: qui



L'ECONOMIA ITALIANA CROLLA DEL 12,4% NEL SECONDO TRIMESTRE, -17,3% RISPETTO ALL'ANNO SCORSO. TRA APRILE E GIUGNO PERSI OLTRE 50 MILIARDI DI EURO

IL 51% DEGLI ITALIANI TEME PER L'OCCUPAZIONE, E IL GOVERNO NEL DECRETO AGOSTO INFILA UN NUOVO BLOCCO DEI LICENZIAMENTI. MA STAVOLTA NON SARÀ PER TUTTI

ISTAT, PIL ITALIA -12,4% NEL SECONDO TRIMESTRE, -17,3% ANNUO

Da www.ansa.it

 

Il Pil italiano nel secondo trimestre 2020 crolla del 12,4% sul trimestre precedente e del 17,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo comunica l'Istat nella stima preliminare, spiegando che i dati sono corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati.

 

La variazione acquisita del Pil per il 2020 è negativa, pari a -14,3%. Così l'Istat, dando conto del risultato che si otterrebbe nel caso in cui in tutti i restanti trimestri dell'anno si registrasse una crescita congiunturale nulla.

 

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTEROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

"Dopo la forte riduzione registrata nel primo trimestre (-5,4%), l'economia italiana nel secondo trimestre 2020 ha subito una contrazione senza precedenti (-12,4%) per il pieno dispiegarsi degli effetti economici dell'emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate". Così l'Istat nel commento ufficiale alle stime preliminari del Prodotto interno lordo. "Con il risultato del secondo trimestre il Pil fa registrare il valore più basso dal primo trimestre 1995, periodo di inizio dell'attuale serie storica", sottolinea l'Istituto. Si tratta quindi di un record negativo, un minimo storico.

 

La caduta registrata dal Pil nel secondo trimestre "è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti i comparti produttivi, dall'agricoltura, silvicoltura e pesca, all'industria, al complesso dei servizi", comunica l'Istat. "Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta", spiega l'Istituto di statistica.

 

"La caduta del Pil si colloca all'interno di un contesto internazionale dove le principali economie registrano riduzioni di analoga portata a causa del diffondersi della pandemia", così l'Istat nel commento alla stima sul Prodotto interno lordo italiano nel secondo trimestre del 2020.

 

PIL: TRA APRILE E GIUGNO PERSI OLTRE 50 MILIARDI DI EURO

 (ANSA) - Il valore del Pil nel secondo trimestre del 2020 risulta essersi ridotto di oltre 50 miliardi nel confronto con il precedente trimestre. E' quanto emerge dalla tavole dell'Istat. Tra aprile e giugno si sono infatti persi, in termini congiunturali, precisamente 50 miliardi e 289 milioni di euro.

disoccupazione crisiDISOCCUPAZIONE CRISI

 

 

LAVORO: SONDAGGIO SWG, IL 51% DEI LAVORATORI TEME LICENZIAMENTI

ANSA

 

Prevale la percezione del rischio occupazionale, dopo la crisi innescata dalla pandemia da Covid-19. Il 51% dei lavoratori teme possano esserci licenziamenti.

 

E' quanto emerge dal report Swg sulle aspettative relative all'occupazione, sulla base dell'ultima rilevazione condotta a fine luglio su un campione rappresentativo della popolazione. Pensando all'attuale situazione lavorativa, la maggioranza si è infatti detta d'accordo con l'affermazione secondo cui è probabile la perdita di posti di lavoro, contro un 49% che invece ritiene che non sia probabile.

    Secondo l'ultima l'analisi dettagliata, il 2% afferma di aver già perso il posto di lavoro, il 17% teme di perdere il proprio e per il 32% è probabile che nella realtà in cui lavora (azienda o ente) ci saranno licenziamenti, anche se non pensa di essere coinvolto in prima persona. Per il 49%, invece, la propria azienda/ente è solida e non c'è rischio di licenziamenti.

 

Le aspettative cambiano a seconda degli elettori. Gli elettori del Pd appaiono più ottimisti: il 45% crede alla proroga dello stop ai licenziamenti (al momento bloccati fino al 17 agosto) e solo il 14% pensa che ci sarà un rialzo della disoccupazione. All'opposto i più scettici risultano essere gli elettori di Fratelli d'Italia: tra loro solo il 22% crede alla proroga della 'moratoria', mentre il 60% si aspetta un aumento della disoccupazione. Tra questi ultimi, inoltre, il 47% pensa che ci saranno più di 500 mila nuovi disoccupati con un'eventuale aggravarsi della crisi economica in autunno; al contrario, la percentuale si ferma al 5% tra gli elettori M5s.

    Tra i settori maggiormente a rischio, sempre secondo il report, in testa ci sono la ristorazione e il turismo, seguiti dal piccolo commercio e dalle Pmi; la grande distribuzione e le aziende che offrono i servizi digitali sono invece viste come i comparti meno esposti alla crisi occupazionale.

chiuso per virusCHIUSO PER VIRUS

 

DECRETO AGOSTO, LA BOZZA: RESTA STOP LICENZIAMENTI, NON PER TUTTI


ANSA - Ecco la bozza del decreto legge Agosto che l'ANSA ha potuto visionare. Proroga del blocco dei licenziamenti al 31 dicembre 2020 con alcune eccezioni: la misura non vale nei casi di cessazione dell'attività di impresa e nei casi di fallimento. Previste anche norme specifiche per gli appalti. Confermato l'intervento che consente al datore di lavoro di revocare le procedure di licenziamento senza sanzioni a suo carico. 

 

La Cig Covid viene estesa ancora per nove settimane e sarà possibile utilizzarla fino a tutto il 2020. Ma diventa selettiva ed onerosa: le ultieriori settimane saranno autorizzate solo per chi ha già usufruito dei periodi previsti pagando il 9% della retribuzione totale che sarebbe spettata al lavoratore se il fatturato aziendale è diminuto del 20%. L'importo sale al 18% per chi non ha avuto un calo di fatturato, prevede sempre una prima bozza del Decreto Agosto, composta da 10 articoli, con le misure che riguardano soprattutto il lavoro. E' previsto anche il blocco dei licenziamenti fino al 31 dicembre e - è un' altra novità - l'azzeramento dei contributi per chi, pur avendono usufruito, non utilizzerà più la Cig.

 

L'azzeramento per sei mesi di contributi previdenziali, con l'esclusione di quelli dovuti all'Inail, saranno riconosciuti ai datori di lavoro che assumeranno un lavoratore subordinato a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2020. Lo prevede la prima bozza del Decreto Agosto che l'ANSA ha potuto visionare. L'esonero dai contributi vale solo se si registra un aumento occupazione rispetto ai dodici mesi precedenti ma è cumulabile con altri esoneri o riduzioni di aliquote già previste.

 

fabbrica coronavirus 2FABBRICA CORONAVIRUS 2

Arriva poi una nuova proroga, fino a tutto dicembre 2020, per i contratti a termine. La prima bozza estende la deroga già prevista ai paletti fissati con il decreto Dignità che durante il lockdown era stata introdotta fino al 30 agosto.

 

Aumenta anche l'assegno per gli invalidi civili totali: i 516 euro scatterranno a partire dai 18 anni e non più dai 60. La norma è retroattiva dal 20 luglio.

 

Sempre secondo la bozza arriva un sostegno per i lavoratori stagionali del turismo, delle terme e dello spettacolo sotto forma di due diversi bonus, da 1.000 e 600 euro per i mesi di giugno e luglio. Ma un aiuto arriva anche a nuove categorie professionali, come ai venditori a domicilio, ai lavoratori 'intermittenti' e agli autonomi (occasionali) che non hanno partita Iva. La norma prevede 1.000 euro agli stagionali del turismo e delle terme che hanno interrotto il lavoro prima del 17 marzo e che attualmente non hanno ripreso l'attività. I 600 euro mensili vanno invece alle altre categorie.


Fonte: qui


NEGLI USA IL CROLLO È DEL 33% SU BASE ANNUALE, UN DATO CHE NON SI VEDEVA DALLA FINE DELLA GUERRA

IN GERMANIA IL CALO È STATO PIÙ CONTENUTO MA SEMPRE DI PORTATA STORICA: -11,7%, AZZERATI 10 ANNI DI CRESCITA

VA MENO PEGGIO IN GIAPPONE: È UN PAESE ORMAI TALMENTE INSULARE CHE LA CRISI GLOBALE PESA SOLO PER IL 4,5%: CHI MEGLIO HA GESTITO IL VIRUS, MEGLIO VA NEI CONTI

IL PIL AMERICANO REGISTRA LA CONTRAZIONE PEGGIORE DAL 1947

Marco Valsania per ''Il Sole 24 Ore''

 

La gravità della recessione americana scatenata dalla pandemia è stata fotografata dal Prodotto interno lordo: nel secondo trimestre, tra frane nei consumi e negli investimenti, il Pil si è contratto al passo del 32,9% su base annuale. Un record almeno dalla Seconda Guerra Mondiale e un multiplo dei precedenti massimi negativi, il 10% nel 1958, l' 8% nel 1980 e l' 8,4% nel quarto trimestre 2008, durante la crisi finanziaria. Considerando l' andamento, invece che proiettato sul prossimo anno, rispetto ai precedenti tre mesi o allo stesso periodo del 2019, la contrazione è stata del 9,5%, a sua volta inedita dal 1947 e probabilmente dalla Grande Depressione.

 

donald trumpDONALD TRUMP

La crisi non è alle spalle. Sono previsti parziali recuperi nel terzo trimestre, con Citigroup che attende un +27% annualizzato. Ma la recrudescenza del coronavirus nel Paese mette in dubbio ogni facile ottimismo sulla riapertura dell' economia.

Il chairman della Federal Reserve Jerome Powell ha lanciato allarmi sulle pesanti incognite che persistono. E a immediata riprova il governo, accanto al Pil del secondo trimestre, ha riportato nuove indicazioni di stallo: 1,43 milioni di richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, il diciannovesimo dato superiore al milione e il secondo consecutivo in peggioramento.

 

Sul trauma economico si sono innestate nuove escalation dello scontro politico. Donald Trump, tra sondaggi che lo vedono staccato di oltre dieci punti dalla sfidante democratico Joe Biden, ha sollevato per la prima volta in un tweet la drammatica prospettiva d' un rinvio delle elezioni presidenziali di novembre. Ha citato, senza prove, lo spettro di truffe per il crescente ricorso a schede via posta e la necessità di assicurare un voto «in modo appropriato e sicuro».

Le urne del 2020, ha incalzato, saranno "le più fraudolente nella storia, un imbarazzo per gli Usa".

 

Trump non ha l' autorità per rinviare le elezioni, prerogativa semmai del Congresso. La data è immutata dal 1845 e stabilita con legge federale, che richiede interventi legislativi per essere modificata. E ogni spostamento sarebbe minimo: la Costituzione stessa stabilisce che un nuovo Congresso debba insediarsi il 3 gennaio e che il mandato del neo-Presidente cominci il 20 gennaio. Anche numerosi leader repubblicani hanno ripudiato il tweet della Casa Bianca, che ha tuttavia aggravato il timore di caos, compreso il rischio che Trump non accetti sconfitte alle urne.

 

trader coronavirus wall street borsa borseTRADER CORONAVIRUS WALL STREET BORSA BORSE

La paura di debacle istituzionali ha innervosito mercati finanziari già preoccupati per il destino dell' economia. Il Pil ha evidenziato la profondità del trauma lasciato in eredità dal secondo trimestre, caratterizzato da generali "lockdown" per cercare di controllare le impennate delle infezioni. I consumi, il 70% del Pil, sono caduti del 34,6%, gli investimenti aziendali del 27% e crolli hanno sofferto esportazioni e importazioni.

 

Ulteriori sfide sono alle porte: aziende iconiche, da Boeing alle compagine aeree, da Microsoft alle banche, hanno deciso di recente continui tagli occupazionali. In luglio è nuovamente scivolata la fiducia dei consumatori e indicatori elaborati da JP Morgan e Facteus hanno evidenziato battute d' arresto negli acquisti con carte di credito come nella clientela dei ristoranti. L' Ufficio federale del censimento ha rilevato che il 51,1% delle famiglie risente oggi di riduzioni nel reddito da lavoro. In gioco restano, inoltre, l' efficacia di nuovi aiuti anti-crisi. Se la Fed resta impegnata a sostenere l' economia, nuovi piani pubblici sono ostaggio di impasse tra Congresso e Casa Bianca.

 

Mentre la pandemia avanza, con oltre mille vittime e decine di migliaia di casi al giorno. Tra gli scomparsi ieri Herman Cain, imprenditore ed ex candidato presidenziale.

 

 

ANCHE PER L'ECONOMIA TEDESCA ARRIVA UN CROLLO STORICO

Roberta Miraglia per ''Il Sole 24 Ore''

Dennis Muilenburg CEO BOEINGDENNIS MUILENBURG CEO BOEING

 

Gli economisti tedeschi hanno già iscritto ieri, 30 luglio 2020, tra i momenti «storici». È il giorno in cui Destatis, l' ufficio di statistica, ha reso noto il dato più atteso di sempre, il Pil del secondo trimestre, colpito in pieno dalla crisi del coronavirus: meno 10,1 per cento. Rispetto al periodo aprile-giugno 2019, il calo è stato dell' 11,7 per cento. La contrazione a doppia cifra, che segue il -2% dei primi tre mesi, è il dato più drammatico registrato da quando sono cominciate le misurazioni, nel 1970, e spazza via dieci anni di crescita ininterrotta.

 

La crisi causata dal virus arrivato dalla Cina, che ha innescato una pandemia senza risparmiare alcun Paese, ha provocato alla prima economia europea un danno maggiore della crisi finanziaria del 2008-2009 (-7 per cento). Si tratta di un dato preliminare, a rischio di revisione più del solito per via della notevole incertezza che questi tempi eccezionali conferiscono alle rilevazioni.

 

«Nella mia vita professionale di economista non avrei mai creduto di dover scrivere questo: il Pil tedesco si è contratto di un incredibile 10,1% ed è pure meglio di quanto temessimo, grazie probabilmente a "buoni" dati sulle vendite al dettaglio» ha scritto Andreas Rees, capo economista per la Germania di UniCredit Macro Research. Il colpo era atteso per la somma di crollo della domanda, estera e interna, e degli investimenti ai quali si è aggiunta la cancellazione di fiere ed eventi, la chiusura delle attività commerciali e il fermo degli altri servizi.

 

Merkel Olaf ScholzMERKEL OLAF SCHOLZ

Soltanto l' aumento della spesa pubblica e i programmi federali di finanziamento del Kurzarbeit (riduzione delle ore lavorate) hanno impedito che il tasso di disoccupazione toccasse record pre-riunificazione. Sempre ieri Destatis ha diffuso i dati sull' occupazione che a giugno è calata dello 0,1% mentre rispetto a un anno fa il numero di persone occupate è sceso dell' 1,3 per cento. Il tasso di disoccupazione è salito al 4,5% a giugno, con un aumento di senza lavoro, rispetto all' anno precedente, di 653mila unità (+49,2 per cento). A luglio però si è verificato un mini rimbalzo: il numero di disoccupati è diminuito di 18mila unità rispetto al mese precedente.

 

Archiviato il disastro, sempre che non ci sia una seconda grave ondata di contagi, quale sarà l' intensità della ripresa? I massicci pacchetti di stimoli del Governo federale, per 130 miliardi di euro, che vedono la riduzione temporanea dell' Iva, finanziamenti e aiuti a fondo perduto alle imprese dei settori più colpiti nonché investimenti pluriennali in ambiente e infrastrutture, daranno certamente impulso all' economia nella seconda metà dell' anno ma non potranno durare per sempre.

 

La crisi sanitaria ha accelerato dolorosi processi di trasformazione come quello in atto nell' industria automobilistica: secondo un sondaggio dell' istituto Ifo, un' impresa su cinque ritiene che la propria esistenza sia messa a rischio dalla crisi del coronavirus e nell' automotive si temono ingenti ripercussioni occupazionali. Il sindacato IGMetall vede 300mila posti a rischio e non solo nelle grandi aziende produttrici ma anche nella filiera dei medi e piccoli fornitori e delle aziende di macchine utensili. Nel cono d' ombra ci sono poi importanti settori quali il turismo e l' aviazione.

 

Nonostante tutto, si intravedono segnali positivi. I consumi privati, stima Andreas Rees, potrebbero aver tenuto meglio di investimenti ed export. Lo si evince dai dati delle vendite al dettaglio (escluse le automobili) che ad aprile e maggio sono scese solo dell' 1,7% rispetto al trimestre precedente e a maggio sono tornate a livelli pre crisi. Se il mercato del lavoro si stabilizzerà, i consumatori potrebbero andare al salvataggio dell' economia, grazie al generoso sconto sull' Iva partito a luglio.

Olaf Scholz e MerkelOLAF SCHOLZ E MERKEL

 

La ripresa non sarà a V ma potrebbe portare un +8% al Pil del terzo trimestre e +5% nel quarto. L' andamento effettivo dell' economia dipenderà, tuttavia, dalla circolazione del virus, non solo in Germania dove è difficile si torni a situazioni da lockdown, ma soprattutto negli Stati Uniti dove l' epidemia non è sotto controllo.

 

TOKYO IN ALLARME, ECONOMIA IN CALO DEL 4,5%

Da ''Il Sole 24 Ore''

 

Per il Governo di Tokyo, la pandemia da Covid-19 costerà all' economia giapponese una contrazione del 4,5%, la più grave dal 1994. L' Esecutivo ha diffuso ieri le proprie stime, aggiungendo che la flessione potrebbe arrivare al 5%, se in autunno il virus tornasse a circolare nelle principali economie del mondo. Lo scenario del Governo è in linea con quello offerto dalla Banca centrale, che prevede una flessione compresa tra il 4,5 e il 5,7%. A giugno, l' Fmi aveva stimato un calo del Pil del 5,7%.

 

Un altro report diffuso ieri, registra segnali positivi in arrivo dal commercio al dettaglio: le vendite hanno messo in fila il quarto mese di contrazione consecutiva a giugno, ma il calo (-1,2%) è stato meno forte del previsto.

 

shinzo abe con la mascherina 1SHINZO ABE CON LA MASCHERINA

Il Governo ha già varato piani di sostegno da 2.200 miliardi di dollari e ha allo studio nuovi interventi. Mentre si fanno i conti con l' impatto della crisi e si preparano le contromisure, i contagi hanno però rialzato la testa.Ieri si sono registrati 1.266 nuovi casi, dopo i 1.242 di mercoledì, quando per la prima volta è stata superata quota mille. Nel distretto della capitale, i casi sono stati 367, anche per effetto dell' incremento dei tamponi eseguiti (5.800, un record). Le persone colpite sono in gran parte appartenenti alle fasce di età più giovani e quelle con sintomi gravi sono poche. Per questo, il capo di Gabinetto del Governo giapponese, Yoshide Suga, ritiene non ci siano i presupposti per dichiarare una nuova emergenza sanitaria.

 

Più preoccupata la governatrice di Tokyo, Yuriko Koike, che ha invece sollecitato bar, ristoranti e karaoke a ridurre gli orari di attività dei propri locali nelle ore serali, dal 3 agosto fino alla fine del mese. Agli esercizi che si adegueranno, il governo metropolitano offre un contributo di 1.900 dollari. «Stiamo affrontando una situazione estremamente critica e siamo a un soffio da un' esplosione letale dei contagi. Dobbiamo mettere un freno», ha spiegato Koike.

 

Sotto osservazione, in particolare, il quartiere a luci rosse di Kabukicho, centro dei principali focolai a partire dal termine dello stato di emergenza a fine maggio.

La ripresa dei contagi rischia di compromettere la campagna lanciata il 22 luglio dal premier Shinzo Abe per sostenere il turismo nazionale. Iniziativa criticata dall' Organizzaione mondiale della sanità: «Il virus si diffonde quando le persone si spostano. Questo è chiaramente un errore. I reparti di terapia intensiva si riempiranno in fretta», ha affermato Norio Sugaya, del panel dell' Oms.

 

shinzo abeSHINZO ABE

Controllata nella fase iniziale, con l' imposizione di misure d' emergenza a livello nazionale, la pandemia ha ricominciato a manifestarsi a metà giugno, con focolai che nelle ultime settimane sono scoppiati in altre aree urbane, oltre a quella di Tokyo. Su scala nazionale, i contagi sono circa 35mila, con 1.019 morti accertate.

Dati che fanno ancora del Giappone una storia di successo nel contenimento del virus.


Fonte: qui






STAI A VEDERE CHE AVEVANO RAGIONE GLI SVEDESI

IL PAESE SCANDINAVO È L’UNICO DEL MONDO A NON AVER FATTO ALCUN LOCKDOWN, MA LA CURVA ALLA FINE SI È ABBATTUTA LO STESSO.

L’ECONOMIA STA MOSTRANDO CHIARI SINTOMI DI MIGLIORAMENTO RISPETTO ALLE CONTROPARTI EUROPEE, CON LE AZIENDE CHE FANNO PROFITTI SOPRA LE ASPETTATIVE

PROROGATO LO SMART WORKING FINO AL 2021


L’ARTICOLO DEL ‘FINANCIAL TIMES’ SULLE AZIENDE SVEDESI CHE BATTONO LE ASPETTATIVE

qui

 

IL CASO SVEZIA: NON FARE IL LOCKDOWN HA SALVATO L’ECONOMIA? L’ANALISI DEL ‘FINANCIAL TIMES’

Mauro Bottarelli per https://it.businessinsider.com/

 

La materia è di quelle da maneggiare con cura. Con parte di Europa alle prese con una crescente insorgenza di nuovi focolai di Covid, soprattutto in Spagna e Belgio, responsabilità vuole che a trattare tematiche di questa delicatezza per la salute pubblica siano gli scienziati e i medici.

 

coronavirus sveziaCORONAVIRUS SVEZIA

Ma è inutile negare che la pandemia da coronavirus sia ormai un vero e proprio market mover, capace di influenzare con le sue quotidiane novità – in positivo o negativo, più o meno confermate dai riscontri – non solo i corsi degli indici azionari ma anche le previsioni macro rispetto ai dati di crescita.

 

Con questo spirito meramente di analisi dei dati, il Financial Times – quotidiano non certo tacciabile di profilo complottista, no vax o negazionista – ha preso in esame il caso svedese, ovvero pressoché l’unico Paese al mondo (certamente in Europa) che ha affrontato l’ondata di epidemia senza nemmeno un giorno di lockdown, di fatto ponendo in essere un approccio sanitario basato sul principio dell’immunità di gregge.

 

morti di coronavirus in svezia da febbraio a luglioMORTI DI CORONAVIRUS IN SVEZIA DA FEBBRAIO A LUGLIO

Certo, qualche misura di contenimento in corso d’opera è stata imposta, come ad esempio l’utilizzo limitato di mascherine e il distanziamento ma il Paese scandinavo non ha mai visto negozi e ristoranti chiusi, uffici deserti e trasferimenti di massa verso lo smart working, fabbriche in modalità di serrata e, soprattutto, cittadini chiusi in casa e autorizzati a spostarsi solo per esigenze primarie e inderogabili.

 

Il risultato?

 

Lo mostrano questi due grafici, i quali delineano l‘andamento temporale dei nuovi casi e dei nuovi decessi a livello quotidiano per Covid.

nuovi casi in svezia da febbraio a luglioNUOVI CASI IN SVEZIA DA FEBBRAIO A LUGLIO

 

Insorgenza, picco (probabilmente reso più acuto proprio dall’assenza totale di contromisure sanitarie drastiche) e poi, evidenze alla mano, un calo che fino ad ora non ha presentato nuovi focolai degni di nota.

 

Merito della tempra vichinga? Della dieta? Ironia a parte, persino la vulgata che vedrebbe il virus indebolito grazie all’arrivo della bella stagione e del netto aumento delle temperatura si scontra contro l’evidenza svedese, poiché a quelle latitudini certamente non si beneficia di temperature che possano “bollire” il Covid, nemmeno in piena estate.

ERICSSON VOLVO ELECTROLUXERICSSON VOLVO ELECTROLUX

 

Ma ecco la parte più interessante, quella maggiormente delineata dal servizio del Financial Times: proprio grazie all’assenza totale di lockdown, l’economia svedese sta già oggi mostrando chiari sintomi di miglioramento e di netto outperforming rispetto a tutte le controparti europee.

 

A confermare il trend sono stati i dati delle trimestrali presentate nelle scorse settimane delle principali aziende del Paese, da giganti come Ericsson ed Electrolux passando per le banche come Handelsbanken e protagonisti della componentistica come Assa Abloy. Tutti hanno vantato profitti ben al di sopra delle aspettative di mercato, anche se in alcuni casi questo trend si sia limitato e sostanziato in un calo più contenuto delle attese.

stoccolmaSTOCCOLMA

 

“Non ho mai visto nella mia carriera una proporzione così alta di aziende che battano le aspettative degli analisti a livello di profitti. Nel caso del secondo trimestre dell’economia svedese, possiamo dire che siano praticamente al 90% abbondante“, dichiara al quotidiano finanziario britannico Esbjorn Lundevall, chief equity strategist presso SEB.

 

“L’aver mantenuto la società aperta, le scuole aperte, non significa che non siamo stati colpiti dalla pandemia. Ma significa certamente che non siamo stati costretti, di colpo, a non poter più uscire di casa. Non serve un genio dell’economia per capire che questo ha certamente aiutato le imprese”, sottolinea, Alrik Danielson, chief executive del marchio manifatturiero SKF.

 

i profitti delle aziende svedesi sopra le aspettativeI PROFITTI DELLE AZIENDE SVEDESI SOPRA LE ASPETTATIVE

Questi grafici mostrano un paio di evidenze interessanti. Primo, i numeri giunti dalle trimestrali sono stati tali da aver spinto alcuni economisti a rivedere del tutto le stime del Pil svedese per il 2020, portandolo a livelli certamente non di crescita ma di un netto grado di resilienza all’impatto globale della pandemia rispetto alla media dei Paesi europei.

 

E prima che qualcuno avanzi il sospetto interessato che il miracolo scandinavo sia frutto della corona e della sovranità monetaria, giova invece sottolineare cosa molti psicologi ritengano abbia realmente offerto un effetto boost all’economia, più di qualsiasi direttiva del governo o delle autorità sanitarie: la predisposizione psicologica degli svedesi nel non aver paura di andare a scuola, in ufficio, in fabbrica ma anche al ristorante, al bar o in giro per negozi.

 

anders tegnellANDERS TEGNELL





Senza questo approccio, infatti, nessuna imposizione avrebbe potuto evitare defezioni di massa, nemmeno in Paesi con un altissimo livello di senso civico come quelli scandinavi.

 

Insomma, il mix di realismo e fatalismo ha battuto quello di psicosi e cautela per 2 a 0. Secondo punto, questo tipo di impatto psicologico si fa notare nel grafico relativo agli utili aziendali, i quali hanno visto vincitrici assolute le aziende con forte vocazione al mercato interno, mentre giganti orientati su un’impostazione più globale come Volvo hanno pagato duramente il lockdown che ha paralizzato per mesi il mondo intero, dall’Asia agli Usa fino all’America Latina.

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Non a caso, a presentare i dati in assoluto più inaspettati e confortanti sono stati gli istituti bancari con forte orientamento retail e pressoché nulla esposizione all’estero o a rami come l’investment banking. Infine, si fa notare come la Svezia abbia beneficiato grandemente anche dai buoni rapporti commerciali e politici che intrattiene a livello bipartisan sia con Cina che con gli Usa.

 

La prima – destinataria di export svedese, soprattutto legato al comparto industriale e alimentare – è stata infatti la nazione-avanguardia della ripresa economica, avendo patito per prima il lockdown più duro. I secondi, di fatto, rimasti operativi in modalità business as usual fino a primavera inoltrata, quando la pandemia ha colpito duramente New York e imposto il lockdown a varie parti del Paese.

coronavirus svezia 2CORONAVIRUS SVEZIA

 

E ora, con nuovi focolai in mezza Europa che a detta del premier britannico, Boris Johnson, rappresenterebbero di fatto già l’arrivo della tanto temuta seconda ondata, che fare? Seguire l’esempio svedese o, di fatto, operare con cautela massima, come sembra fare il governo italiano con la sua scelta di prolungamento dello stato di emergenza?

coronavirus svezia 1CORONAVIRUS SVEZIA

 

Preso atto che normalmente la via migliore risiede nel mezzo, il problema appare decisamente in testa alla lista delle preoccupazioni degli analisti economici: “Qual è il grado di probabilità di andare incontro a nuovi regimi di lockdown? Qual è il grado di probabilità che sussiste rispetto a quello che possiamo definire un fattore di paura collettiva? Questa e solo questa è la grande questione che incombe sul grado di velocità che si riusciremo a imprimere alla ripresa economica europea. Ora è tutto basato sulla psicologia, è tutto incentrato sulla gente e la sua reazione“, conclude Alrik Danielson.

stime sul pil coronavirusSTIME SUL PIL CORONAVIRUS

 

"TELELAVORO FINO AL 2021", LA SVEZIA PUNTA SULLO SMART WORKING

Da https://europa.today.it/

 

È stata criticata per le misure anti-coronavirus, considerate da gran parte della comunità scientifica troppo morbide e poco efficaci. Ma adesso, prendendo in contropiede i fautori del lockdown, la Svezia ha deciso di sventolare la bandiera del rigore contro i rischi di una seconda ondata di Covid-19: fino al 2021, laddove possibile, i cittadini dovranno lavorare da casa.

 

birretta in svezia alla faccia del coronavirusBIRRETTA IN SVEZIA ALLA FACCIA DEL CORONAVIRUS



La misura, che mira da un lato a ridurre il sovraffollamento dei trasporti pubblici, ha lo scopo di facilitare le cose per i lavoratori essenziali. Le autorità svedesi stanno attualmente registrando un calo del numero di nuovi casi, in particolare casi gravi che richiedono cure intensive. Ma l'agenzia svedese per la sanità pubblica rileva che se "i contatti dovessero aumentare di nuovo, il rischio di una seconda ondata in autunno sarebbe più che concreto".

 

stefan lofven 1STEFAN LOFVEN

"Abbiamo sempre cercato di attuare misure sostenibili e di dimostrare resistenza nel lavoro a lungo termine che dovremo fare per combattere questa pandemia", ha affermato l'epidemiologo capo Anders Tegnell durante una conferenza stampa.

 

Dall'inizio della crisi sanitaria, il paese ha registrato 80.100 casi di Covid-19, di cui 318 nelle ultime 24 ore, uno dei livelli più alti di contaminazione pro capite in Europa. Un totale di 5.739 persone sono morte a causa del virus in Svezia, secondo le autorità svedesi.

coronavirus sveziaCORONAVIRUS SVEZIA

 

A differenza di altri paesi europei, la Svezia non ha mai imposto il lockdown alla sua popolazione, suscitando non poche polemiche. Ha mantenuto aperti le scuole per bambini di età inferiore ai 16 anni, caffè, bar e ristoranti. Per quanto riguarda l'uso delle mascherino, solo il personale sanitario è invitato a indossarlo. Le autorità sanitarie nazionali continuano a difendere questa scelta, sostenendo che i benefici saranno più evidenti nel lungo termine.

Fonte: qui

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