sabato 25 gennaio 2020

"POSSIBILE CHE NESSUNO ABBIA SENTITO IL DOVERE DI DIFENDERE LE VITTIME DELL' ETERNIT E IL NOSTRO PAESE?"

Mario Giordano  per la Verità

Dice che prova per noi «compassione». Si definisce «perseguitato» e «torturato».
SCHMIDHEINYSCHMIDHEINY
E, con grande rispetto per la nostra giustizia, annuncia, in caso di condanna, la propria latitanza dicendo che lui comunque non ha «intenzione di vedere una prigione italiana dall' interno». E di fronte a tutto ciò che cosa è successo?

Nulla. Ecco, per l' appunto: il problema è proprio quello. Di fronte a parole così offensive per il nostro Paese non è successo nulla. Nulla di nulla.

Dentro i palazzi dell' italico potere non si è sollevato nient' altro che non sia un lungo, incredibile, totale e assoluto silenzio.

Lui si chiama Stephan Schmidheiny. Il giornale cui ha rilasciato l' intervista è Nzz am Sonntag. Cognome e testate che sembrano un codice fiscale, roba da scioglilingua e attentato alle corde vocali. Ma per quanto possa sembrare strano la realtà è ancor peggio dei nomi.
mario giordanoMARIO GIORDANO
Schmivattelapesca, infatti, è un manager importante, ultimo responsabile in vita della gestione degli impianti Eternit, quelli che con l' amianto hanno provocato una strage a Casale Monferrato, dolore, lutti, 2500 morti, e vittime anche nel resto d' Italia.

Il magnate svizzero è accusato della morte di 392 di loro. Ha già subito un processo (condannato in primo e secondo grado a 18 anni, è stato salvato dalla prescrizione) ed è alla sbarra in vari tribunali d' Italia, da Napoli a Vercelli, da Torino a Reggio Emilia per rispondere di un massacro che, come ricordava La Stampa ieri, non è affatto finito. Ogni anno, infatti, circa 50 persone vengono ancora colpite dal mesotelioma, il cancro dell' amianto.

Ora, scusate, ma a me pare evidente una cosa: al di là delle responsabilità giuridiche che vanno accertate nei tribunali, chi ha avuto ruoli di primo piano in un' azienda che ha provocato tragedie simili, avrebbe il dovere di tacere. Semplicemente tacere.

schmidheinySCHMIDHEINY
Dovrebbe avere rispetto per le vittime. Per i familiari, che sono, loro sì davvero perseguitati e torturati. Lo dovrebbe avere in ogni caso, ma tanto più se, come in questa occasione, è uno straniero, ospite nel nostro Paese. Uno che è stato accolto e beneficato con incarichi importanti e che ha ricambiato, secondo le accuse, con un devasto. Ecco: uno così dovrebbe tacere.

O, al massimo, parlare per chiedere scusa. Invece Schmideccetera non tace.
Non chiede affatto perdono.
Fa di peggio: insulta. Deride.
Denigra. Offende.

E già tutto ciò è piuttosto grave, non vi pare? Ma non è solo questo. Se fosse solo questo, come dicevamo, lo spiacevole episodio avrebbe potuto essere liquidato rapidamente, archiviato nella categoria «minchiate», sottocategoria: cafonata al sapor di emmenthal o dichiarazione scema da miliardario senza cuore. E invece, come dicevamo, c' è di più. C' è che tutte queste parole sono cadute nel vuoto. Sono state accolte da un silenzio assoluto. Come mai? Possiamo avanzare due ipotesi: o gli interi uffici stampa degli uomini di governo sono piombati in catalessi contemporaneamente, mentre i collaboratori dei ministri giocavano a tresette all' osteria e le segreterie organizzavano la prossima gita alle Seychelles; oppure la notizia è regolarmente arrivata sui tavoli che contano ma nessuno (né presidenza del Consiglio, né Farnesina, né alcuna altra autorità esistente e vagamente competenze di difesa degli italiani) ha pensato che fosse il caso di dare una risposta. E questo ci sembra, per assurdo, ancora più grave del fatto in sé.
schmidheiny e moglieSCHMIDHEINY E MOGLIE

Possibile, infatti, che tra una polemica sul citofono e una sulle sardine, fra un dibattito sul futuro dei 5 stelle e sul nuovo nome del Pd, non si sia trovato il tempo per chiedere un po' di rispetto per l' Italia? Possibile che il nostro governo, nel tentativo di ridurre le tasse, in via elettorale e sperimentale, abbia a tal punto perso la lucidità da non capire quanto è offensiva l' arroganza di un signore (signore: si fa per dire) che sta insultando i nostri morti?

proteste familiari vittime eternitPROTESTE FAMILIARI VITTIME ETERNIT
Possibile che nessuno abbia sollevato istintivamente un sopracciglio? O, meglio ancora, un telefono? Possibile che nessuno abbia sentito il dovere di difendere le vittime dell' Eternit? E i loro familiari? E il nostro Paese? Possibile che nessuno sia sentito in dovere di dettare almeno una replica alle agenzie?

Possibile che nessuno abbia sentito l' urgenza di dire al quel figlio della cioccolata al latte che noi italiani lo possiamo anche dire che il nostro Stato è fallito, ma lui no? Che lui, svizzero accusato di strage di italiani, non deve permettersi? Altrimenti, come minimo, dichiariamo guerra ad Heidi?

eternit casale monferratoETERNIT CASALE MONFERRATO
Negli altri Paesi non succede così. La Francia ha richiamato l' ambasciatore italiano per un incontro fra due nostri leader politici e i gilet gialli. La Tunisia ha protestato formalmente perché un ex ministro italiano ha scampanellato a un suo concittadino (pregiudicato) in quel di Bologna. La Turchia un giorno ha aperto un caso diplomatico perché un suo giocatore di calcio, sbarcato in Irlanda, era stato intervistato per scherzo con uno spazzolone al posto del microfono. Noi invece permettiamo che uno svizzero insulti i giudici italiani, i morti italiani e i cittadini italiani, senza levare, non dico una protesta formale tramite ambasciata, ma nemmeno un gemito di disappunto. Niente di niente.

eternit casale monferratoETERNIT CASALE MONFERRATO
Soltanto silenzio. Poi non ci stupiamo se, come è successo a Berlino, nelle foto ufficiali finiamo in seconda fila, nell' angolo. Tra un po' ci metteranno direttamente sotto i loro piedi. E noi zitti, come ora, a farci calpestare.

Fonte: qui

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