domenica 27 gennaio 2019

La Fed muove su Deutsche Bank. Il nodo dei conti

Mentre Washington chiede l'estrazione del cfo di Huawei per violazione delle sanzioni sull'Iran, si muove la Fed sul colosso tedesco per lo scandalo Danske e il sospetto riciclaggio di denaro russo, 230 mld di cui 150 transitati dalla banca. Goldman Sachs prevede conti in rosso, aumento del costo del funding e asset management in difficoltà

La Federal Reserve sta esaminando come Deutsche Bank  abbia gestito miliardi di dollari in transazioni sospette da Danske Bank, il maggiore istituto della Danimarca. Un altro capitolo del maggiore scandalo europeo sul riciclaggio di denaro dalla Russia e un'altra preoccupazione per Christian Sewing, l'amministratore delegato del gruppo tedesco, alle prese con il bilancio del quarto trimestre da chiudere e con Berlino che vuole affrettare il matrimonio della banca con Commerzbank , in barba anche ai desiderata della Bce.
La mossa della Fed era attesa da mesi, perché Washington non permette la violazione su Paesi sotto sanzione (la storia di Huawei sull'Iran è un esempio concreto) e ha la possibilità di agire contro eventuali banche coinvolte con multe pesanti, fino alla sospensione o il blocco delle transazioni internazionali in dollari. La notizia della Fed è stata data oggi dall'agenzia Bloomberg.
Intanto in tarda mattinata DB ha specificato che non è oggetto di un'indagine ufficiale della Federal Reserve: "Non ci sono indagini, ma diverse richieste di informazioni da parte delle autorità di regolamentazione e delle forze dell'ordine di tutto il mondo". E il titolo è passato in positivo al Dax di Francoforte.
Danske Bank è sotto indagine dallo scorso agosto in Danimarca e da parte del Dipartimento di Giustizia americano a causa delle transazioni sospette che si sono verificate nella filiale di Tallin. Circa 150 miliardi di dollari di fondi provenienti dalla Russia e transitati tra il 2007 e il 2015 dalla filiale estone della Danske Bank sarebbero stati gestiti dalla filiale statunitense della Deutsche Bank  AG. E' stato il whistleblower Howard Wilkinson, che tra il 2007 e il 2014 ha guidato la divisione trading della filiale di Tallin della più importante banca danese a delineare il profilo di Deutsche Bank  nella sua testimonianza davanti al Parlamento di Copenhagen.
Ora, gli Stati Uniti richiedono alle banche che operano sotto la sua giurisdizione di controllare i clienti e i loro rapporti per individuare potenziali attività di riciclaggio di denaro e avvisare le autorità di transazioni sospette. La Fed è tra i regolatori che assicurano che gli istituti dispongano di sistemi adeguati per adempiere a tali doveri.
L'amministratore delegato di Deutsche Bank , Christian Sewing, ha detto la scorsa settimana di aver avviato un'ulteriore indagine interna sul ruolo del gruppo come banca corrispondente per Danske, anche se ha affermato di non aver visto alcuna prova di illecito. La banca aveva già esaminato le sue azioni in merito a Danske, ha spiegato Sewing a un evento a Berlino. Il manager ha poi esortato le persone a non giudicare in maniera frettolosa la banca o i suoi dipendenti, presumendo la loro innocenza a meno che non sia stata provata la colpevolezza.
La banca danese ha ricevuto intanto l'ordine da parte dell'autorità di controllo nazionale di accantonare 1,5 miliardi di dollari per far fronte ai costi di eventuali sanzioni, con l'effetto che a fine dicembre l'istituto nordico ha tagliato le previsioni sugli utili del 2018. Danske si è affidata alla presenza globale di Deutsche Bank , Bank of America e JP Morgan per gestire le conversioni di valute estere in dollari per conto dei suoi clienti dal 2007 fino al 2015, scrive Bloomberg.
Intanto Goldman Sachs ha tagliato il target price su Deutsche Bank  da 11 a 10 euro, mantenendo il rating neutral. Gli analisti spiegano che i mercati finanziari turbolenti hanno probabilmente ridotto i guadagni delle principali banche europee nel trading su azioni e obbligazioni, valute e materie prime nel quarto trimestre.
I broker americani prevedono che il gruppo di Francoforte chiuda il quarto trimestre con 5.750 miliardi di euro di ricavi (consenso di 5.800 miliardi), un calo del 7% rispetto al trimestre precedente e dell'1% anno su anno, costi sul credito per 140 milioni (142 milioni il consenso), in rialzo del 56% sul trimestre precedente e dell'8% anno su anno. L'ultima riga in bilancio a dicembre dovrebbe essere una perdita di 280 milioni (-252 milioni il consenso), un calo del 233% sul trimestre precedente e dell'88% anno su anno.
Goldman Sachs prevede che l'asset management registri nel trimestre 89 milioni di utile contro un consenso di 151 milioni, un calo del 27% rispetto al trimestre precedente e del 31% sul 2017. I terribili mercati del 2018 non hanno aiutato in questo senso le banche. La voce Corporate & Other, per contro, è vista dagli americani in perdita per 97 milioni (consenso -129 milioni). Intanto il titolo Deutsche Bank  ha aperto in rosso a Francoforte, cede lo 0,68% a 7,80 euro.

Fonte: qui

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