martedì 29 gennaio 2019

I CELLULARI IN CLASSE SARANNO VIETATI PER LEGGE: GLI EMENDAMENTI DI LEGA E FI PER INIBIRE L’UTILIZZO “SALVO CASI PARTICOLARI SPECIFICI”, COME AVEVA GIÀ FATTO MACRON IN FRANCIA


LA PROPOSTA PER REINTRODURRE L’EDUCAZIONE CIVICA NELLA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA...

Emilio Pucci per “il Messaggero”

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Si dispone il divieto «salvo casi particolari specifici, di utilizzo del cellulare e di altri dispositivi elettronico-digitali nei luoghi e negli orari dell' attività didattica». Ieri in Commissione cultura della Camera è partito l' iter della proposta che riporta l' educazione civica nella scuola primaria e secondaria. Proposta, portata avanti dal leghista Capitanio, che verrà integrata da altri testi depositati.

E quelli della Lega (onorevole Latini) e di FI (l' ex ministro dell' Istruzione Gelmini) dispongono l' inibizione dei cellulari nelle classi. Anche per i professori. La discussione su questo punto è avviata, con la maggioranza che intende recepire questa modifica. L' ipotesi è quella di lasciare i cellulari in presidenza e per le chiamate di emergenza far riferimento alle segreteria. Idea che farà discutere genitori e personale docente e che è stata già illustrata dai proponenti.

MASSIMILIANO CAPITANIO 1MASSIMILIANO CAPITANIO
LA NOMINA
Intanto in Commissione cultura è stato nominato il relatore della legge che reintroduce l' educazione civica (sarà la leghista Colmellere). Diversi i punti ancora da chiarire: per il primo anno è escluso che venga introdotta un' ora in più nell' orario scolastico ma il confronto è aperto. Così come su chi dovrà portare avanti l' insegnamento dell' educazione civica. Al momento si prevede che siano gli insegnanti già previsti, ma c' è chi sostiene che debbano essere introdotte ulteriori figure professionali.

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La proposta di Capitanio muove dalla convinzione che «l' insegnamento dell' educazione civica debba servire non solo ad avvicinare i giovani alla conoscenza delle istituzioni, ma anche a sensibilizzarli alla solidarietà, accompagnandoli in percorsi di coesione sociale. L' educazione civica si legge nel testo - deve pertanto facilitare l' inserimento dei giovani nel mondo del volontariato e la loro integrazione con le persone con disabilità».

La proposta è composta da 4 articoli: si stabilisce un monte ore annuale di 33 ore, «da affidare ai docenti dell' area storico-geografica nelle scuole secondarie di primo grado e ai docenti dell' area economico-giuridica nelle scuole secondarie di secondo grado». È previsto che nella scuola secondaria di primo grado l' educazione civica sia «oggetto di esame di fine ciclo». Si istituisce inoltre un premio annuale per l' educazione civica «destinato a premiare le esperienze migliori in materia di educazione civica in ogni ordine e grado di istruzione».
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Per l' ex ministro Gelmini occorre trasferire ai giovani «un insieme di regole di convivenza e di rispetto dell' altro, in funzione di prevenzione e di contrasto di condotte suscettibili di degenerare in bullismo e cyberbullismo». La capogruppo di FI chiede che l' insegnamento dell' educazione alla cittadinanza attiva avvenga «anche attraverso attività extrascolastiche da svolgere presso uffici pubblici, istituzioni, fondazioni e istituzioni culturali».
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INTERNET E DIGITALI
Se da un lato FI e Lega vogliono escludere l' utilizzo dei cellulari nelle classi, dall' altro rimarcano la necessità di promuovere «anche attività di sensibilizzazione degli alunni su diritti e doveri connessi all' uso di Internet e degli altri strumenti digitali, nonché progetti per prevenire e contrastare il bullismo informatico». Il Movimento 5 stelle illustra così le linee guida del ritorno dell' educazione civica: «L' insegnamento osserva la pentastellata Dadone - deve comprendere lo studio della Costituzione; un' introduzione al diritto dell' Unione europea; l' educazione alla legalità», e altro ancora. La proposta dei pentastellati dispone, poi, che «le istituzioni scolastiche debbano programmare anche attività di studio e viaggi di istruzione».
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Le proposte verranno integrate in un unico testo che approderà a febbraio nell' Aula parlamentare. «Non sarà una imposizione di leggi dall' alto afferma Capitanio -, ma una condivisione alla pari, con insegnanti e genitori. Sarà un percorso condiviso con tutti, senza bandiere». Per la reintroduzione dell' educazione civica si chiede anche uno stanziamento dei fondi: «Per tali attività è autorizzata una spesa di 2 milioni per il 2019 e di 5 milioni annui per il 2020 mentre lo stanziamento del Fondo per il 2021 ammonta a 26 milioni».

Fonte: qui

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